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Autore: John Spangler    13/05/2014    4 recensioni
Subito dopo aver trovato Nami e Nojiko, Bellemere prese una barca e, affrontando il mare in tempesta, riuscì ad arrivare alla sua isola natìa. Cosa sarebbe successo, però, se la tempesta l'avesse spinta fuori rotta, facendola arrivare fino ad una nave della Marina comandata da un certo Vice-Ammiraglio noto per i suoi pugni?
Genere: Avventura, Azione, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yuri, Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Lime, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'A Thousand Pieces'
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Capitolo 3: Ayla
 
Ace e Nami salirono sulla loro nave, la Morte Nera. Era una caravella di medie dimensioni, con uno scafo dipinto di nero e uno scheletro con la falce come polena. Le vele erano bianche, e sulla bandiera c'era il simbolo della ciurma, una testa di gatto rossa. Nel complesso, era una nave dall'aspetto abbastanza insolito e inquietante. Nami l'aveva vinta all'inizio della sua carriera, nel Mare Orientale, giocando a poker contro un pirata leggermente ubriaco. Tra l'altro, era stata la prima e unica volta in cui non aveva barato. Ogni tanto pensava che sarebbe stato meglio prendere qualcosa di meno tetro, ma tutte le volte si ripeteva che all'epoca non avevano abbastanza soldi (non che ora ne avessero chissà quanti). E poi, non capitava spesso che qualcuno fosse così ubriaco da giocarsi la nave. Inoltre, c'era un gradevole effetto collaterale: l'aria tetra della nave riusciva a intimorire chiunque, Re del Mare compresi.
 
Scambiato un cenno di saluto con Sabo e Kuina, i due fratelli andarono in direzioni diverse: Ace nella cambusa a controllare le provviste (nel caso si fossero dimenticati qualcosa) e Nami sulla prua, a controllare il Log Pose incastonato nel timone (un'altra particolarità di quella nave). Aveva appena finito di registrare il magnetismo dell'isola, ma decise di aspettare che Ace terminasse l'inventario (era compito suo e di Sabo levare l'ancora, come aveva stabilito lei stessa con un paio di pugni ben assestati, all'inizio della loro carriera). Si appoggiò quindi coi gomiti al parapetto e guardò il mare. Era calmo, ma c'era abbastanza vento da permettere la navigazione.
 
Preso lo zainetto che portava sempre con sè, lo aprì e tirò fuori qualcosa di cui era entrata in possesso qualche giorno prima, su un'altra isola. Si trattava di un Frutto del Diavolo, grosso e di colore viola, con alcune foglie verdi sulla cima. Lo aveva "acquistato" da un mercante troppo occupato a fissarle la scollatura. Ovviamente, si era dileguata prima che potesse accorgersene.
 
Era indecisa se mangiarlo o meno. Non le era mai importato molto di non essere forte fisicamente, visto che era molto intelligente e aveva attorno dei compagni forti. E l'idea di non poter più nuotare la metteva a disagio, visto che, tra le altre cose, adorava fare il bagno in mare completamente nuda (se era sola, ovviamente). Tuttavia, considerando la maggiore pericolosità del Grande Blu, e il fatto che non poteva sempre fare affidamento sugli altri per proteggersi, stava avendo qualche ripensamento. Decise di chiedere consiglio a Sabo e Kuina.
 
- Ragazzi, avrei bisogno di un parere.-
 
- Spara.-
 
- Vi ricordate quel Frutto del Diavolo di qualche giorno fa? Non ho ancora deciso se mangiarlo o meno. Voi cosa ne pensate?-
 
- Mah, io ti consiglierei di mangiarlo.- disse Sabo.
 
- Già. Qualunque abilità abbia, ti potrebbe essere utile. E volendo, potresti sempre trovare un altro modo per nuotare. Un salvagente, magari.- disse Kuina.
 
- Per caso lo vuole uno di voi?-
 
- No. Le mie spade sono più che sufficienti.-
 
- Lo stesso dicasi del mio bastone. E poi non mi piace l'idea di non poter più nuotare.-
 
Nami guardò il frutto, dubbiosa.
 
- Vabbè. Vediamo che sapore ha.- Diede un primo morso al frutto. Aveva un sapore leggermente amaro, ma non era male. Continuò a mangiare, e in pochi secondi finì. Per concludere, emise un rutto che provocò le risate dei suoi due compagni.
 
- Ed ecco che si manifestano i poteri dell'incredibile Frutto Gas Gas. La prossima volta, sarà qualcosa di più odoroso.- disse Sabo ridendo.
 
- Finiscila, scemo!- rispose Nami, dandogli un colpetto sulla spalla.- I poteri non si manifestano così presto.- Passato un minuto, provò a sforzarsi per provocare un effetto, ma non successe niente.
 
- Hmm, nulla. Vabbè, aspetterò.-
 
A quel punto sentì un rumore di passi pesanti, seguiti da grida e imprecazioni varie. Si girò e vide che tre uomini erano saliti sulla nave. Avevano tutti e tre le spade sguainate e un'espressione feroce dipinta in volto.
 
- Ti abbiamo trovato, finalmente!-
 
- Ridacci i soldi che ci hai rubato, ragazzina!-
 
- Oh, merda!- imprecò Nami.
 
- Che succede?- chiese Ace, giunto nel frattempo.
 
- Sono i tre gonzi che ho ripulito prima, alla taverna.-
 
Ace alzò un sopracciglio e guardò sua sorella come per rimproverarla.
 
- E meno male che il trucco era impossibile da scoprire!-
 
- Smettetela di blaterare! Vogliamo i nostri soldi!-
 
- E adesso?- chiese Sabo.
 
- Posso occuparmene io...- disse Kuina accarezzando l'elsa di Wado Ichimonji.
 
- No.- disse Ace- Ci penso io.- Puntò l'indice contro i tre uomini e gridò- MINI TORNADO!-
 
Sotto i piedi dei tre uomini si formò un mulinello che li sollevò di qualche metro, li fece imprecare come mai nella loro vita e li scaraventò lontano. Ace sollevò un pugno in aria.
 
- SI'! Il Tifone Umanoide colpisce ancora!-
 
- Non li avrai mica uccisi?- chiese Sabo.
 
- Naah, tranquillo. Li ho solo spediti dall'altra parte dell'isola. Si ritroveranno un pò ammaccati, ma vivi. In quanto a te...- si avvicinò a Nami-...da oggi niente più poker. Ci penserò io a raccogliere i soldi. E non provare a protestare. Sarai anche il capitano di questa nave, ma io sono pur sempre tuo fratello maggiore.-
 
Nami non potè fare altro che annuire. Stavolta, Ace aveva ragione. Diede ordine di levare l'ancora e salpare. Non appena si avvicinò al timone, sentì degli altri passi, stavolta seguiti da una voce femminile molto pacata.
 
- Scusate il disturbo, ma mi è sembrato di capire che siate in procinto di salpare.-
 
I quattro pirati si voltarono e si trovarono davanti una giovane donna, con indosso degli occhiali da sole con le lenti a specchio. Aveva un vestito blu scuro con il cappuccio alzato, degli stivali dello stesso colore e un enorme zaino sulle spalle.
 
- E tu cosa vuoi?- chiese Ace.
 
- Solo un passaggio fino all'isola di Little Garden, e a qualcuna delle isole successive.-
 
- Forse non te ne sei accorta, ma questa è una nave pirata, non un traghetto. E poi, anche se volessimo dartelo, il passaggio, non potremmo. Abbiamo già tracciato la rotta per la prossima isola, e non abbiamo la più pallida idea di dove sia questa Little Garden.-
 
- Per la rotta, non ci sono problemi. Ho con me alcuni Eternal Pose. E posso pagarvi profumatamente.- Tirò fuori da una tasca un sacchetto, lo aprì e ne tirò fuori alcune monete d'oro.
 
A quella vista, gli occhi di Nami si illuminarono di un bagliore sinistro. Corse ad afferrare il sacchetto e strinse la mano alla nuova venuta.
 
- Ma certo, carissima! Dammi pure l'Eternal Pose e ti accompagneremo ovunque vorrai! Vieni, ti presento il resto della ciurma: il biondo si chiama Sabo, la ragazza con le spade è Kuina e lui è Ace.- Questi ultimi scossero il capo, rassegnati. Quando Nami aveva a che fare col denaro, perdeva la ragione.
 
- Scusa, ma non ti sei ancora presentata.- disse Sabo.
 
- Ah, sì, scusate.- Si tolse gli occhiali e si abbassò il cappuccio, rivelando un paio di profondi occhi scuri e una lunga chioma corvina.- Il mio nome è Ayla.-
 
Mentre Nami iniziava a manovrare il timone, Kuina si avvicinò alla nuova arrivata.
 
- Scusa, ma...per caso, tu e io ci siamo già incontrate?-
 
- No. Non ti ho mai visto, prima d'ora.-
 
- E allora perchè ho l'impressione di averti già vista da qualche parte?-
 
- Non saprei. Forse mi confondi con qualcun altro.-
 
- Già, dev'essere per forza così.- Nonostante quelle parole, Kuina aveva la netta impressione di aver già visto quella donna. Decise pertanto di tenerla d'occhio. Anche se era innocua, era sempre meglio non fidarsi. Se poi si fosse rivelata pericolosa, l'avrebbe fatta a fette.
 
***
 
Sanji si mise in bocca l'ennesima sigaretta della giornata. Ogni volta che partiva per una missione, diventava talmente agitato che fumava più del solito. Non era paura, ma eccitazione mista a voglia di menare le mani.
 
Tirò una boccata e si appoggiò sul parapetto. Pochi secondi dopo, venne raggiunto da Nojiko.
 
- Capitano.- Fece per mettersi sull'attenti, ma la donna lo bloccò.
 
- Oggi non sono in vena di formalità. Dammi del tu e chiamami Nojiko. Mi daresti una sigaretta?-
 
Il Ciclope le porse una sigaretta e gliela accese. Nojiko iniziò subito a sbuffare fumo dalla bocca.
 
- Ah, grazie. Ci voleva proprio. E per fortuna non c'è Rufy a rompere le scatole. Con tutto quello che ha mangiato, dormirà per almeno un paio d'ore.-
 
- E' un salutista?-
 
- Già, sia lui che il nonno. Una volta mi hanno beccata e mi hanno fatto una testa così. Ovviamente, non li ho ascoltati. Mi sono solo fatta più furba.-
 
I due marine sorrisero.
 
- A proposito di famiglia, mi stavo chiedendo una cosa- disse Sanji- Come mai ha...hai deciso di affrontare questa missione?-
 
- Che vuoi dire?-
 
- Beh, insomma, se si trattasse di un membro della mia famiglia, io mi sentirei un pò strano a dargli la caccia.-
 
- In effetti, ci ho pensato sù parecchio prima di chiedere a Sengoku di assegnarmi la missione. Alla fine, ho deciso che era mio dovere arrestarli, visto che hanno scelto la strada della pirateria. La Giustizia viene prima di tutto.- Tirò un'altra boccata.- E tu? Hai qualche parente che ha scelto la strada sbagliata?-
 
L'espressione del biondo si fece più cupa.
 
- No, io...non ho famiglia. Sono solo al mondo. Almeno, per quanto ne so.-
 
- Che vuoi dire?-
 
- Non è una bella storia. Sei sicura di volerla sentire?-
 
- Certo.-
 
- Va bene.- Si schiarì la voce e iniziò a parlare.
 
- Non ho memoria della mia famiglia d'origine, probabilmente mi hanno abbandonato quando ero piccolo. Ricordo solo che vengo dal Mare Settentrionale e che per un periodo ho lavorato come aiuto-cuoco su alcune navi. Un giorno, durante una tempesta, la nave su cui mi trovavo fu attaccata dai Cuochi Pirati, capeggiati da Zef Piede Rosso. Prima che se ne andassero, un'onda travolse la nave e finimmo tutti in acqua. Per qualche strano motivo, Zef mi salvò e riuscì a recuperare alcune provviste. Rimanemmo su un isolotto per un sacco di tempo, al punto che diventammo magri come scheletri. Soprattutto Zef: mi aveva lasciato tutte le sue provviste, ed era andato avanti mangiandosi una gamba.-
 
Sentendo quell'ultima parte, Nojiko rabbrividì.
 
- Comunque, alla fine ci salvarono. Zef decise di lasciar perdere la pirateria e aprimmo un ristorante galleggiante nel Mare Orientale, il Baratie. Ebbe un tale successo che dovemmo assumere subito del personale. Per un pò, quella fu la mia casa.- Abbassò lo sguardo e getto la cenere della sigaretta in mare- Poi, un giorno, arrivarono gli uomini pesce di quel tipo, quello che poi fu ucciso da Aokiji...come si chiamava?-
 
- Arlong.-
 
- Già, lui. Dicevo, durante la loro fuga passarono per il nostro ristorante. Entrarono e iniziarono a uccidere tutti.- Le mani iniziarono a tremargli.- Lo ricordo come se fosse ieri. Uno di quei mostri staccò la testa a Zef e poi mi attaccò. Io cercai di difendermi, ma quello mi buttò a terra e mi cavò un occhio. Stava per darmi il colpo di grazia, ma all'ultimo minuto Arlong urlò ai suoi di muoversi perchè Aokiji stava per raggiungerli. Così, prima di andarsene, quei mostri affondarono il ristorante.- Fece una breve pausa e continuò.- Alla fine, Aokiji mi salvò e mi portò con sè. Riuscii a vedere tutta la sua battaglia contro gli uomini pesce. Urlai di gioia nel vedere quegli esseri immondi ridotti a ghiaccioli e poi fatti a pezzi. Almeno, i miei compagni erano stati vendicati.- Finì di fumare e gettò la sigaretta in acqua.
 
- Dopo, siccome non sapevo cosa fare, Aokiji mi convinse a entrare in Marina e mi prese sotto la sua ala. Il resto, come si suol dire, è storia.-
 
Nojiko rimase in silenzio per un pò, pensando a quello che aveva sentito.
 
- E non hai proprio nessuno? Che so, un amico, o magari una fidanzata?-
 
- Beh, sì, di amici ne ho incontrati parecchi nell'ultimo periodo. E niente fidanzata- si appoggiò una mano sul cuore e la bocca gli si allargò in un sorriso inquietante- Nel mio cuore c'è posto per tutte le donne del mondo!-
 
Nojiko ridacchiò.
 
- Bene, perchè stavo giusto pensando una cosa...- Gli si avvicinò, gli mise una mano sulla spalla e gli appoggiò il seno sul braccio.
 
- Ti andrebbe di venire nella mia cabina a farmi compagnia?-
 
A quelle parole, il Ciclope indietreggiò e assunse un'espressione terrorizzata.
 
- M-m-meglio di no. Il Vice-Ammiraglio Garp mi ha "consigliato" di starti lontano.- Si massaggiò il punto della nuca dove Garp lo aveva colpito più e più volte.- E poi c'è tuo fratello. Potrebbe svegliarsi da un momento all'altro.-
 
- Innanzitutto, il nonno non è qui, e se nessuno glielo dice non lo saprà. Rufy, poi, si sveglierà tra un paio d'ore. Fa sempre così, quando mangia. E comunque...tecnicamente sono un tuo superiore. Potrei ordinartelo.-
 
Sanji guardò meglio la donna che aveva davanti. Aveva dei capelli che le incorniciavano il viso in maniera sublime. Le labbra erano una vera e propria gioia per gli occhi, e quel petto...che diamine, era troppo invitante per dire di no!
 
- Beh, se è così...gli ordini sono ordini.-
 
Più tardi, Sanji si pentì amaramente di quelle parole. Nojiko a letto aveva una personalità estremamente dominante e aggressiva. L'esperienza lo traumatizzò talmente tanto che, appena credette che la donna si fosse addormentata, cercò di svignarsela.
 
- Dove vai?-
 
Vistosi scoperto, tirò fuori la prima scusa che gli venne in mente.
 
- Ehm...esco un attimo a fumare.-
 
- Non hai capito. Era una domanda retorica. Intendevo: dove credi di andare?- Afferrato il polso del biondo, Nojiko lo scaraventò sul letto, gli salì sopra e lo guardò dritto negli occhi, le unghie saldamente piantate nella sua carne.
 
- Ho ancora fame!-
 
Di fronte a tanta aggressività, il povero Ciclope non potè fare altro che tremare per la paura e mormorare:
 
- Mamma!-
 
NOTA DELL'AUTORE: Innanzitutto, tre cose:
 
1-Se qualcuno di voi ha già capito quale frutto ha mangiato Nami o chi sia in realtà Ayla, vi chiedo di non rovinare la sorpresa e di tenere per voi l'informazione. Svelerò ogni mistero a tempo debito.
 
2-Il Frutto Wind Wind è una mia idea (sicuramente ci sarà un frutto che dà i poteri del vento, ma finora non è comparso). Se vi sembrerà che gli attacchi abbiano dei nomi un pò idioti, vi chiedo scusa. Purtroppo non mi sono venuti in mente nomi migliori.
 
3-Anche se il Sanji di questo AU è un pò diverso, il suo sogno rimane sempre trovare il Cuore dei Mari. Ed ha sempre la stessa cosa in testa.
 
E ora, qualche altra spiegazione.
 
Innanzitutto, l'idea di far sopravvivere Sabo e Kuina è dovuta a due fattori: da un lato, l'Effetto Farfalla. Dall'altro, il fatto che si tratta di personaggi poco sfruttati nelle fanfiction (come pure Nojiko). Inoltre, trattandosi delle loro versioni adulte, e per di più di un AU, ho potuto sbizzarrirmi nel delineare le loro caratteristiche.
 
Fisicamente, la versione adulta di Kuina è molto simile a Tashigi, ma senza occhiali e con un'aria più sexy. Il suo carattere e lo stile di combattimento sono simili a quelli di Beatrix Kiddo, il personaggio interpretato da Uma Thurman nel film "Kill Bill". Vi ricordate poi quando nei flashback si lamentava del fatto che non avrebbe mai potuto essere forte quanto un maschio? In questo AU ha compensato le sue mancanze fisiche con un'enorme forza di volontà. Dopo la morte di Zoro (se vi sembra strano, ricordatevi che in un altro flashback si scopre che l'isola di Zoro è vicina a quella di Rufy, quindi l'Effetto Farfalla ha colpito anche lui) si è fatta un culo così in anni e anni di duro allenamento, e adesso è diventata forte quanto un uomo. Inoltre, a differenza del nostro amato Testa d'Alghe, ha un ottimo senso dell'orientamento ed è molto più incline a uccidere.
 
Sabo, invece, l'ho immaginato simile al Bonus di "Avanti un altro" (se non sapete chi è, cercate un'immagine su Google). Caratterialmente, è simile a Robin: molto intelligente e con una personalità abbastanza calma, tanto che spesso deve agire per raffreddare i suoi compagni più vivaci. Lo si può considerare la parte tranquilla della ciurma.
 
Due parole anche su Nojiko: nel poco che si è visto di lei durante la saga di Arlong Park, mi ha dato l'impressione di essere una persona molto seria e determinata. La sua controparte di questo AU è solo un tantino diversa: molto aggressiva e inflessibile quando si tratta del suo lavoro. Insomma, una specie di Akainu con le tette. Non pensate però che sia un mostro: ha anche un lato umano, e in fondo vuole bene ai suoi fratelli e a sua sorella.
 
Detto questo, vi do appuntamento fra due settimane col prossimo capitolo, in cui:
 
-Vedremo il secondo dei tre Crack Pairings di questa storia (a proposito, che ve ne pare dell'accoppiata Sanji/Nojiko?).
 
-Entreranno in scena alcuni personaggi destinati a fare una brutta fine.
 
-Le cose inizieranno a farsi interessanti per la Gatta Rossa e i suoi compagni. E quando dico interessanti, lo intendo nel senso dell'antica maledizione cinese "Possa tu vivere in tempi interessanti".
 
Alla prossima, cari lettori.
  
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