Film > The Amazing Spider-Man
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Autore: JulieTeller    13/05/2014    3 recensioni
La storia d'amore più bella vista sul grande schermo. Peter e Gwen, l'amore puro che supera ogni ostacolo. Ma dovranno combattere per il loro amore. Chissà se riusciranno a farcela.
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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“Dobbiamo parlare, Gwen. Dobbiamo parlare chiaramente. Tu non puoi andare via. Non puoi partire. Tutto mi è più chiaro adesso, devo solo spiegarti tutto.” Gwen stava di fronte a lui, immobile, in ascolto. In quel preciso istante era come se una forza esterna, oscura, la bloccasse per non farla andare via. Era curiosa di sapere, anche se il suo cuore stava sanguinando. Annuì leggermente alle parole del ragazzo, un po’ combattuta. Non appena ebbe il permesso dalla ragazza che amava, la prese in braccio velocemente e si librò in aria, dopo aver puntato con il polso il palazzo della mensa e fatto fuoriuscire una ragnatela. Gwen si strinse forte al corpo di Peter, non aveva paura, con lui non ne aveva mai avuta. Sorvolarono Times Square e poi Central Park, fino a fermarsi dentro una torre dell’orologio, nascosti così che nessuno potesse disturbarli. Peter osservò fuori, attraverso gli spazi che creavano le lancette. “Parla, Peter. Sono qui, ti ascolto.” Sussurra avvicinandosi a lui, rimanendo dietro ed osservandogli la nuca. Si era resa conto che senza di lui non poteva, non riusciva a vivere. Chissà se era lo stesso anche per lui. “Ho fatto credere a Mary-Jane di amarla. Tu lo sai benissimo e lo sa anche lei che tu sei e sarai sempre l’amore della mia vita. Non ho dubbi su questo. L’ho fatto perché continuo a vedere tuo padre. Gli avevo fatto una promessa, Gwen. Sto cercando di non mantenerla, ma non ci riesco. Lui è morto per causa mia, io sono anche Spider-Man. Non posso cambiare il mio destino, questa è la mia strada. Non posso perdere anche te.” Si volta finalmente verso di lei con gli occhi colmi di lacrime. Le prende il viso tra le mani, carezzandoglielo dolcemente. Non aveva più parole da esprimere, solo tante lacrime da versare. “Tu sei Spider-Man e la cosa mi piace. Ma io amo di più Peter Parker. Se la paura di perdermi non ci fa stare insieme, che senso ha?” Peter rimase in silenzio, guardandola intensamente negli occhi. Quegli occhi di cui si era innamorato, nessuno sano di mente avrebbe rinunciato a quegli occhi. Forse lui, evidentemente, non lo era. “Mi dispiace, Gwen.” “Ti dispiace? Ah, certo. Lo vedo quanto ti dispiace. Quindi per te è giusto che io rimanga qui, senza poterti mai vedere mentre tu passi il tuo tempo con Mary-Jane? Ti sembra onesto e rispettoso da parte tua?” Peter non poteva assolutamente controbattere. Aveva ragione, era solo un’egoista. Si asciugò il viso con entrambe le mani, coprendo gli occhi chiusi e sconfitti dal dolore. Gwen indietreggiò appena, era terrorizzata e infatti tremava ma Peter ancora non si era accorto di nulla. Gli diede le spalle, guardandosi intorno spaesata. Non riusciva ad accettare la situazione, l’Inghilterra, alla fine, senza di lui non aveva alcun senso. Strinse forte i pugni cercando di auto-controllarsi ma non ci riuscì. Si voltò di scatto si scagliò contro Peter che era ancora distratto. Gli diede uno schiaffo, abbastanza intenso, non come il pugno di Mary ma c’era quasi. Peter, stranito e colto di sorpresa le bloccò i polsi fermamente, cercando di fermarla. Era rossa in viso, nervosa e scossa. Cominciò ad urlare mentre cercava di divincolarsi. “Mi hai rovinato, Peter Parker!” Peter sentiva il suo dolore che le lacerava il petto, cercò di abbracciarla e ci riuscì, avvolgendola e bloccandola in maniera salda. “Mi fai male, così. Ti prego, smettila.” Sussurrò Peter all’orecchio di Gwen, cullandola dolcemente, cercando di consolarla. Gwen adesso piangeva silenziosamente, tirando talvolta il naso, come una bimba a cui è stato tolto il giocattolo che le piaceva tanto. “Peter, io ti amo. Come faccio a continuare senza di te?” Peter strinse gli occhi mentre la cullava contro il petto, poggiando la guancia contro il suo capo. “Troveremo una soluzione, piccola. Te lo prometto. Ti amo.” Rimasero lì abbracciati per alcune ore finchè la zia May non chiamò Peter al telefono perché aveva bisogno delle uova.
  
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