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Autore: Averyn    26/07/2008    2 recensioni
"Guardò Draco Malfoy, seduto un paio di banchi indietro, che guardava fuori dalla finestra strofinandosi il naso contro la piuma con aria assente. E poi, d’improvviso, come attraversata da un lampo, le venne in mente che poteva essere stato lui a scriverglielo, e suo malgrado, si sentì bene quando lo pensò. Ma, ragionandoci ben bene, capì che non poteva essere effettivamente lui, perché lui non l’avrebbe mai fatto, così come non l’avrebbe fatto lei."
Anno 1998, anno successivo alla battaglia decisiva contro Voldemort. Hermione è l'unica del trio a tornare ad Hogwarts, decisa a predere il suo M.A.G.O. insieme alla sorella di Ron, Ginny. E siccome l'erba cattiva non muore mai,fa il suo ritorno in scena anche Draco Malfoy. Non vogliono ammetterlo, ma tutti e due sono completamente cambiati e sapranno di esserlo solo.... sotto la pioggia. Ma forse tutto quello che accadrà sarà solo una bugia.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Hp di Averyn "

CAPITOLO II

 

Draco Malfoy non avrebbe mai immaginato di trovarsi in quella biblioteca, lì, quel giorno, quasi per caso. Quel pomeriggio. Non sapeva neanche che cosa l’avesse portato lì in realtà, se l’istinto, l’inconscio, o qualcos’altro di cui lui era deprorevolmente ignorante. Sta di fatto che la ragazza, in quel luogo che per lei era una gran sete d’informazioni giornaliera, non c’era. E, francamente, non ne sapeva il motivo, ma a lei ci pensava sempre. Pensava soprattutto all’incontro avvenuto ad Hogsmeade, così casuale e, in qualche modo, sincero ed innocente, così come può esserlo un bambino. E pensava a quella sera, in cui lui si era seduto solo nella Sala Grande al tavolo dei serpeverde e aveva guardato lei, che aveva sollevato il capo e aveva ricambiato con il suo sguardo penetrante.
Aveva cambiato completamente punto di vista su di lei, quel pregiudizio che aveva sostenuto, e che un po’ aveva anche temuto, per ben sette anni. Forse era cambiato anche lui.
Nella sua testa risuonavano ancora le domande della ragazza:
Perché ti sei azzittito tutto d’un colpo? Perché non mi prendi in giro? Perché rinunci alla possibilità di chiamarmi sudicia, sporca mezzosangue?
Già, pensava Draco, guardando attraverso la finestra, perché non la prendeva più in giro? Perché era rimasto così….?
Perché lei gli aveva salvato la vita. Lei e i suoi amici. E, per la prima volta,era riuscito a sentirsi vigliacco per quello che era. Doveva riconoscerlo: Hermione Granger era, ed era sempre stata,tutto quello che lui non era mai stato. Intelligente, buona, gentile, coraggiosa, acuta e piena di intuito. Draco l’aveva sempre invidiata per questo, avendo sempre creduto che lei avesse la lingua più lunga di tutto il resto del corpo. Ma, vedendola varcare la soglia della biblioteca, capì di poter accettare tutto, persino i suoi capelli cespugliosi. Restò lì, a guardarla, finchè….

Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaargh!- era scivolato su un libro ed era caduto a terra, sbattendo la testa su uno scaffale. Si erano voltate le facce di qualche studente lì vicino, compresa quella di Hermione Granger. – Io… ho scusa Dra… Malfoy!- la piccola Ginny Weasley era lì, impotente. Erano stati amici, al sesto anno. Ma proprio l’anno prima, evidentemente per via del fatto che Malfoy fosse un Mangiamorte, il loro rapporto si era bloccato. E i due non si erano più parlati. Ginny raccolse il suo libro,evitando di guardarlo, il viso nascosto dalla chioma dei capelli rossi.

E poi, una volta che si fu alzata, lasciò spazio ad un'altra persona che, aveva intuito, l’aveva osservato prima di far finta di essere totalmente concentrata sul suo libro.

- Non fare finta di non vedermi, Granger!

Hermione lo ignorò.

-Hey!- insistè lui, con tono più deciso. Stavolta la ragazza buttò giù la maschera e gli rivolse uno sguardo scocciato, che non era proprio quello che Draco si era aspettato, ma comunque era già qualcosa. Sentì una stretta allo stomaco, comunque, quando fu attraversato dai suoi occhi nocciola penetranti. – E allora cosa dovrei fare, Malfoy?- la voce di Hermione era sottile ma allo stesso tempo determinata. Ancora una volta, il ragazzo sentì una stretta allo stomaco e il cuore che gli martellava nel petto. – Solo…- cominciò, ma la frase gli morì in bocca, imbarazzato e con il cervello su di giri. E poi, non ne afferrò il motivo, la ragazza si agitò tutta d’un tratto, cominciando a sistemare i suoi libri nella borsa. – Scusa,- disse, evitando di guardarlo, il volto scocciato, per un motivo che Draco non capiva nonostante ci si sforzasse tanto. – Ma devo cercare un posto dove finire di scrivere questa lettera…. Ci si vede in giro, eh?

E sparì tra gli scaffali, senza che Draco la potesse più scorgere.

*

Nei giorni seguenti, Draco trovò difficile concentrarsi, perché rifletteva ( pur non volendolo) sui nuovi, strani e innaturali sentimenti che covava per Hermione Granger.

Possibile che gli fosse sempre piaciuta?

Tutte quelle malignità che diceva su di lei, non erano stati semplicemente atti di razzismo?

No, forse non l’aveva mai odiata davvero…. E all’improvviso, gli sembrò di incontrarla sempre più spesso, anche se era sempre in compagnia e aveva poche possibilità.

La mattina di quel martedì, a lezione di Incantesimi, gli studenti erano stati divisi in coppie dal professor Vitius per ripassare gli Incantesimi di Appello, visto che il programma di sette anni sarebbe stata richiesta ai M.A.G.O. quell'anno. Draco tremò quando fu messo in coppia con Hermione Granger. Si scambiarono sguardi, l'una tra l'impaurito, il sorpreso o l'emozionato, l'altro solo sorpreso; sta di fatto che cercò in tutti i modi ( e con tutta probabilità con successo) di nasconderlo. Si sedette accanto a lei e la guardò, mentre gli spiegava, naturalmente tutto a memoria dal libro, punto per punto la teoria. Ma lui non pensava ad ascoltarla; era piuttosto soporifera e l'effetto delle sue parole avrebbe funzionato se non si fosse concentrato sulla sua bocca o sui suoi occhi. Ma lei sembrava apparentemente non farci caso e solo quando gli mostrò la pratica dell'incantesimo e gli chiese di ripeterlo il ragazzo si riprese e lo eseguì. Non sembrava che il loro incontro l'avesse influenzata particolarmente o che non le importasse niente, perchè per lui aveva signficato qualcosa. - E' stato divertente quella volta, vero, Granger?- chiese, con un mezzo sorriso beffardo. Lei gli rivolse un'occhiata veloce e traditrice per lei stessa; ecco, forse qualcosa le importava. - Di quando, Malfoy?- chiese, come se non capisse di cosa stesse parlando;ma non era riuscita ad ingannarlo, perchè sapeva benissimo di cosa stesse parlando. - Di quando ci siamo rifugiati nella Stamberga Strillante,Granger- le ricordò lui, sempre con il sorriso da ebete stampato sulla faccia. Hermione lo guardò e fece un sorriso.- Sì, è stato interessante, Malfoy. Ma evita di appellare il Professor Vitius!- e Draco si accorse che effettivamente stava appellando il Professore e abbassò la bacchetta. Hermione si mise la mano davanti alla bocca per evitare di ridere; l'aveva fatta sorridere. Si sentiva un genio. E poi, come se fosse stato troppo presto, la campanella suonò e gli studenti uscirono dall'aula. I due si accorsero di aver fatto lo stesso percorso insieme ed involontariamente solo quando la mano di lei scattò su quella di lui senza volerlo. Si guardarono, sorpresi, poi la ragazza abbassò lo sguardo, e tolse la mano,ancora una volta in imbarazzo. - Beh, io vado nella direzione inversa... ci si vede, Malfoy!- E come se fosse stato un grosso errore, corse a più non posso lontano da lui. Draco si chiese il perchè di tanta fretta.

E poi, un bel giorno….

THUMF. Gli era andato a sbattere addosso. – Scusa, mi dispiace…- aveva mormorato lei ad un fil di voce. Per la testa del ragazzo non passò neanche per un minuto il pensiero di chinarsi ad aiutarla. Era affascinante vederla all’opera, la sua figura che si muoveva leggiadra mentre radunava tutto ciò che le era caduto in terra, riparando con un solo gesto della bacchetta tutto ciò che era recuperabile. Poi d’improvviso alzò il capo verso di lui. – Oh, - disse, come riprendendosi da una fantasticheria. In effetti, aveva il viso molto rosso, ed era leggermente goffa, notò lui, quando lei si rialzò. Si mordeva continuamente il labbro inferiore e si guardava intorno come per controllare che nessuno l’avesse notata nelle sue condizioni. Non era così quando l’aveva vista in biblioteca qualche giorno prima, o anche quando erano stati messi nel gruppo di lavoro ad Incantesimi; era imbarazzata, sì, ma non così imbarazzata. E, senza degnagli neanche più uno sguardo, lo superò. - Ti metto in soggezione, Granger?- gli urlò dietro lui,sentendo che dentro di sè era la risposta giusta. La giovane si fermò e si voltò verso di lui, con la fronte aggrottata.Sembrò come studiare le parole che doveva dire, poi parlò. - Vai a quel paese, Malfoy!- E, inevitabilmente, Draco si sentì una cacca.

E così, Draco non ebbe alcuna occasione di vedere Hermione Granger, se non a pranzo e alle lezioni tre volte a settimana, ma non erano finiti più insieme, perciò non si parlavano. E, decidendo di chiarire i suoi sentimenti, e anche in piena coscienza che se fosse stato veramente in sé e in tutta la sua piena lucidità mentale non l’avrebbe mai fatto, seppe cosa doveva fare.

 
 
§*§
 
 
Ciao a tutti! che emozione sapere che il mio racconto è tra i preferiti di due persone! Sinceramente, pensavo di non farcela. Sono molto contenta anche delle recensioni, questo mi fa capire quanto sono apprezzata! Mi piacerebbe riceverne anche di nuove, giusto per capire cosa ne pensate dei nuovi sviluppi della storia!
Non finirò mai di ringraziare Ele (miss dark) per il suo aiuto, mi spinge ad andare avanti e mi aiuta tantissimo. Ma le dediche le lasciamo all'ultimo capitolo.... recensiteeee!!!!!!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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