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Autore: lunette864    17/05/2014    1 recensioni
[http://it.wikipedia.org/wiki/Kyokugen_dasshutsu:_9-jikan_9-nin_9_no_tobira]
[999:9 hours 9 persons 9 doors]
Questa è una versione del "Nonary Game" svolta nel famoso videogioco (mai uscito ufficialmente in Italia, ahimè, me per fortuna esiste la patch) "9 hours 9 persons 9 doors", ma con una novità, verrà aggiunto un nuovo personaggio, Natalie Mizuki. Come si svolgeranno i fatti?
Avvertenze: ci sono spoiler dappertutto, se non avete mai giocato a 999 e avete intenzione di farlo, non leggetela altrimenti buona parte della storia la conoscereste già D:
Genere: Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
Capitoli:
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“Quando ci riunimmo

eravamo felicissimi

non per l'incontro in sé

ma perché eravamo tutti vivi

e stavamo bene.”

Io, Snake, Clover, Ace e Seven eravamo usciti dalla porta e ci stavamo per dirigere verso il corridoio. Ad un tratto vidi che Seven era rimasto indietro vicino alla porta.

-Che stai facendo?-chiese Clover.

-Stavo solo mettendo una di queste placche.-rispose.- Dovrebbe impedire alle porte di chiudersi di nuovo. Ora possiamo tornare indietro quando ci pare, no?

-Ah...e perché dovresti voler tornare indietro?- chiese Snake.

Seven ci pensò per un momento prima di rispondere:

-Potrebbe venirmi voglia di suonare il piano.

-Il piano...?- chiesi titubante.

-E dai, muoviamoci. Ancora non siamo usciti- disse Seven.

Senza attendere risposta, Seven si incamminò per il corridoio. Gli altri lo seguirono senza dire niente. “Sono tutte cazzate.” pensai, per poi incamminarmi nuovamente, mai sia che li avessi persi di vista. Dopo un po' di tempo nel corridoio, raggiungemmo un'area più larga e aperta. Una grata di metallo molto larga, come la porta di una prigione, la divideva a metà. Provammo a scuoterla per un po', ma non dava cenno di aprirsi. Dietro di essa si trovavano due ascensori, mentre invece alla sua sinistra c'era una porta, ma nemmeno questa si voleva aprire. Ace notò che nella parte sinistra della stanza si trovava una lunga scalinata che portava giù, accanto ad esse c'era un largo cancello d'acciaio che ne impediva l'apertura. Probabilmente si sarebbe potuta aprire, in un modo o l'altro, Ace sperava di riuscirci, ma invano perché era chiusa con un lucchetto con il simbolo di Venere. Mentre esaminavamo il cancello, Clover notò che Seven era sparito. Notando ciò, ci girammo per vedere che fine avesse fatto: era vicino al corridoio di destra per esaminarlo. Mi avvicinai a Seven per vedere cosa facesse più da vicino, mi seguirono Clover tenendo la mano a Snake per guidarlo. Ci trovammo di fronte a una porta francese, questa porta si apriva però. Stavamo per entrare, quando...

-Ehi, ragazzi aspettatemi!-urlò Ace.

-Ah già, è vero, me ne ero quasi dimenticata.- sussurrai vicino a Clover. Lei si limitò a ridacchiare.

-Insomma.- disse Ace una volta arrivato.- volete lasciarmi qui?

-Dai, non te la prendere amico, non ci abbiamo fatto caso. Vogliamo entrare adesso?- disse Seven.

Entrammo con il timore che ci potesse accadere qualcosa senza che noi ce ne accorgessimo. Era un casinò. Prima che potessimo aggiungere qualcosa la porta si chiuse magicamente. Scossi la porta per tentare di aprirla, ma niente. Mi arresi e le assestai un calcio forte:

-Ah, fanculo. Siamo bloccati qui.

-Che fortuna.- disse Clover ironicamente.

-Pazienza, ci sarà un modo per uscire.- rispose Snake in modo pacato.

-E poi anche se si potesse aprire non c'è niente da fare.- concluse Seven.

-Beh, in effetti...

-Ok, dividiamoci e cerchiamo nella stanza.- disse Ace.

Come casinò in effetti non era niente male: davanti a me si trovavano dei tavoli verdi con delle sedie simili a quelle che si trovavano nella cabina di prima classe. Di fronte c'era un bancone e dietro di esso c'era un ripiano con tutti i liquori, a destra una porticina per entrare nel bancone. Alla mia destra c'erano una porta e subito accanto un camino con sopra delle strane luci e una tela totalmente bianca. Accanto si trovavano tre slot machine rosse, la porta dalla quale eravamo entrati e una strana piattaforma con il numero nove stampato sopra. Notai in seguito che vicino ai tavoli si trovava un banco, ma non avevo granché idea di che si trattasse, suppongo uno di quelli in cui si gioca, non me ne intendevo molto. Dopo essermi fatta un'idea generale del posto mi diressi verso il bancone e trovai due carte da gioco, un 4 e un 7 di picche. Mi diressi poi verso il banco da gioco, ma non sapevo esattamente che cosa fare sinceramente. Seven lo notò e si avvicinò a me:

-Ahh, baccarà...Ci hai mai giocato, Luna? Dalla tua faccia non si direbbe...

-No, infatti.

-Bene, allora lasci che ti spieghi le regole. Vedi, il baccarà è un gioco strano. C'è il banco e il giocatore e lo scopo è indovinare chi vince. La vincita sia del banco che del giocatore dipende dalle rispettive mani. E anche il modo in cui funzionano le mani è differente da quello degli altri giochi. Una volta sommato il valore delle tue carte, usi la cifra delle unità. Chi si avvicina di più al 9 vince. Se il tuo numero è minore di quello del tuo avversario, perdi. Tutto qui, questa è la spiegazione. Capito? Cioè in realtà c'è un sacco di roba in più tipo strategie, dettagli e cose così... Ma quello che ti ho appena detto riassume abbastanza bene l'essenziale. La singola cifra della somma di tutte le cifre che hai...la mano più forte è quella che dà il 9... E la più debole è quella che ha lo 0. Le cifre delle decine vengono semplicemente ignorate. Capito?

-Suppongo di si...ma qui non ci sono carte, come facciamo?

-Beh, io ho questa...- e mi porse il 5 di picche.- l'ho trovata su uno dei tavolini.

-Io ho trovato questa invece.- disse Ace.- è il 3 di picche.

-Ok...quindi per prendere la carta chiusa lì dovrei giocare a...baccarà?

-Una cosa del genere, ma penso che dovresti usare le radici digitali.- aggiunse Snake.

-Va bene...farò un tentativo...

Sul banco si trovavano tre spazi per posizionare le carte e sopra si trovava una carta coperta da una lastra di vetro, avremmo dovuto ottenere una radice superiore alla carta che si trovava sopra, in questo caso era un 8 di picche.

-No, non basta. Ci vuole un'altra carta...forse non abbiamo cercato abbastanza bene.

-Allora dividiamoci nuovamente e cerchiamo meglio.

Andai verso il camino, che mi insospettiva già da prima, provai ad accendere i due faretti e in successione sulla tela bianca vidi che si crearono tre ombre, il simbolo di fiori, quadri e cuori. Dopo averlo fatto sentii qualcosa cadere, dentro il camino si trovava un sacchetto con dei gettoni.

-Ti conviene usarli nelle slot machine.- concluse Snake.

-Ah, si, penso di si.

Giunsi davanti alla seconda, inserii un gettone e iniziò a funzionare. Non riuscii a ottenere una successione uguale.

-Accidenti! Come faccio a vincere?

-Luna.- disse Clover.- forse dovresti pensare alla successione che hai visto sulla tela. Non vedi che i tre bottoni per fermare la slot sono gli stessi?

-Mhh...hai ragione. Proviamo.

Premetti in successione fiori, quadri e cuori. Funzionò. Sentimmo il suono del cassettino inferiore aprirsi, probabilmente era uno di quelli che serviva per raccogliere gli incassi. Dentro si trovavano la carta numero 2 e la chiave di Venere.

-Fantastico!- urlò Clover.- ora possiamo aprire il cancello!

-Sì, penso che riusciremo anche a prendere la carta numero 8 dal banco di baccarà!

Ritentammo nuovamente a giocare a baccarà e, abbinando le carte 4,3 e 2, riuscimmo a prendere la carta 8 (essendo la somma delle tre carte 9).

-Grande ragazze!- gridò Seven.- ce l'avete fatta! Credete che dobbiamo prenderla?

-Certo. Dopo tutta la fatica che abbiamo fatto per ottenerla!-rispose Clover.

-Ero ironico, era ovvio che dovevamo prenderla.

-Insomma, chi se ne importa! Prendiamola e andiamo.-concluse Ace.

-Credo che sia ora di aprire la porta.- disse Snake.

-Sì, il problema è capire il come.

-C'è quella specie di pannello con un asso e accanto uno spazio vuoto con su scritto “Chiuso”, forse dobbiamo mettere la carta numero 8 lì sopra.-disse Clover.

-Ok, proviamo. E...funziona! Si è aperto!

-Umpf, non è ancora finita, vedi che bisogna mettere delle altre carte!

-Ah già, in effetti...beh mettiamo quelle che ci sono rimaste, la loro radice digitale è 9 dopotutto.

-Perfetto, Luna, si è aperto!

-Bene! Ora possiamo uscire! Andiamo dai!

Gli altri annuirono e uscimmo dalla porta che fino a qualche attimo prima era bloccata. Raggiungemmo lo stesso cancello che avevamo visto prima e inserimmo la chiave di Venere nella serratura e si aprì.

-Bene! Fatevi da parte ora la apro io!- disse Seven.

-Ti do una mano io.-aggiunse Ace.

Ace afferrò la maniglia sul lato sinistro, Seven quella sul lato destro; dopo essersi dati un segnale spinsero e il cancello si aprì.

-Sembra che l'abbiate aperto. Ora dovremmo riuscire a raggiungere il Ponte C, immagino-affermò Snake.

-Snake, ci riuscirai? Voglio dire, le scale...-chiese Ace.

-Per favore, non farti il torto di sottovalutarmi.- disse Snake.

-Infatti! Mio fratello se la sa cavare perfettamente!- aggiunse Clover.

-Sarebbe improbabile che inciampassi perfino se corressi all'indietro.- concluse Snake.

-Buono a sapersi. Andiamo.-concluse Seven.

Alle parole di Seven, corremmo per le scale e le scendemmo velocemente. Dopo poco tempo ci ritrovammo nel Ponte C.

-Guarda Luna!-urlò Clover.

Io avevo la testa altrove, infatti senza essermene accorta scesi un po' più in basso e io e Clover cademmo per tutte le scale rimaste.

-Ahi! Che botta! Ehm...ti serviva qualcosa, Clover?-chiesi un po' rintontita.

-Ehm...volevo dirti che quelle scale erano sommerse...

-Ah quelle che portano il Ponte D. Capisco.

-Ragazze, vi siete fatte male?- chiese Seven.

-Ahi. No, non tanto almeno.

-Dovreste fare più attenzione, in fondo quello cieco sono io.- disse Snake cercando di sopprimere un sorrisetto divertito.

-Ah ah, simpaticissimo. Davvero.- risposi ironicamente. -Comunque, come ha detto Clover, le scale che portano al Ponte D sono totalmente sommerse.

-Come il fondo della scalinata centrale.- disse Seven.

Dopo esserci rialzate un po' doloranti, raggiungemmo il Ponte C. Di fronte alle scale si trovavano due ascensori. Sembravano identici a quelli trovati di sopra. In mezzo si trovava un lettore di schede che raffigurava il simbolo di Mercurio. Per il momento decidemmo di lasciare da parte gli ascensori e di ritornare verso le scale. A sinistra c'era un altro corridoio. C'erano svariate porte allineate lungo i lati. Sembravano estendersi per l'infinito.

-Merda, non abbiamo abbastanza tempo per controllarle tutte, vero?- chiese Seven.

-Magari possiamo controllarle dopo. Andiamo a vedere l'altro lato.- rispose pacatamente Clover.

Ci voltammo e ritornammo sui nostri passi, a destra si trovava un altro corridoio. Dopo un po' raggiungemmo un'area grande quanto la stanza dove ci trovavamo prima. Sulla sinistra si trovavano 4 porte francesi.

-Bene, apriamole.- dissi.

Gli altri annuirono, la porta davanti Ace si aprì e decidemmo di entrare. Eravamo in una stanza enorme pieno zeppo di letti, davanti si trovavano tre porte numerate, la 3, la 7 e la 8.

-Che posto è questo?- chiese Seven.

-Forse...un ospedale?-rispose Ace.

-Sì, riconoscerei questo odore ovunque.-aggiunsi.

-Diamo un'occhiata a quelle porte.- disse Clover.

-Sì, buona idea.- disse Seven.

In mezzo alla porta 3 e 7 si trovava una porta senza nessun numero, ma nessuna di esse voleva aprirsi. Erano bloccate, ovviamente.

-Ehi, guardate qua!-urlò Ace.

-Cosa?

-Il RED...

-Ehi, il display è spento...

-Anche se proviamo ad identificarci non succede niente...

-Non funziona nessuno di essi...

-Pare che alcuni pezzi dell'hardware interno siano stati rimossi.-aggiunse Snake.

-Quindi i RED non funzionano perché qualcuno ha tolto dei pezzi.

-Esattamente.

-Ma perché?

-E che ne so io.

In quel momento udimmo il suono della porta che si apriva, ci voltammo e vedemmo che si trattava degli altri: Junpei, Santa, June e Lotus.

-Ehi ragazzi!- urlò Junpei.

-Cosa ci fate qui?- chiesi un po' dubbiosa.

Dopo un momento di totale silenzio cominciammo a scambiarci informazioni, parlammo delle stanze in cui ci trovammo e di come avevamo raggiunto tutti quanti questa stanza d'ospedale. Nessuna delle informazioni era utile, ma poco importava, il solo fatto di sapere che tutti stavamo bene ci rincuorava. Eravamo ancora vivi e questo ci faceva sentire meglio.

-Non va bene comunque.- disse June.- se i RED non funzionano non possiamo passare.

-Che ne dite del corridoio di prima? Magari lì c'è qualcosa...- chiese Clover.

-No, non c'è nulla lì. Abbiamo dato un'occhiata veloce. C'erano varie stanze, anche se nessuna sembrava esser stata usata da pazienti per molto tempo.- rispose Junpei.

-Pazienti? Vuoi dire che quelle porte conducono a delle stanze di ospedale?

-Così sembra. A quanto pare hanno molte stanze singole oltre a questa enorme.

-C'era anche un porta alla fine del corridoio, ma era bloccata.- aggiunse Santa.

-Aveva il simbolo di Giove.- disse June.

-Ma noi dove ci troviamo? In una nave passeggeri o qualcosa del genere?- chiesi.

Nessuno però riusciva a darmi una risposta, nemmeno Snake. Seven interruppe il silenzio:

-Scommetto che è una nave ospedale. Probabilmente è il Gigantic.

-Gigantic?

-Che cos'è?

-Il Gigantic...era stata una nave gemella del Titanic, costruita agli inizi del XX secolo. Il Titanic aveva due navi gemelle identiche in tutto per tutto. Si dice che il Gigantic sia una di queste. Inizialmente era stata pensata per essere una nave passeggeri, come il Titanic, ma poco dopo iniziò la Prima guerra mondiale, e dovette convertirsi in una nave ospedaliera sotto gli ordini della marina britannica. Qualche tempo dopo il Gigantic venne danneggiato da una nave tedesca nel Mar Egeo. Riuscì ad arenarsi dopo l'incidente e quindi a non affondare. Che cosa accadde dopo al Gigantic? Una teoria vuole che un uomo chiamato Lord Gordain l'abbia acquistata. Si diceva che lui fosse uno dei pochi uomini che sopravvisse alla tragedia del Titanic, e quel trauma lo avesse reso un collezionista ossessivo di tutto ciò che fosse collegato al Titanic. Man mano che la sua ossessione cresceva, iniziò a desiderare il Titanic stesso. Ciò era chiaramente impossibile dato che affondò nell'Oceano Atlantico. Il Gigantic invece non aveva subito un sorte così avversa ed era identica alla sua nave gemella, perciò catturò l'interessa di Lord Gordain.

-Quindi stai dicendo che questo Lord Gordain ha comprato la nave su cui ci troviamo?

-Sì. Almeno credo.

-Non esiste! Non possiamo trovarci su una nave vecchia di cent'anni!- urlò Santa.

-Zitto. E fai attenzione. Dunque è così? Beh, hai delle prove?- chiese Lotus.

-Prove?

-Prove che questa nave sia davvero il Gigantic.

-Beh, ehm... questa nave ha roba simile al Titanic ed è una nave ospedaliera. Così ho supposto che si trattasse del Gigantic.

-Non dirmi che è solo per questo?

-N-no, c'è di più...

-Tipo?

-Beh, ehm...voglio dire...

Seven si guardò in giro disperatamente per evitare lo sguardo di Lotus. Si grattò la testa per un momento, poi cedette:

-Non lo so...

Lotus sospirò e scosse la testa...

-Immagino che la tua memoria non sia tornata, eh?

-M-memoria?- chiesi di scatto.- Che intendi dire?

-Quello che ha detto lei.- rispose Seven.- probabilmente tu non eri ancora arrivata. In parole povere quando mi sono svegliato in questa nave mi sono reso conto di aver avuto un'amnesia.

-Amnesia...? Hai idea di come possa essere successo?

-Beh, se lo sapessi non sarebbe più un'amnesia, non credi?

-Non hai tutti i torti...

Dopodiché una campana cominciò a suonare da lontano. Sembrava l'orologio di prima...contammo i rintocchi con attenzione.

-12 rintocchi...è mezzanotte.

-Quindi ci restano solo 6 ore, giusto?

-Sbrighiamoci! Dobbiamo trovare l'hardware mancante.

-Giusto, ma dove?

-Beh, abbiamo già guardato qui...ma non abbiamo trovato nulla.- disse Seven.

-Giusto.- concluse Lotus.

-Bene, c'è un'ultima cosa da fare.

-Sarebbe?

-Controllare quelle stanze.

-C-cosa? Dobbiamo controllare tutte quelle stanze?!- chiese Lotus.

-Beh, ne avete già controllata qualcuna voi, no?

-Beh, si.- disse Junpei.-ne abbiamo controllata una ciascuno.

-Quindi se ci dividiamo ci metteremo meno tempo. Se ne vediamo tutti 5 o 6 le faremo tutte in poco tempo.

-Quante sono?

-Una cinquantina circa...

-Non mi sembra un'ottima prospettiva.

-Hai altre idee?

-...

Dopo un po' di discussione decidemmo dove cominciare. Al prossimo rintocco di orologio ci saremmo dovuti riunire nella grande stanza d'ospedale per vedere se avevamo trovato qualcosa.

   
 
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