Capitolo VII
- L’incendio dei Ricordi -
Si svegliò la sera perchè
qualcuno stava bussando insistentemente alla porta. Andò ad aprire e vide
Sirius guardarlo preoccupato.
- Stai bene?
- Sì, perchè?
- Ti sto chiamando da
un’ora.
- Stavo dormendo… Perchè mi
chiamavi?
- C’è un’aquila nella
cucina.
Il ragazzo scese e vide
un’aquila reale sul tavolo. Prese la lettera che aveva portato l’animale e
l’aquila di Zecks se ne andò.
Aprì la busta e trovò Nerix
e Zecks con in mano una torta: dall’aspetto del dolce si vedeva che l’avevano
fatto loro e si ricordò che quell’anno toccava a quei due preparare da
mangiare. ‘E ora guarda che ti perdi!’
Si chiese che cos’avessero
in mente quei tre, ma non trovò spiegazioni, così fece per andarsene. Fu
bloccato dalla voce di Severus Piton: - Perchè i tuoi amici ti inviano
continuamente lettere?
- Non lo so. Vallo a
chiedere a loro.
Andò nel soggiorno e si
sedette sul logoro divano. Fu raggiunto dalla signora Weasley che gli mise una
coperta di cotone e gli diede una tazza di cioccolata.
- Signora Weasley ho
ventiquattro anni, non dieci.
- Sirius mi ha detto che
sei rimasto il solito bambino, così ho pensato che potesse farti piacere.
- Intendeva
caratterialmente… comunque mi fa piacere, è solo che lei si preoccupa troppo
per me.
- È solo che ti vedo così
pallido, ragazzo. E poi mi sembri sempre stanco, c’è qualcosa che non va?
- No, sto benissimo. – andò
nella sua stanza lasciando la coperta sul divano. Si sedette sulla poltrona e
prese un album guardando delle foto per passare il tempo.
Erano le foto di quand’era
piccolo. In una c’erano lui e Regulus vestiti elegantemente davanti ad una
villa ottocentesca. Girò pagina e vide quella del giorno che era scappato con
Sirius: i vestiti di entrambi erano logori e vicino a Sirius c’era James Potter
che li guardava sorridente. Il giorno in cui aveva fatto amicizia Miriam: erano
seduti su una panchina e la ragazza guardava ostinatamente a terra, mentre lui
la fissava prepotentemente. Il primo giorno di scuola: la foto gliel’aveva
scattata un suo amico mentre dormiva e vicino a lui c’era Piton nell’atto di
tirargli un coppino.
Qualcuno bussò alla porta.
Chiuse l’album e lo rimise sul mobile. Andò ad aprire e trovò Ginny. La guardò
sconcertato e la lasciò entrare.
- Aliack, Hermione mi ha
detto di darti questa. – gli porse una lettera. Il ragazzo la prese e la lesse
mentalmente.
Aliack,
ti scrivo questa lettera perchè quando sei davanti a
me non riesco a dirti ciò che penso realmente. Come ben sai, mi sono innamorata
di te, nonostante la tua arroganza, non so bene il perchè, normalmente non mi
piacciono i ragazzi arroganti.
Tu però hai qualcosa di diverso da tutti gli altri…
non parlo solo del tuo corpo che sembra scolpito nel marmo, ma anche del tuo
carattere: deciso e rassicurate. Forse è per questo che anche Miriam si è
innamorata di te, infatti è appunto di questo che voglio parlarti…
Da quello che hai detto lei non ti rivela il suo reale
stato d’animo, per me un rapporto si dovrebbe fondare sulla fiducia reciproca,
bisognerebbe dirsi tutto ciò che si pensa. Con queste parole non voglio
assolutamente giudicare Miriam, però non è che lei si è innamorata di te solo
per il tuo aspetto?
Hermione
Chiuse la lettera e prese
un foglio di carta per scrivere una risposta a Hermione, se fosse andato da lei
in quel momento avrebbe potuto anche farle del male.
Hermione,
non so che cos’hai capito realmente, ma Miriam non si è
assolutamente innamorata di me per il mio aspetto, ma per il mio carattere. A
lei serve qualcuno che la rassicuri e io l’ho aiutata fin dal primo istante che
ci siamo incontrati. Tu di Miriam non sai quasi niente, sai solo che è stata un
mangiamorte, ma non conosci la sua infinita sofferenza o il suo costante
terrore. È vero, non mi dice il suo stato d’animo, ma non lo fa non perchè non
si fidi di me, ma perchè sa perfettamente che soffrirei e mi preoccuperei per
lei ed è appunto il farmi star male che lei vuole evitare.
Aliack
Diede la lettera a Ginny
che se ne andò senza dire neanche una parola. Guardò l’aquila di Miriam e si
avvicinò alla scrivania dove era appollaiato l’animale.
Accarezzò il piumaggio, ma
si allontanò subito perchè l’animale l’aveva beccato.
Lo guardò corrucciato
tentando di dare una spiegazione a quel comportamento, dopotutto non l’aveva
mai fatto, anzi, di solito si faceva accarezzare tranquillamente.
- Pensi che stia tradendo
la tua padrona? Beh, ti sbagli e la tua padrona lo sa bene.
L’aquila non diede segni di
vita e il ragazzo si sdraiò sul suo letto. Rimase immobile a guardare il
soffitto e si addormentò dopo poco. Nella stanza entrò Sirius che scrutò il
ragazzo da lontano. In tutti gli anni ad Azkaban aveva pensato soprattutto a
lui e solo in quei momenti si era realmente reso conto di quanto gli volesse
bene. Quando rimaneva da solo in quella tetra casa pensava spesso a lui e la
sua mente ripercorreva i pochi momenti passati insieme. Quando era fuggito da
Azkaban avrebbe voluto rivederlo, ma Silente gli aveva detto che era da qualche
parte all’estero, così aveva preferito rimanere in Inghilterra.
Si avvicinò al letto del
giovane e gli tolse un ciuffo dalla fronte, cosa che faceva spesso quand’era
piccolo. Aliack si svegliò e lo guardò piegando la testa di lato. Il ragazzo si
sedette vicino al fratello e lo guardò come se lo vedesse per la prima volta.
- Mi sembri stanco, non hai
dormito stanotte?
- Non molto bene… mi sembra
strano pensare che Miriam e gli altri non siano a qualche metro da me…
- Ti sei affezionato a
loro?
- Già… perché sei qui?
- Volevo farti vedere una
cosa.
Aliack seguì il fratello
che lo condusse davanti alla mansarda. Sirius aprì la porta e Aliack vide un
ippogrifo per la prima volta in vita sua.
- Si chiama Fierobecco; ce
l’ho da quando sono scappato.
- È stupendo… - si avvicinò
e tese la mano aspettando che l’animale gli permettesse di accarezzarlo.
Passò il resto della serata
nella soffitta e all’ora di cena scese le scale per andare in cucina. Si fermò
davanti alla porta della stanza e rimase fisso a guardare gli altri mentre
aspettavano di mangiare.
- Non ho fame, torno in
camera mia.
Entrò nella stanza, si
sedette sulla poltrona e poco dopo sentì un ticchettio alla finestra. Vide
l’aquila di Nerix con in mano una foto. Aprì la finestra e prese l’immagine.
Tutti e tre lo guardavano
preoccupato e capì in fretta che quella non era una foto normale, ma una specie
di telecamera. Si risedette sulla poltrona e vide Zecks con in mano un foglio:
‘Stai bene?’
Prese una piuma e della
carta. ‘No’
‘Che cos’hai?’ sorrise a Miriam
e in quell’istante desiderò che fosse lì, di fianco a lui.
‘Sono solo stanco, niente
di che.’
‘Hai dormito?’ gli chiese
Nerix.
‘Sì, ma non ho dormito
molto bene.’
I tre scossero la testa
contrariati e Miriam scrisse: ‘Mandami la mia aquila.’
Il ragazzo si alzò e prese
l’aquila della ragazza. Aprì la finestra e l’animale volò diretto al castello.
Tornò alla poltrona e notò
Zecks con un altro foglio. ‘Perchè non vieni da noi a Natale? Ti divertiresti
di più!’
In quell’istante capì il perché
delle foto, però aveva deciso di passare le feste con Sirius e non aveva
intenzione di rinunciarci.
Scosse la testa e Zecks
sembrò afflitto. ‘Mi lasci da solo con queste due?’
Nerix gli diede un colpo in
testa, mentre Miriam era sparita dalla visuale. Ritornò dopo qualche istante.
‘Seifern ti sta portando una cosa.’
‘Come state?’ chiese dopo
qualche istante di silenzio.
‘Siamo distrutti dai
preparativi…’ ammise Nerix ‘Se ci fossi anche tu sarebbe meno faticoso…’
‘Ho già detto che non
vengo.’
Bussarono alla porta e andò
ad aprire. Vide Ron ed Harry fissarlo incavolati e si chiese che cosa fosse
successo. Dietro di loro scorse Hermione con gli occhi arrossati e capì:
avevano frainteso.
- Come osi prenderla in
giro?
- Dopo averle detto di no
le mandi anche una lettera? – fissò Harry inclinando il capo, poi guardò
Hermione e disse: - Puoi dire a questi due che hanno capito male?
- Abbiamo capito benissimo,
invece, tu sei un bastardo! – il rosso sfoderò la bacchetta e lo schiantò.
Aliack volò contro al muro, non aveva immaginato che volessero combattere.
- Sarebbe tutta qui la tua
forza? – si alzò senza problemi e si divertì nel vedere l’espressione smarrita
di Ron.
- Non mi faccio offendere
senza un buon motivo, quindi vorrei che ascoltassi la ragazza dietro di te.
Per Ron fu come non averlo
sentito perchè si buttò sul ragazzo che lo schivò prontamente. Il Weasley si
rialzò quasi subito e afferrò l’album che Aliack aveva messo qualche ora prima
sul mobile.
- Incendio! – l’album divenne un cumulo di polvere. Aliack fissò per
terra con gli occhi sbarrati; tornò a guardare il ragazzo con sguardo feroce e
sfoderò la sua bacchetta.
- Volo! - Ron fu sollevato da terra e rimase sospeso a mezz’aria – Diserto! – il corpo del ragazzo iniziò a
disidratarsi.
Nella stanza entrò anche
Sirius che tirò un pugno ad Aliack.
- Sei pazzo?! Hai voglia di
ucciderlo?
Gli occhi del ragazzo
tornarono normali. Fissò il fratello, poi spostò lo sguardo su Ron. Lo fissò
amareggiato, stava per parlare quando vide l’aquila di Miriam rientrare. Aveva
appeso al collo una piccola boccetta; si rialzò da terra e tolse la fiala dal
collo dell’animale.
- Comunque, non volevo
farlo.
- Non ha senso dirlo dopo
che l’hai quasi ucciso! – obbiettò Harry. Aliack voltò lo sguardo glaciale, ma
non disse niente. Tornò verso la foto lasciata sulla poltrona e vide un nuovo
messaggio: ‘Che è successo?’
Se ne andò dalla stanza e
uscì dalla casa.
- Cos’è successo? – chiese
Sirius tentando di capire perchè il fratello avesse reagito in quel modo.
- Ha ingannato Hermione e
sono venuto qui per fargliela pagare. – spiegò Ron.
- Non mi ha ingannata! Ho
fatto tutto da sola, lui non ha fatto niente! – strillò Hermione al culmine
della disperazione.
- Non è vero, sennò non
staresti piangendo.
- Mi sono innamorata di
Aliack, è vero, ma lui non ha fatto niente.
- Perchè ti ha mandato
quella lettera?
- Perchè io gliene avevo
mandata una.
Sirius guardò Ron e
Hermione e decise che poteva interrompere quel battibecco. – Mi dite perchè
Aliack ha reagito così?
- Ho incendiato un suo
album. – sussurrò Ron a voce bassa.
Sirius notò il cumulo di
polvere e fece un incantesimo: l’album tornò come nuovo, però le foto
all’interno erano completamente distrutte.
Girò qualche pagina e vide
una foto di quando il ragazzo era piccolo con un ridicolo cappellino in testa.
- Aliack ha una memoria
corta e le foto sono l’unico mezzo che ha per non dimenticare tutto. Tu hai
distrutto le sue foto di quand’era piccolo.
Uscì dalla stanza e si
trasformò in un cane nero. Se ne andò da quella casa per cercarlo.
- Felpato! – si bloccò e
girò il muso peloso. Notò Harry venirgli incontro e lo aspettò. S’incamminarono
alla ricerca del ragazzo e lo trovarono mezz’ora dopo appoggiato ad un albero.
- Voglio rimanere da solo.
Sirius riprese il suo
aspetto umano e gli si parò davanti. - Torna a casa.
- Ci torno dopo, voglio
rimanere qualche istante da solo. – Sirius capì che era molto nervoso, ma non
se ne andò.
Sentirono uno strano suono,
alzarono la testa e videro una fenice infiammare il cielo. L’animale planò di
fronte ad Aliack e mutò in Miriam. – Stai bene?
- Sì, non preoccuparti.
Torna ad Hogwarts e dì anche agli altri che sto benissimo e che non è successo
niente.
- No, prima mi dici che
cos’hai.
Il ragazzo l’abbracciò e
lei rimase per qualche istante sorpresa. Sentì delle lacrime bagnarle la spalla
e ruppe l’abbraccio. – Che ti è successo?
- Ti ricordi l’album blu e
rosso?
- Sì, perchè?
- Ron l’ha incendiato e io
l’ho quasi ucciso, se non fosse stato per Sirius a quest’ora sarebbe morto.
- Aliack… - la ragazza lo
fissò smarrita, non sapendo cosa dire. Sapeva perfettamente il valore che il
ragazzo dava alle foto, ma in quel momento non si preoccupava di quelle, ma di
ciò che aveva fatto a Ron.
- Non è colpa tua, è da un
sacco di tempo che quel ragazzo ti stuzzica e questa volta hai perso la
pazienza, tutto qui, non preoccuparti, non è successo nulla di grave…
- Però… ho desiderato farlo
fuori… io…
- Aliack, calmati, non è
successo niente. So perfettamente che cosa stai provando e so anche che se
l’avessi fatto ti saresti pentito immediatamente.
- Chiunque l’avrebbe fatto.
– s’intromise Harry.
Lo sguardo della ragazza
divenne vitreo, ma recuperò immediatamente vivacità. – Gia’… beh, comunque non
preoccuparti, Ron se ne sarà sicuramente scordato, tardo com’è…
Aliack abbozzò un sorriso e
l’abbracciò.
- Aliack, non sei obbligato
a rimanere qui, puoi anche tornare ad Hogwarts. – disse Sirius.
- No, ho deciso di passare
le vacanze con te e non intendo cambiare idea.
- Hai visto che ti ha
portato Seifern? – lui scosse la testa e Miriam continuò – Appena arrivi
prendine tre gocce.
Si trasformò nuovamente in
fenice e partì alla volta di Hogwarts. Sirius guardò la ragazza allontanarsi e
disse sorpreso: - Non pensavo che ci fossero persone che si trasformano in
fenice.
- Io mi trasformo in
grifone. – disse con orgoglio il ragazzo.
Sirius rimase sbigottito.
Harry, invece, era scettico e Aliack lo notò. – Non mi credi?
- No. – il ragazzo si
trasformò e Harry non ebbe nulla da ribattere.
Tornarono nella casa dei
Black e Aliack si chiuse in camera.
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