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Autore: Neyther    14/05/2014    2 recensioni
Novembre 2014, luogo sconosciuto, epoca musicale critica.
Supponiamo che Marianne Gilmour, la classica ragazza “perbene” proveniente da una famiglia benestante e bigotta, nasconda una folle e malsana passione per il rock.
Ipotizziamo,inoltre, che la strada di lei incroci quella dei, "Come si facevano chiamare?", Guns N’Roses, quel tipo di ragazzi che nessun padre, in particolar modo Mick Gilmour, vorrebbe frequentassero la figlia.
Benvenuti nel folle mondo del rock, che malgrado sembri essere scomparso, continua ad esistere nelle viscere delle odierne società.
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Axl Rose, Nuovo personaggio, Quasi tutti, Slash
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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It’s so crazy

-Pranzi con noi? –
Sembra quasi retorica, questa domanda, dal tono di voce adoperato ma analizzandone la forma pare una comunissima, naturalissima ed assolutamente anonima domanda.
Ebbene sì, ho accettato l’invito alle prove malgrado i miei precedenti giudizi basati su stereotipi e il litigio con Elén.
Il tempo della nostra amicizia è quasi finito oramai.
Siamo giunte all’inevitabile scontro di due personalità completamente differenti e decisamente in contrasto. Fastidiosamente influenzabile, priva di carattere, ignorante –musicalmente parlando – è una definizione sintetica e calzante di colei che è soltanto un’amicizia fasulla, di una straordinaria inutilità.
Sorridendo accetto l’invito, mentre con le dita tasto gli oggetti presenti nella tracolla alla ricerca del cellulare per chiamare mio padre.
Naturalmente non saprà mai – escludo possibili tradimenti – ciò che realmente farò.
 
***
Selvaggia.
Meravigliosa.
Energetica.
Vera.
Il gruppo ha un potenziale incredibile, miseramente sprecato in questa buia epoca. Si tratta decisamente della musica migliore appartenente a questo decennio che abbia mai ascoltato.
Siedo su un divano logoro dalle molle arrugginite nel vecchio garage, denominato Casa Inferno dai Guns, forse per le note che combinano lì come veri artisti, forse per il caos che regna sovrano in quel luogo dimenticato da Dio, forse perché il nome piace o forse perché l’inferno l’hanno dentro.
-Ci racconti di te? – domanda Steven porgendomi uno pacchetto di sigarette.
-Quindici anni. Vita di merda. Padre peggio della vita. – sintetizzo.
Il fumo fuoriesce dalla mie labbra, facendomi sentire un drago. Mi sono sempre sentita come quel fantasioso animale fumando.
-Non puoi avere un passato così vuoto. Problemi di cuore? – mi interroga Slash.
Rido, sghignazzo rudemente.
-Il termine problemi di cuore non si può sentire. E’ esilarante! – affermo soffocando fra le risate – comunque non ho una storia vera da più di un anno, ma sto bene così.-
-Ben detto – asserisce battendomi il cinque.
Ed ha incredibilmente ragione.
Amare è sinonimo di “soffrirò tutte le pene di questa terra pur di rimanere al tuo fianco”.
Solo quando trovi qualcuno per cui valga provare un dolore così incredibilmente straziante puoi permetterti la debolezza di salire su quella barca.
Solo se hai coraggio di rischiare la tua sanità mentale, perché l’amore rende forse pazzi.
L’ultima storia –ed anche la mia prima – si è conclusa per il mio essere vigliacca, per il mio non riuscire ad amare ogni difetto di Claudio da lui odiato.
Eppure lui era innamorato follemente, eh sì, l’amore l’aveva proprio reso pazzo, pazzo di una come me.
-Cos’è la ciò che preferisci dei nostri testi? – chiede Duff interrompendo il fiume dei miei pensieri.
-La verità –
-Ovvero? –
-Dite cose vere. Non i soliti luoghi comuni. –
-Spiegati meglio. – incalza Axl entrando nella conversazione.
-Per esempio, Sweet child o’ mine è una canzone d’amore no? –
Rose annuisce.
-L’ho scritta per la mia ex ragazza. –
-Ecco, nel testo non trovi i soliti paragoni scontati da penny market, trovi sentimenti, veri, vividi, semplici, di un ragazzo innamorato. –
-E’ davvero il miglior complimento che ci abbiano mai fatto. –
Sorride dolcemente.
Ha gli occhi caldi, nonostante il colore freddo simile a quello delle iridi di Claudio.
Rassicurano.
La sveglia preimpostata del telefono suona per avvertirmi di tornare a casa, saluto i Guns, i quali mi offrono un passaggio.
***
Sono sopravvissuta al mortale viaggio sul vecchio pick-up di Izzy, l’arma più pericolosa del Ventunesimo secolo.
Ho superato la mia prova del giorno direte voi.
Ma invece no.
No, no, no.
Davanti al portone di casa Gilmour c’è un ragazzo con l’inverno negl’occhi e la notte fra i capelli ondulati che sfiorano le spalle.
Tiene una sigaretta fra le dita.
Una Camel Light.
Potrei riconoscerla da qualsiasi distanza, quella dannata sigaretta.
Lui è Claudio Mason.
-Chi è? – sussurra Axl al mio orecchio.
-Mio ex – sono le uniche parole che riesco a pronunciare, vincendo il magone avvolto intorno alla gola.
La pelle d’oca mi gela ed il freddo pervade il mio corpo quando il ghiaccio dei suoi occhi si posa su di me.
Fa proprio male vederlo lì, davanti alla soglia di casa, come un anno fa.
E’ una pugnalata profonda al cuore, malgrado sia passato tanto tempo, nonostante tutto sia finito per causa mia.
Leave, don’t leave me.
Mi saluta con un’espressione pacata sul volto mentre si avvicina.
La distanza fra noi diminuisce e i battiti del mio cuore aumentano.
Il tabacco mi pizzica il naso, le ciocche dei suoi capelli mi sfiorano la fronte e lui mi scosta un ciuffo dietro l’orecchio.
-Dammi solo un’altra possibilità –
E’ una domanda, una supplica, malgrado l’imperativo. Eppure lui non l’ha proprio capito.
Non c’è niente che non va in lui, la rotella mal funzionante son io.
Io che l’ho fatto infuriare quella sera. Io che ho lasciato che si ubriacasse davanti ai miei occhi dal colore caldo ma più freddi dei poli. Io che poi morivo dentro quando l’ho visto con un’altra fra le braccia.
Quella sera, quando l’alcool nelle sue vene sfiorava la luna.
-Fanculo alle seconde possibilità: le persone non cambiano. Perché dovresti farlo  tu? –
La vendetta è un piatto che va servito freddo e, come tutte le pietanze ghiacciate, ha un sapore disgustoso perché la disperazione provata alla vista dell’emozione dei suoi occhi è più forte di quella della sera fatale in cui abbiamo rotto.
Ma se il dolore che sento così forte è la ragione a cui mi sto aggrappando ho sbagliato.
Se il fiume di lacrime piante non era poi così lungo il mio sentimento non era amore.1
La negatività ha pervaso il mio animo sino al punto di avvolgermi totalmente anche nei rapporti affettivi, riesco solo a provare sentimenti tutt’altro che positivi oramai.
In una frazione di secondo fra me e Claudio si frappone qualcuno, Axl.
Mi sta parlando, forse urla, non riesco a sentirlo.
C’è qualcuno nella mia mente, ma non sono io. 2
Afferra le mie spalle, scuote la mia povera carcassa.
-Ti vuole violentare? – domanda Slash con la voce di tre ottave più alta.
-No, che dici. Lui è un mio conoscente. – ridacchio, riprendendo improvvisamente il buono umore e il possesso del mio corpo.
-Allora ragazzi, lui è …- dico mentre la mia voce si spegne constatando che Claudio è ormai sparito.
-Claudio Mason – termina Duff per me – era famoso in tutta la scuola, prima che smettesse a settembre. Perennemente avvolto da una nuvola di fumo e da quel sintomatico mistero. Come non esserne affascinati? –.
McKagan ne parla come se fosse un prodotto di cui fare la reclamè, riderei, ma ora non ci riesco.
Lui è tornato.
Non posso scappare, devo affrontarlo, nemmeno se mi nascondessi nel lato oscuro della Luna riuscirei a sfuggirgli. 3

Spazio Neyther
Hi people!
E dopo settimane finalmente riesco a postare il capitolo *coro di ovazioni mentale*.
Maggio studente fatti coraggio.
Questo mese mi sta davvero uccidendo :(
Anyway, per quanto riguarda le note:
1. Si riferisce a “This ain’t a love song” Bon Jovi.

2. Si riferisce ad una frase dei Pink Floyd (Ora non mi viene)
3.Si riferisce a “The Dark Side of the Moon”
Grazie per la vostra attenzione!
Alla prossima guys!

Neyther
  
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