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Autore: Lady Atena    17/05/2014    1 recensioni
Pre&Post The Avengers
Steve è da solo, in un mondo lontano settant'anni dal suo.
Cerca una stabilità che non può trovare in un'epoca che non gli appartiene.
Il passato è troppo vicino e il presente troppo lontano.
Ma negli occhi di Tony si riflette un futuro per cui vale la pena tentare.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Scudi troppo spessi.'
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Personaggi: Tony/Steve.
Prompt: Mani.
Lanciato da: La Morte Fidanzata.

New York, pochi minuti dopo la partenza di Thor e Loki.

Steve strinse la mano di Tony, indurì lo sguardo abbassando il capo.
“Mi sbagliavo su di te, Stark” disse.
Tony ricambiò la stretta, sogghignò piegando il capo di lato.
“Solo perché io ho sempre ragione, Capitano”.
Steve roteò gli occhi, osservò Natasha e Clint partire in macchina imboccando una strada vuota; si voltò verso l'auto di Tony guardando Bruce seduto all'interno. Tony inarcò un sopracciglio, strinse la presa sulla mano di Steve.
“È a disagio, ma non scapperà”.
Steve ritirò il braccio, infilò la mano in tasca sentendola calda e si morse il labbro.
“Spero tu non voglia solo giocare a tenere la sua vita sul palmo delle mani”.
Tony sogghignò, allargò le braccia facendo un passo indietro e tirò indietro il capo sporgendo la schiena.
“Sei l'unico ad averle abbastanza grosse” rispose, sarcastico.
Steve alzò gli occhi al cielo, li roteò e si voltò avvicinandosi alla propria moto. Vi salì sopra togliendo il cavalletto, piegò il capo e accennò un sorriso.
“Questo non suona molto offensivo, Stark”.
Tony gli si avvicinò, il rombo del motore della moto gli riecheggiò nelle orecchie e socchiuse gli occhi incrociando le braccia.
“Dovrei offendere le tue mani?”.
Si chinò in avanti, lanciò un'occhiata alla propria macchina osservando Bruce guardarli e sogghignò avvicinando le labbra all'orecchio di Steve, socchiuse gli occhi castano scuro.
“Preferisci guardare le mie?” mormorò.
Steve avvampò, tirò indietro il capo e assottigliò le labbra carnose arricciando il naso.
“Tieni le tue mani lontano dalla mia persona, per cortesia” sibilò.
Tony rise, scosse il capo e poggiò la propria mano su quella di Steve, gli carezzò le nocche con i polpastrelli. 
“Vieni con noi” mormorò.
Steve deglutì, strinse il manubrio della moto e diede gas puntellando con i piedi in terra.
“La prossima volta” assicurò, sottovoce.
Tony sorrise, annuì e gli lasciò la mano.
“La prossima volta” ripeté.
Steve lo osservò raggiungere la macchina e partire, fece leva con i piedi e partì con la moto. Socchiuse gli occhi azzurri, strinse la presa sul manubrio; il vento gli scompigliava i capelli biondo cenere facendoli battere contro la pelle arrossata.
< Le sue mani sono calde > pensò.
Diede gas, cambiò corsia con un testacoda e accelerò piegando la schiena in avanti; seguendo la macchina di Tony.
< Ed io ci sono proprio in mezzo > si disse.
  
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