Storie originali > Generale
Segui la storia  |       
Autore: __shammy    17/05/2014    0 recensioni
Cosa cambia improvvisamente nella vita di cinque ragazzi? Un giorno il destino li pone davanti a qualcosa che nemmeno loro sanno di avere, una vita del tutto nuovo che li porterà a scoprire i veri valori dell'amicizia e dell'amore. Vite completamente diverse che scopriranno di avere molto in comune!
Genere: Angst, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
FIVE DREAMS- CAPITOLO 15
-In realtà non c’è molto da dire. Semplicemente loro non sono i miei genitori biologici, ma a me questo non importa- disse senza lasciar intravedere nessun tipo di emozione dal suo tono di voce.
Alessandro non sapeva cosa dire davanti a una situazione che non sapeva affrontare. Si limitava ad osservare di profilo il viso di Luna che era rivolto al cielo azzurro di quel tramonto.
-Sei rimasto senza parole?- gli chiese poi sorridendo e voltandosi verso lui.
-Bè… diciamo che non riesco a capire la freddezza con cui ne parli, sembra la cosa più normale del mondo detto da te-
-Perché non dovrebbe esserlo?- quelle parole l’avevano colpita, non voleva che le cose cambiassero dopo quella confessione. Lei gli aveva spontaneamente rivelato una cosa così importante e non si aspettava di certo quella reazione.
-No che non sia normale, è che per la prima volta ho notato uno sguardo … freddo-
-In che senso freddo?-
-Tu non sei così, negli occhi hai sempre una luce diversa dagli altri, esprimi le tue emozioni attraverso gli occhi, ma non solo … anche l’espressione nel tuo viso dice sempre qualcosa. Invece ora … non n sembri tu- concluse lui, mentre le guardava intensamente. Ora era Luna che non sapeva cosa dire, nessuno fino ad ora lo aveva notato, come nessuno fino ad ora le aveva detto quelle cose. –Se dici che non ti importa così tanto, allora perché hai questo atteggiamento?- ecco qual era il punto. In fondo Luna aveva sempre cercato di nascondere la sua rabbia mascherandosi da una persona che non era lei. Tutti fino ad ora si erano semplicemente limitati a credere alle sue parole, interpretando la sua freddezza come un qualcosa che sentivano non appartenere a lei. Era proprio quel suo modo di fare che convinceva tutti che a lei non era mai importato di essere stata adottata. Tutti tranne Alessandro.
-Nessuno me l’aveva mai chiesto fino ad ora- accennò un mezzo sorriso e teneva gli occhi fissi sulla sabbia per evitare che gli occhi di Alessandro, incrociando i suoi, avrebbero potuto raccontare più di quanto voleva fare lei. –Non so se potresti mai capire … nemmeno io ci capisco molto-
-Almeno ci posso provare.-
-Il punto è che a me davvero non importa di essere stata adottata, anche perché ho i genitori più incredibili del mondo. Ma allo stesso tempo … - la sua voce si fece più roca.
-Allo stesso tempo cosa?-
- … Ho una specie di rabbia dentro, per tutto quello che ho passato. Mi chiedo perché io non possa essere stata adottata quando avevo pochi mesi, tanto da non poter ricordare nulla della mia vita precedente. La mia rabbia sono i ricordi che ho dentro, ho rabbia per non poterli dimenticare- strinse i pugni. Si chiedeva perché avesse detto quelle cose proprio a lui, non si era mai aperta con qualcuno in quel modo su quell’argomento. Nessuno fino ad allora era stato capace di farla parlare così apertamente. Ma ora era arrivato a lui a scombussolare tutta sé stessa. Era quasi sul punto di piangere. Aveva gli occhi rossi e pieni di lacrime. Ma non voleva farlo. Non voleva piangere davanti a lui. Non riuscì nemmeno a voltarsi che sentì un calore che la circondò. Alessandro l’abbracciò di fianco, tenendo la sua testa contro il suo petto. Le baciò la fronte, e a lei scese una lacrima. Lui gliela asciugò con il palmo della mano. –Tranquilla, io ci sono. Per tutto ciò di cui hai bisogno. Io ci sono.- Luna annuì col capo. Alessandro si chiedeva quali fossero i ricordi a cui si riferiva, ma si rese conto che era meglio non scavare troppo a fondo. Aveva pura di farle del male costringendola a ricordare.
Le ci volle un minuto per rendersi conto di quella situazione. Si rimise di colpo dritta asciugandosi le lacrime, e con il viso completamente rosso per l’imbarazzo. –Scusa. Non dovevo. Non ti riguarda e non ti devi sentire obbligato a consolarmi … piuttosto perché non mi dici qualcosa di te? Non so nulla- cercò di deviare l’attenzione per far scomparire quella situazione scomoda.
Alessandro avrebbe voluto replicare che lui non si sentiva obbligato a volerla consolare, ma semplicemente voleva farlo. Ma evitò di esporsi troppo. –Di me?- si limitò a chiedere.
-Si di te. Non so della tua famiglia, di quello che facevi prima … insomma cose così, sempre se ti va di parlarne ovviamente!-
-Diciamo che non è nulla di che, ho due fratelli più piccoli: Marco di undici anni e Christian di quattro, poi mi è sempre piaciuto il calcio. Pensavo fosse la mia unica passione … -
-Che bello! Hai dei fratelli!- gli occhi di Luna tornarono ad avere la stessa luce di sempre.
-Eh già-
-E che rapporto hai con loro?-
-Ah li adoro … sono la cosa più bella che ho, e sono sicuro che siano gli unici che non mi potranno mai tradire!- in quell’ultima parola ci fu un qualcosa di strano che fece capire a Luna che in fondo c’era qualcosa che lei non sapeva.
-Deve essere fantastico avere dei fratelli. Soprattutto più piccoli-
-Se vuoi un giorno te li presento?- le chiese sorridendo allegramente a tutto quel suo entusiasmo.
-Davvero???!!!-
-Sì certo. Se ti fa così piacere!-
-Si sarebbe troppo bello!- Alessandro scoppiò a ridere.
-Che c’è?- ma lui non la rispose e continuava a ridere, - va bene, se non vuoi dirmi perché ridi, fa niente. E che mi dici di Chiara? Come vi siete conosciuti?- chiese poi senza esitare.
La risata di Alessandro si fermò nel sentir pronunciare quell’ultima frase. Anche se cercò di nasconderlo, Luna se ne accorse ugualmente. –Ho detto qualcosa che non dovevo?- gli chiese preoccupata, e pensando che lo adorava quando rideva così.
-No figurati. Solo che è una storia lunga.-
-Se ti va puoi raccontarmela-
Alessandro voleva raccontargliela, ma non sapeva fino a che punto avrebbe potuto raccontarle. Non voleva che lei potesse pensare qualcosa che non voleva. Magari avrebbe potuto fraintendere. Decise che era ancora troppo presto per poterle dire qualcosa del genere. –È lunga, ma non ha molta importanza. Te la dirò un’altra volta-
Luna parve delusa dalla sua risposta, lei gli aveva detto qualcosa di estremamente importante ma lui no. Decise di non fargli altre domande. Trascorsero il resto della serata a passeggiare sulla spiaggia e a giocare con la sabbia. Sembrava che il tempo si fosse fermato, sembrava che tra loro, prima di quel momento, non fosse successo nulla. Sembravano due bambini a cui non importava di niente e di nessuno, se non di divertirsi. Era quella l’unica cosa che contava.
Erano le nove di sera passate, Elena e Raffaele rientrarono a casa ormai sfiniti dal pomeriggio passato insieme. –Nonostante non mi senta più le gambe e abbia ogni singola parte del corpo a pezzi, lo rifarei altre mille volte!- disse Elena appoggiandosi sulle ginocchia una volta entrata in casa.
-Anche io lo farei, pur di vederti supplicare in quella maniera!- e scoppiò a ridere.
-Guarda che non c’è niente da ridere! Poi non ti montare la testa … tanto posso resistere anche senza di te!- replicò incrociando le braccia con aria superba.
Nel vedere quell’espressione buffa, Raffaele non riuscì a fermarsi e continuava a ridere -Ah sì? Vediamo se sai resistere anche a questo!- disse poi Raffaele continuando. Le si avvicinò prendendola per i fianchi e facendole un leggero solletico sulla pancia, poi con una mano le prese il viso e la stava per baciare, - posso resistere!- lo fermò lei con una mano davanti alla sua faccia.
-Okey! L’hai detto tu. Posso anche andarmene allora.- si voltò per andarsene con le mani alzate.
-No aspetta. Stavo scherzando!- disse supplicandolo, poi lo afferrò per un braccio e lo baciò. Lui ricambiò la sua stretta sollevandola da terra per i fianchi e facendola roteare.
                                                                        ***
-Allora mi devi raccontare tutto!- tuonò Luna entrando nella stanza di Elena e buttandosi nel letto.
-Non so se basterà tutta la serata per spiegarti quanto sono stata bene!- le rispose Elena sedendosi di fronte a lei.
-Oh te la devi far bastare! Se è necessario faremo mattina!- era proprio determinata a sapere tutto. Infatti Elena le raccontò tutto per filo e per segno ripetendole ogni qualvolta, quanto le piacesse passare del tempo con Raffaele.
-Si direbbe che sei proprio innamorata cotta!-
-Eh già, non credevo si potessero provare cose simili per qualcuno. Pensa che già mi manca!-
-WOW! Però questo non vuole dire mica che devi trascurare la tua povera amica!- incrociò le braccia Luna.
-Certo che no!- rise dell’espressione buffa sul viso di Luna. –Ora però tocca a te. Com’è andata?-
-È stato bello- disse lei con aria superficiale.
-Ah bene! Mi hai fatto sprecare fiato per raccontarti per filo e per segno tutta la giornata e tu mi liquidi con un <<è stato bello>>?!-
-Ok io e Alessandro abbiamo mangiato con le cose che ho preparato io, in riva al mare all’ora del tramonto … -
-Come??!!! Tu e Alessandro?? Che mi sono persa?- la interruppe Elena di sbotto, con gli occhi spalancati per la sorpresa.
-Ah sì giusto. Questo non te l’avevo detto, Daniele all’ultimo momento non è potuto venire e siamo rimasti solo noi due-
-E quando pensavi di dirmelo?!- Elena sembrava più turbata di Luna per quella situazione. In effetti lo era.
-Ora. Te lo sto dicendo ora. Ma comunque non ti impressionare! Non è successo nulla!- cercò di tranquillizzarla.
-Facile dirlo. Scusa ma un appuntamento in riva al mare con il tramonto non può non essere romantico!-
-Ma non è stato un appuntamento!!!!-
-Non ufficiale, ma lo sarebbe stato. E pure perfetto!-
-Non dimenticarti che è FIDANZATO!- aveva urlato quell’ultima parola, come per ricordarlo più a sé stessa che all’amica.
-Ma non conta! Possibile che tu non te ne renda conto??!!- piagnucolò con aria ormai disperata, -non te ne accorgi per come ti guarda?-
-Ma che dici?! Ti ho già detto che è fidanzato, e ne è anche innamorato!-
-Sì certo, convinta tu! Comunque, se “non” è stato un appuntamento, che avete fatto?-
-Ma niente, abbiamo parlato … -
-E? La tua voce mi dice che c’è stato altro-
-Gli ho detto che sono stata adottata-
Scese il silenzio, per la prima volta di quegli ultimi minuti, Elena rimase senza parole. Luna si chiedeva perché ogni volta che toccava quell’argomento, tutti non sapevano cosa dire.
-E lui cos’ha detto?- disse poi, sembrandole la cosa più naturale da chiedere.
-Le cose che dicono tutti, cioè che non l’avrebbe mai detto eccetera eccetera … -
-Ne sei sicura?-
-Sì certo!- voleva evitare di dirle quel breve contatto avuto con Alessandro, anche se moriva dalla voglia di condividerlo con qualcun altro che non fosse il suo corpo e la sua mente. –Poi mi ha abbracciata- abbassò gli occhi con segno di resa.
-Ha ha! Lo sapevo! Scommetto che stavi per scioglierti, te lo si legge in faccia- saltò dal letto e le puntò il dito contro, gesto che a Luna fece ridere.
-Si certo … per la vergogna!-
-Anche per quello, sicuramente!-
                                                                              ***
Era mezzanotte e come al solito, Luna non riusciva a dormire. Si svegliò di colpo sudata, si rigirò nel letto più volte. Quando capì che il sonno era passato, decise di scendere a prendere un bicchiere d’acqua. Scese in cucina quando sia accorse che qualcuno l’aveva preceduta. Si fermò dietro la porta e sbirciò da fuori. Erano i ragazzi. Erano seduti attorno al tavolo con le birre in mano. Probabilmente anche loro erano stati colpiti dall’insonnia. Parlavano a bassa voce.
-Eh bravo! Siete rimasti soli soletti!!- era la voce di Raffaele che si rivolgeva ad Alessandro.  
 -Ma guarda chi parla!- gli fece eco Daniele.
-Ma a me è diverso, io Elena stiamo insieme ufficialmente! Ma comunque cosa avete fatto?-
Luna pensò che non solo le ragazze, come pensava lei, facevano questo tipo di conversazione, ma non capiva a chi si riferisse quel “soli soletti” se Alessandro e Chiara stavano insieme ufficialmente.
-Ma niente … abbiamo parlato- anche lui rispondeva con superficialità.
-Le hai raccontato anche quella storia?- gli chiese poi Daniele.
-No quella no-
La conversazione iniziava a farsi interessante, e se per un frazione di secondo Luna aveva pensato di tornare in camera sua, dopo quelle ultime due frasi, fu subito abbandonata dal pensiero. Ora voleva rimanere, ed era quasi convinta che stessero parlando della serata che avevano trascorso insieme, lei e Alessandro.
-Quale storia?- chiese Raffaele perplesso dagli sguardi dei due amici.
Alessandro decise di raccontarglielo, così come aveva fatto con Daniele. Gli raccontò tutto dall’inizio, partendo da quando aveva conosciuto quei ragazzi, quando si accorse che molte cose non quadravano, quando minacciavano di far del male alla sua famiglia, fino ad arrivare a quando poi aveva conosciuto Chiara e lo aveva aiutato. Luna era rimasta lì. Ascoltando tutto. Non poteva credere alle sue orecchie. C’erano molte cose che non sapeva, e le si spezzò il cuore. Ora capiva perché Alessandro non poteva non amare Chiara. Era lei la persona che lo aveva aiutato in un momento così difficile. Le venne da piangere per l’angoscia, in un certo senso avrebbe voluto essere lei. Avrebbe voluto aiutarlo e starle vicino. Ma soprattutto si chiedeva perché non avesse voluto raccontarglielo quando lei gli aveva chiesto come si erano conosciuti lui e Chiara. Era terribilmente triste poiché Alessandro non si era fidato di lei. Aveva un’espressione a dir poco sconvolta.
-Che ci fai qui?- le chiese d’un tratto Alessandro che era in piedi davanti a lei, immobile. Vedendo il suo viso, capì che aveva ascoltato tutto. Era preoccupato per quello che sarebbe successo dopo.
Luna non parlò. Alzò lo sguardo incrociando i suoi occhi, che le scatenarono un tornado di emozioni. Non sapeva cosa dire. L’unica cosa che fu in grado di fare fu quella di abbracciarlo. E lo fece. Si lanciò di scatto intorno al suo collo e non disse nulla. Lo strinse a lei come non aveva mai fatto. Lui ricambiò. Per qualche minuto non dissero nulla.
-Perché non mi hai detto niente?- gli chiese poi non mollando la presa.
Lui la attirò a se ancora più vivamente. Poi le prese una mano e disse: -Vieni. Andiamo fuori-
Uscirono in giardino. Lui la trascinava dietro di sé. Arrivati fuori, si fermarono uno di fronte all’altra.
-Perché non ne hai voluto parlarmene?- gli chiese Luna
-Non volevo che pensassi male- abbassò lo sguardo, non era pronto per affrontare gli occhi marroni e profondi di Luna.
-Io non penserei mai male di te-
-Sai a volte non è facile fare i conti con un passato difficile, soprattutto quando per colpa tua hai  provocato danni, semplicemente non volevo che conoscessi questo lato di me. È un lato che io odio-
-Purtroppo il passato ritorna sempre. E io ti posso capire, so cosa significhi provare rabbia verso quel ricordo. E credimi non c’è cosa migliore che dimenticare con l’aiuto di qualcuno- era vero. Luna riusciva a comprendere quello che provava e voleva aiutarlo. Voleva far scomparire dal suo volto quell’espressione dura e piena di risentimento. Ma sapeva che non poteva dargli un sostegno che non fosse quello di una semplice amica, e questo la faceva stare male.
-Grazie. Davvero- voleva farle capire che le bastava lei per stare bene. A lui bastava avere lei accanto.
-Che fate?- chiese Elena sbucando da dietro, e interrompendo Raffaele e Daniele che erano attenti a fissare il giardino dal salone. –Guarda!- le disse Raffaele tirandola a vicino a lui e abbracciandola per un fianco. Stavano osservando tutti e tre Luna e Alessandro che parlavano nel giardino, sembravano che stessero guardando il tanto atteso finale di una telenovela.
-Mi fanno rabbia quei due! Si piacciono e nemmeno decidono di mettersi insieme!- ringhiò Daniele.
-Il problema è Chiara!- disse poi Elena.
-Cosa? Ma se si sono lasciati!- tuonò Raffaele, che quando lo aveva saputo ne era stato contento. Non gli era mai stata simpatica.
-Davvero?!- chiese incredula.
-Sì, lui non ha provato mai nulla per lei. Credo l’unica di cui sia innamorato per davvero è Luna- concluse Daniele.
-Benissimo. Allora mi è venuta un’idea!-
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: __shammy