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Autore: Arwen_Undomiel    23/12/2004    3 recensioni
Una Storia piena di sentimento e di passione. Tutti ormai sono maturii, anche Harry lo è ... qualcosa nell'animo dei tre amici si è evoluto, trasformato ... tra poco lascieranno la Scuola, si divideranno ... ma qualcosa deve ancora accadere, un mistero nell'Oscurità si nasconde ...Vi informo, che se nella vostra lettura, noterete qualche frase, o descizionio qualsiasi altro tipo di carattere letterario, che assomiglia, o è simplicemente ,riaddatato ad un Libro da voi letto, è volutamente inserito...^_^ Recensite, vi prego è davvero importante!
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero, Romantico, Sovrannaturale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Remus Lupin, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'eterno rancore di un'amicizia smarrita


Hogwarts era completamente deserta, non c’erano i soliti studenti che schiamazzavano per i corridoio o che correvano da una parte all’altra del castello, un silenzio spettrale vagava per le aule…solo nella torre dei Grifondoro una sagoma trascinava il suo lungo mantello sul dorso della pietra, e scrutava ogni singolo oggetto con i suoi profondi occhi color ambra…in cerca di qualcosa che desiderava, che voleva strappare ad un’anima… tutta la notte precedente attraversò muri e vagò per aule e corridoio…in cerca di colei che desiderava…ma non trovò nessun’anima in grado di saziarlo…ma in quello stesso istante, il profumo della dannata divampò nella sua fredda anima vuota e subito dopo… un cigolio, un’assordante rumore che gli fece capire che era ritornata…lo Spettro si voltò verso la porta sorridendo…

Il portone si spalancò e la luce del sole illuminò il mosaico sul pavimento dell’Ingresso.Un tonfo assordante invase lo spazio infinito di quel luogo. Cinque grosse e pesanti borse caddero sul pavimento di pietra. Harry, Ron, Hermione, Ginny, Calì e Neville erano nuovamente giunti a scuola. Avevano tutti un viso stravolto e imbronciato, in particolare Ron, il quale viaggiò insieme a Calì e a Neville, lontano da Harry. Le tre ragazze sbuffarono all’unisono mentre Calì si lamentava di com’ era stato traumatico il viaggio: << Guardate la mia camicetta! È completamente rovinata! >> disse prima di riceversi una gomitata sullo stomaco da Ginny.
<< Fantastico! Noi qui e gli altri in gita! >>
<< Io in gita mi annoiavo… >> << Tu forse sì Neville, ma qualcun altro si è divertito e parecchio! >> << Ron smettila! >> intervenne Hermione, azzittendo il ragazzo.
Dietro di loro, infatti, trotterellava il Professor Vitious.

Il viaggio d’istruzione per gli altri studenti venne prolungato di tre giorni, i quali se per la maggior parte di Hogawarts significavano più divertimento, per i cinque ritornati alla scuola, significavano altri tre giorni di solitudine e tormento. Ginny infatti incominciava a non sopportare più gli atteggiamenti scontrosi e burberi che ogni giorno Harry e Ron si lanciavano con occhiate fulminati. Lei aveva cercato, insieme a Hermione di parlare con i due per farli ragionare, ma entrambi non avevano intenzione di porre fine a quell’infinito litigio. Ormai la situazione era chiara ed era inutile negare l’evidenzia, il famoso trio si era diviso: Hermione si rinchiuse come un riccio nel dormitorio femminile, Ron in quello maschile ed Harry in Sala Comune. Tuttavia, nonostante i vari problemi sentimentali, nessuno di loro si era scordato dello Spettro, allontanandosi da Hogwarts si erano lasciati il problema alle spalle, ma ora che erano tornati…
La mattina del penultimo giorno di “castigo” era luminosa e calda. Timidi raggi attraversarono i vetri colorati delle finestre colorando i freddi pavimenti di pietra con le loro sfumature, Harry e Neville stavano passando sotto un’enorme vetrata al piano inferiore, quando un grido acuto, gli risvegliò dal loro tepore, facendoli sobbalzare.
<< Co-co-s’è stato? >> chiese Neville, diventato pallido all’improvviso
<< Non lo so ma proveniva dal piano di sopra, andiamo! >>
Raggiunto il 4 piano trovarono Hermione e Ron accasciati a terra, privi di conoscenza. Harry si fiondò sui due preoccupato, e con l’aiuto di Neville cercò di destarli ma inutilmente…sembravano morti…le loro mani erano fredde, ghiacciate e i loro volti banchi come lenzuoli, gli occhi strabuzzanti, colmi di terrore. Harry si voltò verso il lungo corridoio accanto a lui, e con le profonde iridi verdi lo scrutò…una sagoma nera fluttuava nella loro direzione, incappucciata da un manto corvino, e lunghi capelli biondi gli cadevano sulle spalle, il capo era chino…ma quando fu a pochi metri dal ragazzo l’essere si alzò di scatto scoprendo gli enormi occhi color ambra, che fissavano impassibili i due.
<< Non, oggi…non domani…
non fra un mese, e nemmeno fra un anno…ma
allo scoccare del dì che si unisce alla notte più oscura,
tu o vile essere, insieme al duo che nascerà, ti unirai, dando vita al triangolo
che tanto da me ambito, ormai da troppi anni, secoli, mesi, ore, minuti…
Voi…mi libererete da questa maledizione…
Le vostre anime vagheranno per gl’Inferi ardendo di dolore..
Fra sette anni…tornerò a prendermi ciò che mi appartiene…
>>
E così dicendo, in tono malevolo, si voltò scomparendo alla vista dei due ragazzi, i quali allibiti e spaventati da quelle parole, si guardarono negli occhi…


Un bagliore di luce accecante penetrò nella stanza, invadendo il viso di un ragazzo smagrito, con dei crespi e arruffati capelli neri. Un grugnito di disapprovazione per la troppa luce, fu il primo suono della giornata che ecchegiò in quella angusta stanza di un alloggio Londinese. Il ragazzo si alzò e barcollando ancora assonnato si diresse verso il bagno. I suoi occhi riflessi sullo specchio erano spenti e privi di ogni emozione, quella notte per l’ennesima volta aveva sognato quello strano incontro che aveva vissuto nei suoi ultimi giorni di scuola, ad Hogwarts. Gli mancava tanto quel luogo, ma in particolare i suoi amici: Hermione e Ron, la prima durante il loro addio, gli promise che si sarebbero tenuti in contatto , che non si sarebbero assolutamente persi di vista dimenticandosi…ma ciò non avvenne, Harry non ricevette mai nessuna notizia da parte sua, per quanto riguardava Ron, invece quel giorno non ci fu nessun addio, ma un semplice cenno del capo, la sua amicizia dopo la gita, era svanita, entrambi i ragazzi si guardavano in cagnesco, ignorando le suppliche di Hermione, la quale li incoraggiava a far pace, ma inutilmente…
Erano passati ormai 2 anni, dall’ultimo incontro con lo Spettro, Harry non ricordava molto. Dopo le parole del fantasma si ritrovò sdraiato sul lettino dell’Infermeria, circondato dai propri amici…fu soltanto, un sogno…una visione…
Harry se ne andò dai Dursley appena finita la scuola, contro il parere di Silente il quale fece trasferire l’intera famiglia Dursley nello stesso condominio un cui viveva Harry. Ogni mattina il ragazzo si sveglia prestissimo, per andare al Ministero della magia, di solito rimaneva nella sua cuccetta, assegnatali appena fu nominato Auror, ma la sera prima non si senitva molto bene, e così preferì tornarsene a casa, approfittando della quiete da parte dei Mangiamorte.
Si vestì in fretta, infilandosi un paio di Jeans e una maglietta alquanto logora, infilò il mantello nella borsa, e scomparì destro alla porta, richiudendola accuratamente a chiave. Al piano inferiore, come nel resto del condominio, le luci erano ancora del tutto spente e si sentivano i vicini che russavano. Harry riusciva a vedere a stento i gradini di marmo, e per poco non cadde dalle scale.
Ginuto in strado, si guardò intorno e senza farsi notare, si infilò in un angolino di una viuzza alquanto sporca, transennata da una serie di bidoni di spazzatura, si nascose dietro a uno di quelli e con un sonoro << Puf >> scomparve, sotto gli occhi di un topolino.


Finalmente Ron aveva raggiunto i suoi sospirati vent’anni e queste significava la promozione al livello più alto presente nella scala gerarchica dell’Ufficio Misteri e quindi aumento di stipendio, cioè niente più genitori in giro per casa, si sarebbe preso un appartamento a Londra, magari con un suo amico. Non faceva altro che pensare a quell’imminente giorno in cui avrebbe deciso chi si sarebbe stato a dividere quell’alloggio con lui; dal termine della scuola non si era fatto molti amici, anzi erano sempre gli stessi. C’èra Neville che però viveva ancora come un lattante con la sua nonna, poi Semeus ma era troppo idiota, a parere di Ron ovviamente, secondo lui la persona più adatta era Hermione, che si era stabilita ad Hogwarts a causa della sua professione di Insegnante. Ogni volta in Ron affioravano i bei momenti passati con i suoi vecchi amici. “Harry” gli mancava sentire quel nome anche se il rancore non si era ancora dissolto con il tempo. “Non ci pensare! Se le voluta lui è un falso!” pensò Ron mentre si materializzava nell’atrio del Ministero davanti alla fontana…

Qualche susseguirsi di POP fece rimbombare l’ala ovest del Ministero e i due ragazzi si ritrovarono faccia a faccia, dopo 3 lunghissimi anni, entrambi a capo chino… il loro sguardo si incrociò, un attimo di silenzio inavase la loro mente, un minuto, un solo istante bastò, per richiamare l’immagine dei loro visi, che si erano stampati da quell’ultimo addio, nei loro ricordi… ora quella stessa figura, quella stessa foto era cambiata… un silenzio la cambiò, entrambi avevano le labbra secche, una semplice scintilla d’amicizia sfiorò il loro petto…gli occhi si scrutarono…nulla però trapelò e la fiammella si spense smarrendosi nel mattino perpetuo dei loro giorni…
  
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