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Autore: Kittyx Shadowcat    26/07/2008    2 recensioni
Un sesto anno alternativo con Silente che ha un’idea ancora più assurda del solito, Harry che non vuole ammettere i sentimenti che prova per Draco e gli Slytherin con un’autentica fissazione per le vasche da bagno…
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Harry
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Angolino:
Ehm. Dunque, eccomi qui. Con... ehm... qualcosa come sei mesi di ritardo.
Non c’è dubbio, posso candidarmi per il guinness dei primati.
La spiegazione del ritardo è abbastanza semplice: dopo aver letto l’ultimo libro il mio livello di ispirazone da 1 a 10 per scivere questa fic era pari a -12. Già il cap 11 era stato difficile da scrivere per lo stesso motivo, ma questa volta non riuscivo proprio a cavare un ragno dal buco. A questa fic però sono davvero molto affezionata, e so che siete in molti ad averla seguita, e quindi non ho mai trovato il coraggio di mettere l’avviso “fanfiction interrrotta a tempo indeterminato”.
Alla fine, due giorni fa, mi ero decisa a mettere quel benedetto avviso e lo stavo scrivendo quando... ispirazione! A metà dell’avviso mi sono messa a scrivere il capitolo. Misteri della psicanalisi.
Chiedo immensamente scusa per il ritardo, per aver lasciato la situazione a metà nel cap scorso, per continuare a essere una ritardataria cronica e... ehm... eccetera.
PS: per evitare equivoci: Dumbledore è il cognome in inglese di Silente.
Buona lettura!



Cap. 12: Dumbledore non si arrende mai!




15 minuti prima dell’Ora di Cena, Studio del Professor Snape.

Il professore coi capelli più unti di tutto il mondo magico (e probabilmente anche di tutto quello babbano) entrò nel proprio studio sbattendo violentemente la porta.

Forse considerato di chi stiamo parlando è meglio aggiungere un ulteriore chiarimento: il suddetto professore entrò nel proprio studio chiudendo violentemente la porta dietro di sè, dato che malgrado il suo odio per i prodotti per capelli Snape non ha mai fatto sesso con oggetti inanimati. O perlomeno, non con le porte.

Dopo essere entrato (e senza aver fatto nulla di peccaminoso con quella povera porta) l’untissimo professore si diresse verso la propria scrivania per prendere il registro, quando si accorse di aver lasciato un bicchiere di succo di zucca ancora intatto proprio accanto alle pietre bezoar.
Senza avere nessun sospetto sul contenuto del “succo di zucca”, Snape bevve.

5 minuti prima dell’Ora di Cena, davanti al bagno dei Prefetti.

Lasciato Justin in bagno a occuparsi dei suoi due compagni di Casa privi di sensi, gli altri otto si rivestirono velocemente dopo aver usato un incantesimo asciugante e si precipitarono fuori per trovare Ron prima che combinasse chissà-che-cosa-ma-sicuramente-niente-di-buono.

La ricerca si presentava difficile.
Il rosso poteva essere andato in qualsiasi direzione e aveva un quarto d’ora di vantaggio su di loro.
Inoltre non potevano certo chiedere a quelli che passavano “Scusate, avete per caso visto passare di qui Ron Weasley bagnato fracico e nudo come un verme? Perchè, sapete, è sotto filtro e probabilmente sta per fare qualcosa di cui in seguito si pentirà. No, non intendo dire un suicidio, se morisse poi come farebbe a pentirsi, secondo te?”.

No, andare in giro parlando di cose del genere non era assolutamente possibile: se lo avevano visto passare, sentendoselo chiedere avrebbero sicuramente pensato che loro sapevano con esattezza cos’era successo e gli avrebbero fatto qualche miliardo di domande rallentandoli, e se non lo avevano visto passare, li avrebbero sicuramente presi per pazzi.

Inoltre, vedendo andare in giro due Gryffindor e tre Slytherin insieme senza tentare di uccidersi a vicenda avrebbero sicuramente pensato tutti a un’Imperius, a prescindere da quello che i suddetti grifoni e serpi avrebbero potuto chiedere a proposito di Ron Weasley.

Per risolvere almeno quest’ultimo problema, gli otto decisero di dividersi: Draco, Azazel, Pansy e Cho corsero a cercarlo da una parte e Harry, Hermione, Anthony e Padma dall’altra.

5 minuti dopo, Ora di Cena, Sala Grande.

Nella Sala Grande tutto sembrava svolgersi normalmente: gli studenti erano ai propri tavoli e stavano mangiando come lupi affamati, gli insegnanti mangiavano con altrettanta foga al proprio tavolo, Dumbledore era felicissimo per il raggiungimento del nuovo record di due giorni e mezzo senza risse fra serpi e grifoni e indossava una cuffietta a coniglietti gialli e rosa per l’occasione, e Snape... Snape stava entrando in quel momento, con un’espressione ancora più acida del solito.

Nulla faceva presagire particolari imprevisti capaci di sconvolgere Hogwarts.
Ma si sa, in una scuola di magia e stregoneria quando c’è troppa tranquillità è sempre meglio cominciare a preoccuparsi, perchè il significato può essere solo la quiete prima della tempesta.

Infatti in quel momento Snape si fermò in mezzo alla Sala Grande e con la sua espressione facciale più schifata proclamò con voce stentorea -Mio dolce ed amato preside, miei sensualissimi alunni, vi prego di farmi una cortesia: io sono un rospo, e ho bisogno del bacio appassionato di uno di voi per trasformarmi in un bel principe e imparare finalmente ad usare i prodotti per capelli! Avanti, baciatemi! Slinguazzatemi! Appassionatamente!-

Nello stesso momento, in uno dei corridoi del piano terra.

Ron correva più velocemente che poteva alla ricerca del suo unico e vero amore schizzando acqua dappertutto. Si rendeva conto che essendo nudo e bagnato magari non gli avrebbe fatto proprio l’impressione migliore, ma per adesso l’importante era riuscire a dichiararsi prima che chiunque potesse fermarlo.

Pochi secondi dopo, Sala Grande.

Mentre l’intera Hogwarts quasi al completo guardava allbita il professore di pozioni che aveva appena fatto il suo accorato appello, accadde qualcos’altro che nessuno si aspettava.
L’entrata di Ron Weasley.
Nudo, bagnato fracico e con l’espressione allucinata simile a quelle dei membri di certe sette in cui si pratica il lavaggio del cervello.
Un’apparizione che avrebbe spaventato persino il Signore Oscuro in persona, figuriamoci dei poveri studenti innocenti.

Il (?) nostro (?) eroe arrivò esattamente al centro della Sala Grande, e dopo essersi guardato intorno febbrilmente per qualche secondo vide il suo unico vero amore, che lo guardava manifestando uno strano miscuglio di acidità, disprezzo, schifo e allarme.

In quallo stesso momento Dumbledore si riprese dallo stato catatonico in cui era caduto insieme al resto dei presenti e tentò a modo suo di salvare la situazione prima che degenerasse ulteriormente -Ehm... signor Weasley, grazie della collaborazione. Ragazzi, dovete sapere che il signor Weasley è qui su mia richiesta per... uhm... testare... ehm... ah... sì, la reazione della scuola alla nuova... ehm... alla nuova... come dire... ehm uhm... alla nuova riforma nudista delle divise scolastiche che mi era stata proposta due mesi fa da... da... ehm ecco si... dal direttore del Cavillo. Ehm... a giudicare dalle facce di tutti direi che la cosa non è molto apprezzata, perciò direi che l’eperimento finisce qui. Niente riforma nudista delle divise.-

La McGranitt, che aveva assunto un colorito sempre più tendente al verde per tutta la durata della somma arrampicata sugli specchi appena improvvisata da Dumbledore, tirò un sospiro di sollievo. Poi guardò di nuovo Ron e il professore di pozioni in piedi al centro della Sala e tornò verde.

Snape, il cui colorito era ancora più giallognolo del solito fin da quando era entrato, si voltò verso il rosso e disse -Signor Weasley, potresti cortesemente andare a rivestirti? Sei così sexy che è difficile per me non saltarti addosso qui, davanti a tutta Hogwarts!- Detto questo la sua espressione divenne ancora più acida e terrificante di prima.

Ron aprì la bocca per dire qualcosa di cui appena tornato in sè si sarebbe sicuramente pentito, quando quattro persone entrarono di corsa nella Sala Grande, travolgendo lungo il passaggio il povero Nick quasi senza testa.

Il Preside si voltò verso di loro e proseguì col suo strenuo tentativo di far sembrare che quella fosse una situazione normale dicendo -Malfoy, Parkinson, MacNair, Chang, prego prendete posto, e cercate di non arrivare in ritardo la prossima volta! Come stavo appunto dicendo, il signor Weasley stava testando la nuova riforma nudista delle divise che però ho appena deciso di non mettere in atto, e il professor Snape stava... uhm... stava illlustrando... ah... si insomma...illustrava la... eh... le... insomma... le sue grandi doti di attore drammatico, già. Di solito è una persona molto austera, ma a volte ci delizie con le sue grandi interpretazioni artistiche. Non è vero, professor Snape?- Dumbledore si voltò con aria interrogativa verso il suddetto professore pregando in tutte le lingue che conosceva (203 lingue, per la precisione) che almeno lui ricominciasse a dimostrare un minimo di sanità mentale.

Snape si voltò verso di lui con la solita aria acida. Questo incoraggiante segno di normalità fece venire voglia a Dumbledore di improvvisare un balletto per esprimere i suoi ringraziamenti alle divinità per aver esaudito le sue ferventi preghiere.
Purtroppo le sue speranze andarono in frantumi quando il professore parlò -Ma certo preside, lo sa che io in realtà amo solo lei. Non si preoccupi, nessuno potrebbe mai pensare che lei non sia più sexy di questo giovincello, soprattutto non potrei mai pensarlo io che sono un intenditore! Per lei io sono disponibile quando vuole, preside!-

Dumbledore decise che l’unica cosa da fare per evitare l’Armageddon era continuare ad arrampicarsi sugli specchi -Professore, lei è... ehm... è veramente un genio della recitazione teatrale! Non trovate, ragazzi? A proposito, voi quattro, sedetevi!-

I quattro moschettieri a cui si stava rivolgendo per sviare l’attenzione erano i tre Slytherin (che si stavano godendo immensamente la scena, malgrado una delle vittime fosse il loro professore preferito) e Cho (la cui mente vagava nello stato confuso e allucinato che precede gli svenimenti), tuttora in piedi sull’entrata.

Le tre serpi fecero un sorriso a trentadue denti e si affrettarono a raggiungere il loro tavolo, trascinando insieme a loro Cho che pareva incapace di movimenti autonomi.
Si sedettero in fretta per non rovinare il dramma che si stava consumando al centro della Sala e non visti fecero un incantesimo silenziatore a Cho per evitare che potesse interrompere, dopo di che continuarono ad assistere alla scena facendo scommesse su chi fosse la persona a cui Ron intendeva dichiararsi.

La loro promessa di femare Ron prima che potesse fare qualcosa di terribile?
Promemoria: mai chiedere aiuto agli Slytherin per evitare che qualcuno dica o faccia cose di cui poi si pentirà. E’ come chiedere aiuto a Jack lo Squartatore per arrivare a casa sani e salvi.

Nel frattempo il nostro intrepido preside stava cercando di pensare a un modo per far uscire Ron e Snape dalla Sala Grande prima che si creassero altri incidenti.
Purtroppo però era solo contro la catastrofe incombente.

In quel preciso momento Ron si prostrò a terra ai piedi del professore, mettendo in mostra... bè, se era prostrato a terra nudo che cosa pensate che ci fosse in mostra? Ecco. Dicevamo, Ron si prostrò e disse -Severus Snape io ti amoooo!!!!!! Ti prego, accetta di sposarmi qui e subito! Il preside può celebrare il matrimonio!!- Dopodichè alzò lo sguardo per guardare il suo unico vero amore con occhi adoranti. Inutile dire che il suo unico vero amore stava cercando di trattenersi dal tirargli un’Avada.

Dumbledore ormai era disperato, ma l’unico mago di cui anche Voldemort ha paura non si arrende alle prime difficoltà! E nemmeno alle seconde difficoltà! E nemmeno quando ormai sembra che il suicidio sia l’unica soluzione disponibile!
Un mago del calibro di Dumbledore, anche nelle situazioni più terribili, si sistema meglio sul capo la cuffietta a coniglietti gialli e rosa e continua la sua grande impresa nell’ars magna dell’arrampicamento super specula! Questo è ciò che fa un grande mago!
O perlomeno ci prova...

-Ehm... signor Weasley... uhm... vedo che anche tu sei... eh... sei... d’accordo con me sul fatto che il professor Snape sia... ehm si ecco... ah... una grande ispirazione per il talento drammatico! Non sapevo che tu avessi delle simili doti e... uhm... dovresti chiedere al professore di... ehm aehm... di indicarti... ehm si... di indicarti una buona scuola estiva di recitazione, già! Non trova, professor Snape?-

Mentre faceva questa domanda si voltò verso l’unto professore concentrando tutte le sue energie nel tentativo di eseguire un’Imperius senza bacchetta. Purtroppo nella storia nessuno è mai riuscito a lanciare una maledizione senza perdono a mani nude, ma l’intrepidò preside ci provò comunque. Ma ohimè senza successo.

Proprio mentre Snape stava di nuovo aprendo bocca per dire qualcosa che sicuramente avrebbe costretto l’intrepido preside a procurarsi una buona squadra di alpini per aiutarlo nella sua suprema arrampicata sugli specchi, giunse un aiuto inatteso: gli altri quattro moschettieri (ovvero Harry, Hermione, Padma e Anthony) entrarono di corsa nella Sala e corsero vicino a Ron guardandosi freneticamente intorno per capire cosa potesse aver già fatto di sconvolgente.

Ciò che videro furono facce al di là di ogni limite dello shock.
Girandosi infine verso il tavolo verde argento videro Cho ancora sull’orlo dello svenimento e gli Slytherin (compresi i tre che avevano promesso di aiutarli a fermare il rosso) che osservavano il dramma con l’espressione di chi sta assistendo alla messa in scena del nuovo film di Tarantino. Non ci voleva un genio per rendersi conto che non potevano aspettarsi aiuto da quella parte.

Si voltarono disperati verso Dumbledore, il quale decise che era arrivato il momento giusto per improvvisare un’ultima arrampicata disperata sugli specchi nell’estremo tentativo di salvare la reputazione di Hogwarts.

-Oh... ragazzi, finalmente siete arrivati!-

Hermione tentò di prendere in mano la situazione -Ci scusi preside, ma le assicuro che non è come sembra! Noi stavamo giusto cercando Ron prechè...-
-Non si preoccupi, non si preoccupi signorina Granger! So benissimo che non è come sembra e non è colpa vostra se siete arrivati in ritardo! Infatti...-
-Ma... non c’entra il ritardo, veramente noi volevamo fermare Ron prima che...-
-Si, lo so, come tutti tranne me e il corpo insegnante voi non sapevate che il signor Weasley in realtà agiva su mio ordine!-
-Si infatti non è colpa di Ron se... CHE?! Su suo ordine?!-
-Già, a causa della riforma nudista delle divise scolastiche che però ho ormai deciso di abbandonare, oltre che naturalmente per amore della recitazione insieme al professor Snape...-
-Riforma nudista?! Recitazione?! Vuol dire che quell’ameba mi ha fatto quasi venire un’infarto mentre in realtà stava fingendo?!-
-Si, intendo dire proprio questo, signorina Granger, infatti deve sapere che...-
-Ma allora quella scena alla Riunione era solo una finta?-
-Riunione? Ehm... uhm... aehm... Riunione... uhm... ah, sì, Riunione! E’ stata organizzata da me in realtà!-
-CHE COSA?!?!-
-Già, la prima Riunione annuale del ehm... ah... del corso di recitazione, che verrà curato dal professor Snape!-
-Ma... e gli Slytherin?-
-Ehm... gli Slytherin?-
-Non avevano organizzato loro la Riunione in bagno?-
-Ehm... ah... forse tu parli di un’altra Riunione... ehm... direi che la cosa migliore è che vi chiariate! Professor Snape, signori Weasley, Potter, Goldstein e signorina Granger! Oh, e anche voi, Malfoy Parkinson MacNair e Chang! Credo che sia meglio che andate a chiarirvi in infermeria con l’aiuto di madama Chips!-

Hermione, ormai in preda alla confusione più totale, guardò il preside e annuì con aria convinta.

Di fronte agli occhi spalancati di tutta la popolazone di Hogwarts, tutti quelli nominati dal preside uscirono dalla Sala, chi camminando e chi venendo strascinato, e si diressero verso l’infermeria.

La domanda che aleggiava nei loro cervelli e in quello di Dumbledore in quel momento era una sola: “Per le mutande di Merlino, CHE COSA è successo?!?!??”

Mezzo minuto dopo, Sala Grande

Dumbledore aveva combattuto contro una delle situazioni più impervie che un mago possa mai affrontare, dimostrando che non bisogna mai arrenderesi, ma bensì arrampicarsi sugli specchi con coraggio. Anche se in quel momento non capisci un tubo di quello che sta succedendo. L’importante è improvvisare!

L’ardito preside sfoderò un sorriso trionfante ai suoi traumatizzati alunni e proclamò - Tanto gentile e tanto onesta pare la donna mia quand’ella altrui saluta, ch’ogni lingua divien tremando muta e li occhi non l’ardiscon di guardare! Continuiamo la cena?-







Angolino:
Qui viene il problema più spinoso. Quando scriverò il prossimo capitolo?
Sto per partire per tre settimane in Irlanda, e lì non avrò sicuramente tempo per scrivere. Appena tornata spero solo che non avrò di nuovo perso l’ispirazione!
Grazie per la sopportazione. Cercherò di fare del mio meglio!

  
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