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Autore: 1DalIlaria    12/05/2014    3 recensioni
"Harry! Si può sapere che ti prende? Non hai detto una sola parola da quando siamo tornati!" chiese tutto contento Louis.
Harry si girò verso di lui ma prima dello sguardo di Louis incontrò quello di Liam.
"Le hai viste anche tu?" chiese incredulo Liam al riccioluto. Eppure era convinto di averle notate solo lui
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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9th July 2014, Monday
 
 
 
 
<< Si ma devi dormirci tu, te ne sarei grata se almeno mi dessi una mano>> la bionda sentì il tono di rimprovero della rossa mentre scendeva le scale.
 
<< Sei tu la ragazza, quindi datti da fare>> rispose invece il moro.
 
<< Sei proprio un maschilista>> disse Ilaria buttandogli la coperta in faccia.
 
Il ragazzo così prese il pezzo di stoffa ed incappucciò l’amica, coprendola fino alle ginocchia.
 
<< Ehy!>> sentirono una protesta ovattata uscire dalla sua bocca.
 
<< Non farla gridare, è tardi>> disse Dalila entrando in sala ed assistendo alla scena.
 
Per quanto Ilaria facesse sempre da “mamma” alla bionda, in quei momenti in cui stava con Angelo tirava fuori la parte da bambina che c’era in lei ed i ruoli si invertivano improvvisamente.
 
La ragazza cominciò a dimenarsi mentre il moro la teneva stretta per fare in modo che non si liberasse dalla trappola. Entrambi però inciamparono ed Angelo si buttò sul divano, trascinando con sé la rossa, la quale riuscì a portare la testa fuori dalla coperta e a prendere finalmente una boccata d’aria.
 
<< Ma che ti passa per la testa>> fece lei cominciando a picchiarlo.
 
<< Come non detto>> commentò Dalila guardandoli, affiancata da Domenico che intanto rideva.
 
<< Dai sistemiamo questi divani>> disse il castano afferrando un angolo di coperta; la bionda fece lo stesso e la tirarono verso di loro, facendo cadere per terra i due ragazzi ormai aggrovigliati nella stoffa.
 
Cominciarono a ridere tutti e quattro come non gli succedeva da giorni, troppi per i loro standard.
 
Una volta sistemati i divani per far si che i due ragazzi potessero dormire, i quattro italiani presero posto, cominciando a parlare.
 
<< Ragazzi, io comunque non scherzavo quando dicevo che il biondo mi ha fatto venire fame – disse Angelo alzandosi – vieni con me, aiutami a scegliere cosa mangiare>> prese per una mano la rossa e la trascinò in cucina.
 
<< Ancora?! – esclamò la ragazza – e comunque per la cronaca il biondo si chiama Niall>> precisò, mentre veniva portata non tanto gentilmente nella stanza affianco.
 
<< Sono incredibili quei due>> commentò la bionda non appena i due ragazzi sparirono.
 
<< Ora si che Angy sta bene>> osservò Domenico.
 
<< Già, anche per Ila è lo stesso – concordò la ragazza – ci voleva proprio>> disse infine, guardando il ragazzo al suo fianco. I due si sorrisero, dopo di che Dalila poggiò la testa sulla spalla del castano.
 
Nel frattempo qualcuno scese dal piano superiore e, sentendo delle voci provenire dal soggiorno, si accostò alla porta, sbirciando all’interno.
 
<< È il primo anno che decidiamo di non passare un’intera estate insieme>> disse Dalila pensierosa.
 
<< Già – annuì il più grande tra i due – ma non gli abbiamo nemmeno dato il tempo di realizzarsi che subito abbiamo cambiato le cose>> obiettò.
 
Anche se non lo davano a vedere come Ilaria ed Angelo, quei due si volevano bene ed anche loro ora stavano meglio sapendo l’altro al proprio fianco.
 
<< Hai ragione, non riusciamo a stare un attimo da soli>> continuò la bionda.
 
<< Che palle, sempre insieme>> disse ironicamente il ragazzo. Dalila girò leggermente la testa sulla spalla del castano per guardarlo ed entrambi risero.
 
Una testa riccia appostata dietro il muro osservò loro e la loro posizione, non riuscendo però a capire cosa stessero dicendo.
 
Guardava i due ragazzi e la sua espressione divenne pensierosa: che anche Ilaria ed Angelo erano così? Si, sicuramente si comportavano nello stesso modo, glielo aveva confermato anche la rossa.
 
“Però mi ha detto che sono solo migliori amici” pensò Harry “e poi... a proposito, ma dove sono?” si chiese, cominciando ad allarmarsi.
 
<< Harry>> disse Ilaria arrivandogli alle spalle affiancata da Angelo; entrambi con dei piatti in mano.
 
Il cantante si voltò improvvisamente verso i due ragazzi con espressione seria.
 
<< Ragazzi... mi avete spaventato>> disse il riccioluto preso in contropiede.
 
<< Che facevi?>> domandò la rossa entrando in sala con il moro.
 
<< Abbiamo preso un pezzo di pizza anche a te Dome>> disse intanto Angelo porgendogli un piatto.
 
<< Tu si che mi conosci>> esclamò il ragazzo afferrandolo.
 
<< N-niente – rispose Harry seguendola all’interno della stanza – ero venuto a dirti che sto andando a dormire>> spiegò.
 
La rossa così gli andò incontro e preso il ragazzo per mano, lo condusse fuori dalla stanza.
 
<< Eccomi>> disse Ilaria posizionando Harry contro la ringhiera delle scale e mettendosi davanti a lui.
Il ragazzo increspò le labbra e la guardò contrariato.
 
<< Cosa c’è?>> chiese lei.
 
<< Pensavo ad una buonanotte migliore>> rispose lui guardandola malizioso.
 
La rossa sorrise.
 
<< Guarda che ti ho capito>> gli disse puntandogli un dito al petto.
 
<< Ah si?>> domandò lui facendo finta di niente.
 
<< Vuoi che venga su in camera tua perché sai che poi non ne esco più>> fece lei con espressione fiera.
 
<< Acuta osservazione>> la prese in giro lui.
 
La ragazza gli diede un colpetto sulla spalla.
 
<< Va bene si, hai ragione tu>> ammise Harry alzando le mani.
 
<< Lo so – gli disse sorridente – però io sto ancora un po’ qui, cinque minuti poi vado a dormire anche io>>
 
<< Sicura?>> chiese lui, nella speranza che dicesse di no; la ragazza invece annuì.
 
<< Dovrai farti perdonare per questo>> disse Harry dopo un sospiro.
 
<< Lo farò>> gli sorrise lei.
 
<< Hai parecchi debiti con me>> le ricordò lui.
 
<< Li riscuoterò tutti>> rispose la rossa sicura.
 
<< In questo caso... – Harry le accarezzò la schiena – non resta che arrendermi>> disse rassegnato mentre Ilaria annuiva.
 
<< Ci vediamo domani mattina>> fece lei lasciandogli un bacio sulla guancia.
 
<< Buonanotte principessa>> le sussurrò lui all’orecchio con una dolcezza infinita.
 
Immobilizzata, paralizzata, come se le fosse stato appena iniettato un sedativo.
Quella parola... ogni volta che il riccio la pronunciava le ricordava il loro primo appuntamento e tutto ciò che ne era seguito.
 
<< Buonanotte>> gli rispose lei; dopodiché il riccio cominciò a salire le scale e le loro mani si separarono.
 
 
 
<< Aveva bisogno del bacio della buonanotte?>> disse Dalila appena l’amica entrò in soggiorno. La rossa la scacciò con la mano ed andò a sedersi vicino ad Angelo.
 
<< Ila, mi sa che hai tante cose da raccontarci>> osservò il moro.
 
<< Già, ma ora non è il momento. Sono davvero stanca>> Ilaria si lasciò andare, accasciandosi sul divano a peso morto.
 
<< Beh non c’è molto da dire. Basta sapere che si sono limonati tre o quattro volte>> fece Dalila.
 
<< Ehy!>> la rossa afferrò un cuscino da dietro la schiena e glielo lanciò in faccia.
 
<< Complimenti!>> urlò Domenico.
 
<< Vuoi dirmi che non è vero?>> si difese Dalila.
 
<< Senti te l’ho già detto, è meglio per te che io non parli>> ribatté l’amica.
 
<< Dalila, che ci nascondi?>> chiese il moro curioso.
 
<< Niente>> fece lei innocente.
 
<< Diciamo che non è tanto diversa da me>> rispose Ilaria al posto della bionda rivolgendosi ai due amici.
 
<< Ehy, almeno IO non ho fatto niente con nessuno>> disse Dalila, marcando il soggetto della frase.
 
<< Non ancora>> ribatté la rossa portandosi le mani dietro la testa.
 
<< Insomma, manchiamo per nemmeno dieci giorni e vi ritroviamo accoppiate>> commentò Domenico, facendo scoppiare a ridere tutti.
 
<< Suona male detto così>> osservò la bionda continuando a ridere insieme agli altri tre ragazzi.
 
 
 
Intanto, Harry aveva raggiunto il piano superiore e, andando dritto verso la sua stanza, fu attirato dalla porta semiaperta della camera del pakistano.
Si fermò davanti e spiò all’interno: il ragazzo era seduto alla fine del letto con i gomiti poggiati sulle ginocchia.
 
“Che faccio, glielo dico?” si domandò il cantante sostando con espressione indecisa fuori la camera dell’amico.
 
“Ho bisogno di parlare con qualcuno, lui può capirmi...” si auto convinse il riccio.
 
Alla fine, seppur combattuto, decise di entrare in quella stanza, senza sapere come ne sarebbe uscito.
Spinse la porta quel poco che bastava per aprirla di più e far passare la sua figura e, una volta sorpassata la soglia, la socchiuse.
 
<< Posso?>> chiese Harry stando fermo lì dov’era.
 
Zayn si girò a mala pena per vedere chi fosse, per poi voltarsi di nuovo, dando le spalle all’entrata.
 
<< Oramai sei entrato>> rispose il pakistano con voce atona.
 
<< Già>> sussurrò tra sé e sé il minore dei due, passandosi una mano tra i capelli.
 
Il riccioluto si morse il labbro inferiore, non sicuro di quello che stava facendo, e si diresse verso il letto, sedendosi di fianco al pakistano con estrema cautela.
Non gli erano mai piaciute situazioni del genere, quando Zayn era in quello stato bisognava stare attenti a come parlare e a come muoversi: era una bomba ad orologeria.
 
I minuti seguenti furono di assoluto silenzio: il pakistano si comportava come se fosse da solo in camera, mentre Harry cercava disperatamente un modo per cominciare il discorso che non fosse troppo indelicato e che non gli facesse scattare la molla, ovvero il suo meccanismo di autodifesa.
 
<< Come va?>> domandò il riccioluto sforzandosi in un sorriso. Zayn lo guardò, chiedendosi se davvero Harry era lì per chiedergli come gli andavano le cose. Dove voleva arrivare?
 
<< Così>> rispose lui pazientemente. Perché stavano avendo quella strana conversazione?
Harry annuì abbassando lo sguardo; forse era meglio dirglielo in fretta ed uscire subito da quella stanza. Almeno poi l’avrebbe lasciato in pace.
 
<< Ascolta, prima ero giù, e...>> il riccioluto cominciò a dire, bloccandosi subito dopo non trovando le parole.
 
Zayn continuava a fissare un punto fisso nel vuoto davanti a sé, senza guardarlo in faccia nemmeno una volta, se non quando era entrato in quella camera.
 
<< Si, insomma, quei quattro... – Harry si guardò le mani – non so, ma a me non la raccontano giusta>> guardò l’amico, per vedere la sua reazione.
 
Nulla.
Nessuna reazione verbale da parte sua, ma qualcosa nella sua espressione stava cambiando.
 
<< Dalila e Domenico – a quei due nomi accostati l’uno all’altro il riccio vide la mandibola di Zayn irrigidirsi improvvisamente – sembrano molto...affiatati>> disse, temendo per ciò che poteva succedere.
 
Il pakistano a quelle parole strinse i pugni, cercando di trattenere la sua voglia di spaccare il mondo intero.
 
<< Sono solo buono amici, per carità – mise le mani avanti, cercando di rimediare e allo stesso tempo di spiegarsi in modo chiaro – però io lo so che la pensi come me>>
 
Zayn si alzò dal letto improvvisamente, camminando davanti a sé fino ad arrivare al comò; appoggiò le mani sul mobile, guardando verso il basso e sospirando impercettibilmente.
La sua mandibola era ancora irrigidita mentre il ragazzo dietro di lui cominciava a preoccuparsi per quello che sarebbe potuto succedere di lì ai cinque minuti seguenti.
 
Harry si passò nuovamente una mano tra i capelli, mentre in quella stanza regnava il silenzio.
Il riccio poi decise di sbloccare la situazione, offrendo un aiuto a chi si trovava sulla sua stessa barca.
 
<< Amico, possiamo aiutarci a vicenda, possiamo cercare di cambiare le cose insieme>>
 
 Zayn socchiuse gli occhi, mentre i muscoli della sua schiena si contrassero. Respirò profondamente per cercare di non far scattare quella famosa molla; sapeva di essere vicino.
 
<< Okay, saremo comunque in minoranza, però è già qualcosa se...>>
 
<< Non mi interessa>> rispose Zayn bloccando la sua frase ma senza voltarsi verso di lui.
Harry lo guardò, confuso e spiazzato allo stesso tempo.
 
<< Che... – il riccioluto aggrottò le sopracciglia – che significa?>> domandò non capendo il comportamento dell’amico.
 
<< Significa che non so perché tu sia qui a dirmi queste cose>> rispose il pakistano rimanendo nella stessa posizione ma girando solo di poco la testa. Harry poté notare così il profilo duro che aveva assunto il suo viso.
 
<< Beh io pensavo che anche tu avessi bisogno di una mano per risolvere questo problema>> disse Harry con voce pacata, mentre la paura di qualche scatto improvviso di quella molla scorreva nelle sue vene.
 
<< Quale problema?! – sbottò Zayn improvvisamente – io non ho nessun problema!>> urlò voltandosi definitivamente verso il minore dei due ed avvicinandosi di qualche passo.
Harry sobbalzò sul materasso per la reazione dell’amico, nonostante immaginava sarebbe successo.
 
<< Il problema è solo tuo, Harry – lo fermò prima che il riccio potesse dire altro – io non voglio saperne nulla>> disse in modo quasi aggressivo.
 
I due si guardarono in faccia per qualche secondo, Zayn con espressione dura ed impenetrabile, Harry incredulo che fosse così egoista ed in un certo senso sfacciato nell’evitare un problema che invece ai suoi occhi era molto chiaro.
 
Il riccio lo guardò immobile, ma conosceva bene quelle reazioni di Zayn e sapeva bene o male come gestirle; doveva solo aprire gli occhi e capire davvero cosa gli stava succedendo, invece di vivere i suoi giorni come se nulla fosse. Doveva ammetterlo: la loro vita stava cambiando.
 
<< Il problema non è solo mio, Zayn – disse Harry serio ma tranquillo, alzandosi in piedi – non lo è>> ripeté, sperando di imprimerglielo nella mente.
 
Detto ciò si voltò ed uscì dalla stanza, consapevole che a quel punto con il pakistano era impossibile parlare, e che l’unica cosa da fare era metterlo nelle condizioni di pensare a ciò che stava accadendo.
 
Dopo l’uscita di scena del minore dei due, Zayn rimase perfettamente immobile nella sua posizione, fissando il vuoto e morendo un altro pezzettino.
 
 
 
<< Beh ragazzi, è molto tardi, vi lasciamo dormire>> disse Dalila alzandosi dal divano.
 
<< Già, è stata una lunga giornata anche per noi>> fece Ilaria imitando l’amica mentre i due ragazzi si misero in posizione eretta.
 
<< Grazie per la sorpresa ragazzi, non sapete quanto mi abbia fatto piacere>> disse la rossa prendendo a braccetto Angelo e toccando con una mano la spalla di Domenico.
 
<< Anche a noi, ne avevamo bisogno>> rispose il castano sorridendole.
 
<< Ah, non ve l’ho ancora chiesto – Ilaria si mise una mano sul viso – ma quanto tempo vi fermate?>> domandò curiosa.
 
<< Una decina di giorni, abbiamo il biglietto di ritorno il 20 Luglio>> rispose Angelo contento.
 
<< Allora sfrutteremo al massimo questi giorni, non ce ne perderemo uno>> esclamò entusiasta la più piccola di tutti.
 
<< Ci puoi giurare>> concordò il moro facendole l’occhiolino.
 
<< Bene, allora buonanotte>> disse Ilaria dando un bacio sulla guancia ad Angelo mentre Dalila salutò Domenico.
 
<< ‘Notte, a domani>> fece il moro salutando la bionda ed il castano la rossa.
 
Le due ragazze salirono la rampa di scale che le separava dal piano superiore mentre i due amici si distesero ognuno su un divano e solo dopo una mezz’oretta di chiacchiere, presero sonno.
 
Nel frattempo le due ragazze erano andate in stanza ed una volta lì trovarono finalmente un po’ di tempo solo per loro, cosa che negli ultimi giorni scarseggiava fortemente.
 
<< Ah, che stanchezza>> disse Dalila buttandosi sul letto a peso morto.
 
<< Già>> fece Ilaria chiudendo la porta della loro stanza a maniglia.
 
Non appena la rossa si distese al fianco dell’amica, questa chiuse gli occhi.
Ilaria la guardò.
 
<< Da>> la chiamò.
 
La bionda rispose con un mugolio indecifrabile, senza aprire gli occhi.
 
<< Senti ma... – si voltò a guardare il soffitto – tutto bene con Zayn?>> domandò incerta. La sua reazione di quella sera quando era corsa su dal pakistano le era rimasta in mente tutto il tempo ed avrebbe voluto saperne di più.
 
Dalila aprì improvvisamente le palpebre, fissando anche lei verso l’alto.
 
<< Non lo so>> disse dopo un po’, perché davvero lei non lo sapeva.
 
Non si spinse oltre, e ciò che ne seguì fu un silenzio relativamente breve durante il quale la bionda richiuse di nuovo gli occhi.
 
<< Da>> la chiamò di nuovo lei, che senza nemmeno guardarla sapeva che era già sulla buona strada per addormentarsi.
 
La ragazza rispose nuovamente con un mugolio, questa volta leggermente più forte.
 
<< So che hai detto niente dettagli, però... – Ilaria si voltò verso Dalila e ne guardò il profilo – se hai bisogno, se hai problemi, io ci sono>>
 
La bionda aprì gli occhi e si girò verso di lei.
 
<< Lo so>> rispose sorridendole.
 
Per quanto Dalila non volesse parlarne, Ilaria sapeva capire se c’era qualcosa che non andava e senza nemmeno aprire bocca era sempre la prima a saperlo.
 
Dopo pochi secondi la rossa non riuscì a trattenere uno sbadiglio.
 
<< Vado in bagno>> avvisò, alzandosi dal letto.
 
<< Okay>> rispose Dalila mentre l’amica prendeva il pigiama.
 
<< Sta tranquilla, non ci metterò molto>> le sorrise Ilaria, uscendo poi dalla camera.
“Si, come no...” pensò la bionda roteando gli occhi e sistemandosi un cuscino dietro la testa.
 
La ragazza rimasta da sola in camera aprì gli occhi; sembrava che quel veloce dialogo con la rossa le avesse fatto sparire ogni traccia di sonno dal corpo.
 
Dalila sbruffò sonoramente e si alzò dal letto dirigendosi verso l'armadio. Con la testa piena di domande e confusione generale prese quello che per lei era il suo pigiama: pantaloni della tuta e una canottiera. Si cambiò più veloce della luce e mise i vestiti appena tolti sulla poltrona della camera. Si stiracchiò e, afferrato l'elastico al polso, raccolse i capelli in una treccia improvvisata.
 
La confusione nella sua testa era talmente opprimente che la ragazza riprese i vestiti sulla poltrona e li piegò perfettamente uno alla volta; aveva bisogno di distrarsi e non pensare. Rimessi nell'armadio i vestiti e scelti quelli per il giorno dopo si guardò in torno; non trovando nulla da fare decise di arrendersi e si mise supina sul letto.
 
Non riusciva a fare a meno di pensare a lui, al modo in cui si era comportato quella sera ma, soprattutto, non riusciva a cancellare quell'orribile sensazione di vuoto che aveva provato quando il pakistano l'aveva respinta. Perché l'aveva cacciata in quel modo? Perché si era comportato in quel modo? Dopo tutto quello che era successo il pomeriggio tra i due.
 
Lo sguardo della bionda si posò sulla felpa nera ai piedi del letto; era stata l'unica cosa che non aveva messo via. Non resistette e l'afferrò, portando il tessuto davanti al viso. Fu più forte di lei e annusò quel pezzo di stoffa; odorava di lui e non c'era niente di più buono. Dalle labbra della ragazza uscì un sospiro, si sdraiò su un fianco e, messa la felpa del cantante al suo fianco, prese il telefono dal comodino.
 
Senza pensarci cominciò a navigare tra le pagine di Twitter; sperava che stando sul social network il pensiero di quel ragazzo si allontanasse almeno un po'.
Passarono i minuti ma niente, era ancora lì ben stampato nella sua mente; una figura indelebile.
 
<< Quel ragazzo è impossibile da decifrare..>> mormorò la ragazza che bloccò il telefono e si allungò verso il comodino per posarlo quando le vibrò tra le mani.
 
Un nuovo tweet da Josh Devine.
La ragazza curiosa aprì il messaggio e lo lesse.
 
<< Hai capito..>> sussurrò seduta sul letto; la sua faccia e il suo tono di voce avevano una strana traccia di malizia.
 
 
 
La rossa uscì dal bagno e pregò tutti i santi che l'amica si fosse addormentata; se non fosse stato così allora l'avrebbe dovuta affrontare. Le aveva promesso di essere veloce in bagno in modo da far andare anche lei ma, come succedeva ogni volta, Ilaria ci aveva messo un po' più del dovuto. Era più forte di lei: non riusciva a fare le cose di fretta.
Arrivò davanti alla ex stanza dell'irlandese e, fatto un sospiro, aprì la porta.
 
L'aprì leggermente giusto per sbirciare un po', per vedere se l'amica stesse dormendo o no. Quando la vide seduta sul letto prese coraggio e, aprendo la porta completamente, parlò.
 
<< Scusa! Non volevo metterci...>> le parole della rossa si bloccarono.
 
Perché Dalila se ne stava seduta al centro del letto con il telefono in mano e una faccia a dir poco maliziosa?
 
<< Cosa?>> chiese Ilaria temendo per la risposta.
 
<< Sei sempre la solita>> le rispose la bionda con modi sempre più maliziosi.
 
<< Okay, sono stata in bagno più del dovuto – disse la rossa dirigendosi verso la poltrona e poggiando i vestiti appena tolti sullo schienale – ma perché mi guardi in quel modo?>> chiese confusa ed anche un po’ spaventata.
 
<< Perché fai tanto l’angioletto ma alla fine sotto sotto sei pervertita almeno quanto Styles>> disse la bionda sempre con la stessa espressione.
 
<< Okay Da, non ho la più pallida idea di cosa tu stia dicendo>> ammise la più piccola delle due.
 
<< Oh davvero? – chiese retoricamente Dalila voltando lo schermo del cellulare verso Ilaria – tu non ne sai nulla?>>
 
Ilaria le si avvicinò e lesse il tweet che l'amica le stava mostrando.
 
<< Ma piantala!>> sbottò la rossa allontanando con la mano l'i-phone della bionda.
 
<< Cosa? Mi vuoi dire che tu non centri nulla?>> le chiese la maggiore alzando un sopracciglio.
 
<< Certo che no! – la rossa si voltò a guardarla – te l'ho detto mille volte: tu ti stai facendo un film tutto tuo!>> la riprese Ilaria.
 
<< Oh avanti! Lo sappiamo tutti che hai questo piccolo debole per il batterista>> la prese in giro Dalila.
 
<< Ancora con questa storia?>> chiese esasperata la rossa.
 
Da quando Dalila aveva sentito Ilaria pronunciare parole di apprezzamento verso il batterista dei One Direction ogni volta che lo si nominava la bionda guardava maliziosa l'amica. Eppure Ilaria aveva sempre apprezzato tutti i componenti senza nessuna preferenza, Harry escluso. Ma Dalila si era fissata che lei provasse qualcosa di “speciale” per Josh.
 
<< Ti ricor...>>
 
<< “Grazie a tutti per la serata e... che post serata! E' ora di togliersi tutta questa panna da dosso! Notte”>> la bionda fermò la sua frase leggendo di nuovo il tweet del ragazzo.
 
<< E allora?>> chiese per l'ennesima volta Ilaria.
 
<< Insomma stasera tra Harry, Josh e panna...>> Dalila non concluse la frase ma dal suo tono Ilaria capì dove la bionda volesse andare a parare.
 
<< No, te l'ho sempre detto: sempre e solo Harry. Per tutta la vita>>  rispose solenne la rossa. Lasciò perdere la parte “Josh/panna”, se solo avesse dato corda alla bionda su tale argomento non ne sarebbe uscita viva.
 
<< Oh avanti! Dì la verità! Non c'è nulla di male ad ammettere che anche Josh ti fa un certo effetto!>> la prese in giro la bionda.
 
<< Ti devo ricordare che qui tra le due quella che ha il cuore palpitante per due persone non sono io?>> la sfidò Ilaria.
 
<< Che vuoi dire?>> chiese Dalila facendo finta di non capire.
 
<< Non me la bevo, hai capito eccome! – Ilaria si voltò verso l'altra ragazza e la fissò – Anthony..>> le sussurrò piano.
 
Dalila si zittì ed Ilaria capì subito che stava pensando all'amico d'infanzia di Zayn.
 
<< Cosa centra Anthony adesso?!>> chiese Dalila tornando in sé, più o meno; quel ragazzo le aveva sempre fatto un certo effetto.
 
<< Visto? Qui chi pensa ad un altro non sono io!>> l'accusò la rossa.
 
<< Ehy! In caso di mancanza di uno c'è l'altro!>> si giustificò la maggiore delle due.

<< Ma dai!>> disse sconvolta Ilaria.
 
<< Dovresti pensarci anche tu. Che farai se Harry dovesse andare via per più di un giorno? Almeno c'è Josh!>>
 
<< Ma sei seria? Harry mi basta e mi avanza! Non voglio nessun altro! E dovresti fare lo stesso ragionamento anche tu, mia cara!>>
 
<< Oh eddai! E poi lo sai – la bionda fece una piccola pausa poi riprese –Anthony è Anthony! – disse con tono sognante – e poi è inutile che cerchi di fingere con me! Lo so che tu sotto sotto..>>
 
<< No! La maniaca qui non sono io e anzi – Ilaria si alzò dal letto e fece un passo verso la porta – se non la pianti con questa storia di Josh vado da Malik e gli racconto di questa tua fissa per il suo migliore amico>> la minacciò Ilaria.
 
Dalila si bloccò.
 
<< Cosa?>> chiese Ilaria spiazzata; perché si era spenta così? Non era da lei.
 
La bionda, senza dare nell'occhio, prese ad accarezzare con le punte delle dita la felpa del ragazzo.
 
<< Da?>> la chiamò Ilaria.
 
<< Okay, hai vinto – la bionda guardò l'amica e  le sorrise come se nulla fosse – lo sai che scherzo>> si arrese la bionda.
 
<< Bene, allora piantala>> le rispose la rossa sdraiandosi al fianco dell'amica, la quale la imitò.
 
Tra le due calò il silenzio ed Ilaria spense la luce. Dopo pochi secondi Dalila si mosse e, data la schiena all'amica, parlò.
 
<< Okay, Anthony non è male ma Zayn rimane Zayn>> sussurrò.
 
Ilaria, attirata dal tono di voce della ragazza al suo fianco, non resistette e le fece una domanda.
 
<< Sicura di non volerne parlare?>> chiese la rossa; aveva notato lo strano comportamento dell'amica e, conoscendola alla perfezione, aveva capito che quello che era successo con Zayn l'aveva particolarmente segnata.
 
<< Ila – Dalila si voltò verso di lei – in questo momento vorrei davvero sfogarmi con te, non ho idea di cosa gli sia preso, ma... – si bloccò per prendere aria – non so cosa dirti. Non ho davvero idea di cosa sia successo>> detto ciò la bionda ritornò a dare le spalle all'amica.
 
<< Capisco>> sussurrò la rossa presa in contro piede; non si aspettava una risposta del genere.
 
Si avvicinò a lei e le accarezzò un braccio, non sapendo davvero cosa dire. Era scossa ma non voleva darlo a vedere; voleva un aiuto ma nemmeno lei sapeva da dove cominciare.
 
<< Buonanotte>> fu la risposta di Dalila che, affondato il viso nella felpa del ragazzo in questione, cercò di prendere sonno.
 
 
 
Le parole del minore sembravano ancora riecheggiare in quella stanza come se, poco alla volta, cominciassero a dipingersi sulle pareti.
 
<< Io non ho nessun problema>> mormorò a voce alta il ragazzo, come se così facendo, sentendo e pronunciando quelle parole, si auto convincesse che fossero reali.
 
<< Nessun problema>> si ripeté quelle due parole.
 
Stava cercando un qualsiasi modo che lo aiutasse a calmarsi, quello che era successo poco prima con Harry aveva creato uno spiraglio di uscita a tutta quella rabbia che, dopo l'entrata in scena dell'italiano, stava aumentando a vista d'occhio portando il ragazzo stesso a dubitare nelle sue capacità di controllo.
 
Doveva chiudere quello spiraglio ed evitare di far esplodere la bomba che in quel momento era il suo corpo; se fosse successo non sarebbe mai riuscita a gestirla.
Doveva concentrarsi, proprio come faceva prima di sferrare un colpo negli allenamenti di Thai Boxe.
 
“Inspira, espira, rilassa i muscoli e poi colpisci”
 
Cercò di seguire quelle parole, solo una volta calmatosi avrebbe potuto riflettere sulla sua situazione. Lo sguardo del pakistano si spostò sulle sue mani strette a pugno, segno che la calma era ancora lontana.
 
Ispirò per poi buttare fuori quella che esteriormente sembrava aria ma che lui sapeva bene era rabbia vera e pura.
Cominciò a sentire il corpo che pian piano si rilassava; la mandibola si rilassò così come le spalle e la schiena. Anche la presa delle mani rallentò leggermente.
 
Il ragazzo si voltò verso il comò e vi si appoggiò con le mani e chiuse gli occhi per concentrarsi.
La respirazione del cantante cominciò a regolarizzarsi così fu anche per il battito cardiaco. Sembrava stesse funzionando, anche la sua mente stava cominciando a svuotarsi.
 
All'improvviso quel ricordo riaffiorò: lui e lei, seduti vicini, il braccio di lui sulle sue spalle e quell'espressione di felicità sul viso della ragazza.
Zayn si staccò dal comò e, richiuse le mani a pugno, colpì il mobile davanti a se.
 
<< Era tutto così  fottutamente perfetto!>> sbottò prendendo le sigarette e l'accendino per poi fiondarsi sul balcone.
 
Accese la sigaretta e cominciò a fumare.
 
 
 
La luna era alta in cielo e, vista la tarda ora, Londra era avvolta nella tranquillità più assoluta. 
Tranquillità che non regnava nella mente di quel ragazzo che, in piedi sul suo balcone, accese l'ennesima sigaretta.
 
Erano passate poco più di due ore da quando Harry aveva lasciato la sua camera dando il via a mille domande nella mente del pakistano. Domande che non avrebbe mai e poi mai pensato di porsi e, sopratutto, della quale rifiutava le risposte immergendosi così in un mare di rabbia, tristezza e falsità che non aveva mai provato in vita sua.
 
Un pensiero improvviso sembrò portare un po' di pace nelle mente del cantante.
Chissà se stava dormendo; se in quel preciso momento era rannicchiata sul suo lato destro e, messa una mano sotto il cuscino e l'altra sotto la sua guancia chiara, stava dormendo serenamente. Gli era capitato, ogni volta che avevano dormito insieme, di guardarla dormire e, nel vederla in quella posizione, l'aveva trovata così piccola e tenera.
 
Zayn si voltò e, nel vedere il suo letto vuoto, abbassò lo sguardo. Non avrebbe mai detto che l’avrebbe pensato, ma in quel momento la sua stanza gli appariva troppo grande per una sola persona.
 
Spense la sigaretta e, senza pensarci, si fiondò fuori da quella camera. Sembrava che le ultime ore e tutti quegli strani pensieri e domande fossero sparite tutto un tratto.
Guardò la porta della stanza di Niall dove, per quel periodo, dormivano le due ragazze italiane e fece per poggiare una mano sulla maniglia per poi ritirarla immediatamente.
Cosa voleva fare? Entrate e infilarsi nel letto con la bionda? L'avrebbe anche fatto se lei non avesse condiviso il letto con Ilaria.
 
A testa bassa voltò le spalle a quel pezzo di legno e si diresse verso la sua stanza.
Arrivò davanti alla sua porta quando ne sentì un'altra aprirsi.
Si voltò verso destra e non credette ai suoi occhi.
 
I due ragazzi, entrambi increduli, si fissarono senza dire o fare nulla. La visione improvvisa ed inaspettata l'uno dell'altro li aveva bloccati.
Zayn guardò la ragazza e tutti i pensieri di poco prima riemersero ma quella volta riuscì a placarli. Non aveva risposte alle mille domande, non aveva la più pallida idea di quel che provava anzi, insisteva a essere sicuro di non provare nulla ma, pur non capendo il suo comportamento, svuotò la mente e fece quel che si sentiva di fare.
 
Lentamente si avvicinò alla ragazza e le afferrò un polso per poi trascinarla nella sua stanza.
Una volta dentro richiuse la porta alle loro spalle e Zayn notò che sì quella stanza era troppo  solo per lui.
 
<< Perché mi hai portata qui?>> chiese Dalila con un pizzico di fastidio nella voce; non pensava che si fosse dimenticata di come l'aveva trattata e respinta. A causa sua non aveva chiuso occhio per tutto quel tempo. Era stata sveglia a rigirarsi nel letto e cercando di capire perché mai avesse reagito in quel modo senza, ovviamente, trovare una qualsiasi risposta anche lontanamente logica e con un briciolo di senso.
 
Zayn non le rispose ma, avvicinandosi a lei, portò una mano all'altezza del suo viso e le accarezzò delicatamente una guancia.
 
A quel tocco Dalila si rilassò e si fece accarezzare, le piaceva un sacco quando sfiorava leggermente la sua pelle con la punta delle dita; era così rilassante. Sembrava che di punto in bianco tutta la stanchezza riemerse e sentì gli occhi chiudersi. Si spostò all'improvviso da quello straordinario contatto e si sedette sul letto. Voleva restare lucida e magari riuscire a parlare con Zayn. Voleva sapere che cosa stesse passando nella mente del pakistano, perché si comportava in modo più strano del solito.
 
Zayn la guardò sedersi sul suo letto e sospirare, dalla sua espressione riuscì a capire che qualcosa non andava.
 
<< Allora? Perché mi hai trascinata qui?>> richiese la bionda guardando il ragazzo ancora fermo davanti alla porta.
 
Il cantante la guardò per poi andare a sedersi alla fine del letto. Dalila seguì ogni singolo movimento del pakistano e si chiese perché si fosse allontanato così da lei. Era arrivato al punto di non volerla nemmeno vicino?
 
<< Sono stanco>> disse all'improvviso Zayn interrompendo quello strano silenzio.
 
Dalila si voltò col busto verso di lui, che stava dicendo?
 
<< Di cosa?>> chiese con un sussurro la ragazza e allungando un braccio verso la mano del ragazzo ma si bloccò attirata dal sospiro del moro.
 
<< Tutta questa – fece una pausa, non credeva possibile che stesse per dirlo – questa storia, io..>> nel sentire la ragazza muoversi sul letto si bloccò e aspettò che si sistemasse come volesse. Anche se lui lo sapeva era tutta una scusa per perdere tempo e cercare le parole più adatte. Non si voltò verso la bionda alle sue spalle ma, non sentendo più il materasso muoversi sotto di se, capì di poter riprendere il faticoso discorso.
 
<< Che storia?>> mormorò la ragazza, voleva che andasse avanti. Per la prima volta Zayn voleva parlare, non sarebbe stata di certo lei a fermarlo.
 
<< Questa, io e te – il ragazzo si portò una mano sul viso – la nostra>> mormorò passandosi una mano tra i capelli.
 
<< Prima mi hai chiesto quale fosse il problema ma pensavo fosse più che chiaro. A me quel tipo non piace. Non sopporto ne lui ne quel suo modo che ha di fare, specialmente con te>> senza nemmeno accorgersene Zayn aveva cominciato ad aprirsi con la ragazza, voleva che sapesse tutto quello che in quel preciso momento pensava. Voleva chiarire per poter poi stare con lei senza che quello si mettesse di mezzo.
 
<< Okay, è un tuo amico ma mi sembrate un po' troppo affiatati – le parole di Harry gli tornarono in mente – insomma anche Niall o Louis sono tuoi amici ma non mi pare che ti mettano sempre le mani addosso>> di nuovo si passò una mano tra i capelli, cominciava ad essere meno sicuro di se e sì, anche spaventato dalla reazione che la bionda avrebbe potuto avere. A quel pensiero decise di riprendere il discorso, voleva dirle tutto poi lei avrebbe potuto dire o fare quel che voleva.
 
<< Da quando ha messo piede in questa casa non mi hai ne parlato ne guardato e – un altro sospiro uscì dalle labbra del ragazzo che nervoso si torturava la barba – ne mi hai sfiorato. Me ne sono andato e non mi hai detto nulla, nemmeno un saluto e quando torno vi trovo abbracciati. Pensavo che fossi io quello che abbracci, quello da cui vai per essere coccolata – un'altra pausa e un'altra volta si passò la mano nei capelli – come oggi pomeriggio>> Zayn si bloccò e cercò di calmarsi; sentiva la faccia bollente non pensava di poter mai dire certe cose, specialmente a quella ragazza.
 
<< Okay, può sembrare un discorso egoista ma non mi interessa. Il punto è questo – fece una piccola pausa e poi riprese – Domenico non mi piace e, soprattutto, non voglio che ti stia attaccato in quel modo. Non ho intenzione di condividerti ne con lui ne con nessun altro.. sei la mia biondina>> il ragazzo prese coraggio e si voltò.
 
<< Che?>> disse il ragazzo senza parole. Non era possibile, non poteva essere successo per davvero.
 
Zayn guardò la ragazza che rannicchiata sul lato destro dormiva pacifica e rilassata. Aveva parlato al vento? Non aveva nemmeno sentito nemmeno una dannata parola di quel discorso? Aveva faticato come un dannato per poterle dire tutte quelle cose e lei si era addormentata!
 
<< Merda..>> mormorò sorridendo; come poteva arrabbiarsi? Era lì che dormiva con un piccolissimo sorrisino appena accennato sul viso. Era matematicamente impossibile arrabbiarsi davanti a quella peste.
 
Zayn sospirò e, una volta ripreso da quel che era appena successo, si alzò dal letto.
Delicatamente tirò le lenzuola dalla sua parte per poi avvicinarsi alla ragazza. La prese in braccio e la fece distendere sul letto, tirò il resto delle coperte e poi la coprì. Una volta sistemata si diresse verso l'armadio e prese una maglia pulita; persino lui sentiva l'odore di fumo su quella che stava indossando. Se fosse andato a letto in quel modo la bionda si sarebbe svegliata e l'avrebbe preso a calci. Si tolse la maglia e si mise quella pulita. Andò in bagno per lavarsi i denti e quando ritornò in camera sorrise.
 
Okay aveva fatto un discorso che nessuno aveva sentito ma doveva ammetterlo parlare gli aveva fatto bene, si sentiva stranamente leggero.
 
Si stiracchiò stanco e, una volta sotto le coperte anche lui, si avvicinò alla ragazza. La guardò e non resistette dallo sfiorarle una guancia. A quel contatto la bionda si mosse e Zayn ne approfittò per avvicinarsela e farla appoggiare al suo petto.
 
Il cantante guardò la stanza e finalmente la vide completa al cento per cento. Non mancava nulla, tutto era al proprio posto lui compreso.
 
Cominciò ad accarezzare i lunghi capelli della bionda con una mano mentre con l'altra prese a giocare con le dita della mano destra di Dalila poggiata sul suo stomaco.
Contento e completo le lasciò un piccolo bacio sulla testa per poi chiudere anche lui gli occhi e abbandonarsi nella braccia di Morfeo. 
 
 
 
Con fatica era riuscito finalmente a chiudere occhio.
Dormiva, ma non come avrebbe voluto. Era notte fonda, ma viveva un sonno tormentato e disturbato.
Perché?
 
Aprì gli occhi, nel bel mezzo della notte, senza un motivo preciso. Subito la sua mente fu catapultata nel mondo reale e gli ultimi ricordi affiorarono.
Quei due ragazzi che avevano messo piede in casa loro e l’ignoranza mista a paura di non sapere ciò che sarebbe successo di lì in dieci giorni; la recente discussione abbastanza accesa avuta con il pakistano e la rossa che per quella mezza giornata sembrava aver messo da parte il riccio solo per “il suo migliore amico”.
 
Con Zayn sapeva bene che non sarebbe durata a lungo, erano amici da molto e non c’erano mai stati litigi forti tra i cinque ragazzi, solo cose di poco conto che si risolvevano in massimo un giorno o due; certo, quella non era proprio una cosa di poco conto, ma era sicuro che nessuno di loro due avrebbe portato rancore e che al massimo avrebbero messo da parte la cosa.
 
Per quanto riguardava i due italiani... beh, non poteva fare più di tanto.
Entrambe le ragazze gli erano legate e di certo la soluzione non era metter loro i bastoni tra le ruote; il punto però era che si doveva fare qualcosa: decise che si sarebbe fatto valere, che l’avrebbe tenuta con sé, che avrebbe lottato se ce ne fosse stato il bisogno. Tutto, ma non l’avrebbe mai persa. Non lei, non ora.
 
Rimaneva solo il fattore Ilaria.
A quel pensiero gli scappò un sorriso inconsapevole, perché quello era l’effetto che gli faceva, in qualunque situazione.
 
Si voltò verso destra ed accarezzò il materasso freddo: ed anche quella volta, come tutte le volte, la voglia di averla al suo fianco per la notte diventò irrefrenabile.
 
Dopo l’arrivo di Angelo, quel giorno si ripromise di passare più tempo possibile con  la rossa, e se non ci fosse stata la possibilità durante il giorno, ne avrebbe approfittato durante la notte, senza malizia ovviamente.
 
L’unica cosa da fare quindi era chiara: occupare quel letto matrimoniale.
 
Si alzò di scatto dal materasso ed uscì dalla stanza, lasciando la porta aperta. Arrivò davanti a quel pezzo di legno ed esitò un attimo, non sicuro del gesto che stava per fare: entrare all’improvviso, di notte, nella camera di due ragazze e rapirne una; forse si sarebbero spaventate, forse avrebbe dovuto aspettare che facesse giorno.
Ma forse avrebbe passato una notte in bianco, e forse lui aveva troppo bisogno di lei, sempre.
 
Si decise ed aprì la porta nel modo più silenzioso possibile. Scrutò l’ambiente coperto dal buio e non appena le sue pupille si abituarono all’atmosfera, con l’aiuto della poca luce che entrava dalle fessure della persiana, poté notare un solo corpo disteso sul letto. Si convinse che si trattava di Ilaria non appena vide quei capelli lunghi e ricci sparsi sul cuscino, inconfondibili.
 
Fece per infilare le braccia sotto il corpo della ragazza, ma un pensiero lo bloccò.
Era da sola in quella camera, lui voleva stare da solo con lei, quindi perché sottoporla ad uno spostamento con il rischio anche di svegliarla?
 
Ritirò le braccia a sé e decise di distendersi sul letto al posto dove ci sarebbe dovuta essere Dalila; pensò che probabilmente la bionda si trovava dal pakistano e che alla fine tutto era tornato al suo posto, dove doveva stare, in equilibrio.
 
Si avvicinò maggiormente al corpo di lei, ma prima che lui potesse avvolgerla con le sue braccia lo fece lei, voltandosi verso di lui ed aggrappandosi al ragazzo come se fosse un cuscino.
 
Harry sorrise, abbracciandola come se fosse per l’ultima volta e cadendo in un sonno profondo e finalmente tranquillo.
 
   
 
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