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Autore: ShawnArms    18/05/2014    2 recensioni
Hermione sorrise.
- E vuoi tu Hermione Jean Granger prendere Harry James Potter come tuo sposo?
- Lo voglio.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Un po' tutti | Coppie: Draco/Ginny, Harry/Hermione, Luna/Ron
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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- Questa storia fa parte della serie 'Come d'incanto'
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Il ragazzo stava correndo per Hogsmeade, una leggera pioggia aveva iniziato a cadere fin da quella mattina.

Il sole era da giorni che non si faceva vedere e pur essendo Luglio faceva un freddo cane. Molti meteorologi avevano costatato che era da più di cinquant'anni che non si verificava un'estate del genere.

Harry si era beccato la sua bella dose di sfortuna: aveva dimenticato l'ombrello a casa e quando era arrivato, materializzandosi, nella piazzetta di Hogsmeade la pioggia gli aveva bagnato tutti gli abiti, i capelli neri gli si erano appiccicati alla fronte.

Hermione, che aveva reagito sorprendentemente bene al fatto che fosse stato il marito ad averle comunicato di essere in dolce attesa, aveva cominciato a farsi trattare da principessa e voleva ogni giorno un dolce diverso e, come ogni donna incinta, cambiava umore ogni dieci secondi: un vero disastro per suo marito.

- Harry! Questa mattina ho visto un programma di cucina e mi è venuta voglia di mangiare dei cioccolatini con cocco gratinato! Non è che me li prenderesti?- chiese lei adorante.

- Herm sei incinta di un mese, puoi ancora uscire di casa! – rispose lui, stufo delle continue richieste.

- Come osi! Sai cosa mi potrebbe capitare in questo stato? Potrei ammalarmi e il bambino ne risentirebbe!

- Sono tutte paturnie che ti sei fatta tu!

- Sì, hai ragione! In queste settimane non ho fatto altro che piangere. Come puoi amarmi ancora? Sono una moglie e mamma terribile! – disse lei piagnucolando.

- No dai non fare così. È del tutto normale avere molti stati umorali diversi. Io ti amo follemente e poi, per tutte le bacchette magiche, non sei una pessima mamma! – Harry si avvicinò alla ragazza e la abbracciò forte.

Lui posò una mano sul ventre ancora piatto della ragazza, lo accarezzò e poi baciò Hermione.

- Poiché siamo in vena di dolcezze: quand'è che mi vai a prendere i cioccolatini? – sussurrò lei.

Eh che caspita, ma questa è una congiura!

Harry entrò a Mielandia, il cappuccio fradicio in testa. Il negozio era vuoto, apparte lui e una famiglia con due bambini.

Sugli scaffali di legno erano esposti un sacco di dolci: Api Frizzole che si libravano magicamente in aria, giganteschi barattoli di vetro contenenti tantissime Gelatine Tuttigusti+1, piccoli pacchettini di Gomme Bolle Bollenti incartati con stagnola dai colori dell'arcobaleno ...

La parte sinistra del negozio era invece dedicata ai dolciumi più strani e rivoltanti, come ad esempio gli scarafaggi a grappolo, che una volta Harry aveva dovuto mangiare per scommessa.

Nel negozio ogni cosa era impregnata di zucchero e anche la proprietaria sembrava essersi spruzzata un profumo al sapore di Big Bubble.

Harry si avvicinò grondante d'acqua all'appiccicoso bancone, dove la signora Douglas stava leggendo una rivista di gossip.

- Salve. – la strega alzò lo sguardo da una pagina raffigurante le immagini del matrimonio di un V.I.W.

- Oh buongiorno signor Potter. Qual buon vento vi mena?

- Mia moglie mi ha chiesto di prenderle alcune scatole di cioccolatini con cocco gratinato. Ne ha in negozio o sono un dolce babbano impossibile da trovare nel mondo magico?

- Non si preoccupi! A Mielandia è impossibile che non ci sia un dolce, aspetti un attimo. – la donna andò nel magazzino a cercare i cioccolatini.

Uno dei bambini, che si accorse della presenza di Harry, spalancò la bocca e cominciò a tirare la manica della madre, una donna bionda sulla trentina.

- Mamma! Mamma! Guarda, c'è Harry Potter. È davvero lui, ha la cicatrice e tutto il resto! – il diretto interessato si appiattì la frangetta e si girò verso il bancone.

- Ma cosa dici! Non vedi che è solo un ragazzo con i capelli neri? E poi lo sai, è maleducato indicare una persona col dito. – il bimbo abbassò il braccio deluso.

L'ho scampata bella! Non mi sono mai piaciuti gli autografi.

Poco dopo la padrona del negozio tornò da Harry; in mano due scatolette bianche.

- Ecco a lei! Ho fatto fatica a trovarli, era da parecchio tempo che qualcuno non me li chiedeva, sono cinquanta zellini. – il ragazzo pagò e uscì velocemente dal negozio.

Per fortuna aveva appena smesso di piovere e un timido sole stava a poco a poco uscendo dalle nuvole grigie.

Quando Harry tornò a Grimmauld Place, la moglie era nella camera che una volta era appartenuta a Sirius.

Le pareti erano state imbiancate con diverse mani di pittura bianca e gli stipiti delle vecchie porte erano stati rivestiti di foglie d'oro.

Il vecchio letto di Sirius era stato rimpiazzato da un morbido letto matrimoniale d'inverno ricoperto da un caldo piumone giallo, in un angolo una piccola culla color limone fatta di legno chiaro aspettava di essere riempita; un lampadario d'ottone pendeva da soffitto.

Hermione era vicino all'armadio a muro e si stava scattando una foto allo specchio.

- Ma che diamine stai facendo? – chiese Harry incuriosito.

- Ho deciso che mi farò una foto ogni giorno, così alla fine si vedrà come il nostro bambino è cresciuto in nove mesi! – la ragazza era entusiasta, l'altro un po' meno.

Il servizio fotografico ci mancava!

Per non suscitare le ire della moglie, il ragazzo si limitò a sorridere accondiscendente. Hermione stava cominciando a incicciottirsi: il seno aveva preso una taglia e i fianchi erano decisamente più rotondi.

Harry adorava che la sua donna stesse diventando più formosa, ogni giorno che passava diventava sempre più bella e radiosa.

- Sai cosa ti ho portato?

- Non ne ho la più strapallida idea – disse lei voltandosi.

- I tuoi cioccolati con il cocco gratinato! – Harry si aspettò una reazione entusiasta.

- Non per fare la guastafeste, ma ... non ho più fame. – una mortificata Hermione si stese sul letto.

Cosaaaa? Mi hai obbligato a uscire di casa con la pioggia, sono andato fino a Hogsmeade per trovare questi maledetti dolci e tu mi dici che non hai fame?Mannaggia a te.

- Basta che però li mangi prima o poi!- bofonchiò il moro.

- Mhmh ... senti oggi sono molto stanca e non mi va di cucinare ... potresti farlo tu e dopo puoi portarmi il vassoio in camera? – la ragazza si sistemò un cuscino dietro la testa e, prese il libro che aveva sul comodino: " Il bello dell'essere madri: guida pratica ai nove mesi."

- Come desidera vostra altezza! – Harry s'inchinò e Hermione scoppiò a ridere.

Mentre il marito scendeva le scale borbottando la riccia sorrise.

Potrei scrivere un libro per aiutare tutte le ragazze nella mia situazione e potrei intitolarlo: " I vantaggi della gravidanza ovvero come piegare i propri mariti contro il loro volere".

 
   
 
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