LA LAGUNA BLU
-ehi
Naruto…tra quanto arriveremo??-
-non
lo so…uuuuuuuuuu guarda che bello- disse il biondo, facendo
salire anche la cuginetta
su una cassa per osservare meglio il mare
-cosa
state combinando?? Naruto, come hai potuto far salire Hinata li sopra??-
-stavamo
guardando il mare- rispose il bambino
-quando
arriveremo a terra ci saranno anche i miei genitori?-
-non
credo piccola, ecco loro sono andati in Paradiso-
-e
cos’è il paradiso?-
-un
posto tanto lontano-
-e
cosa ci sono andati a fare?-
-ad
aiutare Dio a fare del bene-
-e
li rivedrò?-
-certo,
li rivedrai quando avrai vissuto la tua vita, allora potrai fare un
viaggio che
ti porterà da loro-
-ok-.
La
mattina dopo, al risveglio dei due bambini tutto sulla nave stava
bruciando
-NARUTO,
HINATAAAAA- urlava dalla sua scialuppa di salvataggio Iruka, il padre
di
Naruto, in procinto di tornare sulla nave per cercarli…ma
gli fu impedito da
alcuni uomini che erano con lui.
-tu-tu
chi sei?- chiese Naruto all’uomo che lo aveva portato su una
barca insieme ad
Hinata
-mi
chiamo Jiraja, ora lasciatemi in pace, non vedete che ho da fare?-
chiese,
intento a raccogliere dall’acqua le valige dei passeggeri,
per procurare
vestiti e magari altro di utile a se e ai due bambini.
Non
molto dopo i tre sventurati sbarcarono su un’isola: il
paradiso a giudizio di
Jiraja. Subito si procurarono del cibo, grazie alle numerose piante di
banana e
mango presenti sull’isola e iniziarono a mangiare
-Jiraja,
questo barile puzza come il fiato del comandante-
-quale
Hinata? Oh…ma questo è rum…questo
è il Paradiso!!!-
-ehi
guardate cosa ho trovato- intervenne Naruto esibendo
un…teschio…
-butta,
butta, questo è l’Inferno…dobbiamo
andarcene da qui, subito, moriremo tutti!!!-
Dopo
essersi reso conto di non poter tornare a casa, Jiraja cercò
di rendere la vita
sull’isola migliore e di far diventare i due bambini
più autonomi: costruì una
capanna con legno e foglie ed insegnò la pesca a Naruto,
mentre Hinata imparò a
cucire e fare ghirlande…la vita trascorreva tranquilla,
finché un giorno,
Jiraja decise di esplorare l’isola. Ciò che
trovò dall’altra parte era a dir
poco orribile: ai piedi di una grande statua di pietra un piccolo
altare con
sopra resti di…carne umana.
-bambini,
voi sapete cos’è la legge-
-certo-
-allora
da oggi in poi è legge dell’isola che nessuno vada
dall’altra parte dell’isola,
chiaro?-
-si,
ma perché?-
-perché
di la…c’è l’orco cattivo, che
se vi vede vi mangia-
-uuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu-
Dopo
non molti giorni che erano arrivati, una sera…
-Jiraja,
diventi sempre tutto scemo quando bevi quella strana acqua colorata-
-ah
ah ah ah ah ah ah ah balliamo ragasciii-
Dopo
aver passato metà della notte a ballare e cantare, I due
ragazzi si
addormentarono.
Jiraja,
invece, del tutto ubriaco,iniziò a viaggiare verso casa,
aggrappato ad un
barile.
La
mattina seguente, quando i bimbi si svegliarono iniziarono a cercarlo
-facciamo
così: ora io gli preparo una ghirlanda, poi gliela metto in
testa e tu gli fai
buu nelle orecchie così si sveglia con la corona in testa-
propose Hinata
mentre viaggiavano a bordo di una barca per raggiungere Jiraja
-buuu,
buuuu, buuuu- non si svegliava…e non si svegliò
mai più.
I
due bambini, di appena sette anni, erano rimasti soli
sull’isola. Poterono sopravvivere
per molto tempo piuttosto bene, si costruirono una capanna
più grande…e intanto
il tempo passò.
Iniziarono
a crescere, ormai erano molto, molto amici…certo non
potevano comportarsi diversamente.
Un
giorno, mentre Naruto pescava, Hinata si bagnava nel fiume, quando,
rialzandosi, si accorse di sanguinare
-NARUTO,
NARUTOOO VIENI QUI TI PREGO-
-che
ti succede, Hinata, sei ferita…-
-no,
non venire, vattene, vai via- replicò la ragazza, lanciando
qualcosa verso di lui,
che se ne andò, piuttosto stupito dal comportamento della
ragazza.
Dopo
che Hinata ebbe capito cosa le fosse successo, ritornò alla
capanna, poi anche
Naruto la raggiunse con del pesce pronto per essere mangiato
-ma
che ti è successo, magari ti sei fatta male e non te ne sei
accorta, fammi
vedere-
-lasciami
stare-.
Giorni
più tardi Hinata si inoltrò per sbaglio
nell’isola…raggiungendo la parte
vietata dalla legge. Vide la grande statua, sporca di una grande colata
di
sangue
-Naruto,
io l’ho visto…e secondo me non
c’è l’orco, quello è Dio e
noi dobbiamo pregarlo,
altrimenti si arrabbierà-
-lasciami
stare, non ne volgio parlare, quella è la legge, noi non
dobbiamo andare di la-
Qualche
tempo dopo anche per Naruto iniziarono i “problemi
adolescenziali” e addirittura
Hinata lo beccò nudo dietro ad un albero, anche lei fu
cacciata via in malo
modo dal ragazzo.
Quando
Hinata andò a cercare per la seconda volta Naruto, lo
trovò in un angolino di
mare circondato da scogli e, parlando, i due iniziarono a bisticciare,
proprio
come quando erano bambini
-smettila,
io ho visto come mi guardi il petto da un po’ di tempo-
-certo
che ti guardo, è strano, sei diventata come le signore, ah
ah- iniziò a
deriderla, utilizzando due frutti per imitare il suo seno
-e
tu? Credi che non abbia visto cosa facevi dietro l’albero?
Che succede se lo dico
a tuo padre quando ci viene a prendere?-
-non
farlo- rispose lanciandole uno dei frutti contro
-stavi
per colpirmi davvero- replicò lei, lanciandogli il frutto
contro e colpendolo-
-scu…scusami-
Naruto
non le rispose e iniziò a correre in direzione della
capanna. Entrò ed iniziò a
gettare dalla finestra i vestiti di lei
-ma
cosa fai?-
-questa
casa l’ho fatta io-
-anche
io ti ho aiutato-
-ma
il grosso l’ho fatto io, quindi ora trovati un altro rifugio-.
Pioveva.
E lei era rimasta fuori, rannicchiata in una grotta, mentre Naruto la
osservava
e rideva.
Quando
il temporale finì, Hinata andò nella piccola
laguna per cercare di prendere
qualche pesce, fino a quando finì con un piede su un pesce
velenoso. A fatica
tornò nel suo misero rifugio e si addormentò.
-hinata,
che hai?-
-vai
via-
-che
ti è successo?-
-mi
ha punto uno di quei pesci che sembrano pietre-
-cosa??
Che devo fare?-
-Dio…Dio-
Pur
sapendo che era contro la legge, Naruto prese Hinata, ormai quasi
incosciente e
la portò sull’altare del Dio, poi
iniziò a pregarlo
-dio…io
le preghiere non me le ricordo...Padre nostro, che sei nei
cieli…venga il tuo
regno…e così sia-
Tornati
nella loro parte di isola, non molto tempo dopo, Hinata si
risvegliò e dopo
essersi chiariti, per la prima volta, i due si baciarono. Il loro
primo, vero,
appassionato, bacio.
Non
ci volle molto a far scoprire ai due ragazzi cosa ci fosse dopo un
bacio…
-rifacciamo
Hinata, io non capisco cosa ti succede-
-mi
fa male, quando non mi farà più male lo rifaremo-
-ma
che vuol dire ti fa male? E perché?-
-non
lo so, ma lo puoi sentire anche tu, toccami la pancia-
-ehi,
ma come fai a farla muovere così??-
-non
faccio nulla-.
Il
tempo passò e la pancia di Hinata cresceva sempre di
più, poi un giorno, mentre
lei era rimasta nel bosco, Naruto si allontanò…
Anche
lui arrivò all’altra parte dell’isola e
vide un gruppo di persone che
uccidevano uno tra loro. Terrorizzato corse via, quando a
metà strada sentì le
urla di Hinata
-che
hai?? Che posso fare??- chiese appena la trovò.
Da
fare c’era ben poco…ma, dopo altre urla da parte
della ragazza, si sentì un’altra
vocina
-UNGUEEEEEEEEEEEEE-
-come
hai fatto ad avere un bambino?-
-non
lo so-.
Sull’isola
erano ormai diventati tre, tre persone felice di stare insieme, una
famiglia.
Il
piccolo si chiamò Jiraja: un bel bimbo biondo, molto
intelligente e coccoloso.
Un
giorno, mentre Hinata e Jiraja erano su una barca, il piccolo fece
cadere uno
dei remi in acqua e, quando li raggiunse anche Naruto per aiutarli,
alla barca
si avvicinò un pescecane.
I
tre malcapitati furono costretti a trascorrere un bel po’ di
tempo sulla barca,
senza né cibo né acqua. Mentre la mamma e il
papà dormivano, il piccolo Jiraja,
affamato, iniziò a mettere in bocca le piccole palline rosse
che stavano sulla
nave: le bacche del sonno eterno.
Naruto
e Hinata se ne accorsero quando era ormai troppo tardi e decisero di
addormentarsi tutti e tre insieme. Mangiarono le atre bacche un
po’ per uno,
poi si strinsero forte tutti e tre, lasciandosi andare tra le braccia
di
Morfeo, sapendo di non potersi risvegliare.
Proprio
in quel momento una nave raggiunse la piccola barca. A bordo un anziano
signore
cercava suo figlio e sua nipote: cercava Naruto e Hinata. Alcuni uomini
scesero
dalla nave con una piccola scialuppa e si avvicinarono ai tre.
-sono
morti?-chiese Iruka
-no, stanno solo dormendo.
ciao!!!!!!!!!ed eccomi con un'altra ficcy..allora che ve ne pare?? non so se ho reso l'idea per bene, però ieri ho visto il film "LA LAGUNA BLU" e mi è piaciuto tantissimo...
mi raccomando fatemi sapere che ve ne pare di questa fic!!!
baci
Liby_chan