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Autore: Straightandfast    11/05/2014    3 recensioni
Sophie forse lo sapeva già la prima volta che si erano incontrati.
Lo sapeva già quando aveva incontrato quegli occhi scuri come la pece,quando il suo sguardo si era posato sulla sua mascella ben modellata o sul suo naso dritto,quando aveva notato la macchia di caffè sui pantaloni neri o l'orecchino sul lobo sinistro. Lo sapeva già quando lui le aveva rivolto la parola e un sorriso gentile,cercando di toglierla dall'imbarazzo derivante dal fatto di essere completamente bagnata di fronte ad un perfetto sconosciuto. Lo sapeva già quando poi era scappata,rivolgendogli solo un sorriso rapido,intimidita da tanta cortesia.
Sophie lo sapeva già la prima volta che lo aveva visto,che Zayn Malik le avrebbe completamente fottuto la testa.
E forse aveva iniziato a farlo già da quel primo giorno,da quel primo incontro.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 2

A Pirate.

Uscita dall’Università nella quale da un anno ormai frequentava i corsi per Interpreti e Traduttori,Sophie si precipitò in un bar del centro a prendersi il suo adorato cappuccino,elemento immancabile delle sue giornate.
A volte sua madre,italiana impiantata a Londra dopo essersi innamorata di un giovane ragazzo dai capelli biondi e disordinati che sarebbe diventato il padre di Sophie,si pentiva di avere iniziato la sua unica,pazza,figlia alle delizie del cibo italiano.
La giovane,infatti,adorava il fatto che sua madre cucinasse cibo  di livello decisamente superiore a quelle delle sue amiche e tra tutte le leccornie che trovava mattina e sera in casa sua,si era decisamente innamorata di quella strana bevanda di cui gli inglesi non riuscivano a pronunciare il nome correttamente.
 
Da quando aveva iniziato l’Università e si era trasferita a Londra,dopo giorni e giorni di ricerche del cappuccino perfetto,l’aveva trovato in una piccola caffetteria che le ricordava proprio quelle italiane nelle quali si rifugiava ogni qualvolta andasse a trovare i suoi parenti in Italia.
Così,praticamente ogni giorno andava nella stessa caffetteria,tanto che ormai i camerieri la chiamavano per nome e non le chiedevano nemmeno cosa volesse ordinare. Così,anche quella volta,Sophie si sedette al solito tavolo con le sedie azzurre,in un angolino del locale,proprio davanti alla vetrata che dava sulla strada.
Sin da subito,la prima volta che casualmente era entrata in quella caffetteria si era innamorata proprio di quel posto lì,nel quale si trovava ancora adesso,perché adorava starsene lì,sorseggiare il suo cappuccino,mangiare il suo muffin al cioccolato e guardare la gente passare,ovviamente di fretta,come sempre accadeva a Londra,dove era praticamente possibile trovare qualcuno che ancora prendesse la vita con calma.
 
“Ciao,Soph.Oggi c’è il sole,sei contenta?”Le si rivolse una ragazza dai capelli ricci e di un colore indefinito tra il castano ed il biondo dorato,la cameriera con la quale aveva legato di più nel corso di quell’anno,probabilmente grazie alla loro vicinanza di età. Erano infatti coetanee ed entrambe frequentavano l’Università di Lingue,anche se non negli stessi corsi.
“Ehi,Danielle! Certo,non ne potevo più di tutta quella pioggia!Tu come stai?”Le rispose entusiasta Sophie. Tutti coloro che l’avevano frequentata abbastanza o che comunque ci avevano scambiato due chiacchiere,conoscevano perfettamente l’odio spropositato della bionda nei confronti della pioggia. Era a dir poco metereopatica:assolutamente intrattabile nei giorni piovosi,o ancora peggio,di nebbia,e estremamente felice e amichevole in quelli di sole.
“Bene,anche se Chris stamattina mi sta ammazzando di lavoro!”Esclamò con il suo solito sorriso allegro Danielle,nonostante il lavoro di cameriera non fosse il più facile del mondo.
Sophie invidiava Danielle,in tutto e per tutto.
Era una bellissima ragazza,il cui corpo sembrava essere stato modellato da Michelangelo o da qualche altro scultore riconosciuto a livelli mondiali:i capelli ricci le incorniciavano un viso meraviglioso e il suo sorriso dolcissimo,sempre stampato sul volto,faceva il resto.
Inoltre,era piena di energia.
Seguiva il suo stesso numero di lezioni,lavorava come cameriera part-time in quella meravigliosa caffetteria e stava anche per realizzare il suo sogno di diventare ballerina.
 
“Come è andato il colloquio ieri?”Le chiese gentile,sedendosi su una sedia accanto a lei,giudicando molto più interessante ascoltare la bionda che andare a sentire cosa volessero ordinare quelle due ragazzine quattordicenni che,ad occhio e croce,a quell’ora sarebbero dovute essere a scuola e non in un bar in pieno centro.
Sophie,d’altro canto,non aspettava altro e si lanciò in una descrizione accurata di tutto ciò che era accaduto il giorno prima,facendo ridere l’amica che trovava estremamente divertente il modo di parlare e di gesticolare della bionda;poi Danielle volle sapere anche come aveva reagito Melanie,che conosceva solo attraverso i racconti della neo assunta in un’agenzia di fotografia,ma che la divertiva sempre molto.
“E il tuo provino?”Chiese allora Sophie
Aveva visto una volta,qualche mese prima,Danielle ballare e ne era rimasta così incantata che da quel momento in poi l’aveva incoraggiata a presentarsi a qualsiasi provino le venisse in mente:alla fine,dopo mesi e mesi di “No”secchi in risposta,l’aveva trascinata a forza a prenotarsi per un provino,per il quale sarebbe stata perfetta.
Così,adesso,Sophie si sentiva vagamente in ansia all’idea di sapere il verdetto;in fondo si sarebbe sentita tremendamente in colpa per tutta la vita se la sua amica non fosse stata presa,dopo averla incoraggiata così tanto a non abbattersi di fronte a nessuna difficoltà.
“Mi hanno preso,Soph,mi hanno preso!Non so neanche fino ad adesso come ho fatto a trattenermi dal dirtelo!”Sussurrò per non attirare l’attenzione del proprietario del locale,affezionato alle due ragazze ma estremamente severo in fatto di disciplina.
“D,ma è fantastico!”Disse allo stesso modo a bassa voce l’altra,cercando di celare il suo entusiasmo e abbracciando forte l’amica,dai cui occhi si sprigionava una luce che non le aveva mai visto. “Quindi andrai in tour con..i One Destination?”Le chiese poi,rimettendosi a sedere.
“One Direction,Soph,One Direction!Sarai l’unica persona nel Regno Unito,anzi probabilmente nel mondo intero a non sapere chi sono quei cinque!”Esclamò esasperata la riccia,non riuscendo a  capacitarsi del fatto che la sua amica non fosse ancora riuscita a memorizzare il nome della band più famosa del pianeta.
“Ma certo che lo so,so tutto di loro!Sono cinque,innanzitutto,sono arrivati terzi ad X-factor qualche anno fa ed ora sono gli idoli di tutte le ragazzine. Solo ho qualche problema con i nomi,dovresti saperlo,Dan”Borbottò Sophie.
“Bè,comunque sono davvero gentili,ho fatto il provino con loro e sono stati carinissimi nei miei confronti!”Esclamò,ancora presa dall’entusiasmo la cameriera,ignorando con molta eleganza le occhiatacce che Chris,il suo capo,le stava mandando da circa un quarto d’ora.
“Tutti i ragazzi sono gentili con te,Danielle,sei uno schianto!”Le ricordò con un sorriso affettuoso la bionda,esprimendo un dato di fatto. Nessun uomo sano di mente avrebbe potuto darle torto.
“Fidati,con le facce e i corpi che si ritrovano non penso abbiano bisogno di essere gentili con una come me per rimorchiare. Sono davvero belli.”Sospirò di risposta Danielle,spostandosi un ricciolo particolarmente ribelle dietro l’orecchio. Sophie,però,conosceva bene l’espressione sognante che era comparsa sul volto dell’amica,ed era sicura di sapere a cosa fosse dovuta.
“Ah si?E c’è qualcuno più bello degli altri,tra questi dei greci?”Chiese con una punta d’ironia.
“Sì..cosa?No,cioè,no te l’ho detto sono tutti belli allo stesso modo!”Esclamò l’altra,colta impreparata dalla supposizione maliziosa della sua amica;si alzò frettolosamente dalla sedia sulla quale si era lasciata cadere iniziando improvvisamente a passare lo straccio su un tavolo accanto,cercando di coprirsi il viso con i lunghi ricci.
“Bè,comunque non sto tranquilla fino a quando non firmo il contratto.”Mormorò poi,una traccia di indecisione nella voce e nell’espressione.
“Non hai ancora firmato?”
“No,due di loro mi hanno detto che mi porteranno il contratto qui in caffetteria.”
“Uh-uh,sono davvero molto,molto gentili con te,D.”Sophie non si lasciò sfuggire nemmeno questa battuta maliziosa da rivolgere all’amica,che diventò improvvisamente rossa nel giro di due secondi,abilità nella quale la bionda solitamente primeggiava su tutti.
“Sei snervante,quando fai così,ne sei cosciente?Semplicemente erano di strada,uno dei due aveva l’appuntamento per un tatuaggio qui di fronte,e l’altro lo accompagnava.”Rispose poi,convinta di mettere così a tacere la biondina impertinente che in quel momento stava maledicendo come non  mai in tutte le lingue del mondo.
“Danielle,ti prego se stai cercando di convincermi che uno di questi due tizi non ti piace,evita di assumere questa espressione sognante simile a quella che avevo io a 12 anni quando sbavavo sui poster di Zac Efron.”La prese ancora in giro,alzando le sopracciglia in maniera allusiva:aveva colto negli occhi dell’amica un’aria imbambolata mentre parlava di uno dei due ragazzi,ed ora moriva dalla voglia di vederlo.
“Sei proprio una stronzetta,Soph,non ti farò mai più compagnia,ti lascerò a bere il tuo cappuccino sola come un cane!”Borbottò la riccia,sempre più rossa,allontanandosi a passo veloce e dirigendosi verso il suo capo che,dopo numerosi rimproveri le ficcò un vassoio pieno di caffè e muffin e la rimise al lavoro.
 
Sophie la osservò ancora un po’ con un sorriso sul volto,divertita dall’improvviso ed inusuale imbarazzo della sua amica;Danielle era una ragazza solare,che non si faceva problemi per niente e per nessuno e non si poteva di certo definire timida o introversa.
Era davvero curiosa di conoscere il ragazzo in grado di far arrossare le guance di Danielle Peazer.
Decise dunque,che sarebbe rimasta nella caffetteria il più possibile,nella speranza di incrociarlo:la prossima lezione all’università sarebbe stata tra due ore e con un po’ di fortuna sarebbe riuscita nel suo intento.
Così,si sistemo meglio nella sedia-poltroncina,ordinò un altro muffin che le venne portato questa volta da un ragazzo e,dopo aver lanciato un’occhiata esasperata alla sua amica che la ignorava,fingendosi offesa,tirò fuori i fogli fitti della sua scrittura ordinata.
Iniziò a studiare i suoi appunti con concentrazione,sottolineando i concetti più importanti con l’evidenziatore giallo e appiccicando post-it ovunque,abitudine che aveva fatto sua sin dai tempi del liceo:era disordinatissima nella vita,motivo di lunghissime discussioni con i suoi genitori prima,e con Melanie dopo,ma aveva un ordine quasi maniacale per quanto riguardava libri e quaderni.
Adorava l’Università che aveva scelto.
Sin da piccola aveva sviluppato una passione per le lingue,innamorandosi dei suoni dolci e allo stesso tempo frettolosi dell’italiano parlato regolarmente ogni giorno da sua madre in casa;quando poi era andata in vacanza a Barcellona,a 10 anni,era rimasta meravigliata dal modo strano di pronunciare le n e r tipico della lingua spagnola,e aveva trovato che la Spagna fosse il paese più bello del mondo.
Dopo aver conosciuto Melanie,a 14 anni,ogni estate erano andate in vacanze in un paese diverso,scoprendo la meraviglia e la semplicità racchiusa nelle case bianche delle isole della Grecia,la perfezione della cupola di Brunelleschi a Firenze,la quantità esorbitante di cultura racchiusa nel museo del Prado a Madrid e il grandissimo numero di surfisti con cui passare le serate a Tarifa.
 
 
Dopo un’ora precisa,però,qualcosa catturò l’attenzione,altrimenti inattaccabile,di Sophie dai suoi libri:Danielle,era scoppiata in una risata che,ne era sicura,era stata sentita anche dagli abitanti del Polo Nord,tanto era squillante.
Niente di strano,se si fosse trattato di qualsiasi altra ragazza.
Il punto era,che Danielle,solitamente possedeva la risata più bassa e gutturale che la bionda avesse mai sentito;era un po’ roca,e quando era presa da un attacco particolarmente forte di risa quasi non si sentiva,ma si limitava ad emettere versetti a dir poco imbarazzanti. Così Sophie alzò gli occhi velocemente,stupita;la sua attenzione fu completamente catturata dal ragazzo che si trovava accanto all’amica,che le parlava e rideva insieme a lei.
Era bello,non c’era molto da dire.
Forse non esattamente il suo ragazzo ideale,ma sicuramente bello,oltre ogni immaginazione.
Sophie capì che doveva trattarsi di uno dei “semi-dei”di cui le aveva parlato l’amica,e notando il rossore sulle guance di Danielle,intuì subito che doveva essere lui,la causa dell’improvvisa timidezza che poco tempo prima l’aveva tanto divertita.
Aveva i capelli corti corti e marroni,e gli occhi dello stesso colore;anche da quella distanza,Sophie riuscì a intravedere l’infinita tenerezza contenuta in essi e ne venne subito catturata. Sembrava avesse attorno a sé una sorta di aurea,che infondeva tranquillità;aveva un modo di muoversi sereno e pacifico che riuscì a far rilassare anche i nervi della giovane,solitamente a fior di pelle. Quando poi notò la delicatezza con cui il suo sguardo si posava sul viso dell’amica,Sophie decise che quel ragazzo,chiunque fosse stato,aveva la sua incondizionata approvazione,senza ombra di dubbio.
Chiudendo di scatto i libri,improvvisamente divenuti inutili e noiosi,si alzò con uno slancio,prendendo il bicchiere pieno di caffè fumante che si era fatta portare qualche minuto prima e si diresse con passo deciso e con un gran sorriso stampato in volto verso i due ragazzi. La riccia la vide subito e le rivolse uno sguardo felice,che fece voltare il moro,il quale stava parlando di un ragazzo con un nome strano –Sophie immaginò si trattasse dell’altro componente della band- che si era fermato fuori dalla caffetteria per parlare al telefono,ma che sarebbe arrivato nel giro di qualche minuto.
“Liam,lei è Sophie,una mia amica.”Li presentò Danielle,cercando di far capire all’amica con uno sguardo di non metterla in imbarazzo,cosa che quel giorno sembrava divertirla particolarmente:,la bionda,però,non se ne accorse,intenta com’era ad  osservare come anche da vicino il ragazzo fosse ancora straordinariamente bello.
Quasi quasi le sarebbe piaciuto trovargli almeno un difetto,un occhio più piccolo dell’altro,un piccolo brufolo all’angolo della bocca,un cattivo alito:insomma,qualsiasi cosa che lo facesse sembrare più..terreno,ecco.
“Piacere,Liam.” Disse lui,ignaro di tutto,porgendole la mano:lo divertiva la faccia con cui lo stava scrutando la bionda,anche se,ovviamente,non ne poteva nemmeno intuire il motivo. Le stava già simpatica,pensò,mentre lei scrollava il capo in un modo decisamente buffo e gli stringeva la mano;la sua spontaneità lo divertiva,sembrava una bambina che non ha ancora imparato a controllare le proprie azioni. Danielle,effettivamente,gli aveva accennato che Sophie tendeva a fare qualsiasi cosa le passasse nella mente,per poi arrossire nel giro di un secondo quando si rendeva conto che ciò che aveva fatto era molto stupido,cosa che avveniva molto spesso.
 
“D.,io scappo a lezione che sono già in ritardo. Chiamami quando stacchi,ok?”Pronunciò velocemente Sophie,abbracciando l’amica e rivolgendole un sorriso divertito;era sicura che avrebbe avuto molte,molte cose da raccontarle,quella sera,a giudicare dal modo in cui il ragazzo non le staccava gli occhi di dosso nemmeno un secondo.
“Ciao Liam!”Esclamò poi,abbracciando anche lui e ricordandosi solo dopo qualche secondo che era una star di fama mondiale,e che probabilmente si sarebbe innervosito a causa degli slanci stupidi di una ragazzina altrettanto stupida;lui,però, si limitò a rivolgerle un sorriso dolce,salutandola con la mano,mentre la sua attenzione veniva già ricatturata senza difficoltà dalla riccia che gli stava accanto.
 
Così,Sophie salutò anche gli altri camerieri, camminando a passo spedito verso la porta,mentre rispondeva ad un messaggio di Melanie che,dopo averla chiamata circa dieci volte senza ricevere risposta,le chiedeva se era fuggita in compagnia di un giovane pirata pieno di tatuaggi,come quelli che piacevano a lei;nel caso,la avvisava di non fidarsi dei pirati,che “tanto portano solo guai”,diceva. Sophie era così intenta a rispondere al messaggio delirante dell’amica con una mano e a reggere il caffè ancora fumante con l’altra,che non si accorse di chi camminava attorno a lei e,come purtroppo le succedeva spesso,andò a sbattere rovinosamente con un ragazzo.
“Cazzo,merda,scusa!”Imprecò a gran voce,saltellando dal dolore mentre il caffè si rovesciava completamente sulla sua maglietta,ustionandole la pelle. “Scusa,davvero,sono un’imbranata senza speranze!Credo proprio che se facessero i campionati mondiali di imbranataggine,vincerei senza difficoltà.” Continuò poi,cercando di rimediare al danno che aveva fatto,tamponando con un minuscolo fazzoletto la maglietta che ormai era inzuppata fino all’ultimo angolino di cotone;rassegnata,alzò il viso cercando di individuare il malcapitato che aveva travolto.
 
La prima cosa che vide,furono le scarpe,decisamente da uomo. Risalì velocemente la figura,scorrendo i pantaloni neri stretti e strappati sul ginocchio,una camicia a quadretti rossa e nera slacciata su una maglia anch’essa nera.
Appena i suoi occhi si posarono sul volto di quello che aveva capito essere un ragazzo più o meno della sua età,le venne in mente il messaggio di Melanie e pensò che l’amica avrebbe tranquillamente potuto fare la cartomante.
Perché lui era un pirata,senza dubbio.
Capelli scurissimi,pelle ambrata e due occhi neri come la pece e allo stesso tempo luminosi come due fari,un filo di barba a coprire le guance,un tatuaggio sulla mano e alcuni che spuntavano con prepotenza dal braccio;Sophie arrossì,senza nemmeno sapere perché,quando i loro occhi si incontrarono.
“Tranquilla,è colpa mia non stavo minimamente guardando dove mettevo i piedi!”La rassicurò lui,.
Aveva una voce calda,che investì il viso di Sophie come un vento di una giornata soleggiata,proprio come quelle che piacevano a lei.
“E poi,almeno la mia maglietta è ancora intatta!”Continuò poi lui,indicando con un sorriso divertito la macchia di caffè che si stava espandendo a vista d’occhio sulla maglia di Sophie;guarda caso,quella mattina,la bionda aveva deciso di indossare una maglietta bianca,che in quel momento stava diventando pericolosamente trasparente,rendendo la situazione ancora più imbarazzante del previsto. Del resto,a chi se non lei,poteva capitare una cosa del genere?
“Cazzo,io ora dovrei andare all’Università,non ad un concorso per Miss Maglietta Bagnata!”Borbottò lei,profondamente sconsolata,mentre lo sconcerto per la situazione che si era creata superava l’imbarazzo di trovarsi con la maglietta semi-trasparente dalla quale si intravedeva con chiarezza il reggiseno di pizzo azzurro. Non aveva neanche una stupida felpa con la quale coprire lo stupido reggiseno che traspariva dalla stupidissima maglietta.
Lui rise di fronte al suo abbattimento,cosa che la fece scivolare ancora di più nella profondità della depressione;insomma,doveva proprio rendersi così ridicola davanti a qualsiasi persona le capitasse a tiro?
“Sto sicuramente privando i tuoi compagni di Università di un gran bel vedere,ma penso che sia decisamente meglio per te girare con questa.”Disse lui,porgendole la camicia che fino a due secondi prima aveva indosso,e rivelando un braccio pieno zeppo di tatuaggi.
“Non c’è bisogno,davvero!”Esclamò Sophie,rimasta estremamente stupita dal gesto gentile del ragazzo.
“Ne sei convinta?Dai vai in bagno a cambiarti!”Sorrise divertito,mentre lei si mordicchiava il labbro,indecisa;effettivamente,non era proprio il tipo da andarsene in giro con il reggiseno in bella vista.
“E va bene,accetto!”Decise alla fine,troppo imbarazzata dalle condizioni della sua maglietta per guardare il ragazzo in faccia e ringraziarlo a dovere;schizzò velocemente verso il bagno,evitando le occhiate interrogative di Danielle e nel giro di due secondi si cambiò.
Quando uscì,con grande stupore e immensa vergogna,capì che il ragazzo al quale era andato incontro in modo così rovinoso,doveva essere anche l’amico di Liam,a giudicare dal modo in cui parlava amichevolmente sia con lui sia con la riccia.
“Ehm..grazie mille  per la camicia,se mi dici dove domani te la porto,lavata e stirata!”Mormorò lei,profondamente imbarazzata.
“Oh non c’è bisogno,tienila pure. Infondo sta molto meglio a te!”Esclamò lui,rivolgendole un altro dei suoi sorrisi,mentre con una mano le sistemava il colletto della camicia;lei cercò di non arrossire ancora di più,dal momento che aveva già notato Danielle che la guardava divertita.
“Non ci penso nemmeno,la lascerò a Danielle!”Ribattè lei,salutando tutti frettolosamente con la mano,rivolgendo solo un brevissimo sguardo a quegli occhi divertiti che ancora la stavano fissando.
Eppure,quel nero luminoso le ritornò in mente per tutta la giornata.


 
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EHI BELLA GENTE :)
Alloraaa posto questo nuovo capitolo perchè quello scorso non ha avuto molto successo,
quindi spero con questo di incuriosirvi un po' di più,speriamo :D

Conosciamo meglio Sophie e la sua imbranataggine esistenziale,
conosciamo le sue passioni oltre alla fotografia e sappiamo qualcosa in più della sua famiglia e origini.
Compare Danielle che io personalmente amo tanto,
e infine,rullo di tamburo,
troviamo Liam,il dolcissimo Liam,
e Zayn che cerca di rimediare all'imbranataggine della nostra piccola Sophie.
Duuunque,spero che questo capitolo vi piaccia un po' di più,
se avete critiche o suggerimenti non abbiate paura di scriverli,
sono sempre ben accetti :3
Tanto love,
Chiara.

P.s lasciate un commento,ve lo chiede anche la nostra dolcissima Soph!
  
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