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Autore: ielma    16/05/2014    0 recensioni
E la baciò, così su due piedi, la baciò. Fu un bacio distaccato, ma intenso. Era come se Lucius non la volesse invadere troppo ma desiderasse comunque baciarla con foga. Fu romantico da parte sua. Tuttavia, le sensazioni che provò Narcissa non furono delle migliori. Non era pronta, il suo dolore per Thomas si fece risentire, più potente di prima. Quando le loro labbra si allontanarono, lei abbozzò un sorriso alla meno peggio e si allontanò per rifugiarsi in un qualche luogo in cui poter sfogare il suo dolore.
Ce ne volle di tempo prima che riuscì a dimenticare quello che provava per Thomas; ce ne vollero di baci. Passarono i giorni, i mesi, e Narcissa si accorse che man mano che il terreno si ricopriva di neve, il suo dolore diminuiva. Ma forse non era un fatto legato alla neve, che fosse legato a Lucius?

Questa storia partecipa al contest "L'eternità era sui nostri occhi e sulle nostre labbra" indetto da ColeiCheDanzaColFuoco sul forum di EFP.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy | Coppie: Lucius/Narcissa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Capitolo II
 
Tra Lucius e Narcissa non finì lì. Lui continuò a farle avere parole su parole, era arrivata ad averne quasi una ventina, tra cui le più improbabili quali umile e divertente. Ne aveva ricevute anche alcune che erano in contrasto tra loro, attraente e trasandato, paziente e permaloso, imperterrito e insicuro. Quando lui arrivò a dirle “scialacquatore”, lei si oppose.
«Ma se solo la settimana scorsa mi hai detto di essere umile»
«Stai davvero prendendo la cosa sul serio, Black?»
Lei lo guardò attonita, finché lui non aggiunse:
«Io volevo solo vedere quanta curiosità ci avresti messo, hai anche avuto il coraggio di dire che non te ne importava nulla di questo “inutile” matrimonio»
«E infatti è così, non dirmi che credi che mi innamorerò di te»
«Forse»
«Ah no, caro. Non ci si innamora così di una persona»
Lui le si fece pericolosamente più vicino, molto più vicino, molto pericolosamente.
«Abituati a dirlo»
«Cosa?» domandò Narcissa, stordita dalla sua improvvisa vicinanza.
«Caro»
E la baciò, così su due piedi, la baciò. Fu un bacio distaccato, ma intenso. Non saprei come descriverlo, era come se lui non la volesse invadere troppo ma desiderasse comunque baciarla con foga. Fu romantico da parte sua. Tuttavia, le sensazioni che provò Narcissa non furono delle migliori. Non era pronta, il suo dolore per Thomas si fece risentire, più potente di prima. Il rimorso per averlo lasciato la stava divorando, era incontenibile. Quando le loro labbra si allontanarono, lei abbozzò un sorriso alla meno peggio e si allontanò per rifugiarsi in un qualche luogo in cui poter sfogare il suo dolore.
Ce ne volle di tempo prima che riuscì a dimenticare quello che provava per Thomas; ce ne vollero di baci. Passarono i giorni, i mesi, e Narcissa si accorse che man mano che il terreno si ricopriva di neve, il suo dolore diminuiva. Ma forse non era un fatto legato alla neve, che fosse legato a Lucius? Fatto sta che oramai tutta Hogwarts sapeva del loro contratto di matrimonio, erano ufficialmente diventati una coppia. Ogni giorno lui la aspettava fuori dalla sua classe, si sedevano assieme in Sala Grande per il pranzo poi facevano una passeggiata nel parco. Per gli altri studenti era quasi impossibile intuire che tra loro non ci fosse amore; ma la verità era questa, loro non si amavano.
Il bacio più emozionante che Lucius diede a Narcissa fu in una delle prime mattine di Dicembre, era la vigilia dell'ultima gita a Hogsmeade prima delle vacanze natalizie. Si trovavano sulla riva del lago Nero, distesi fra la neve l'uno accanto all'altro; guardavano le nuvole.
«Hai mai pensato a quale nome vorresti dare a nostro figlio?» le stava chiedendo Lucius.
«E' buffo: un altro prima di te mi aveva fatto la stessa domanda»
«Thomas Parkinson?»
«Non importa il suo nome. Sai cosa gli avevo risposto?»
«Cosa?»
«Voglio che il mio bambino sia nelle stelle»
«Vuoi dargli il nome di una costellazione?»
«Già»
«E quale?»
«Forse quella del drago»
«Perché?»
«Non so, me lo immagino come un ragazzo audace, forte, autoritario, un mago potente»
«E se fosse femmina?»
«Sono quasi sicura che sarà un maschio»
«E cosa sei, una veggente?» disse Lucius in tono sarcastico.
«Vedremo» ribatté lei scontrosa.
«Mi stai sfidando?»
Narcissa rise divertita, «hai paura?» gli chiese.
«Lucius Malfoy non ha paura di nessuno»
Lei si mise a ridere a perdifiato, lui la afferrò per la vita e mise il suo corpo sopra il proprio. Rimasero per un istante a guardarsi, un istante che a loro parve un'infinità. In attimo, poi, cambiarono posizione; Lucius le si sdraiò sopra. Con il pollice le sfiorò le labbra e poi scivolò giù fino al collo. Lei inspirò profondamente e il dolce profumo del suo uomo le attraversò le narici; si sistemò una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
«Narcissa?»
«Sì?»
«No... No, niente»
Lucius le mise una mano dietro la nuca e tirò a sé il suo viso. Le loro labbra si unirono ancora una volta, in un bacio che trasudava di passione. Quel bacio alleviò ancora di un poco il dolore di Narcissa di non poter stare con l'uomo che amava.


 
  
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