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Autore: Lila_88    14/05/2014    1 recensioni
Christina lascia Seattle per dare un taglio al passato e ricominciare da capo. Ma, certe volte, il passato non da pace e ti gioca degli strani scherzi. Ed è così che nella vita di Christina si riaffaccia una vecchia conoscenza, mai dimenticata. (inizio nona stagione)
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cristina Yang, Izzie Stevens, Owen Hunt, Preston Burke
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nona stagione
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CAPITOLO II



“Accidenti, che mi venisse un colpo! Questa si che è una grande notizia!”

Il dottor Evans sembrava essere l’unico, in quella stanza, entusiasta per quella bizzarra situazione. Christina aveva abbassato lo sguardo, ancora molto scioccata dal trovarsi davanti proprio Burke e proprio in quel momento della sua vita in cui avrebbe voluto cancellare il proprio passato. Burke appariva più controllato, almeno esteriormente.

“Così sarà tutto molto più semplice. Voi avete già lavorato insieme, quindi non sarà difficile per voi andare d’accordo.”

Preston non ebbe modo di rispondere, perché il suo cercapersone si mise a suonare proprio in quel momento.

“Devo andare”

Solo dopo che lui fu uscito, Christina si alzò in piedi.

“Mi scusi, signore, devo andare anche io. Voglio seguire una paziente che ha bisogno di essere monitorata.”

Mentre camminava nel lungo corridoio, Christina si chiese cosa avesse fatto di male. Perché doveva incontrare Burke proprio a quel punto della sua vita, dove voleva lasciarsi tutto il passato alle spalle? Forse avrebbe potuto farsi trasferire in un altro ospedale. O forse avrebbe dovuto comportarsi da persona matura e restare. La cosa che, però, avrebbe voluto poter fare più di altre, era prendere il telefono e chiamare Meredith, la sola persona di cui aveva bisogno. Tuttavia, se avesse fatto quella telefonata, avrebbe dovuto affrontare anche altre questioni di cui, in quel momento, non voleva neanche sentir parlare.


Solitudine. Erano passati almeno due giorni da quando erano dispersi in mezzo al bosco, chissà dove. Affamati, infreddoliti e distrutti. Il cadavere di Lexie stava diventando un’attrazione sempre più succulenta per gli animali della zona. Le speranze che Mark e Arizona non andassero a fare compagnia alla piccola Grey si affievolivano ogni ora di più. Meredith e Derek erano per la maggior parte del tempo incoscienti e lei si sentiva terribilmente sola.


Quando uscì dalla stanza della paziente che stava seguendo, Christina sentì su di sé lo sguardo di Burke. Lo vide in fondo al corridoio, appoggiato al bancone con delle cartelle cliniche davanti a sé. Sapendo che non poteva evitarlo in eterno, sospirò e si avvicinò a lui. Quando gli fu accanto, invece di dire qualcosa, si limitò a puntare lo sguardo su un punto non decifrato del bancone che aveva davanti.

“Cosa ti ha spinto a lasciare Seattle?”

Diretto, come d’altronde era sempre stato Burke.

“Avevo bisogno di cambiare aria.”

Lui annuì, senza aggiungere altro. Lei lo guardò, stupita.

“Tutto qua quello che hai da dirmi? Hai lasciato il tuo posto al Seattle Grace senza dire una parola e sei sparito nel nulla e ora mi chiedi solo perché ho lasciato Seattle anche io?”

“Quello che dovevo dirti, te l’ho detto quel giorno in chiesa. Quello che ho fatto dopo, non ha importanza. Chiariamo subito una cosa: io sono andato avanti. Ho una nuova vita qui e una nuova compagna. Ho chiuso con il passato. E tu?”

“Non sono qui per te, Burke. Su questo puoi contarci. Neanche sapevo che eri qui. E il motivo per cui ho lasciato Seattle non ti riguarda. Non sono la stessa persona che conoscevi, cerca di tenerlo a mente.”

Christina si allontanò a passo svelto. Preston rimase a guardarla per qualche secondo, poi guardò l’ora e si accorse che aveva terminato il turno. Dopo essersi cambiato, prese le sue cose e uscì dall’ospedale. Il tragitto fino a casa fu breve e non gli diede abbastanza tempo per pensare a cosa avrebbe detto alla sua compagna. Stavano insieme da un anno. Quando avevano preso a frequentarsi, lei era all’ultimo anno da specializzanda e lui era arrivato da poco in città. Il legame che ne era nato li aveva sorpreso entrambi, che cercavano nell’altro solo un amico. Dopo essere stato per qualche secondo di troppo in macchina, Burke ne scese e attraversò la strada. Quando entrò in casa sentì un buon profumo di lasagne. Lei era molto brava in cucina, una cosa che l’aveva colpito molto tempo prima.

“Amore, sei tu?”

“Si, sono a casa.”

Mentre lui appendeva la giacca all’attaccapanni nell’ingresso, la sua compagna lo raggiunse, per dargli un bacio.

“Tutto bene a lavoro, oggi?”

“Si, grazie. La tua giornata?”

“Noiosa. Non vedo l’ora di rientrare a lavoro! Allora, è arrivata la nuova strutturata del tuo reparto?”

Nel parlare lei si stava avviando di nuovo in cucina, così lui la seguì, non rispondendo alla domanda. Solo allo sguardo interrogativo che gli fu posto, Burke si schiarì la voce.

“Si, è arrivata. E’ Christina.”

Come aveva immaginato, tutte le attività culinarie di lei si interruppero. Sulla faccia di Izzie si stampò un’espressione di incredulità.



  
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