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Autore: Ilaria_mm_    14/05/2014    1 recensioni
Arrivato a scuola, appena avanti al cancello, vidi la persona più bella che conoscessi. Era più basso di me e di me (forse) conosceva solo il nome.
Avrei voluto sapere molto di più di lui ma era molto riservato.
Mi sorrise e per poco non svenni.
-Larry- -Diall-
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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[Louis’ POV]
 
Mi dovevo essere addormentato perché Harry mi svegliò spingendomi, questa volta, la punta del naso.
‘Lou, Lou, Lou, Lou..’ ripeté finché non dissi: ‘Dimmi amore.’ esasperato.
Cercavo a tutti i costi di essere dolce, avevo imparato a capire che, Harry, il mio dolce, tenero, simpatico, riccio e fossettoso (?) Harry, era davvero molto sensibile.
‘Perché non ci provi?’ mi disse.
‘Non ci provi a fare cosa?’ chiesi confuso.
Mi guardò come se ciò di cui stava parlando non aveva bisogno di soggetto, come se fosse ovvio. Amavo quello sguardo. Amavo tutti i suoi sguardi.
‘Amore, X-Factor!’ esclamò sorridendo.
‘Sì magari come aiuto-riprese..’ dissi scherzando.
Mi guardò deluso dalla mia risposta.
Quello sguardo forse era l’unico che odiavo. Odiavo il fatto che fosse deluso in generale.. ma da me non doveva.
Non ci fu bisogno di parole. Quel silenzio, quello sguardo e quelle fossette sparite insieme al sorriso mi ammazzavano.
‘Va bene’ dissi per rincuorarlo.
‘Va bene non rompere o va bene lo farò?’ chiese severo.
‘Va bene lo farò. Ma non vorrei tu rimanessi deluso se non mi dovessero prendere.’ Dissi malinconicamente.
‘A me basta che tu ci prova.’ Disse sorridendo.
‘Non sono così coraggioso però amore..Non possiamo presentarci come coppia?’
‘Io non sono bravo.’ Disse tristemente.
Quel che diceva non era vero. Non so cosa sentisse lui ma la sua voce era ciò di cui il mondo aveva bisogno. Una voce sincera, una voce profonda, non di tono ma di umanità, di consapevolezza e, soprattutto, d’amore.
 
[Harry’s POV]
 
In pochi giorni lo dissi a Johanna, a Selena e a Demi.
Tutte loro erano convinte fosse fantastico, pur non avendo mai sentito il mio ragazzo cantare.
Era molto nervoso. Erano successe troppe cose pur essendo passati pochi mesi.
Tutti i giorni dopo scuola ci trovammo in una delle due case affinché lui provasse le varie canzoni.
Io ero il suo giudice e, pur non essendo classificato come tale, dovevo dargli consigli eccetera.
A breve ci furono i provini e io lo accompagnai.
Entrò e, oltre al pubblico, lo accolsero i tre giudici: Nicole, Simon e Louis.
Cantò ‘Hey There Deliah’ e tutti e tre dissero che avrebbe continuato.
Io ero felicissimo per lui. Sceso dal palco lo abbracciai e mi congratulai.
Stavamo per tornare a casa ma un ragazzo corse verso di me e disse porgendomi uno di quei cartellini con segnati i numeri per le audizioni: ‘Ti prego puoi tenere questo? Vengo tra dieci minuti.’
‘Va bene’ risposi.
Aspettammo.
Dopo 25 minuti di attesa andai da un uomo sulla quarantina mostrandogli il cartellino.
Non mi fece nemmeno aprire bocca che sbuffò, mi prese il cartellino e me lo appiccicò in mezzo alla maglietta.
Tentai di spiegargli che non era mia intenzione fare l’audizione, ma lui mi rispose che era abituato ai ragazzini che si tiravano indietro all’ultimo e di ‘tirare fuori le palle’.
‘No, guardi che è arrivato un ragazzo correndo prima e io ho aspettato ma..’
Non mi lasciò il tempo di finire e mi spinse sul palco.
Cazzo.
‘E ora?’ pensavo.
Credevo di essere ancora in tempo ad andarmene ma Simon Cowell disse:
‘Ehi, dove pensi di andare?’
‘No veramente mi hanno spinto qui sopra.’ Dissi cercando di spiegarmi.
‘Ah, genitori indiscreti. Capisco. Come ti chiami?’ mi chiese non curandosi del mio disagio.
Cercai di guardare dietro le quinte e Louis, mandandomi un bacio, mi fece segno di provarci.
‘Mi chiamo Harry Styles.’ Dissi tremando.
‘Quanti anni hai?’ chiese Nicole.
‘16’ risposi
‘Ok Harry, cosa ci canti?’ chiese Simon stufo.
‘Ehm..’
‘‘Isn’t she lovely’’ urlò Louis dal backstage.
Tutti si lasciarono trasportare da una fragorosa risata a causa dell’urlo disumano di Lou, ma, intanto, io, ero diventato tutto rosso. Allora dissi:
‘Isn’t she lovely di Stevie Wonder’
‘Ok, avanti.’
La cantai a cappella dato che, ovviamente, non mi sarei dovuto presentare.
A quanto pare la cantai bene.
Mi fecero dei complimenti.
Ricevetti due sì, ma, Nicole, disse di no perché, secondo lei, ero troppo giovane.
Sinceramente non mi aspettavo nemmeno un sì, non mi aspettavo nemmeno di salire sul palco quel giorno ma fui contento.
Tornammo a casa tutti contenti.
Io ero ancora abbastanza incredulo, Lou sapeva che si sarebbe dovuto presentare, io ero stato semplicemente scambiato.
Quando arrivai a casa mio padre, ignaro della situazione, mi abbracciò e mi disse di stare più attento perché quel giorno mi era andata bene.
Aveva ragione.
A scuola tutti cominciarono a diventare più carini con noi, a notarci di più e, quest’ultima cosa, era quella che dispiaceva di più ad entrambi.
Prima potevamo almeno sfiorarci le labbra o abbracciarci senza che nessuno ci calcolasse.
Dopo i provini era diventato tutto un po’ più difficile.
La cosa che non ci piaceva era il fatto che saremmo entrati in competizione se mai ci avessero preso del tutto.
Speravo non mi prendessero.
Volevo a tutti i costi prendessero Lou, e, se non lo avessero preso per me per la questione del numero massimo di persone, mi sarei fatto da parte io.
I ragazzi della nostra scuola cominciarono a chiederci di partecipare alle loro feste, di sedersi con loro durante il pranzo, di andare a casa loro il pomeriggio, ma noi non volevamo.
Erano gli stessi che una settimana prima ci chiamavano ‘froci’ ‘deficienti’ ‘perdenti’ e tutte cose altrettanto carine. Non volevamo la loro sporca e finta amicizia. Ci bastavamo noi con Demi e Selena.
Ormai passavamo tutti i giorni insieme io e il mio ragazzo e non ci stufavamo mai.
Un giorno avevamo appena finito di fare l’amore e citofonò Sel.
Ci vestimmo nel miglior modo possibile e corsi giù ad aprire la porta.
La vidi in lacrime e si accoccolò a me.
‘Hazza, Justin mi ha lasciato.’
In quel momento mi sarei frustato.
Da quando avevo cominciato a parlare con Lou, quindi da mesi, non le avevo più chiesto dei suoi sentimenti. Diamine. Era la mia migliore amica.
‘Come mai Sally? Cos’è successo?’ chiesi accompagnandola al divano.
‘Non chiamarmi Sally’ disse cercando di diventare severa.
Nel frattempo ci raggiunse Louis, con la maglia al rovescio.
‘Fortunatamente’ però Selena era troppo disperata per accorgersene.
‘Cos’è successo Sel?’ chiese preoccupato il mio ragazzo.
‘E’ uno stronzo. Non volevo fare sesso. Non sono pronta.’ Disse singhiozzando.
Selena aveva 18 anni, proprio come Louis.
Aveva sempre avuto un rapporto difficile con i ragazzi, noi siamo sempre stati migliori amici da quando andavamo alla materna ma, il giorno in cui le avevo parlato della mia omosessualità, si avvicinò ancora di più a me.
A 13 anni era stata violentata mentre stava tornando a casa dalle prove di danza.
Me lo ricorderò per sempre.
Corse verso casa mia in lacrime, proprio come quel giorno.
Non riusciva a parlare e non riuscì a dirmelo per giorni.
Quando me lo disse cominciai a piangere. Mi raccontò tutta la scena e io non la fermai. Aveva un dannato bisogno di sfogarsi.
Io avevo solo 11 anni quando era successo ma capii più di quanto un adulto potesse pensare.
Era per questo che Selena non voleva far sesso.
Ne aveva un brutto ricordo e il ragazzo con cui poteva stare doveva avere molta pazienza. Non penso sia una cosa così dannatamente importante il sesso, devi conquistare la sua fiducia.
‘Quel verme..’ dissi sprezzante.
Mi stavo alzando per andarlo a ‘trovare a casa’ ma Selena mi fermò:
‘Non è così che si risolvono le cose Harry’
‘Vorrei solo fargli provare la metà del dolore emotivo che hai tu ora!’ esclamai.
‘Non voglio risolvere.’
La guardai perplesso.
‘Non è quello giusto, non mi aspetta, non mi vuole per ciò che sono.. non è questo che voglio.’ Disse la mia migliore amica togliendosi le lacrime da sotto gli occhi.
Mi avvicinai a lei e sia io che Lou la coccolammo.
Mangiarono entrambi a casa mia e Selena restò lì a dormire.
Prima che Lou se ne andasse giocammo a Just Dance, la migliore era ovviamente Selena.
‘Shimy, shimy, shimy’ urlò Louis muovendo le spalle a ritmo di musica.
Era davvero un pessimo ballerino.
Cercammo in tutti i modi di farla ridere e ce la facemmo discretamente.
 
La settimana successiva parlai con Lou e con Joe e decisi che era il momento di parlare seriamente con i miei genitori.
Non volevo più nascondermi, erano passati tre anni da quando lo dissi per la prima volta a mio fratello e a Sel.
Joe stette al mio fianco per tutta la durata della conversazione.
‘Mamma, papà.. vorremmo parlarvi.’ Urlò Joe per farsi sentire dai nostri genitori.
Arrivarono entrambi, non ci sembrarono indaffarati.
‘Avete un po’ di tempo?’ chiesi speranzoso.
‘Quanto tempo?’ chiese mio padre.
‘Non lo so.. non poco però..’ dissi.
‘Vediamo dai.’
Joe iniziò la conversazione: ‘Ho un tema da svolgere a casa e riguardava l’omosessualità..’
‘Cosa centra Harry?’ chiese mia madre dubbiosa.
‘La sua presenza mi fa piacere’ disse Joe cercando di deviare la conversazione.
‘Comunque –disse riprendendo a parlare– voi cosa ne pensate?’
‘Ognuno è libero di fare ciò che vuole se non rompe le palle’ disse mio padre.
E’ sempre stato un tipo pacifico e diciamo che la frase appena pronunciata era il suo motto.
Mia mamma sorrise e disse: ‘Vostro padre e i suoi strani metodi per esprimere i suoi pensieri mi fanno morire.. Comunque ragazzi noi non ci troviamo nulla di sbagliato!’
 
Sorrisi.
 
‘Bene siamo felici la pensiate così –disse mio fratello– perché Harry ha qualcosa da dire ora..’
Non riuscii a dire molto per i primi venti o trenta secondi a parte dei versi e degli strappi di parole.
Ad un certo punto i miei genitori si guardarono e sorrisero.
Mia mamma si avvicinò a me, mi accarezzò i capelli e mi chiese: ‘Sei felice amore?’
Aveva capito.
Avevano capito.
Feci segno di sì con la testa e mi misi a piangere.
Mio padre mi guardò con aria interrogativa e disse: ‘Ora capisco perché quel Louis è sempre a casa nostra.’
Risi.
‘Già..’ risposi sospirando.
‘Harry ma da quanto tempo lo sai? Mi chiese mio padre.
‘Circa tre anni’ risposi asciugandomi le lacrime.
Mi guardarono dispiaciuti entrambi i miei genitori.
‘Perché non ce lo hai detto prima?’ chiese mia madre delusa.
‘Mi dispiace mamma, all’inizio non era stato facile accettarlo, poi era un casino. Mi dispiace tanto.’
‘Anne non lo importunare –disse mio padre– siamo felici che tu ce lo abbia detto. Puoi e potrai dirci sempre tutto, questo è ciò che devi capire, ok?’
‘Ok.’ Risposi sorridendo.
‘E anche tu!’ aggiunse mia madre rivolta a Joe.
‘Va bene, va bene’ rispose mio fratello.
Passammo una bella serata insieme e mi chiesero molto di Lou.
 
 
Qualche settimana dopo chiamarono sia me che Louis.
Dovevamo andare ad X-Factor per le riprese.
Entrammo in questo salone enorme ed erano già presenti diverse persone che avevano conseguito il provino.
Ci accomodammo al posto assegnato.
Eravamo lontani.
L’ansia si faceva sentire e dispiaceva ad entrambi non esserci l’uno per l’altro.
Ci chiamarono su un palco e chiamarono i ragazzi scelti affinché continuassero il loro percorso.
Non mi chiamarono, ma, cosa più importante, non chiamarono nemmeno Louis.
Usciti mi abbracciò.
Vedevo che stava cercando di non piangere.
Mi dispiaceva così tanto.
Chiamarono me, Louis e altri tre ragazzi dei quali avevamo visto i provini in televisione.
Non mi sembravano così scarsi.
Ci parlai anche due o tre volte ed erano davvero simpatici. Uno di loro in particolare era tristissimo in quel momento.
Ci accompagnarono un paio di aiuto-riprese che ci dissero che dovevano registrare perché al programma servivano un paio di minuti per non concludere troppo anticipatamente.
Salimmo su quel dannato palco.
Nicole cominciò a parlare:
‘Ragazzi non fate quelle facce. A noi dispiace tantissimo. Voi avete un talento troppo grande per andarvene..’
Io e gli altri ragazzi ci guardammo perplessi: se davvero eravamo così bravi perché sbatterci fuori?
Ecco la risposta.
‘Abbiamo deciso –continuò il giudice- di creare un nuovo gruppo. Benvenuti a X-Factor ragazzi.’
Increduli.
Louis corse ad abbracciarmi e lo presi in braccio.
I ragazzi restanti, Niall, Liam e Zayn, si buttarono addosso a noi.
Eravamo felicissimi.
  
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