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Autore: jarpad    12/05/2014    2 recensioni
"Mi mancherai." disse dopo un po' cercando di rimanere cosciente.
"..anche tu." sussurrò in lacrime Aiden, prima di alzarsi e guardarlo qualche secondo in silenzio. Non sapeva quanto tempo fosse passato. Aveva sperato, pregato, di non arrivare mai a questo, ma evidentemente il suo destino aveva deciso questa strada per lei. Abbassò lo sguardo cercando di farsi forza, poi alzò il fucile verso la testa di suo fratello. Jake le rivolse un piccolo sorriso poi chiuse gli occhi aspettando che arrivasse il colpo, ma Aiden non ce la faceva. Sentiva il mondo crollargli addosso ogni secondo di più. Abbassò il fucile cercando di prendere controllo del suo corpo, poi puntò nuovamente con le braccia tremolanti; chiuse gli occhi, girando un po' la testa, poi premette il grilletto.
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Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Daryl Dixon, Rick Grimes, Shane Walsh, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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II



Dopo aver corso alla cieca per più di un'ora, Aiden era riuscita a scorgere una piccola casetta in legno. Per quella notte sarebbe andata bene.
Entrarono dentro e dopo aver controllato che fosse sicura si concessero di dormire un po', almeno per qualche ora ma comunque con un occhio aperto. 
Quando il sole penetrò nel salone in cui stavano dormendo, Aiden si alzò subito pronta per riprendere il loro cammino. Gattonò fino ad arrivare vicino a suo fratello e lo scosse un paio di volte, notando che non si alzava. Si mise seduta sul suo petto e cominciò a scuoterlo fortemente, chiamandolo disperata. Non aveva una bella cera...che fosse morto? Nel panico cominciò a prenderlo a pugni sul torace, poi si accasciò sul suo petto, stringendolo per le spalle.
"Jake...Jake, alzati. Non lasciarmi sola, perfavore!" 
"Sono qui.." sussurrò Jake. Aiden asciugò quelle poche lacrime che le avevano solcato il volto per lo spavento e tornò a sorridere lievemente.
"Aiden.." il ragazzo la guardò un attimo negli occhi, poi alzò la manica della felpa mostrando il morso. Aiden sbarrò gli occhi e dopo essersi resa conto di quello che era successo al fratello rimase spiazzata; Jake le aveva promesso che sarebbe andato tutto bene all'inizio di questo, ed ora? 
"C-cosa è successo?" chiese sull'orlo della disperazione; Jake abbassò lo sguardo, sentendosi in colpa. 
"No. No. No." la bionda si alzò, scuotendo la testa e girando velocemente per il salone, rischiando di tracciare un solco a terra. Jake la guardò e una goccia di sudore gli percorse la tempia, fino a scendere per la mascella.
"Andrà tutto bene Aiden. Tu starai bene." la rassicurò, alzandosi dal pavimento e raggiungendo la poltrona, lasciandosi cadere di peso. Era sfinito. La ragazza lo osservò un attimo da lontano, con la bocca coperta da una mano, come a zittirsi; avrebbe voluto urlare e mandare tutto all'aria, ma non lo fece.Lasciò che tutto quel dolore le scoppiasse dentro, facendole male al petto.
"Troveremo una cura." lo raggiunse e si piegò alla sua altezza, ma lui scosse la testa.
"Devi fare in modo che io non mi trasformi."
"Non lo farai." 
"Aiden, lo farò. Tu sai quello che devi fare." la guardò serio. Inizialmente non capì le sue intenzioni, ma quando lo vide osservare l'arma che lei stessa teneva imbracciata in quel momento scosse la testa. Non poteva farlo, era suo fratello, il suo appiglio a tutto.
"No, non posso." sussurrò in risposta, mentre stringeva tra le mani la canna del fucile.
"Hey.." disse con poca voce Jake, invitandola ad avvicinarsi ancora di più, con un piccolo accenno con il capo.
"Prima mamma e papà...ora te? Perfavore, non diventare come loro." Aiden singhiozzò piegandosi sulle ginocchia e guardandosi le scarpe, mentre la vista le si offuscava. Avrebbe preferito morire lei piuttosto che lui. Era l'unica persona su quel mondo marcio che non lo meritava.
"C'è solo una cosa che puoi fare. Questo lo sai." 
"Io..io non so se posso." continuò ancora a testa bassa.
"Devi spararmi, Aiden." le alzò il viso con una mano, per poterla guardare negli occhi. Attraverso gli occhi nocciola del fratello Aiden intravide tutta la sofferenza e il dolore, gli stessi sentimenti che in quello stesso momento la stavano invadendo distruggendola lentamente in tanti piccoli pezzettini.
"Jake, no..."
"Andrà tutto bene. Non voglio che tu mi veda come uno di loro." le disse con occhi tristi cercando di essere forte.
Dopo vari minuti in silenzio, dove solo i singhiozzi disperati della bionda spezzavano l'aria, si asciugò con un gesto goffo gl occhi e guardò suo fratello, stringendo forte le mani tra le sue; amava suo fratello. 
"Posso farlo." sussurrò Aiden infine, non molto convinta di quello che stava dicendo. Ma erano le ultime volontà di suo fratello...poi non avrebbe voluto che si trasformasse.
"Trova un gruppo, prenditi cura di te e..." si bloccò un attimo per riprendere il respiro. Stava soffrendo.
"Mi mancherai." disse dopo un po' cercando di rimanere cosciente.
"..anche tu." sussurrò in lacrime Aiden, prima di alzarsi e guardarlo qualche secondo in silenzio. Non sapeva quanto tempo fosse passato. Aveva sperato, pregato, di non arrivare mai a questo, ma evidentemente il suo destino aveva deciso questa strada per lei. Abbassò lo sguardo cercando di farsi forza, poi alzò la canna del fucile verso la testa di suo fratello. Jake le rivolse un piccolo sorriso poi chiuse gli occhi aspettando che arrivasse il colpo, ma Aiden non ce la faceva. Sentiva il mondo crollargli addosso ogni secondo di più. Abbassò l'arma cercando di prendere controllo del suo corpo, poi puntò nuovamente con le braccia tremolanti; chiuse gli occhi, girando un po' la testa, poi premette il grilletto. Il suono dello sparo riecheggiò per quelle quattro mura.


Era uscita da quella casa con lo sguardo perso nel vuoto e gli occhi colmi di lacrime. Non poteva credere a quello che aveva appena fatto. Si diresse verso il primo albero che le capitò davanti e si appoggiò ad esso, scivolando con la schiena fino alla terra; avvicinò le ginocchia al petto e nascose il viso tra le braccia, piangendo e urlando. Non le importava se uno zombie si fosse avvicinato e l'avrebbe attaccata. In quel momento si sentiva morta. Aveva perso la persona più importante della sua vita e non riusciva ad accettarlo; chi lo avrebbe fatto?
Sentì dei passi avvicinarsi, ma non osò alzare lo sguardo. Sapeva cosa si stava avvicinando dall'odore pungente che le arrivava al naso e i gemiti sommessi che udiva. Era uno zombie. 
"Vieni pure." disse stringendo le braccia attorno alle ginocchia, in attesa del primo morso che non arrivò. Aspettò un bel po' in silenzio, poi alzò lo sguardo confusa. Lo zombie era steso a terra con coltello conficcato in testa ed un uomo, qualche metro dietro, la osservava curioso.
"Stai bene?" la raggiunse lentamente riprendendosi il coltello. Aiden lo fissò per un attimo poi con un gesto veloce si asciugò gli occhi con il dorso della mano, annuendo impercettibilmente.
"Sei sola?" si guardò attorno lui accertandosi che non lo attaccassero alle spalle.
"..ora sì." sussurrò lei guardando la casa lontana qualche metro; egli seguì lo sguardo della ragazza e dopo averle lanciato un'occhiata fugace si diresse verso l'abitazione per controllare. Tirò fuori la pistola da una delle fondine ed entrò, aprendo la porta lentamente; raggiunse il salone ed abbassò l'arma, notando un ragazzo sui vent'anni seduto su una poltrona, il capo chino e schizzi di sangue ancora colanti sulla parete alle sue spalle. Trattenne un conato di vomito e raggiunse velocemente l'uscita; anche se era abituato a vedere morti tutti i giorni, ogni volta gli facevano lo stesso effetto  di quando tutto era normale. Era una sensazione che partiva dallo stomaco, chiudendolo, poi saliva in gola. La conosceva fin troppo bene.
Tornò dalla ragazza, ancora con una mano sulla bocca, e la guardò con compassione.
"Era il tuo ragazzo?" chiese.
"Mio fratello... -sussurrò lei, cominciando a piangere- Cosa posso fare ora?" si mise le mani nei capelli e si guardò attorno disperata. Le mancava l'aria. Cominciò ad annaspare e si lasciò cadere a terra, stringendosi le mani al petto; erano anni che non aveva più un attacco di panico, non ricordava fosse così duro da sopportare. Le erano sempre venuti per motivi stupidi, ma quella volta era ben oltre l'immaginazione. Le lacrime cominciarono a scendere veloci mentre l'ossigeno sembrava mancarle sempre più. L'uomo si abbassò al suo livello e le posò entrambe le mani sulle spalle, cercando di fare qualcosa.
"Stai calma." le disse cercando di trovare una soluzione a quella situazione. Lei lo guardò con gli occhi il lacrime e il respiro mozzato. Sentiva la testa esploderle e cercò di resistere finché la vista cominciò ad offuscarsi, poi tutto diventò buio e crollò a terra priva di sensi.
"Cazzo." esclamò l'altro guardandosi attorno, non sapendo cosa fare. Era indeciso se lasciarla lì sola o portarla con sé alla fattoria. Era solo una ragazzina.
 Dopo averci riflettuto un bel po' la prese tra le braccia e cominciò a correre verso casa di Hershel, sperando di non far incontri spiacevoli; fortunatamente non fu così. Si ritrovò presto ai confini della proprietà dell'anziano e finalmente potè rilassarsi, mentre Glenn e Andrea gli correvano incontro.
"Chi è?" chiese curioso il ragazzo dandogli il cambio, visto che lo sceriffo aveva le braccia tutte indolenzite.
"Ancora non so il suo nome. L'ho trovata da sola...ha ucciso suo fratello. Era stato morso." i due, dopo la notizia, lanciarono una breve occhiata compassionevole alla ragazza, poi la portarono dentro per tenerla sotto controllo. Hershel subito l'accolse nella sua camera facendo una visita primaria e dopo essersi assicurato che non avesse morsi o graffi, aspettò che si svegliasse.
Quando Aiden aprì gli occhi si sentì improvvisamente spaesata trovandosi davanti gli occhi un soffitto bianco immacolato; si mosse nel letto e quando vide un uomo, abbastanza anziano, seduto su una sedia alla sua destra si schiacciò contro la tastiera.
"Chi sei?" chiese subito cercando una possibile arma con lo sguardo.
"Sono Hershel. Stai tranquilla, sei al sicuro. Questa è casa mia, Rick ti ha portata qui." spiegò tranquillo, sorridendole. Era un uomo dall'aria gentile, con dei graziosi occhi azzurro cielo e i capelli color panna. 
"Rick?" chiese confusa, portando una mano alla testa.
"Oh, probabilmente non ha avuto occasione di presentarsi. E' l'uomo che ti ha trovata nel bosco, da sola." spiegò, allora Aiden annuì.
"Dov'è mio fratello?" chiese prima che ricordasse tutto; il morso, le lacrime, lo sparo. 
Si fermò un attimo ad osservare e stringere nella mano la trapunta bianca che la copriva ma prima che iniziasse a piangere, sospirò. Suo fratello non avrebbe voluto, così si fece forza. Per lui. Per Jake.
"Stai bene?"
"Sì. Vorrei...uscire." rispose Aiden togliendosi di dosso il lenzuolo e mettendo i piedi a terra. Cercò con lo sguardo i suoi scarponcini, poi si alzò notandoli in un angolino della stanza e si piegò per infilarseli ed allacciarli
"Forse dovresti riposare ancora un po'." le suggerì Hershel avvicinandosi, lei scosse la testa poi uscì dalla cameretta, sbucando in un salotto molto accogliente. Sul divano c'erano seduti due uomini, tra cui quello che aveva visto prima di svenire, Rick come le aveva detto Hershel.
"Ti sei svegliata -sorrise quello, alzandosi- forse avrei dovuto presentarmi prima, io sono Rick." le porse la mano, che lei strinse.
"Aiden."
"Io sono Glenn!" esclamò il ragazzo, che osservava la scena seduto ancora sul cuscinetto del divano. La bionda gli sorrise poi puntò di nuovo lo sguardo su Rick, chiedendosi che fine avrebbe fatto ora che si era ripresa; l'avrebbero cacciata?
"Vieni, ti presento il resto degli altri." le propose accompagnandola fuori. Aiden si guardò attorno spaesata, l'improvviso incontro con altri sopravvissuti l'aveva lasciata molto basita. Pensava che ormai fossero tutti morti ed invece c'era ancora qualche vivo, per fortuna. 
Dopo una lunga serie di presentazioni finalmente Aiden trovò modo di conoscere meglio il suo salvatore; scoprì che prima di tutto questo era caduto in una sorta di coma e si era svegliato proprio nel mezzo di questo casino. Si era trovato solo, senza la sua famiglia e il suo migliore amico, ma per fortuna incontrò un altro sopravvissuto che lo aiutò a mettersi in sesto e trovare armi e munizioni per partire per Atlanta; lì incontrò vari membri del gruppo attuale, tra cui Andrea, Glenn e T-dog, che poi lo portarono al loro accampamento dove ritrovò sua moglie Lori, il figlio Carl e Shane, il suo migliore amico e collega. Era stato parecchio fortunato. 

Un elegante moto attraversò il cortile di fronte alla casa e quando ne scese il guidatore. Da dov'era, Aiden, poteva scorgere un fisico asciutto e muscoloso, uno smanicato in pelle con sopra delle ali bianche e un paio di jeans sbiaditi. L'uomo si voltò verso i due ed Aiden potè finalmente vedere il suo viso: corti capelli castani incorniciavano i lineamenti marcati del suo volto, naso classico e dritto e una boccache ti tiene sveglia tutta la notte, pensò Aiden scrollandosi un poco.
"Daryl -sorrise Rick verso l'uomo, che fece un cenno con la testa- lei è Aiden." 
Daryl la osservò un attimo, da testa a piedi poi lanciò un'occhiataccia a Rick.
"Un'altra bocca da sfamare? Perchè l'hai portata qui, tua moglie oltre il cazzo ti ha ciucciato anche il cervello?" 
Aiden rimase molto sorpresa per il tono di voce e la frase molto colorita che le dedicò, facendole intendere che non la voleva nel gruppo; si nascose dietro Rick, come fa una bambina piccola dietro la gamba di suo padre. Infondo aveva ragione quel tipo, lei era solo un peso e il cibo cominciava a scarseggiare.
"Daryl, stai calmo. Questa fattoria è di Hershel e lui prende le decisioni. La vuole qui." disse autoritario Rick, lasciandosi scivolare addosso l'offesa che Daryl gli aveva fatto.
"Perfetto." borbottò di risposta l'altro tornando alla moto e prendendo una balestra, per poi dirigersi verso un cammioncino dove il resto del gruppo si stava riunendo. Aiden tornò affiancò allo sceriffo e guardò la figura di Daryl appoggiarsi alla vettura.
"E questo cos'era, il comitato di benvenuto?" chiese ironica facendolo scoppiare a ridere.
"E' nel suo carattere essere così..." si fermò Rick, cercando di ricordare la parola che al momento sembrava non volesse uscire fuori.
"Stronzo?"
"In realtà volevo dire scontroso." rise avvolgendo le spalle della ragazza in un abbraccio, poi la guidò lentamente verso il gruppo per sentire cosa avevano da dire. 
"Bene, mettiamoci in marcia. La zona da controllare è grande. Se è arrivata alla casa che ha visto Daryl potrebbe essersi allontanata ancora più ad est." disse lo sceriffo, indicando un punto sulla cartina. Aiden ascoltava, non capendo bene di cosa si trattasse.
"Vorrei aiutare, conosco molto bene la zona." esclamò Jimmy.
"Hershel che dice?" 
"Che dovevo chiedere a te." 
"Bene, allora grazie per il tuo aiuto." rispose Rick.
"Comunque niente mi fa pensare che Sophia sia passata lì, chiunque potrebbe essersi nascosto in quella casa." aggiunse Shane scontroso, sedendosi dentro il furgoncino e lanciando occhiate al gruppo intorno alla mappa.
"Chiunque compresa lei, no?" chiese ovvia Andrea girandosi appena verso di lui.
"Chi ha dormito in quella dispensa sarà stato alto così." mimò l'altezza Daryl, facendo intendere che era l'altezza di una persona molto piccola.
"Cosa state cercando?" chiese Aiden, mettendosi in mezzo.
"Una ragazzina si è persa nel bosco qualche giorno fa...per caso, tu e tuo fratello l'avete vista?" spiegò Rick, ponendole infine la domanda. Aiden si mise a riflettere un attimo. Non ricordava molto bene quanti vaganti avesse incrociato per il bosco, ma non c'era nessuna bambina tra di loro.
"Sono stata nel bosco parecchio, ma non ho mai visto una ragazzina in giro. Sia viva o come walker. Questo è tutto quello che posso dirvi." fece spallucce e allora Shane le lanciò una frecciatina, che non aveva nulla a che fare con odio o disprezzo. Un normale sguardo.
"Forse ritroveremo le sue tracce." riprese lo sceriffo guardandosi un attimo attorno per controllare la situazione.
"Sicuro, chiederò in prestito un cavallo, salirò su questa collina per avere una visuale migliore se è laggiù la vedrò." indicò la cartina l'arciere, spiegando bene dove si sarebbe posizionato.
"Buona idea. Magari vedrai anche il tuo chupacabra lassù." disse T-dog serio, anche se tutti sapevano che lo stava prendendo in giro. Aiden nascose un sorriso dietro la spalla del suo salvatore, poi tornò a scrutare Daryl.
"Chupacabra?" chiese Rick con le sopracciglia corrucciate.
"Non lo sai? La prima notte al campo Daryl ci ha detto che l'atmosfera gli ricordava quando andando a caccia di scoiattoli vide un chupacabra." spiegò Dale mentre Jimmy cominciava a ridere.
"Che cavolo hai da ridere, coglione?" lo guardò serio Daryl, quasi minaccioso.
"Credi che esista un cane succhia sangue?" disse l'altro in risposta, ironicamente.
"Tu credi nei morti che camminano?" disse Daryl. Il suo ragionamento non faceva una piega...se credi agli zombie, perchè non ad un chupacabra?

 
Spazio autrice:
Buona sera a tutti quanti.
Devo dire che sono rimasta piuttosto delusa, mi aspettavo qualche recensione in più, comunque ringrazio di cuore 
ilgattoconglistivalispero di non aver deluso le tue aspettative (se stai seguendo la mia storia) e quella di tutti gli altri lettori.
So che non sono un granché nello scrivere e mi scuso in anticipo per gli errori (se ci sono). Spero che tutte le persone che hanno letto il primo capitolo in silenzio commentino questo, magari dandomi qualche suggerimento; 
visto che non ho avuto occasione nel primo spazio autrice, vorrei dirvelo ora: ho deciso di pubblicare una storia in questa sezione perchè è un po' morta. A me piace molto la serie tv, per questo seguo alcune storie di TWD inventate da voi però alcune di queste sono state lasciate in sospeso o non vengono spesso aggiornate, quindi speravo di 'rianimare' un po' la sezione con la mia storia. 
Beh, tutto qui! 
Grazie a tutti.



 
  
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