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Autore: sakichan24    13/05/2014    2 recensioni
Caterina è una ragazza come tanti altri, che ha il desiderio di entrare nel mondo dei Pokémon per vivere la sua avventura. Il suo desiderio si avvera, ma non come lei si aspettava. Cosa troverà nel mondo dei Pokémon? Riuscirà a tornare a casa?
Un'avventura intorno alla regione di Johto condita da un'insolita storia d'amore.
(Presenza di linguaggio scurrile)
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Team Rocket
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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UN BRUTTO RISVEGLIO ED UN INCONTRO INASPETTATO

Non so quanto effettivamente rimasi svenuta. So solo che al mio risveglio non aprii subito gli occhi, ma cominciai a riflettere sugli avvenimenti.
Avevo sempre sognato di cominciare un viaggio da Allenatrice, di andare da un professore e ricevere il mio primo Pokémon, di avere un rivale con cui confrontarmi e una squadra da rendere sempre più forte...
Certo non mi aspettavo di venire catapultata all'improvviso a Fiordoropoli e lì scoprire che una squadra di Pokémon l'avevo già. Mi frullavano in testa tante domande: come avevo fatto a giungere a Fiordoropoli col treno da una cittadella sfigata come la mia? Come mai avevo già una Scheda Allenatore fatta e finita e una squadra completa di sei Pokémon, ma non un Pokédex? Ma soprattutto, perché polsi e caviglie mi facevano male?
Aprii gli occhi e mi resi conto di essere nei guai.
Ero sdraiata a pancia in su e vedevo sopra di me non il cielo, bensì un soffitto.
"Strano," pensai "ero sicura di essere svenuta per strada..."
- Ma buongiorno, vedo che ci siamo svegliate.
Girai di scatto la testa e vidi l'ultima persona che mi sarei aspettata vedere in quel momento: nientemeno che uno dei quattro Generali Rocket, Milas.
Mi accorsi anche di avere polsi e caviglie legati.
Ora la cosa cominciava a farsi preoccupante: evidentemente ero un'Allenatrice, quindi una facile preda per il Team Rocket. Probabilmente mi avevano vista per strada, ma soprattutto dovevano avere visto le Pokéball.
- Cerca di togliermi una curiosità, Caterina... è così che ti chiami, vero? - chiese rigirandosi tra le dita la mia Scheda Allenatore. Poi, senza aspettare risposta, continuò: - Cosa ci faceva un'allenatrice giovane e carina come te svenuta per strada?
- Vorrei saperlo anch'io.
Non so da dove mi venne il coraggio di rispondere in questo modo. Fatto sta che Milas mi guardò con aria omicida.
- Senti, con chi pensi di parlare?! - mi chiese, minaccioso. Decisi di restare in silenzio, mi sembrava essere la cosa più intelligente in quel momento.
- Comunque non importa, non dovrò essere io ad occuparmi di te.
Assunsi un'espressione che sarebbe stata a pennello sul muso di un Magikarp.
- Abbiamo notato che i tuoi Pokémon sono ad un livello piuttosto alto, sarà difficile che ci obbediscano... Ti spediremo a Mogania. Ricorda che se farai parola con qualcuno di quanto è successo ci saranno conseguenze. - disse. Poi uscì, lasciandomi sola.
Gemetti. Incominciavo ad avere fame e dovevo andare in bagno. Mi guardai intorno per cercare qualche via d'uscita, ma non ne vidi.
Dopo un po' di tempo (non saprei dire se ore o minuti) entrarono nella stanza due reclute, che mi slegarono e mi condussero fuori. Eravamo nei sotterranei e non c'era nessuno a cui chiedere aiuto. Appena uscimmo, rimasi per un attimo accecata dalla luce solare. Quanto ero rimasta là sotto? Ore? Giorni, forse?
Le reclute mi portarono ad un camioncino e mi fecero “accomodare” nel vano posteriore. Ora che potevo rivedere l’orologio, riuscii a calcolare che ero rimasta nei sotterranei per circa cinque ore. Ormai si stava avvicinando il mezzogiorno. Viaggiammo per circa un’ora, poi il camioncino si fermò. Una delle reclute aprì il vano e mi fece scendere, per poi abbandonarmi lì.
Mi guardai intorno. Ora la cosa più importante era procurarsi del cibo. Avevo ancora i miei soldi, per cui si trattava solo di trovare un posto per mangiare. Mi avvicinai ad una casetta nel centro di Mogania.
 
Negozio di ricordini. Non c’è proprio niente di losco, quindi fatevi avanti!
 
All’improvviso la fame sparì. Mille ricordi invasero la mia mente: io aveva giocato a SoulSilver! Sapevo che lì dentro c’era una base del Team Rocket! Potevo entrare e avere la soddisfazione di sbaragliare le reclute dal vivo!
Non aspettai un minuto di più: mi fiondai all’interno del negozio (che stranamente era vuoto) e spostai lo scaffale che conduceva al rifugio. Ma al posto della distesa di reclute che mi aspettavo di trovare c’era…
- MAXUS?!
Urlai il suo nome senza riflettere, poi mi tappai la bocca con una mano. Lui teoricamente non mi conosceva e non poteva sapere che io sapessi il suo nome.
Infatti si voltò con aria piuttosto perplessa.
- Chi saresti tu? Come fai a sapere il mio nome?
Mi dondolai un po’ sui piedi, poi la risposta mi venne spontanea alle labbra.
- Vedi, sono… sono un’intervistatrice che… hmmm… intervista… i più… come dire… i più… desiderati… sì, i più desiderati del momento! – balbettai. Non sapevo se si sarebbe convinto. A quanto pare se la bevve, perché mi rivolse un sorriso e disse: - Va bene. Venga nel mio ufficio, lì saremo più comodi.
 
ANGOLO AUTRICE
Salve a tutti! Spero che questo secondo capitolo vi sia piaciuto! Come vedete, le cose per Caterina si fanno difficili… proprio nel Team Rocket doveva incappare?!
Beh, come mi ha consigliato un recensore, vi allego un’immagine di Caterina.
http://pokemonloveritaly.tumblr.com/
Alla prossima!
Sakichan
   
 
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