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Autore: Gokychan    27/07/2008    3 recensioni

Erano le dieci di mattina quando Draco si era catapultato nel suo ufficio, cominciando a urlare non si sa che a proposito della Weasley e di una qualche tazza a rana.

Dal comportamento e dalle parole sconclusionate dell’amico, Zabini aveva dedotto che Draco non aveva ancora ingurgitato il suo caffè della mattina.

Genere: Romantico, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ginny Weasley | Coppie: Draco/Harry
Note: OOC, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2

Proprio no!

 

 

“Weasley, spero per il tuo bene e per quello del decerebrato seduto accanto a te, che questo sia uno scherzo mirato a minare la mia salute mentale” sbottò poco gentilmente, Draco.

Harry gli scoccò un’occhiata di rimprovero.

“Io vorrei…” mormorò la rossa, prendendo coraggio “vorrei chiedervi se posso fermarmi qualche giorno da voi”

Draco la fissò con la più completa incredulità prima di esplodere.

“Cosa?! Non se ne parla! Tornatene dalla tua famiglia di senzatetto! Per quando disgustosa, una casa ce l’avevate prima, no? O sono rimasto indietro con le novità?” concluse sarcasticamente.

Ginny, in risposta, scoppiò in un pianto a dirotto, scatenando ancor di più l’irritazione del biondo che sentiva il suo istinto omicida montare gagliardo dentro di lui.

“Ma bravo” ringhiò, Harry.

“Potter, non dirai sul serio? Vuoi farla vivere qui?” disse, Draco, sbalordito dall’imbecillità del moro “Come animali da appartamento mi bastate tu e la medusa che vive nel tuo cranio e mi portate via già abbastanza tempo”

“Vuoi almeno ascoltare il motivo per cui ce lo ha chiesto?” cercò di farlo ragionare, Harry.

“Perché mai? La mia risposta sulla questione non cambia, mettitelo in testa” sbottò Malfoy.

“Draco…”

Malfoy contò mentalmente fino a dieci, cercando di calmarsi e ottenendo blandi risultati.

“Potty” borbottò “questa mania del raccattare bestie ad ogni angolo di strada te la devi far passare. Neanche avessi cinque anni…”

Notando che lo sguardo supplicante di Harry non scompariva, emise un verso pieno di frustrazione e si sedette sulla poltrona, di fronte ai due.

“E va bene, Weasley. Parla pure. E ti prego di usare una lingua a me comprensibile. Quella umana. E non i grugniti insensati che tu e gli altri Pel di Carota e Grifondoro affini amate tanto usare”.

“Ginny” disse Harry, dolcemente, incoraggiandola a parlare.

La ragazza lanciò uno sguardo malevolo tra le lacrime all’indirizzo di Draco, prima di cominciare a parlare.

“Proprio ieri, mi è esplosa la casa”

Le sopracciglia di Draco fiottarono verso l’alto.

 Ginny si torse le mani, a disagio.

“Credo sia stata una fuga di gas o non so cos’altro. non so nemmeno come sia potuto accadere. Sulla casa c’erano incantesimi che avrebbero dovuto prevenire cose come questa… per fortuna quando è accaduto il tutto, io non ero in casa”

“Proprio…” strascicò, Malfoy, beccandosi l’ennesima occhiata piena di rimprovero da parte di Harry.

Una volta tanto che potevo togliermi dalle palle un  membro di quella famiglia di babbanofili, questa sopravvive. Sono come gli scarafaggi! Sono dappertutto e non muoiono mai!” pensò il biondo con disappunto.

“E non potresti andare in quel porcile di casa dove vive la tua famiglia di barboni?”

“DRACO!” urlò stavolta il moro, furibondo.

“Lascia perdere, Harry” ringhiò Ginny, tremante di rabbia “Purtroppo, con certa gente c’è poco da fare”

Certa gente?!” calcò Draco, con gli occhi strabuzzati, alzandosi di scatto “Fuori di qui!”

“Draco! Ora basta! Siediti!”

Masticando i peggio improperi, il biondo si sedette nuovamente, con lo sguardo assassino puntato sulla ragazza.

“Comunque no, non posso andare alla Tana” riprese la Weasley “Mamma, papà e tutti gli altri sono partiti per la Bulgaria e non torneranno prima del mese prossimo”

“Non puoi avvertirli, Ginny?” intervenne, Harry.

La ragazza abbassò lo sguardo “Preferirei di no, Harry. Lo sai come è mamma; le prenderebbe un colpo. E Ron e Hermione sono partiti per la luna di miele. Non ho altri a cui chiedere e…”

“Oh, che peccato” fece Draco, con aria compassionevole “Allora credo dovrai adattarti, Weasley. Non preoccuparti, ormai non fa più tanto freddo e sono certo che troverai un bel ponte dove abitare finché non tornerà la tua allegra famigliola”

“Ti piacerebbe” sibilò, Ginny.

“Non immagini nemmeno quanto” le disse di rimando Malfoy.

Harry, però, preso dai suoi pensieri aveva perso lo scambio di battute dei due.

“Harry?” lo chiamò la rossa.

Il moro si riscosse e fissò lo sguardo su di lei.

“Va bene Ginny, puoi restare” sospirò.

Draco voltò la testa nella sua direzione alla velocità della luce.

“Cosa?!” urlò infuriato.

“Harry…” disse Ginny, fissandolo con occhi pieni di gratitudine.

“ ‘Harry’ un par di coglioni, Weasley!” le sbottò contro il biondo “Potter!” urlò poi, all’indirizzo del ragazzo “Seguimi! ORA!”

Senza aspettare repliche da parte del moro, si diresse in cucina e si appoggiò al lavabo, incrociando le braccia e sfoderando il suo arsenale di occhiate inceneritici al gran completo.

Quando Harry entrò, Draco lo squadrò con un cipiglio che non prometteva nulla di buono.

“Spiega” sibilò.

Potter sospirò stancamente.

“Non posso non ospitarla, Draco” disse con un tono che sperava, suonasse ragionevole.

“Certo che sì, invece” sibilò Draco “Basta che tu le dica di togliersi dalle palle e di incominciare a cercare qualche altro porcile di suo gradimento dove alloggiare finché non torna la sua famiglia di poveracci”

Harry assottigliò lo sguardo.

“E’ inutile che mi fissi con lo sguardo da mucca killer” lo redarguì Malfoy “Io non ce la voglio quella cosa in casa mia!”

“Casa nostra, Draco” precisò il moro “E quella che tu hai definito “cosa”, si chiama Ginny”

Passarono una manciata di secondi in silenzio.

“Lo sapevo che ci dovevo andare io, ad aprire alla porta” borbottò Malfoy “Così invece di farla accomodare, la cruciavo direttamente, a quella. Dovevo capire che sarebbe successo qualcosa di brutto, oggi, da quando ti ho visto far girare quelle tue rotelline arrugginite che fungono da meccanismo nel tuo cervello. E quando mai vedere Potter che pensa, fa presagire qualcosa di buono?!”

“Se hai finito di blaterare…” borbottò cupamente il moro “Draco” mormorò, poi il ragazzo sopravvissuto con tono supplichevole “Ho un debito nei confronti di Ginny e della sua famiglia. Per me loro ci sono sempre stati, quando avevo bisogno di aiuto. Ora che uno di loro ha bisogno di me, non posso voltare loro le spalle, mi capisci?”

“No” disse subito, Malfoy “Queste cazzate sulla bontà e sulla gentilezza le capite solo voi Grifondoro beceri”

 “Draco…”

“Andiamo, Potter! Che vuoi che ti risponda? Hai almeno messo in conto le conseguenze della sua presenza qui? Che ne sarà di noi?” sbottò infine, il biondo “Della nostra storia? Con quella tra i piedi, non potremo fare più quello che facciamo solitamente”

Tipo scopare.

“Questo problema non si presenterebbe” disse Harry all’improvviso, con voce gelida “Se tu non volessi tenere nascosto il nostro rapporto”

Draco si zittì, colto sul vivo. Passarono un minuto di silenzio teso, prima che Draco si abbandonasse ad un ringhio frustrato.

“E va bene. Ma per una settimana e non di più!” chiarì.

“Grazie, Draco” sussurrò Harry, con un sorriso.

“Grazie un cazzo, Potty. La sconterai tutta, questa settimana” chiarì il ragazzo biondo “e poi sapevo già di mio che accollarsi una piaga come te, includeva anche clausole come il volontariato e altre vaccate da buoni, nel contratto” disse il biondo con tono melodrammatico.

Harry represse una risatina e si avvicinò al viso del biondo.

“Allora, potrei iniziare a scontare da ora” mormorò il moro.

“Ma guarda” ghignò Malfoy sfiorando le labbra del ragazzo di fronte a lui “La prima buona idea che ti è venuta da sei anni a questa parte”

“Harry”

I due si separarono immediatamente e in quel momento Ginny entrò in cucina.

“Mi dispiace. Ho interrotto qualcosa?” chiese la ragazza, guardandoli incerta.

“No, Ginny, tranquilla” la tranquillizzò, Harry “Abbiamo appena finito di discutere. Puoi restare”

Ginny lanciò uno sguardo esitante in direzione del biondo, che aveva in volto un’espressione molto poco contenta.

“E’ d’accordo anche lui” confermò Harry, riempiendo il silenzio creatosi.

“Grazie a entrambi” disse Ginny, aprendosi in un sorriso.

“Se vuoi posso aiutarti a sistemare le tue cose” si offrì gentilmente, Harry.

 “Oh, non preoccuparti, Harry. Mentre parlavate mi sono fatta il giro della casa e le ho già messe al loro posto” disse la ragazza allegramente.

Le narici di Draco fremettero pericolosamente.

Anche mercenaria, oltre che barbona! Nemmeno è entrata in casa e già si appropria dei MIEI spazi! Tutti così i poveracci: non fai in tempo ad avvicinargli il dito che loro ti divorano fino alle ginocchia!

“Mi piace il vostro appartamento” mormorò Ginny, avvicinandosi ad Harry e prendendolo a braccetto “E’ grande”.

“Sono contento che ti piaccia, Ginny” disse nervosamente Harry, mentre occhieggiava preoccupato il compagno, intento a fissare con sguardo inquietante la mano della rossa.

 “Ginny? Potresti uscire solo per un altro minuto? Io e Draco dovremmo parlare di alcune cose”

Ginny non parve molto entusiasta della richiesta del moro, tuttavia si limitò a sorridere gentilmente al ragazzo prima di voltarsi per poi uscire dalla cucina.

Rimasti nuovamente soli, i due ragazzi si scrutarono in silenzio.

 “Draco?”

“Sarà una settimana molto lunga” si limitò a mugugnare scontento, il biondo.

Dopodiché, si chinò e tirò fuori da uno sportello sotto al lavabo delle vecchie riviste di moda.

Harry guardò confuso il compagno sistemarle in un angolino della stanza, fino a formare un quadrato di media grandezza.

“Draco? Amore? Che stai facendo?” tentò di chiedere Potter, dubbioso mentre Draco osservava la sua opera dell’alto, con aria contemplativa.

“Credi che ci entrerà?” chiese Draco ad Harry.

“Eh?” domandò Harry, chiedendosi in quale momento della conversazione Draco avesse perso la testa. Non che fosse mai stato normale ma…

“La Weasley!” chiarì il biondo “Credi ci entri? Non vorrei sporcasse il pavimento, ma non ho abbastanza riviste”

Harry finalmente, capì.

“Draco!” urlò, indignato “Non vorrai mica farla dormire per terra?!”

“No, Potter” disse Draco, accigliato “Sei matto? Come potrei?”

Il moro si tranquillizzò “Ah, mi pareva di aver capito…”

“Per cosa credi che abbia messo queste riviste sul pavimento?” gli domandò il biondo, esasperato “Non lascerei mai che la stracciona mi rovini il parquet!”

Una vena cominciò a pulsare sulla tempia di Harry.

“Draco” cominciò con voce tremante “Ginny non dormirà su quelle pagine vecchie!”

“Ma sono riviste molto confortevoli!” cercò di rassicurarlo inutilmente, Draco “La faranno sentire a casa! Come se fosse ancora alla Grotta!”

“Alla Tana” lo corresse Harry, al limite della sopportazione.

“Come dici tu”

“No, Draco” ringhiò Harry.

“Andiamo, Potter” esclamò, Draco “Non vorrai farla dormire su un letto! Su uno dei nostri letti!” terminò, agghiacciato.

“Sì”

Draco lo fissò con sguardo vacuo e privo di sentimenti.

 “Ti odio, schifoso benefattore dei senzatetto a scrocco! Sapevo che mettermi con te non mi avrebbe portato nulla di buono” gli ringhiò contro il biondo, uscendo dalla cucina come una furia.

“Ti amo anch’io, tesoro” mormorò alla cucina ormai vuota Harry, con tono di voce sarcastico.

Sospirò.

Che lunga settimana sarebbe stata, quella.

“Weasley” si udì ad un tratto la voce di Malfoy, urlare “Togli le tue luride zampacce dal mio letto!”

“Ma ormai ho sistemato tutto!” disse la voce di Ginny, piena di irritazione.

“Toglila o io sistemo te per l’eternità!”

Una lunga, lunghissima, settimana.

 Che il sacro tanga di Priscilla Corvonero mi protegga.

  
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