Capitolo 2
Proprio
no!
“Weasley,
spero per il
tuo bene e per quello del decerebrato seduto accanto a te, che questo
sia uno
scherzo mirato a minare la mia salute mentale”
sbottò poco gentilmente, Draco.
Harry gli
scoccò
un’occhiata di rimprovero.
“Io
vorrei…” mormorò
la rossa, prendendo coraggio “vorrei chiedervi se posso
fermarmi qualche giorno
da voi”
Draco la
fissò con la
più completa incredulità prima di esplodere.
“Cosa?!
Non se ne
parla! Tornatene dalla tua famiglia di senzatetto! Per quando
disgustosa, una
casa ce l’avevate prima, no? O sono rimasto indietro con le
novità?” concluse
sarcasticamente.
Ginny, in
risposta,
scoppiò in un pianto a dirotto, scatenando ancor di
più l’irritazione del
biondo che sentiva il suo istinto omicida montare gagliardo dentro di
lui.
“Ma
bravo” ringhiò,
Harry.
“Potter,
non dirai sul
serio? Vuoi farla vivere qui?” disse, Draco, sbalordito
dall’imbecillità del
moro “Come animali da appartamento mi bastate tu e la medusa
che vive nel tuo
cranio e mi portate via già abbastanza tempo”
“Vuoi
almeno ascoltare
il motivo per cui ce lo ha chiesto?” cercò di
farlo ragionare, Harry.
“Perché
mai? La mia
risposta sulla questione non cambia, mettitelo in testa”
sbottò Malfoy.
“Draco…”
Malfoy
contò
mentalmente fino a dieci, cercando di calmarsi e ottenendo blandi
risultati.
“Potty”
borbottò
“questa mania del raccattare bestie ad ogni angolo di strada
te la devi far
passare. Neanche avessi cinque anni…”
Notando
che lo sguardo
supplicante di Harry non scompariva, emise un verso pieno di
frustrazione e si
sedette sulla poltrona, di fronte ai due.
“E
va bene, Weasley.
Parla pure. E ti prego di usare una lingua a me comprensibile. Quella
umana. E
non i grugniti insensati che tu e gli altri Pel di Carota e Grifondoro
affini
amate tanto usare”.
“Ginny”
disse Harry,
dolcemente, incoraggiandola a parlare.
La
ragazza lanciò uno
sguardo malevolo tra le lacrime all’indirizzo di Draco, prima
di cominciare a
parlare.
“Proprio
ieri, mi è
esplosa la casa”
Le
sopracciglia di
Draco fiottarono verso l’alto.
Ginny si torse le mani, a
disagio.
“Credo
sia stata una
fuga di gas o non so cos’altro. non so nemmeno come sia
potuto accadere. Sulla
casa c’erano incantesimi che avrebbero dovuto prevenire cose
come questa… per
fortuna quando è accaduto il tutto, io non ero in
casa”
“Proprio…”
strascicò,
Malfoy, beccandosi l’ennesima occhiata piena di rimprovero da
parte di Harry.
Una
volta tanto che
potevo togliermi dalle palle un membro di quella
famiglia di babbanofili,
questa sopravvive. Sono come gli scarafaggi! Sono dappertutto e non
muoiono mai!” pensò il biondo con disappunto.
“E
non potresti andare
in quel porcile di casa dove vive la tua famiglia di barboni?”
“DRACO!”
urlò stavolta
il moro, furibondo.
“Lascia
perdere,
Harry” ringhiò Ginny, tremante di rabbia
“Purtroppo, con certa gente c’è poco
da fare”
“Certa
gente?!”
calcò Draco, con gli occhi strabuzzati, alzandosi di scatto
“Fuori di qui!”
“Draco!
Ora basta!
Siediti!”
Masticando
i peggio
improperi, il biondo si sedette nuovamente, con lo sguardo assassino
puntato
sulla ragazza.
“Comunque
no, non posso
andare alla Tana” riprese la Weasley “Mamma,
papà e tutti gli altri sono
partiti per la Bulgaria e non torneranno prima del mese
prossimo”
“Non
puoi avvertirli,
Ginny?” intervenne, Harry.
La
ragazza abbassò lo
sguardo “Preferirei di no, Harry. Lo sai come è
mamma; le prenderebbe un colpo.
E Ron e Hermione sono partiti per la luna di miele. Non ho altri a cui
chiedere
e…”
“Oh,
che peccato” fece
Draco, con aria compassionevole “Allora credo dovrai
adattarti, Weasley. Non preoccuparti,
ormai non fa più tanto freddo e sono certo che troverai un
bel ponte dove
abitare finché non tornerà la tua allegra
famigliola”
“Ti
piacerebbe” sibilò,
Ginny.
“Non
immagini nemmeno
quanto” le disse di rimando Malfoy.
Harry,
però, preso dai
suoi pensieri aveva perso lo scambio di battute dei due.
“Harry?”
lo chiamò la
rossa.
Il moro
si riscosse e
fissò lo sguardo su di lei.
“Va
bene Ginny, puoi
restare” sospirò.
Draco
voltò la testa
nella sua direzione alla velocità della luce.
“Cosa?!”
urlò
infuriato.
“Harry…”
disse Ginny,
fissandolo con occhi pieni di gratitudine.
“
‘Harry’ un par di
coglioni, Weasley!” le sbottò contro il biondo
“Potter!” urlò poi,
all’indirizzo del ragazzo “Seguimi! ORA!”
Senza
aspettare
repliche da parte del moro, si diresse in cucina e si
appoggiò al lavabo,
incrociando le braccia e sfoderando il suo arsenale di occhiate
inceneritici al
gran completo.
Quando
Harry entrò,
Draco lo squadrò con un cipiglio che non prometteva nulla di
buono.
“Spiega”
sibilò.
Potter
sospirò
stancamente.
“Non
posso non ospitarla,
Draco” disse con un tono che sperava, suonasse ragionevole.
“Certo
che sì, invece”
sibilò Draco “Basta che tu le dica di togliersi
dalle palle e di incominciare a
cercare qualche altro porcile di suo gradimento dove alloggiare
finché non
torna la sua famiglia di poveracci”
Harry
assottigliò lo
sguardo.
“E’
inutile che mi
fissi con lo sguardo da mucca killer” lo redarguì
Malfoy “Io non ce la voglio
quella cosa in casa
mia!”
“Casa nostra,
Draco” precisò il moro “E quella che tu
hai definito “cosa”, si chiama Ginny”
Passarono
una manciata
di secondi in silenzio.
“Lo
sapevo che ci
dovevo andare io, ad aprire alla porta” borbottò
Malfoy “Così invece di farla
accomodare, la cruciavo direttamente, a quella.
Dovevo capire che sarebbe successo qualcosa di brutto, oggi,
da quando ti
ho visto far girare quelle tue rotelline arrugginite che fungono da
meccanismo
nel tuo cervello. E quando mai vedere Potter che pensa, fa presagire
qualcosa
di buono?!”
“Se
hai finito di
blaterare…” borbottò cupamente il moro
“Draco” mormorò, poi il ragazzo
sopravvissuto con tono supplichevole “Ho un debito nei
confronti di Ginny e
della sua famiglia. Per me loro ci sono sempre stati, quando avevo
bisogno di
aiuto. Ora che uno di loro ha bisogno di me, non posso voltare loro le
spalle,
mi capisci?”
“No”
disse subito,
Malfoy “Queste cazzate sulla bontà e sulla
gentilezza le capite solo voi
Grifondoro beceri”
“Draco…”
“Andiamo,
Potter! Che
vuoi che ti risponda? Hai almeno messo in conto le conseguenze della
sua
presenza qui? Che ne sarà di noi?”
sbottò infine, il biondo “Della nostra
storia? Con quella tra i piedi, non potremo fare più quello
che facciamo
solitamente”
Tipo scopare.
“Questo
problema non
si presenterebbe” disse Harry all’improvviso, con
voce gelida “Se tu non
volessi tenere nascosto il nostro rapporto”
Draco si
zittì, colto
sul vivo. Passarono un minuto di silenzio teso, prima che Draco si
abbandonasse
ad un ringhio frustrato.
“E
va bene. Ma per una
settimana e non di più!” chiarì.
“Grazie,
Draco”
sussurrò Harry, con un sorriso.
“Grazie
un cazzo,
Potty. La sconterai tutta, questa settimana”
chiarì il ragazzo biondo “e poi
sapevo già di mio che accollarsi una piaga come te,
includeva anche clausole
come il volontariato e altre vaccate da buoni, nel contratto”
disse il biondo
con tono melodrammatico.
Harry
represse una
risatina e si avvicinò al viso del biondo.
“Allora,
potrei
iniziare a scontare da ora” mormorò il moro.
“Ma
guarda” ghignò
Malfoy sfiorando le labbra del ragazzo di fronte a lui “La
prima buona idea che
ti è venuta da sei anni a questa parte”
“Harry”
I due si
separarono
immediatamente e in quel momento Ginny entrò in cucina.
“Mi
dispiace. Ho
interrotto qualcosa?” chiese la ragazza, guardandoli incerta.
“No,
Ginny,
tranquilla” la tranquillizzò, Harry
“Abbiamo appena finito di discutere. Puoi
restare”
Ginny
lanciò uno
sguardo esitante in direzione del biondo, che aveva in volto
un’espressione
molto poco contenta.
“E’
d’accordo anche
lui” confermò Harry, riempiendo il silenzio
creatosi.
“Grazie
a entrambi”
disse Ginny, aprendosi in un sorriso.
“Se
vuoi posso
aiutarti a sistemare le tue cose” si offrì
gentilmente, Harry.
“Oh, non
preoccuparti, Harry. Mentre parlavate
mi sono fatta il giro della casa e le ho già messe al loro
posto” disse la
ragazza allegramente.
Le narici
di Draco
fremettero pericolosamente.
Anche mercenaria, oltre che barbona! Nemmeno
è
entrata in casa e già si appropria dei MIEI spazi! Tutti
così i poveracci: non
fai in tempo ad avvicinargli il dito che loro ti divorano fino alle
ginocchia!
“Mi
piace il vostro
appartamento” mormorò Ginny, avvicinandosi ad
Harry e prendendolo a braccetto
“E’ grande”.
“Sono
contento che ti
piaccia, Ginny” disse nervosamente Harry, mentre occhieggiava
preoccupato il
compagno, intento a fissare con sguardo inquietante la mano della rossa.
“Ginny? Potresti
uscire solo per un altro
minuto? Io e Draco dovremmo parlare di alcune cose”
Ginny non
parve molto
entusiasta della richiesta del moro, tuttavia si limitò a
sorridere gentilmente
al ragazzo prima di voltarsi per poi uscire dalla cucina.
Rimasti
nuovamente
soli, i due ragazzi si scrutarono in silenzio.
“Draco?”
“Sarà
una settimana
molto lunga” si limitò a mugugnare scontento, il
biondo.
Dopodiché,
si chinò e
tirò fuori da uno sportello sotto al lavabo delle vecchie
riviste di moda.
Harry
guardò confuso
il compagno sistemarle in un angolino della stanza, fino a formare un
quadrato
di media grandezza.
“Draco?
Amore? Che
stai facendo?” tentò di chiedere Potter, dubbioso
mentre Draco osservava la sua
opera dell’alto, con aria contemplativa.
“Credi
che ci
entrerà?” chiese Draco ad Harry.
“Eh?”
domandò Harry,
chiedendosi in quale momento della conversazione Draco avesse perso la
testa.
Non che fosse mai stato normale ma…
“La
Weasley!” chiarì
il biondo “Credi ci entri? Non vorrei sporcasse il pavimento,
ma non ho
abbastanza riviste”
Harry
finalmente,
capì.
“Draco!”
urlò,
indignato “Non vorrai mica farla dormire per
terra?!”
“No,
Potter” disse
Draco, accigliato “Sei matto? Come potrei?”
Il moro
si
tranquillizzò “Ah, mi pareva di aver
capito…”
“Per
cosa credi che
abbia messo queste riviste sul pavimento?” gli
domandò il biondo, esasperato
“Non lascerei mai che la stracciona mi rovini il
parquet!”
Una vena
cominciò a
pulsare sulla tempia di Harry.
“Draco”
cominciò con
voce tremante “Ginny non dormirà su quelle pagine
vecchie!”
“Ma
sono riviste molto
confortevoli!” cercò di rassicurarlo inutilmente,
Draco “La faranno sentire a
casa! Come se fosse ancora alla Grotta!”
“Alla Tana”
lo corresse Harry, al limite della sopportazione.
“Come
dici tu”
“No,
Draco” ringhiò
Harry.
“Andiamo,
Potter” esclamò,
Draco “Non vorrai farla dormire su un letto!
Su uno dei nostri letti!”
terminò, agghiacciato.
“Sì”
Draco lo
fissò con
sguardo vacuo e privo di sentimenti.
“Ti odio, schifoso
benefattore dei senzatetto
a scrocco! Sapevo che mettermi con te non mi avrebbe portato nulla di
buono”
gli ringhiò contro il biondo, uscendo dalla cucina come una
furia.
“Ti
amo anch’io,
tesoro” mormorò alla cucina ormai vuota Harry, con
tono di voce sarcastico.
Sospirò.
Che lunga
settimana
sarebbe stata, quella.
“Weasley”
si udì ad un
tratto la voce di Malfoy, urlare “Togli le tue luride
zampacce dal mio letto!”
“Ma
ormai ho sistemato
tutto!” disse la voce di Ginny, piena di irritazione.
“Toglila
o io sistemo
te per l’eternità!”
Una
lunga,
lunghissima, settimana.
Che il sacro tanga di Priscilla Corvonero mi
protegga.