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Autore: imperfectjosie    13/05/2014    4 recensioni
Non furono abbastanza attenti per notarlo, ma una figura luminosa e sorridente, si stava sistemando il cappello arancione sul capo, coprendo le lentiggini. Osservava i due fratelli allontanarsi dal prato, bisbigliando un sereno « Ma guarda cosa mi tocca vedere! » piuttosto ironico, spostando lo sguardo sul foglio svolazzante accanto ai propri averi.
|Sabo/Ace/Rufy|
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Monkey D. Rufy, Portuguese D. Ace, Sabo
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Fandom: One Piece
Pairing: Nessuno a dire il vero, è una brothers!verse
Rating: Verde
Note: Ai piedi della lapide di Ace, due figure lasciano i propri ricordi. - Questa fic ha qualche mesetto. Ho aspettato un po' a postarla, non so il perchè. Boh, sono fulminata! D: In ogni caso, buona lettura! PS: Il testo italiano per One Day (opening di One Piece nella saga di Marineford) è cantato e ideato da Lady Seth Ramons. Presa in prestito per questa OS! Potete ascoltarla e commentarla qui Partirò!

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Quel sorriso tuo più non vedrò, non andare!
Il ricordo tuo mi brucia sai, dentro al cuore.
Vedo ancora quella fiamma che ti avvolgeva e adesso no,
nel buio non risplende.
Ma sei ancora tu, tu mi sentirai, io ti ringrazierò,
sono triste ma, io non mollerò, tu sei dentro me.
Ti prometto che io ci riuscirò, fino in fondo porterò il sogno tuo che, sarà con me.

Partirò, oggi qui risplende il Sole! Il tuo cammino insieme al mio, per tutto il mare.
Partirò! Quello che non so scordare, il tuo coraggio e quello che volevi affrontare.

Ho promesso che non piangerò, sarò forte.
Il ricordo tuo sarà con me, qui per sempre.
Ogni giorno passa senza te, splende il mare.
Io proverò a sconfiggere il dolore che ho dentro me,
tu non ci sarai più limpido che mai.
Io ti cerco in me, tu sei dentro me, non piangerò più!
Ti prometto che io ci riuscirò, fino in fondo sentirò
l'amore tuo che hai dato a me!

Io lo so, io lo so, tu sarai qui al mio fianco.
Sì, lo so, ti avrò per sempre accanto.
Sarà un sorriso oltre a quelle stelle di lassù, che mi daranno la forza!

Partirò! Io ti voglio regalare quel sogno tuo, io sì lo voglio realizzare!
Partirò! Più prezioso di un tesoro.
Ora sai anche tu che non sarò mai più da solo!
Prendi il tuo posto accanto a me e va'!

 

Accanto al vistoso cappello arancione, sulla tomba che citava un nome importante per tutti i pirati del Nuovo Mondo, un foglio svolazzava tra il vento e i ricordi. Ai margini di quella pietra scolpita, lì, accanto al padre che suo fratello aveva finalmente trovato, un ragazzo ormai uomo, osservava il suo capolavoro compiaciuto.
« Nii-san. »
Quasi un sussurro. Quella voce piegata dall'emozione destò la curiosità del giovane alle sue spalle. Alto, biondo, con un'enorme cicatrice a sfigurargli i tratti dolci e rattristati.
Rufy e Sabo, sulla tomba del loro amato fratello, giacevano silenziosi.
« Ehi, Rufy. Cosa hai portato ad Ace questa volta? » il maggiore spezzò la quiete.
Il moro rivolse l'attenzione verso l'alto, incontrando gli occhi del fratello che aveva ritrovato. Aveva perso Ace e proprio nel periodo più buio della sua vita, aveva riabbracciato colui che credeva morto da anni. Uno scherzo del destino, forse il modo dell'universo per ricordargli che non era solo. Un regalo, un enorme sollievo.
« E' solo una sciocchezza, ma ho passato tutta la notte sotto coperta per scriverla. Ci tenevo, sai? » decretò, con quell'espressione fanciullesca che solo lui poteva ancora mantenere. Sabo sollevò un sopracciglio curioso, avvicinandosi alla tomba di pietra di Pugno di fuoco. Si accovacciò per leggere le piccole righe sinuose e un po' pasticciate del minore e quando ebbe finito di leggere, alcune lacrime sfuggirono al suo controllo. Accarezzò quel minerale freddo che era rimasto del fratello, prestando nuovamente attenzione a Rufy.
« E' meravigliosa, fratellino! » sentenziò, colmo d'emozione.
Di tutta risposta, il moro nascose lo sguardo sotto al suo prezioso tesoro, tenendo salda la presa sul capo. Con un sorriso compiaciuto e sincero, si issò in piedi, raggiungendo l'altro vicino alla tomba.
« Sono un poeta, hai visto? » braccia dietro la nuca e sghignazzare convinto.
« Ecco, adesso non cominciare con le tue solite manie di grandezza! Non esageriamo. » soffiò, ironico.
Lui non aveva portato nulla ad Ace quel giorno, ma era convinto che alla sua memoria sarebbe bastata la sola presenza. Era tornato ed era sicuro che il fratello da lassù non avrebbe saputo contenere la gioia. Una piccola camelia sbocciata quasi dal nulla, ne fu la conferma.
« Antipatico! »
La voce crucciata del minore gli regalò una risatina sinceramente divertita.
« Dai, andiamo! La tua ciurma ti sta aspettando. Io devo raggiungere tuo padre alla prossima Isola, sono già in ritardo »
« Sì! » annuì di rimando. Poi si allontanarono insieme, volgendo un ultimo sguardo alla tomba prima che sparisse dalla loro visuale.
« Ciao, fratellone! Vedrai, un giorno saremo di nuovo insieme! » fu Rufy a parlare, ma Sabo agitò mestamente la testa con approvazione. Un giorno sarebbe successo, un giorno ancora lontano, ma sicuramente presente nel loro futuro. Avrebbero riso, chissà magari si sarebbero scambiati di nuovo quel brindisi, ribadendo con gioia quel legame che li aveva uniti fin da bambini. Raccontandosi le rispettive avventure, felicemente insieme, come in vita non gli era stato concesso di essere.
E con queste parole, si congedarono, abbandonando il luogo di sepoltura. Non furono abbastanza attenti per notarlo, ma una figura luminosa e sorridente, si stava sistemando il cappello arancione sul capo, coprendo le lentiggini. Osservava i due fratelli allontanarsi dal prato, bisbigliando un sereno « Ma guarda cosa mi tocca vedere! » piuttosto ironico, spostando lo sguardo sul foglio svolazzante accanto ai propri averi. « Rufy, queste smancerie non ti si addicono proprio! Sabo, il nostro fratellino è una vera spina nel fianco, ti prego, prenditi cura di lui. A me non è più concesso. » sospirò, prestando attenzione ai due.
Un brivido scosse la schiena del biondo, che come in trance si voltò nuovamente ad osservare le lapidi, ai margini della scogliera.
« Sabo? » lo chiamò confuso. « Cosa c'è? »
Osservava con sguardo perso un punto preciso di fronte a lui. Un punto vuoto e silenzioso. Sotto le braccia di Rufy che lo trascinavano verso la foresta, si diede mentalmente dell'idiota.
« Niente, fratellino, scusa, mi sono distratto un attimo! Andiamo? » propose accelerando il passo, seguito a ruota dal moro. Eppure, quella sensazione di calore non riusciva proprio ad abbandonarlo.


END.
 
  
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