Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: WeirdMagician    11/05/2014    2 recensioni
Naruto si ritrova legato a una Kyuubi viva e reale dopo il tentativo - fallito - di furto del rotolo proibito dell'Hokage. Viene esiliato, ma dove lo porteranno i suoi sogni?
NaruxFemKyuubi e GaaraxFemShuka (più avanti ci saranno lemon, quindi il rating verrà alzato a ROSSO)
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Naruto Uzumaki
Note: Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



V Capitolo

Naruto si alzò, guardando quegli occhi che lo stavano fissando a loro volta; non era in grado di distogliere da questi il suo sguardo.

"Ei, non hai intenzione di salutarmi? Pensavo di essere piuttosto carina..." Naruto balbettò qualcosa di simile a un "ciao". Poi lei cominciò ad alzarsi ed egli poté distinguere alle sue spalle nove code imponenti. Fece un passo indietro squadrando quella donna... no, per qualche ragione non riusciva proprio a smettere di fissarla.

"Aah!" Urlò Naruto, curvandosi e guardando a terra. Era di molto più alto del solito; la figura di fronte a lui ridacchiò, prima di creare una piccola sfera di fuoco in una mano. Girava lentamente e illuminava tutta la stanza, colorandola di ombre fantastiche. "È... bellissima"
Naruto fece un altro passo indietro, cercando di vederla meglio nella sua interezza; dimostrava poco più di vent'anni, ma il suo corpo sosteneva un seno modesto: non troppo grande, non troppo piccolo, i suoi capelli cremisi erano lunghi e incorniciavano due sottili orecchie da volpe con la punta bianca, entrambe dello stesso colore dei suoi occhi. Arrivò a guardare fino al punto più sottile della sua schiena, e fu dopo che i suoi occhi scesero ancora che si rese conto della sua totale mancanza di vestiti.

Lei lo osservava con interesse, ridendo mentre lui ruotava velocemente su un tacco, nel tentativo di guardare altrove; probabilmente non si era ancora accorto della rimozione dei suoi vestiti. Fece un altro passo, spegnendo la luce, aprendo le sue braccia con un sorriso ferino a disegnarle il volto.

Naruto impietrì quando quelle due braccia forti ma sottili passarono sotto le sue e lo abbracciarono, calde contro il suo petto nudo; sentì il suo seno premuto sulla sua schiena e deglutì.

"Naruto-kun... grazie... grazie mille" Mormorò lei, appoggiando la sua fronte sul suo collo.

Lui non sapeva esattamente cosa rispondere, peraltro distratto dal suo membro che stava crescendo a vista d'occhio, della sua coda che strisciava contro le sue ga-... un momento, la sua coda? Naruto mugolò, la sua mente turbinava. "Puoi per favore dirmi cosa sta succedendo?" Fu infine in grado di dire, respirando profondamente per calmarsi.

"Sei stato tu a farlo, quindi dovresti essere tu a spiegare... Sai, dopo che mi hai liberata hai urlato molto nel sonno... e ora hai questo aspetto." La sua voce perse un po' dell'allegria, e Naruto sentì la presa delle sue braccia stringersi; mise da parte il suo essere uomo – una novità per lui – per quel momento, comprendendo la gravità della situazione.

Unì le mani e mormorò "Tecnica della moltiplicazione del corpo", e quando il fumo si fu dissipato Naruto apprese finalmente qual era il suo aspetto, gli occhi spalancati per lo shock. In piedi di fronte a lui c'era un uomo che sembrava avere diciannove anni, le sue orecchie erano sempre lievemente appuntite e i tipici segni sulle sue guance si erano ingranditi, i suoi muscoli erano più grossi di prima e... beh, era piuttosto orgoglioso di vedersi così in forma; il fattore che più lo turbava erano le fruscianti code da volpe che avevano origine nella zona dell'osso sacro (come se potessero nascere da un qualsiasi altro luogo).

"Questo è..." Sentì le braccia di lei stringersi attorno a lui di riflesso "...fantastico!" Sogghignò al suo clone, che gli sorrise di rimando mentre scompariva in una nuvola di fumo. Sentì Kyuubi fare un paio di passi indietro, lasciando scivolare libere le sue braccia. All'istante sentì la mancanza di quel calore, e si voltò di nuovo per farle delle domande prima di ricordarsi del suo... aspetto. "Suppongo che sia difficile immaginare com'è andare da dodici anni a venti." Mormorò Naruto fra sé e sé, prima di sentire una risatina, che subito si trasformò in un riso aperto e tonante.

"Per la miseria, hai l'aspetto di un dio disceso fra gli uomini, ma ti comporti come un bambino!" infine lei smise di ridere, ma non prima che Naruto fosse diventato simile a un pomodoro.

"Bene... e ora?" Chiese lui, lanciando un'occhiata al rotolo per terra. Lei si avvicinò, scostandolo quasi a gomitate, come dimentica della sua nudità. Si chinò per osservare meglio il rotolo e Naruto si girò, ansimando e cercando di arginare la perdita di sangue dal naso. "Questo è quello che sembra..." Sentì un'altra risatina; ora aveva un aspetto bianco cadaverico.

"Queste tecniche sono quasi tutte robaccia, te ne insegnerò alcune io! Da ora puoi chiamarmi sensei!" Kyuubi stava esaminando l'intero rotolo ad una velocità impressionante, le code ondeggiavano avanti e indietro con eccitazione.

Non sapeva il perché, ma Naruto poteva percepire chiaramente il suo entusiasmo; era come un sentimento effervescente nel suo stomaco, che presto cominciò a brontolare per la fame. Quel brontolio fu udibile nella caverna finché non fu soffocato da uno più forte, che fece girare Naruto ad occhi spalancati verso la sua auto-proclamata sensei con sorpresa. Grazie al cielo si era di nuovo alzata in piedi (Naruto non sapeva se avrebbe potuto sopportare di nuovo una scena come la precedente), faceva ondeggiare il fondoschiena in maniera sensuale mentre camminava davanti a lui verso l'entrata della caverna.

"Non ci sono dei vestiti?" chiese lui, mordendosi il labbro per l'imbarazzo di camminare al di fuori completamente nudo.

Lei ridacchiò ancora una volta, scuotendo decisamente la testa "Sei un ninja, fatteli da solo". Mentre parlava fece una posizione con le mani e un attimo dopo era abbigliata con un fantastico vestito cremisi, con spacchi sia lungo il retro che sul davanti per permettere il movimento delle gambe e delle code. Naruto mugugnò seguendo il suo esempio, riuscendo a creare una versione più grande della sua abituale tenuta maglietta-pantaloni. Gli sembrava di poter ancora dire di essere nudo: non fu di molto alleviata la sua sensazione di vulnerabilità.



Ci volle solo una manciata di minuti di corsa per individuare un maiale selvatico. Naruto si chinò sulla gamba per prendere un kunai, dimenticando che non aveva più la sacca - che in ogni caso non sarebbe più entrata nella sua gamba. Il suo sensei rise sotto i baffi nel vederlo, prima di accovacciarsi a quattro zampe, mostrando denti leggermente appuntiti. Fece oscillare il fondoschiena come farebbe un gatto che caccia un topo; era quasi comica, fino a che non si lanciò sulla preda con incredibile rapidità sferrandogli un colpo che fece saltare il suo cranio ancora prima che si fosse accorta della sua presenza. A Naruto quasi cadde la mascella quando lei si leccò una macchia di sangue dal mento, c'era qualcosa in quel gesto che lo rendeva molto seducente e lui fu costretto ancora una volta a nascondersi.

"Mi è mancato il mondo esterno... grazie Naruto" Sollevò la preda, strappandone un pezzo.

Per qualche motivo Naruto poteva sentire l'odore del sangue anche da dov'era, insieme ad un altro odore; era dolce ma stantio, gli causava del dolore fisico. "P... prego" ignorò quella sensazione, scuotendo la testa.

"Oh, prendine pure Naruto-kun" lei indicò la preda, mangiando un altro pezzo della sua carne cruda.

""Ha-ha, sensei" mormorò Naruto, trascinandosi avanti, con lo stomaco che gorgogliava per l'odore allettante. Una mano afferrò la sua spalla all'improvviso, facendolo spaventare a morte.

"Mi ha appena chiamato sensei, o sbaglio?" Kyuubi gli si accostò, guardandolo con lucenti occhi cremisi. La sua lingua risalì il collo di Naruto, congelandolo come una statua; lui poteva inalare il suo odore fino in fondo quand'era vicina, cosa che causava un ingente flusso di calore verso il suo basso ventre. Lei ridacchiò ancora, camminando verso la caverna, mentre finiva di mangiare l'ultimo pezzo di carne. "Non posso fargli questo... nonostante il suo nuovo corpo è ancora un bambino..."

Quando lei fu fuori dalla sua vista, Naruto diede un grosso morso al maiale, gustando il sapore della carne cruda. "Sto davvero diventando un demone..." disse piano, attraverso una bocca quasi del tutto piena. Non riusciva a combattere quella misteriosa sensazione di dolore che si era presentata poco prima.
Abbassò lo sguardo verso la bestia e quasi gli scappò un grido per la sorpresa: aveva mangiato quasi tutta la carne buona. "... Cazzo!"



Kyuubi era distesa sulle pellicce, mugugnando per quel calore che non se ne voleva andare, e per la fame. "Dove diamine è andato?" Cominciava ad essere nel panico, stringendosi le ginocchia al petto. "Forse... Forse è scappato per davvero... dopotutto perché non dovrebbe farlo?" Prese la sua testa fra le mani e la nascose fra le ginocchia. All'improvviso un odore la colpì come uno schiaffo in pieno viso e la fece balzare in piedi, strofinandosi gli occhi. Riversò tutti i suoi sentimenti in un urlo "Cosa diavolo ti ha trattenuto, Naruto? Ho pensato che fossi fuggito per sempre, ci hai messo così tanto!" ringhiò alla fine della frase, una tinta rosso scuro colorava le sue guance.

"Non me ne posso andare, il sigillo ci ha legati, unisce le nostre anime: se me ne vado, moriremo entrambi." Rispose con un sorriso imbarazzato, sollevando un maiale persino più grande di quello che lei ricordava. "Mi spiace, forse vorrai scappare, ma io ti starò sempre dietro..." Scaricò la preda sul pavimento, ricoperto di sangue. L'odore di carne cruda fece sì che la ragazza-demone vi si avventasse, mangiando come fosse una belva. Naruto sogghignò, dirigendosi verso le pellicce per riposare: chiuse gli occhi, pensò che aveva bisogno di una doccia. I suoi sensi apparentemente erano molto più sviluppati, poteva percepire l'odore del sudore, del sangue, e quello stesso sentore stantio di prima.

Improvvisamente un corpo piombò su di lui, seppellendolo nelle pellicce, facendo disperdere ad entrambi i propri vestiti nel violento e improvviso contatto. "C-cosa?" balbettò Naruto, seppellito sotto il suo peso, con un dolore tanto forte che non riusciva nemmeno a pensare lucidamente, le proprie mani vincolate a terra dalle sue.

Lei si avvicinò sporgendosi tanto avanti che le loro fronti si toccavano "Ricordati questo, Naruto, dal momento che starai con me per sempre. Devi sapere che il mio nome è Tsumeki; io farò di te un ninja, il fottuto ninja più forte di sempre. Ti troveremo dei compagni di squadra, formeremo un gruppo fortissimo, e compieremo gli incarichi più difficili che il denaro può comprare per praticamente chiunque, mi hai sentito?" Naruto annuì, i suoi occhi perforati da quelli cremisi di lei.

"Sarà meglio per te, dopo che ho fatto la fatica di tirarti fuori." Lui ghignò, prima di sollevare il suo mento.

Le loro labbra erano separate solo da qualche millimetro. Lei mantenne il viso di fronte al suo, aspettando di vedere se lui avrebbe fatto qualche mossa. Lui invece stava solo diventando rosso e mormorò a stento "Non so cosa fare."

Tsumeki sbottò, allontanando la testa, ridacchiando come una bambina "Allora non posso lasciarti fare niente! Anche se tu sei splendido e io sto praticamente prendendo fuoco, tutto ciò è comunque... sbagliato” Sogghignò, lasciando finalmente le mani di Naruto, libere ora di riposare sul suo petto. Si lasciò cadere lentamente all'indietro per sedersi comodamente sulle sue gambe, con un'aria soddisfatta.

Le sue code accarezzavano distrattamente le gambe di Naruto, mentre lui cercava di reindirizzare il flusso del suo sangue verso il cervello."Q-quindi... com'era la tua vita prima che finissi dentro di me?" Anche se stava parlando a lei, i suoi occhi erano fissi sul muro. Kyuubi sorrise, prendendo fra le mani una delle code di lui e accarezzandola, con l'aspetto di una vera volpina; un lungo periodo di contemplazione sembrò passare prima che qualcosa - partendo appunto dalla coda - cominciasse a stuzzicare i sensi di Naruto.

Tsumeki chiuse i suoi occhi cremisi e si sporse di nuovo in avanti "Ti piacerebbe vedere?" il suo respiro caldo gli solleticò il collo e Naruto annuì, consapevole ancora una volta che il suo sangue stava scorrendo lontano dal suo cervello, cosa che non preludeva a nulla di buono per lui. "Tecnica demoniaca: ibernazione". I suoi occhi si spalancarono per un breve istante prima di iniziare a chiudersi; allo stesso modo anche Kyuubi stava cadendo addormentata.



Naruto si trovava di nuovo davanti al solito cancello e, circondato dall'oscurità, sbirciò ancora intorno a sé, calciando l'acqua con un piede scalzo.

"Naruto..." Una voce lo chiamò da dietro le sbarre, com'era già successo. Guardò in alto verso il sigillo, felice di vedere che era scritto come desiderava. Senza una parola di incoraggiamento, provò a comprimersi e a passare tra le sbarre, emettendo uno squittio nel momento in cui il suo membro entrò in contatto con una sbarra d'acciaio; era come ghiaccio.

Naruto sentì un risolino che era certo essere di Tsumeki. "Tsumeki?" la chiamò, realizzando che era la prima volta che aveva pronunciato il suo nome ad alta voce; solleticava la sua lingua.

"Solo un secondo, Naruto-kun..." la risposta giunse da qualche parte nel buio.

Naruto sentì i suoi sensi fremere ancora, consapevole stavolta che era il chakra di lei che stava scorrendo.
"Cazz-" imprecò Naruto ad alta voce. Stavolta si trovò in piedi in una radura boscosa, sapeva di non essere solo. Salì su un albero, appoggiandosi a un ramo, ignorando la sensazione della sua corteccia ruvida sotto la pelle. Sentì un respiro scendere dall'alto sul suo collo e sollevò lo sguardo, sorridendo agli occhi cremisi che lo fissavano a loro volta, brillando di felicità.

"Non dire niente, okay? Stai solo a guardare alcuni dei momenti più importanti della mia vita." Tsumeki gli strizzò l'occhio, mentre i suoi contorni cominciavano a sfumare. Naruto sbatté gli occhi, confuso, prima di gettare un'occhiata giù alle sue mani; anche quelle avevano cominciato a scomparire, dando alla radura un'atmosfera davvero surreale.

"Ehi, non correre così veloce, tu!" Una voce familiare lo raggiunse da destra. Lui si girò per vedere di cosa lei stesse parlando prima che un piccolo singulto strisciasse fuori dalle sue labbra.



*

L'Hokage sospirò, lo sguardo rivolto in basso verso il pavimento. Non c'era voluto molto ai team per pulire, ma la voce stava già correndo per tutto il villaggio. Naruto, il ragazzo-demone maledetto, aveva ucciso due insegnanti jonin, lasciandoli in condizioni terrificanti. Cominciò a camminare nella direzione in cui gli ANBU gli avevano detto che era andato il ragazzo, cercando di scorgere altre tracce di sangue; sperava che non fosse ferito. Non sapeva come fosse possibile, ma camminava già da un'ora quando qualcosa catturò la sua attenzione. Mormorò con una voce rauca che tradiva le molte notti insonni "Un rotolo... " Lo raccolse e lo srotolò ; il sangue aveva nascosto gran parte del titolo, ma gli ci volle poco per capire che riguardava Kyuubi. Iniziò a leggere ad alta voce "Kyuubi no Kitsune era un demone senza cuore, una bestia malvagia capace solo di odio e disonestà. Un giorno lei attirò un altro uomo nella sua tana con l'inganno e l'astuzia... era una povera anima, un disgraziato che aveva ucciso centinaia di bambini... Al suo dolore fu data una forma e morì, solo per visitare il mondo ancora una volta nelle spoglie di un demone."



*

"Cos'hai, mio amore?" riecheggiò una voce maschile. L'uomo sogghignò, sembrava sfocato come fosse un'ombra alla vista di Naruto, era difficile individuare qualcuno dei suoi tratti. Si girò, lo seguì lo svolazzo di quello che sembrava un mantello. Tsumeki entrò nella visuale, balzando su da terra e gettandosi addosso a lui.

Lei era molto più a fuoco dell'uomo, e Naruto poteva scorgere la sua bellezza persino dall'albero su cui era appollaiato. Tsumeki e l'uomo si unirono in un caldo abbraccio, Naruto, da dov'era spettatore, si sentì geloso. Era come se qualcosa gli fosse stato strappato via, anche se colui che stava abbracciando la sua “partner” era solo un'ombra.
Tsumeki sfregò il viso sulla sua guancia, le sue orecchie fremevano nel farlo – forse lui non si era rasato e la pungeva. Le sue code l'avvolgevano protettivamente mentre lei si sporgeva in avanti, e, anche se lei sussurrò solamente quelle parole, a Naruto suonarono così chiare da sembrare urlate.

"Sono incinta."


*

"Loro ebbero dei figli, una volpe dalla pelliccia di un bianco osseo e un altra d'ebano. Nonostante fossero importanti per Kyuubi, la loro esistenza era una macchia per gli altri demoni, che cercarono l'aiuto di un ninja solitario, con gli occhi rossi e neri di potere."



*

Naruto si morse il labbro mentre guardava il tempo scorrere in avanti in un lampo, e quando questo si fermò e tornò al suo posto riuscì a scorgere oltre a loro altre due figure; tutti e quattro camminavano. Una bellissima volpe color ebano con una coda di una lunghezza fuori dal comune (Naruto credeva fosse una femmina) saltellava seguendo traiettorie circolari, finché non piombò sulla sua perfetta sosia; un'esile volpe della stessa tonalità con una coda leggermente piccola, che scattava avanti e indietro con movimenti che indicavano eccitazione.

Un'altra figura li seguiva: Tsumeki. Nonostante il suo sorriso dolce Naruto poteva percepire un dolore nascosto, così attese che comparisse anche l'uomo di prima; non lo fece.

"Vostro padre sarebbe fiero di come siete diventati grandi e forti..." I piccoli fermarono il loro gironzolare, guardando indietro verso la madre. I loro menti si sollevarono e Naruto sentì le loro fusa da dov'era; risuonarono nel suo cuore, come senza dubbio fecero anche in quello di lei. Allora il tempo si congelò e Naruto pensò di aver sentito un urlo, per qualche ragione il paesaggio già poco definito era diventato come uno squarcio, un bruciante vuoto nella memoria di Tsumeki. Un momento dopo tornò il paesaggio normale, Naruto stava guardando due figure che giacevano su un fianco e da cui uscivano due lunghe lunghe lance.
Cercò di urlare, ma non uscì alcun suono.



*

L'Hokage si concesse un momento di pausa; corrucciandosi alla scritta "Il ninja uccise il demone compagno di Kyuubi e poi i suoi figli. Prese i loro cadaveri e ne bevve il sangue, bagnandosi nel loro potere. Creò un sigillo e cercò di imprigionarla attraverso il sangue della sua stirpe. Ma qualcosa andò storto, il demone si liberò, uccidendolo e annientando tutto ciò che si trovava sul suo cammino. Tutto negli occhi cremisi di quel demone era dolore che doveva essere fermato."



*

"Tu, bastardo... Ti ucciderò! Lasciami andare così che possa aprirti in due e mandanti urlante all'inferno!" Tsumeki era lì, nel suo aspetto di volpe; la prima volta che la vedeva propriamente in quella forma. Era enorme, nove code pesanti schioccavano in aria con irritazione, smuovendo la terra nei punti in cui la toccavano.

Una voce giunse da davanti a Tsumeki “Sono spiacente, potente Kyuubi, ma ho un'idea molto migliore.”

Naruto non riusciva a mettere a fuoco quella figura, poiché era in piedi di fronte a Tsumeki, che la copriva completamente. Poteva sentire il fantasma del suo dolore; era in agonia. Naruto sentiva la sua mente avvolgersi intorno a quella di lei: era come mettere alla prova le dita sfiorando il fuoco. Cercò di muovere i suoi occhi, ma scoprì che non poteva. Il bruciore divenne più intenso, lo feriva lungo le braccia e le gambe.

Il ruggito di Tsumeki squarciò l'aria nella foresta, il suo dolore e la sua tristezza lacerarono il cuore di Naruto.

Tutto rimase immobile per un istante, poi all'improvviso lei ricominciò a muoversi. “Cosa diavolo è questo?” Gettò la testa verso terra, mugolando per il dolore.

Wow, beh cosa t'importa, funziona.” Sentenziò l'altra figura con una risata. Saltò sulla schiena di Tsumeki; Naruto scorse del sangue nei suoi occhi, ma il resto del suo corpo continuava ad essere un'ombra per lui. Sentì poi un bruciore diffuso in tutti i suoi arti, come tirati verso un movimento forzato, quando Tsumeki cominciò a girarsi.

Ti ucciderò Madara, ti pentirai del giorno in cui hai ucciso i miei figli.”

Naruto sentì il suono di una goccia che si infrangeva a terra, probabilmente una lacrima.

Su, bellezza, dobbiamo mandare alcuni amici ai tuoi figli.”



*

L'Hokage scrutò il rotolo prima di soffiarvi uno sbuffo di fiamme con un semplice jutsu. Quello prese fuoco e bruciò lentamente fino a ridursi in cenere, quando le sue dita lo lasciarono. “Possiede realmente l'anima di Naruto?”

Tre ANBU atterrarono all'improvviso accanto a lui, ma lui diede segno di accorgersene appena. Uno di loro mormorò “Eravamo preoccupati, non dovresti andartene in giro qui con il demone ancora in libertà.” Istintivamente indietreggiarono per la reazione del loro Hoakge.

Lui giurò con voce forte, girandosi verso di loro “Ripetetelo un'altra volta e verrete degradati permanentemente”. Sospirò e guardò in lontananza, chiedendosi cosa lui stesse facendo in quel momento. Non poteva immaginare che Naruto era sdraiato in una caverna sotto una bellissima donna nuda, in procinto di svegliarsi.



Naruto aprì lentamente gli occhi, udiva un pianto e il suo petto era umido. Chiuse protettivamente le sue braccia attorno alla scossa, vulnerabile figura che gli stava sopra, stringendo forte Tsumeki. Accarezzò i suoi capelli, grattando lentamente dietro alle sue orecchie in maniera dolce, finché le sue lacrime non si arrestarono. Lei alzò lo sguardo verso di lui quando ebbe finito, i suoi occhi già cremisi erano diventati rossi e infiammati dalle lacrime.

Lei, il demone più potente che esistesse, stava piangendo come un bebè. Un basso ringhio sfuggì dalla sua gola – qualcosa che lui associò all'imbarazzo – e si sedette nuovamente su di lui, un grande rossore sul suo viso. Nonostante la situazione, lei era innegabilmente carina, quasi infantile in quel momento. “Grazie Naruto...” Quindi si sporse in avanti e gli diede un bacio sulla fronte, ancora leggermente imbronciata.

Rimase seduta così su di lui per un po', respirando piano, lasciando a un Naruto “risvegliato”– in tutti i sensi – la difficoltà di evitare reazioni imbarazzanti sotto di lei, cosa che cominciava a procurargli qualche dolore per il forte bisogno che provava. Lei schiacciò le sue costole, sbadigliando tanto quanto bastava per permettergli di vedere una batteria di denti appuntiti. “Mm... non muoverti, ero comoda...” Naruto si limitò ad annuire, non fidandosi abbastanza della sua voce per dire una qualunque cosa. Sarebbe stato ad osservarla per ore; il lento alzarsi e abbassarsi del- si dovette mordere un labbro per allontanare la sua mente, sempre più messo alla prova nel tenere a bada un corpo che ora era quello di un uomo fatto e finito.

Tsumeki gli sorrise, sollevandosi e fornendogli uno spettacolo. Balzò via e raccolse alcuni indumenti, facendo una piccola giravolta. Naruto era leggermente deluso, anche se il vestito che ora indossava era bellissimo. Si sedette, sentendo il dolore andare via. “E adesso, Tsumeki-sensei?”. Sogghignò, conscio che l'aggiunta della parola sensei l'avrebbe di certo ammorbidita.

Semplice, Naruto, ti allenerò” con un dito gli fece capire che avrebbe dovuto alzarsi “Dobbiamo tornare a Konoha”
Naruto rimase ancora un momento in silenzio, non sapendo dove lei volesse arrivare.

Sei impazzita? Perché dovrei tornare indietro da quei maniaci?” Ringhiò poi, strappandosi i capelli per la frustrazione mentre balzava in piedi. Lei si avvicinò e gli prese la coda tra le mani, poi la tirò, facendolo guaire e indietreggiare. Naruto volse il suo sguardo a terra, chinando il capo: ricordava molto un bambino messo in punizione. “... Faremo come vuoi tu, ma mi dirai il perché?”
Con uno sbuffo di fumo lui –
anche lui – fu vestito con semplici abiti.

Tsumeki ghignò “Semplice, entrambi abbiamo bisogno di vestiti decenti e di armi, e io non sono ancora stata da nessuna parte da quando mi hai tirata fuori” Detto questo si diresse fuori dal loro rifugio.

Naruto era in piedi fuori dalla caverna, tremante per quella strana sensazione – quasi di vertigini – e in più guardandosi intorno non riusciva a vedere Tsumeki. Una voce acuta svelò la sua presenza “Ei, muoviti a venire qua, idiota!”
C'era una piccola, tenera bambina di dodici anni che guardava in su verso Naruto, con rossi capelli che arrivavano alle spalle: tutto del suo aspetto era mutato, ma lui poteva ancora affermare con certezza che fosse Tsumeki. Niente code, niente orecchie, occhi blu oceano... Naruto sorrise per quella figura e per quella voce, e presto cominciò a ridacchiare, per poi ridere forte e infine rotolarsi per terra.

Mi stai prendendo in giro?! È la cosa più tenera che io abbia mai visto!” Un ringhio catturò la sua attenzione e presto Naruto stava guaendo, mentre continuava a contorcersi a terra, le orecchie strette tra i denti di un cucciolo affamato. Dopo qualche minuto di lotta Naruto si ritrovò in piedi con Tsumeki seduta sulle sue spalle, ridendo felice mentre lui camminava. Lui si concentrò su un nuovo travestimento mentre si dirigevano verso Konoha, e infine ne trovò uno, con un ghigno che andava da orecchio a orecchio.

Naruto sollevò Tsumeki dal suo “trespolo” – con lo sconcerto di lei – e la pose per terra, scomparendo in una nuvola di fumo. “Oh, non pensavo che questo fosse nel tuo stile, Naruto...” Disse ridacchiando alla donna che aveva di fronte, con lunghi capelli biondi e occhi celesti. Era innaturalmente alta e ben dotata, stretta in un vestito di fattura Cinese, che non andava oltre le sue cosce.

La versione femminile di Naruto si schiarì la gola e si chinò verso di lei “Non è forse un gran travestimento, Tsu-ke-chan?” Quella voce era sorprendentemente suadente, e la ragazzina le sorrise, saltando di nuovo sulle sue spalle, anche se erano più esili.

Dunque, se io sarò Tsume, tu dovrai essere... Karegawa. Ma non utilizzare questo nome per tutto il tempo, ti è solo stato prestato!” Continuava a sorridere, giocando con il suo orecchio.

E a chi appartiene allora?” Chiese Naruto, scrutandola.

Tsumeki rispose “Te la farò incontrare, un giorno, sono sicura che ti adorerà” Naruto – o meglio, Karegawa – annuì con il capo.



*

Allora, è successo nulla di interessante?” chiese uno dei chunin, aprendo con forza una lattina e prendendo la sedia ora vuota. “Mh, circa due minuti prima che voi due arrivaste per il cambio-turno, una donna da mozzare il fiato è arrivata con la sua sorellina. A quanto pare sono venute solo per dare un'occhiata al villaggio, comprare qualcosa e fermarsi una notte prima di ripartire di nuovo”. L'altro chunin annuì, occupandola seconda postazione quando l'uomo fu uscito. Questi sentì uno dei due mormorare “Dannazione, devo aver lasciato il mio portafoglio a casa...”


*

Tsume ghignò, ripulendo un portafoglio davvero pesante, tirando fuori il denaro e sotterrando il resto in un bidone a cui stavano passando accanto.

Naruto si fece fuggire un fischio “Sei stata davvero veloce, non me ne sono accorto nemmeno io!”

L'altra ridacchiò in maniera adorabile, come una bambina innocente “Quelli erano troppo impegnati a sbavarti dietro, e tu stavi solo cercando di non sembrare a disagio... Bene, la questione economica è stata risolta più velocemente si quanto mi aspettassi”
Karegawa scrutò le strade in direzione della sua vecchia abitazione. Tsume ricordava il posto per averlo visto attraverso i suoi occhi “Vuoi farci un salto per qualche motivo?” Ricevette un sorrisetto come risposta.

No, qua non c'è più niente per me” Lui arruffò i capelli della più piccola, sorridendo per nascondere quella punta di rimorso che bussava alla sua mente.


  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: WeirdMagician