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Autore: sixi    28/07/2008    1 recensioni
un mangiamorte che tenta di scappare dal suo destino e un ragazzo che l'aiuta a conoscere le meraviglie del mondo esterno, una vita basata su un'eterna fuga, cosa succederà? (se vi ho incuriosito leggete la loro storia)
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo VII

Capitolo VII

- L’incendio dei Ricordi -

 

Si svegliò la sera perchè qualcuno stava bussando insistentemente alla porta. Andò ad aprire e vide Sirius guardarlo preoccupato.

- Stai bene?

- Sì, perchè?

- Ti sto chiamando da un’ora.

- Stavo dormendo… Perchè mi chiamavi?

- C’è un’aquila nella cucina.

Il ragazzo scese e vide un’aquila reale sul tavolo. Prese la lettera che aveva portato l’animale e l’aquila di Zecks se ne andò.

Aprì la busta e trovò Nerix e Zecks con in mano una torta: dall’aspetto del dolce si vedeva che l’avevano fatto loro e si ricordò che quell’anno toccava a quei due preparare da mangiare. ‘E ora guarda che ti perdi!’

Si chiese che cos’avessero in mente quei tre, ma non trovò spiegazioni, così fece per andarsene. Fu bloccato dalla voce di Severus Piton: - Perchè i tuoi amici ti inviano continuamente lettere?

- Non lo so. Vallo a chiedere a loro.

Andò nel soggiorno e si sedette sul logoro divano. Fu raggiunto dalla signora Weasley che gli mise una coperta di cotone e gli diede una tazza di cioccolata.

- Signora Weasley ho ventiquattro anni, non dieci.

- Sirius mi ha detto che sei rimasto il solito bambino, così ho pensato che potesse farti piacere.

- Intendeva caratterialmente… comunque mi fa piacere, è solo che lei si preoccupa troppo per me.

- È solo che ti vedo così pallido, ragazzo. E poi mi sembri sempre stanco, c’è qualcosa che non va?

- No, sto benissimo. – andò nella sua stanza lasciando la coperta sul divano. Si sedette sulla poltrona e prese un album guardando delle foto per passare il tempo.

Erano le foto di quand’era piccolo. In una c’erano lui e Regulus vestiti elegantemente davanti ad una villa ottocentesca. Girò pagina e vide quella del giorno che era scappato con Sirius: i vestiti di entrambi erano logori e vicino a Sirius c’era James Potter che li guardava sorridente. Il giorno in cui aveva fatto amicizia Miriam: erano seduti su una panchina e la ragazza guardava ostinatamente a terra, mentre lui la fissava prepotentemente. Il primo giorno di scuola: la foto gliel’aveva scattata un suo amico mentre dormiva e vicino a lui c’era Piton nell’atto di tirargli un coppino.

Qualcuno bussò alla porta. Chiuse l’album e lo rimise sul mobile. Andò ad aprire e trovò Ginny. La guardò sconcertato e la lasciò entrare.

- Aliack, Hermione mi ha detto di darti questa. – gli porse una lettera. Il ragazzo la prese e la lesse mentalmente.

Aliack,

ti scrivo questa lettera perchè quando sei davanti a me non riesco a dirti ciò che penso realmente. Come ben sai, mi sono innamorata di te, nonostante la tua arroganza, non so bene il perchè, normalmente non mi piacciono i ragazzi arroganti.

Tu però hai qualcosa di diverso da tutti gli altri… non parlo solo del tuo corpo che sembra scolpito nel marmo, ma anche del tuo carattere: deciso e rassicurate. Forse è per questo che anche Miriam si è innamorata di te, infatti è appunto di questo che voglio parlarti…

Da quello che hai detto lei non ti rivela il suo reale stato d’animo, per me un rapporto si dovrebbe fondare sulla fiducia reciproca, bisognerebbe dirsi tutto ciò che si pensa. Con queste parole non voglio assolutamente giudicare Miriam, però non è che lei si è innamorata di te solo per il tuo aspetto?

Hermione

Chiuse la lettera e prese un foglio di carta per scrivere una risposta a Hermione, se fosse andato da lei in quel momento avrebbe potuto anche farle del male.

Hermione,

non so che cos’hai capito realmente, ma Miriam non si è assolutamente innamorata di me per il mio aspetto, ma per il mio carattere. A lei serve qualcuno che la rassicuri e io l’ho aiutata fin dal primo istante che ci siamo incontrati. Tu di Miriam non sai quasi niente, sai solo che è stata un mangiamorte, ma non conosci la sua infinita sofferenza o il suo costante terrore. È vero, non mi dice il suo stato d’animo, ma non lo fa non perchè non si fidi di me, ma perchè sa perfettamente che soffrirei e mi preoccuperei per lei ed è appunto il farmi star male che lei vuole evitare.

Aliack

Diede la lettera a Ginny che se ne andò senza dire neanche una parola. Guardò l’aquila di Miriam e si avvicinò alla scrivania dove era appollaiato l’animale.

Accarezzò il piumaggio, ma si allontanò subito perchè l’animale l’aveva beccato.

Lo guardò corrucciato tentando di dare una spiegazione a quel comportamento, dopotutto non l’aveva mai fatto, anzi, di solito si faceva accarezzare tranquillamente.

- Pensi che stia tradendo la tua padrona? Beh, ti sbagli e la tua padrona lo sa bene.

L’aquila non diede segni di vita e il ragazzo si sdraiò sul suo letto. Rimase immobile a guardare il soffitto e si addormentò dopo poco. Nella stanza entrò Sirius che scrutò il ragazzo da lontano. In tutti gli anni ad Azkaban aveva pensato soprattutto a lui e solo in quei momenti si era realmente reso conto di quanto gli volesse bene. Quando rimaneva da solo in quella tetra casa pensava spesso a lui e la sua mente ripercorreva i pochi momenti passati insieme. Quando era fuggito da Azkaban avrebbe voluto rivederlo, ma Silente gli aveva detto che era da qualche parte all’estero, così aveva preferito rimanere in Inghilterra.

Si avvicinò al letto del giovane e gli tolse un ciuffo dalla fronte, cosa che faceva spesso quand’era piccolo. Aliack si svegliò e lo guardò piegando la testa di lato. Il ragazzo si sedette vicino al fratello e lo guardò come se lo vedesse per la prima volta.

- Mi sembri stanco, non hai dormito stanotte?

- Non molto bene… mi sembra strano pensare che Miriam e gli altri non siano a qualche metro da me…

- Ti sei affezionato a loro?

- Già… perché sei qui?

- Volevo farti vedere una cosa.

Aliack seguì il fratello che lo condusse davanti alla mansarda. Sirius aprì la porta e Aliack vide un ippogrifo per la prima volta in vita sua.

- Si chiama Fierobecco; ce l’ho da quando sono scappato.

- È stupendo… - si avvicinò e tese la mano aspettando che l’animale gli permettesse di accarezzarlo.

Passò il resto della serata nella soffitta e all’ora di cena scese le scale per andare in cucina. Si fermò davanti alla porta della stanza e rimase fisso a guardare gli altri mentre aspettavano di mangiare.

- Non ho fame, torno in camera mia.

Entrò nella stanza, si sedette sulla poltrona e poco dopo sentì un ticchettio alla finestra. Vide l’aquila di Nerix con in mano una foto. Aprì la finestra e prese l’immagine.

Tutti e tre lo guardavano preoccupato e capì in fretta che quella non era una foto normale, ma una specie di telecamera. Si risedette sulla poltrona e vide Zecks con in mano un foglio: ‘Stai bene?’

Prese una piuma e della carta. ‘No’

‘Che cos’hai?’ sorrise a Miriam e in quell’istante desiderò che fosse lì, di fianco a lui.

‘Sono solo stanco, niente di che.’

‘Hai dormito?’ gli chiese Nerix.

‘Sì, ma non ho dormito molto bene.’

I tre scossero la testa contrariati e Miriam scrisse: ‘Mandami la mia aquila.’

Il ragazzo si alzò e prese l’aquila della ragazza. Aprì la finestra e l’animale volò diretto al castello.

Tornò alla poltrona e notò Zecks con un altro foglio. ‘Perchè non vieni da noi a Natale? Ti divertiresti di più!’

In quell’istante capì il perché delle foto, però aveva deciso di passare le feste con Sirius e non aveva intenzione di rinunciarci.

Scosse la testa e Zecks sembrò afflitto. ‘Mi lasci da solo con queste due?’

Nerix gli diede un colpo in testa, mentre Miriam era sparita dalla visuale. Ritornò dopo qualche istante. ‘Seifern ti sta portando una cosa.’

‘Come state?’ chiese dopo qualche istante di silenzio.

‘Siamo distrutti dai preparativi…’ ammise Nerix ‘Se ci fossi anche tu sarebbe meno faticoso…’

‘Ho già detto che non vengo.’

Bussarono alla porta e andò ad aprire. Vide Ron ed Harry fissarlo incavolati e si chiese che cosa fosse successo. Dietro di loro scorse Hermione con gli occhi arrossati e capì: avevano frainteso.

- Come osi prenderla in giro?

- Dopo averle detto di no le mandi anche una lettera? – fissò Harry inclinando il capo, poi guardò Hermione e disse: - Puoi dire a questi due che hanno capito male?

- Abbiamo capito benissimo, invece, tu sei un bastardo! – il rosso sfoderò la bacchetta e lo schiantò. Aliack volò contro al muro, non aveva immaginato che volessero combattere.

- Sarebbe tutta qui la tua forza? – si alzò senza problemi e si divertì nel vedere l’espressione smarrita di Ron.

- Non mi faccio offendere senza un buon motivo, quindi vorrei che ascoltassi la ragazza dietro di te.

Per Ron fu come non averlo sentito perchè si buttò sul ragazzo che lo schivò prontamente. Il Weasley si rialzò quasi subito e afferrò l’album che Aliack aveva messo qualche ora prima sul mobile.

- Incendio! – l’album divenne un cumulo di polvere. Aliack fissò per terra con gli occhi sbarrati; tornò a guardare il ragazzo con sguardo feroce e sfoderò la sua bacchetta.

- Volo! - Ron fu sollevato da terra e rimase sospeso a mezz’aria – Diserto! – il corpo del ragazzo iniziò a disidratarsi.

Nella stanza entrò anche Sirius che tirò un pugno ad Aliack.

- Sei pazzo?! Hai voglia di ucciderlo?

Gli occhi del ragazzo tornarono normali. Fissò il fratello, poi spostò lo sguardo su Ron. Lo fissò amareggiato, stava per parlare quando vide l’aquila di Miriam rientrare. Aveva appeso al collo una piccola boccetta; si rialzò da terra e tolse la fiala dal collo dell’animale.

- Comunque, non volevo farlo.

- Non ha senso dirlo dopo che l’hai quasi ucciso! – obbiettò Harry. Aliack voltò lo sguardo glaciale, ma non disse niente. Tornò verso la foto lasciata sulla poltrona e vide un nuovo messaggio: ‘Che è successo?’

Se ne andò dalla stanza e uscì dalla casa.

- Cos’è successo? – chiese Sirius tentando di capire perchè il fratello avesse reagito in quel modo.

- Ha ingannato Hermione e sono venuto qui per fargliela pagare. – spiegò Ron.

- Non mi ha ingannata! Ho fatto tutto da sola, lui non ha fatto niente! – strillò Hermione al culmine della disperazione.

- Non è vero, sennò non staresti piangendo.

- Mi sono innamorata di Aliack, è vero, ma lui non ha fatto niente.

- Perchè ti ha mandato quella lettera?

- Perchè io gliene avevo mandata una.

Sirius guardò Ron e Hermione e decise che poteva interrompere quel battibecco. – Mi dite perchè Aliack ha reagito così?

- Ho incendiato un suo album. – sussurrò Ron a voce bassa.

Sirius notò il cumulo di polvere e fece un incantesimo: l’album tornò come nuovo, però le foto all’interno erano completamente distrutte.

Girò qualche pagina e vide una foto di quando il ragazzo era piccolo con un ridicolo cappellino in testa.

- Aliack ha una memoria corta e le foto sono l’unico mezzo che ha per non dimenticare tutto. Tu hai distrutto le sue foto di quand’era piccolo.

Uscì dalla stanza e si trasformò in un cane nero. Se ne andò da quella casa per cercarlo.

- Felpato! – si bloccò e girò il muso peloso. Notò Harry venirgli incontro e lo aspettò. S’incamminarono alla ricerca del ragazzo e lo trovarono mezz’ora dopo appoggiato ad un albero.

- Voglio rimanere da solo.

Sirius riprese il suo aspetto umano e gli si parò davanti. - Torna a casa.

- Ci torno dopo, voglio rimanere qualche istante da solo. – Sirius capì che era molto nervoso, ma non se ne andò.

Sentirono uno strano suono, alzarono la testa e videro una fenice infiammare il cielo. L’animale planò di fronte ad Aliack e mutò in Miriam. – Stai bene?

- Sì, non preoccuparti. Torna ad Hogwarts e dì anche agli altri che sto benissimo e che non è successo niente.

- No, prima mi dici che cos’hai.

Il ragazzo l’abbracciò e lei rimase per qualche istante sorpresa. Sentì delle lacrime bagnarle la spalla e ruppe l’abbraccio. – Che ti è successo?

- Ti ricordi l’album blu e rosso?

- Sì, perchè?

- Ron l’ha incendiato e io l’ho quasi ucciso, se non fosse stato per Sirius a quest’ora sarebbe morto.

- Aliack… - la ragazza lo fissò smarrita, non sapendo cosa dire. Sapeva perfettamente il valore che il ragazzo dava alle foto, ma in quel momento non si preoccupava di quelle, ma di ciò che aveva fatto a Ron.

- Non è colpa tua, è da un sacco di tempo che quel ragazzo ti stuzzica e questa volta hai perso la pazienza, tutto qui, non preoccuparti, non è successo nulla di grave…

- Però… ho desiderato farlo fuori… io…

- Aliack, calmati, non è successo niente. So perfettamente che cosa stai provando e so anche che se l’avessi fatto ti saresti pentito immediatamente.

- Chiunque l’avrebbe fatto. – s’intromise Harry.

Lo sguardo della ragazza divenne vitreo, ma recuperò immediatamente vivacità. – Gia’… beh, comunque non preoccuparti, Ron se ne sarà sicuramente scordato, tardo com’è…

Aliack abbozzò un sorriso e l’abbracciò.

- Aliack, non sei obbligato a rimanere qui, puoi anche tornare ad Hogwarts. – disse Sirius.

- No, ho deciso di passare le vacanze con te e non intendo cambiare idea.

- Hai visto che ti ha portato Seifern? – lui scosse la testa e Miriam continuò – Appena arrivi prendine tre gocce.

Si trasformò nuovamente in fenice e partì alla volta di Hogwarts. Sirius guardò la ragazza allontanarsi e disse sorpreso: - Non pensavo che ci fossero persone che si trasformano in fenice.

- Io mi trasformo in grifone. – disse con orgoglio il ragazzo.

Sirius rimase sbigottito. Harry, invece, era scettico e Aliack lo notò. – Non mi credi?

- No. – il ragazzo si trasformò e Harry non ebbe nulla da ribattere.

Tornarono nella casa dei Black e Aliack si chiuse in camera.

 

 

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