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Autore: penelope105    13/05/2014    0 recensioni
Un piccolo accenno introspettivo e metaforico degli argomenti più trattati e sofferti nel mondo.
Vi prego lasciate un piccolo commento, diretto o articolato, come voi vogliate.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Che alla fine che male v'é nel piangere e una emancipazione di un sentimento proprio, venuto a galla. Considero che le persone più estroverse sono quelle che hanno il coraggio di piangere, a casa, da sole, con una sigaretta in mano, che il pianto rende più amara di quanto lo è. Ritengo che il pianto sia una rivoluzione, un casino di sentimenti, sensazioni, tutte queste stronzate. Perdonate la mia volgarità ma secondo me piangere é un orgasmo di sensazioni, insiegabili, uno tsunami. Sta a noi capire cosa voglia dire un pianto, può essere brutto se esso si pensa come una esternazione triste, per me è meraviglioso, quasi quanto l'amore. Piangere per amore, la cosa più liberatoria di tutte. Scrivere, parlare, andare da uno strizza cervelli, inutile. Bisogna piangere, é ciò che ti libera più di ogni cosa, il sapore delle lacrime quasi aspro, il deliro di quanto sì piange e le lacrime non scendono, ci vuole forza per piangere, tanta. Qualsiasi cosa può provocare un pianto, che cosa migliore esiste? Il pianto e tutto, non è una soluzione, n'è un problema, e qualcosa, qualcosa che cambia, il pianto e il segnale che ti arriva da dentro, magari dentro a quel cassetto tenuto ben chiuso agli altri, che vi è di meglio? L'amore.
  
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