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Autore: Ili91    12/05/2014    3 recensioni
[Crossover Teen Wolf/Supernatural, Sterek, POST 3x12]
Un vecchio amico di John Winchester fa sapere a Dean e Sam che a Beacon Hills ci sono problemi e richiede il loro intervento. Intanto, sei mesi dopo gli ultimi eventi successi a Beacon Hills, Lydia trova due cadaveri in pochi giorni e Stiles e il resto del branco sono certi si tratti dell’opera di un licantropo. Derek, intanto, si è trasferito, ma una telefonata lo spinge a tornare a casa.
Leggesi anche come: Beacon Hills ha un alto tasso di mortalità, Derek e Stiles hanno sentito la mancanza l’uno dell’altro, e Dean ha un serio terrore di un’anziana signora e del suo pappagallo.
Tratto dal primo capitolo:
Senza smettere di battere sulla tastiera del portatile o cliccare con il mouse, Sam disse: «Un vecchio amico di papà - Timothy, lo ricordi? - mi ha fatto sapere che a Beacon Hills succedono cose strane e richiede anche il nostro intervento.»
[…]
«Hai trovato riscontri o il vecchio Timothy esagera?»
Sam si voltò verso di lui, guardandolo ad occhi sbarrati. «Esagerare? Penso che Beacon Hills dovrebbe essere citata come una delle città con il più alto tasso di mortalità dell'ultimo secolo.»
Genere: Commedia, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Isaac Lahey, Peter Hale, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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There is need of the Winchesters - CAPITOLO 9 Titolo: There is need of the Winchesters
Beta: Luthien (si ringrazia anche Gellie per alcuni consigli, tra cui il titolo - grazie mille ad entrambe per il vostro lavoro)
Fandom: Teen Wolf/Supernatural
Personaggi: da Supernatural (Sam e Dean)
da Teen Wolf (Stiles, Derek e Scott principalmente, ma un po' tutti, insomma)
Pairing: Stiles/Derek
Rating: Giallo
Genere: Mistero, Sentimentale, Comico
Note e avvertimenti:
- Crossover
- What if? (Ci sono delle discrepanze con la serie, alcune cose che ho preferito ignorare o su cui non concentrarmi: ho tralasciato l'oscurità di cui parlava Deaton, si sa che Lydia è una Banshee, ma non ho voluto approfondire. Comunque, in linea di massima, seguo il canon).
Note dell'autrice:
- Capitolo: 9/16 (2214 words)
- Ambientato a Beacon Hills, circa sei mesi dopo la fine della 3x12



There is need of the Winchesters

9

Ogni volta che entrava in quella casa, qualsiasi motel che avesse mai frequentato gli sembrava improvvisamente un hotel di lusso.
Non conosceva la storia del lupo mannaro che ci abitava, né ci teneva a conoscerla, ma quali motivi potevano spingere qualcuno a vivere in un posto del genere?
Era come se si stesse punendo per qualcosa o non riuscisse a dimenticare il passato. Era una cosa che poteva capire, in qualche modo.
Dean aprì la porta, che non era chiusa a chiave, e attraversò l'ingresso, seguito più lentamente da Sam, il quale consultava una cartina. La casa era silenziosa, Derek doveva essere assente.
Ormai conoscevano bene quella catapecchia e si comportavano un po' come se fosse casa loro.
Erano trascorsi quattro giorni da quando avevano stretto un'alleanza con il branco di Scott e da allora passavano spesso da quel luogo, per aggiornarsi a vicenda delle nuove scoperte.
Non c'erano stati nuovi omicidi o attacchi di qualsiasi genere da parte del lupo mannaro o del cacciatore, erano stati giorni tranquilli, quasi noiosi. Dean avrebbe voluto un po' d'azione e riuscire a chiudere in fretta quella storia, ma sembrava non fosse possibile, visto che non avevano scoperto nulla di utile.
L'assassino era un lupo mannaro? D'accordo, ma nemmeno i loro aiutanti con le zanne si rivelavano utili, con le loro doti, visto che non riuscivano a sentire l'odore.
“Perché è un Alpha”, aveva spiegato Scott. Sembrava che a Beacon Hills gli Alpha potessero nascondere il loro odore e apparire come innocui umani. Ecco, anche questa cosa di specie diverse stava complicando il loro lavoro.
Non erano preparati per questo, lui e Sam avevano conoscenze diverse.
Sam posò la cartina sul tavolo, prese un pennarello rosso e fece dei cerchi su alcuni punti della mappa.
«Gli attacchi sono avvenuti in questi punti» disse, indicando quattro punti della mappa: la scuola, il cortile della scuola, un vicolo e fuori dallo studio del veterinario. Poi segnò dove abitavano le vittime o le famiglie delle stesse e dove Isaac era stato rapito.
«Punti in comune?» chiese Dean, piegandosi anche lui sulla mappa.
«Nemmeno uno» replicò Sam, quasi spazientito. «Lo sai.»
«Ci deve essere. Gli assassini compiono sempre un passo falso, qualcosa ci è sfuggito.»
«Aspetta!» esclamò Sam. «La scuola!»
«Era proprio un bel posto, un volta, per le cheerleader.» Era Sam il genio della famiglia, lui non andava altrettanto bene e aveva sempre arrancato. Non gli interessava studiare, non faceva per lui. Doveva pensare a Sammy, a diventare un bravo cacciatore come suo padre, non aveva mai avuto tempo per la scuola. Non che gli interessasse averne.
“Sì, Dean, ora piantala di fare il coglione.” Ecco, non aveva bisogno che Sam parlasse, per sapere cosa stesse pensando. Era lampante come il sole, comunque.
«Il biglietto che è stato trovato nell'armadietto di Allison. Lo ricordi? Come ci sarà finito lì?»
Pensare alla scuola doveva avergli dato alla testa, a Sam. Ora si divertiva a fargli domande nemmeno fosse un professore e lui un alunno. «Non lo so, un altro studente, un professore?»
«Sicuramente qualcuno che ne ha accesso. Uno che può passare inosservato.»
«E questo come può aiutarci? In una scuola ci sono centinaia di studenti, decine d'insegnanti, bidelli... persone!»
«Potremo fare una ricerca. Vedere chi a scuola ha a che fare con questa storia e chiedere ai ragazzi se sanno qualcosa.»
Dean fece una smorfia. «Sarà un lavoro lunghissimo...» si lamentò. Aveva bisogno di una birra, non poteva affrontare un simile lavoro senza nemmeno una goccia d'alcool in corpo.
«Chiederò allo sceriffo di avere accesso all'incartamento scolastico. Tu parla con i ragazzi.»
Era primo pomeriggio e Scott e Stiles sarebbero venuti senz'altro lì, a casa di Derek. Soprattutto Stiles, gli sembrava fosse sempre intorno, come una calamita.
Per quanto riguardava lo sceriffo, con lui continuavano la sceneggiata degli agenti dell'F.B.I., visto che Stiles non voleva che suo padre avesse a che fare con loro come cacciatori o l'assassino che attaccava il branco di Scott. Stiles era certo che, se avesse saputo, avrebbe fatto di tutto per tenerlo lontano dall'azione e lasciar fare agli adulti. Si proteggevano l'un l'altro, lo sceriffo e suo figlio avevano proprio un bel rapporto.
«Va bene» assentì. Sammy era più bravo di lui a spingere gli altri a fare quello che voleva. Non che fosse più carismatico, ma gli occhi da cucciolo innocente aiutavano molto a spingere le persone a fidarsi di lui.
Dean si avvicinò al sacchetto che aveva portato, che conteneva un paio di hamburger incartati e qualche birra. Ne prese una e la indicò mentre parlava: «Già che vai, compra qualcuna di queste, che sono quasi finite.» Posò la birra sul tavolo e l'aprì con il cavatappi.
Sam annuì e Dean gli lanciò le chiavi dell'Impala, che l'altro acchiappò al volo con una mano.
«Trattala bene» si raccomandò, pensando che stava abbandonando la sua piccola, anche se solo per qualche ora.
Riportò l'attenzione sulla cartina. Se non avesse funzionato neanche quel metodo per trovare il o i colpevoli, cosa avrebbero potuto fare? Avrebbero finito per fare irruzione in ogni casa di Beacon Hills per trovare il ragazzo scomparso? Sarebbe stato un bello spettacolo!
Sentì dei rumori all'esterno e sollevò il capo. Sam stava parlando con qualcuno.
Pensò che fossero arrivati i ragazzi, ma, poco dopo, Derek entrò in casa. Si era tolto la giacca di pelle a causa dell'elevata temperatura esterna e l'aveva posata su un braccio, mentre con l'estremità dell'altro sosteneva un sacchetto, forse proveniente da un supermercato. Aveva la faccia scura, ma, in realtà, non che l'avesse visto sorridere così spesso, e lo fissava con diffidenza.
Derek era un lupo mannaro, sarebbe dovuto essere lui ad essere diffidente! Ricambiò l'occhiata e bevve un sorso di birra.
Se fosse risultato che aveva avuto ragione e non c'era da fidarsi di nessuna specie di lupi mannari, nemmeno di quella più innocente, non sarebbe stato piacevole vedersi staccare la testa dal collo a favore di un'alleanza. Oh, ma avrebbe portato il bastardo con sé, a colpi di Colt o qualsiasi arma gli fosse capitata in mano.
«Novità?» chiese, evitando di concentrarsi su quale sarebbe potuto essere il modo più veloce e semplice per uccidere un lupo mannaro che non poteva morire come un uomo qualsiasi.
Derek chinò il capo. «No.»
«Nemmeno noi, ma forse abbiamo una pista.»
Derek si appoggiò sul bordo del tavolo, vicino alla cartina, ma a debita distanza da lui. «Sam me l'ha accennato. Avete pensato alla scuola, a chi avrebbe potuto accedervi in pieno giorno per lasciare il biglietto.»
Dean trovava irritante l'apatia di Derek. Aveva sentito dire dai ragazzi che Derek era tornato per loro, per dare una mano, perché ci teneva, ma in quel momento non sembrava proprio. «Dobbiamo trovare Isaac, presto. Potrebbe già essere morto» disse brutalmente.
«Lo so.» Derek strinse un pugno tanto forte da rendere le nocchie bianche. Era come un leone in gabbia, pensò Dean, ed era fin troppo ironico anche per lui.
«Troveremo lui e il licantropo.» Non specificò che avrebbero riportato Isaac a casa vivo, era una promessa che non poteva fare. Erano trascorsi dei giorni e ogni minuto era una speranza in meno. Il suo lavoro, la sua intera esistenza, era caratterizzata dalle vite che salvava ogni giorno, ma a volte non arrivava in tempo.
Dean si sedette di fianco a Derek, sul bordo del tavolo. «Ne vuoi?» chiese, porgendogli una bottiglia di birra, la penultima rimasta nel sacchetto. «Sei l'unico in mezzo a questo branco di mocciosi che può bere.»
«No.»
«Come vuoi» disse Dean, portandosi alla bocca la sua bottiglia e posando quella che aveva offerto all'altro sul tavolo, alle sue spalle. 
«A noi l'alcool non fa nessun effetto» spiegò Derek dopo un po', distogliendolo dai suoi pensieri.
«Davvero?» Dean era senza parole. Lui usava l'alcool per tirare avanti, anche se doveva ammettere che nemmeno lui provava più il senso di oblio, quando lo assumeva. «Che situazione di merda!» esclamò, ma l'altro non sembrò trovare divertente la sua battuta. Ehi, lui era divertente! Se Derek non capiva, non era un problema suo.
Dean girò su se stesso e sporse la cartina in direzione di Derek. «Ti fa venire in mente qualcosa?»
Derek appoggiò le mani sulla superficie di legno e si piegò in avanti per prestarle attenzione. «Sembra girare tutto intorno alla scuola, ma forse è solo perché Scott è l'obiettivo ed è uno studente.» Si voltò a guardarlo. «Ci avete pensato anche voi.»
«E voi conoscete meglio il posto. Speravo in qualcosa di più.» Un'idea convincente, magari. Diede un'occhiata all'orologio. Di solito a quell'ora Scott e Stiles si erano già fatti vedere, spesso accompagnati anche da Allison. Sarebbe dovuto andare con suo fratello, anche se si trattava di recuperare una semplice documentazione. «I ragazzi non arrivano, oggi?»
«Non lo so. Come faccio a saperlo?» Improvvisamente sollevò il capo e voltò la testa in direzione della porta.
Anche Dean seguì il suo movimento e portò la mano dietro la schiena, in direzione della pistola che nascondeva. Con le sue orecchie bioniche, il lupo mannaro poteva aver sentito qualsiasi cosa, anche un pericolo.
«Forse perché ti girano sempre intorno, soprattutto quello più sveglio. Devo dire che Scott mi sorprende sempre di più, ultimamente. È passato dal ragazzo che avevo morso quasi per sbaglio ad un True Alpha.  Sono un po' geloso» disse una voce maschile.
Anche se non l'aveva ancora estratta, Dean intensificò la presa intorno alla pistola. Era la prima volta praticamente, da quando era cominciata quella storia, che aveva a che fare con un adulto. Non era certo che fosse una svolta positiva. A prima vista, il nuovo arrivato sembrava un uomo comune, più o meno della sua età, in forma e anche affascinante, se non fosse stato per lo sguardo; aveva un non so ché di malvagio, non c'erano termini migliori per definirlo. Uno sguardo che aveva visto fin troppe volte e che avevano puntato tutte ad un'unica conclusione: lui che premeva il grilletto.
Frenò l'istinto che gli suggeriva di sparare, prima voleva almeno scoprire chi era. Cos'era, ci era già arrivato da solo.
«Chi è? E cosa vuol dire che ha morso Scott?» chiese a Derek. Poi ricordò le strane parole che aveva pronunciato. «True Alpha?» Non aveva mai sentito nulla del genere.
L'uomo sogghignò. «Storia lunga, cacciatore. Sicuro di volerla sentire?» Era arrogante, ma a Dean non era sfuggito che continuasse a tenersi ad un passo dalla porta, a debita distanza da lui. «Sono qui in pace, per aiutare mio nipote e i suoi compagni di merenda. Mi chiamo Peter Hale.»
«È tuo zio?!» replicò sorpreso, continuando a rivolgersi a Derek.
Derek annuì. «Sì» disse e non sembrava contento della cosa.
«Troppo giovane, troppo bello, lo so. E con del senso dell'umorismo in più, non che ci volesse molto.» Peter incrociò le braccia al petto e lo fissò con sguardo truce. «Lasceresti andare la presa intorno a quella pistola? Mi rendi nervoso.»
Dean sorrise e la estrasse con fare provocatorio, giocherellandoci. «Attento a non fartela addosso dalla paura.»
«Cos'hai scoperto?» chiese Derek a Peter, interrompendo il loro scambio.
«Credo di aver scovato il vostro arciere.»
Poteva non fidarsi, ma ogni possibile aiuto utile era il benvenuto.
«Chi è?» chiese Derek, togliendogli le parole di bocca.
«Indovinate chi lavora come bidella alla Beacon High School, che ha anche un passato da cacciatore?»
Dean rimase sorpreso. Come poteva lui saperlo? Poi, ricordò la morte del cacciatore, amico di suo padre. Effettivamente, lei conosceva le tecniche di caccia e lavorava dov'erano avvenuti gli attacchi. Sarebbe stato così facile. «Annette, la figlia di Timothy.»
«Proprio lei.»
Dean era rimasto deluso dal genere umano più volte, ma rimase male nel sapere che una donna così tranquilla, con tre figli a carico si abbassasse ad ammazzare persone, addirittura il suo stesso padre. Era sbagliato, non bisognava mai toccare la propria famiglia.
«Come hai fatto a saperlo?»
«Lavora anche nel mio palazzo. Per arrotondare. Mentre le proponevo un galante invito a pranzo, ho scoperto che lavora anche a scuola. E sapevo già che era figlia di un cacciatore, visto che mi informo sempre sui possibili nemici che arrivano in città.» Fece una smorfia teatrale. «Chi l'avrebbe mai detto che mi sarei trovato di fronte un'assassina?»
Sembrava avere una risposta per tutto, Dean lo trovava sospetto.
«Annette, chi?» chiese Derek, a cui mancavano gli elementi per arrivare alla verità.
«Ora non importa, andiamo.»
«Senza un piano?» chiese Derek, contrariato.
Dean scrollò le spalle. Non aveva bisogno di un piano, doveva agire. Si avviò verso l'uscita, facendo per tirare fuori le chiavi della sua macchina, prima di ricordarsi che l'aveva presa Sam. Avrebbe dovuto utilizzare quella di Derek.
«Ve ne andate così, senza nemmeno un grazie?» chiese Peter ironico, spostandosi dall'arcata della porta.
«Ringrazia che non ti abbia sparato, uomo lupo.» Almeno per ora. Si disse che avrebbe potuto cambiare idea in ogni momento. Uhm, forse si stava addolcendo o si sta rammollendo.
«Spero riusciate a catturare il cattivo!» si augurò Peter, mentre loro lasciavano la casa degli Hale.
«Prendiamo la tua macchina» disse Dean con autorità. La guardò con malcelato disgusto. Era un bel modello, ma poteva sognarsi di raggiungere il livello della sua adorata Baby. Non ne esisteva un'altra come lei.
Istintivamente, si diresse verso il lato del guidatore, ma l'occhiata che gli rivolse Derek lo convinse a desistere. Era strano non essere lui il guidatore, anche quando viaggiava per lunghe distanza con Sam era abituato ad essere lui quello più spesso al volante. Quasi sempre.
«Spero che tuo zio non ci abbia raccontato balle.»
«Sono stato io a chiedergli aiuto, forse ha davvero trovato la pista giusta.» Mise in moto l'auto. «Dove abita Annette?»
Dean gli diede le indicazioni. Se Annette si fosse rivelata il loro cacciatore, sarebbe stato un bel passo avanti. Era proprio curioso di sapere cosa avrebbero scoperto.

[to be continued...]


Spazio Autrice: Salve a tutti! Capitolo un po' più breve, ma spero vi sia piaciuto. Mi dispiace di non aver inserito Stiles (nel prossimo ritorna, giuro), ma mi auguro che la presenza di Peter sia stata comunque interessante.
Si è scoperto chi è l'arciere e spero abbiate apprezzato le varie interazioni.
Scrivere di Peter è sempre molto divertente. Tornerà di nuovo, ovviamente!
Nel prossimo capitolo: Sam&Stiles, Derek&Dean e un po' di Sterek!

Alla prossima settimana!
Ilaria
   
 
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