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Autore: HZLNL_1D    18/05/2014    7 recensioni
Dopo aver avuto soltanto delusioni, tendi sempre a stare sulle tue, a mantenere una certa distanza dalle persona, qualsiasi rapporto ci sia, tendi a mantenere una certa distanza da tutto quello che potrebbe procurarti altro dolore.
Ti abitui alla solitudine, oltre a quella esteriore, anche a quella interiore, che è peggio.
Impari a fare affidamento solo tu stesso.
È così la vita: ti toglie e ti da.
Sta a te trovare un modo per sopravvivere.
Qualcuno, per cui sopravvivere.
_______________________________
Dicono che gli opposti si attraggono.
Ma se per una volta, fossero due persone apparentemente diversi ma così profondamente uguali ad attrarsi?
Dalla storia:
"Allora, vado così ti lascio sola."
"Tanto ci sono abituata."
"Ok, vado."
"Ho detto che ci sono abituata, non che mi piace."
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Ashton Irwin, Calum Hood, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Dangers incoming

-Brutto pezzo di idiota! Ho bisogno di sapere una cosa e spero le tue risposte non confermino la mia idea. Dov’eri questa mattina? E perché diavolo non eri alla lezione di chimica? Cosa diavolo stavi facendo?- Calum scattò contro il suo amico, che intanto continuava a guardarlo perplesso mentre fumava la sua Lucky Strike.
-Amico calmati! Da quando ti importa così tanto se salto una lezione o meno?-
-Non m’importa se salti una lezione, puoi anche giocarti l’anno e farti bocciare, ma Ashton m’importa se ti fai beccare mentre pesti qualcuno!- Calum cercò di calmarsi, mentre il ragazzo biondo dagli occhi verdi lo guardava ancora stranito.
Per quanto si sforzasse non riusciva a capire le parole dell’amico.
-Calum, non capisco. Ora vedi di calmarti e parliamo per bene. E questo tuo tono di voce mi sta irritando.- 
-Ok, andiamo a sederci. Ho bisogno di calmarmi. Mi farai morire un giorno, me lo sento.-
Il biondo rise alle parole dell’amico mentre andavano a sedersi sul muretto nel cortile della scuola.
-Ieri mi hai detto che oggi avresti dovuto parlare con Noel. O sbaglio?- tentò Calum, questa volta più calmo.
-Si e abbiamo parlato.- disse Ashton mimando le virgolette all’ultima parola.
-Ashton accidenti! Quante volte ti ho detto che devi risolvere i tuoi affari fuori dalla scuola? Ricordi l’ultima volta cosa è successo?-
-Si, ricordo cosa è successo. Ma adesso cosa centra? Non mi ha visto nessuno e Noel non parlerà sicuramente.- 
-Ecco, forse qualcuno ti ha visto.-
Calum sussurrò appena quelle parole, non convinto che Ashton l’avesse sentito, ma quando lo vide con la mano sospesa a mezz’aria capì che aveva sentito tutta la frase.
-Chi?- disse Ashton voltandosi brusco verso l’amico.
-Ash… Io non credo sia qualcuno che potrebbe creare problemi ma devi stare attento. Dannazione!- 
-Calum. Ti ho chiesto chi è.-
-La ragazza nuova.- disse Calum senza distogliere lo sguardo da quello del biondo. E in quel momento Ashton ricordò l’episodio di quella mattina. Ricordò quando sia lui che Noel sentirono qualcosa provenire dalla porta di quell’aula.
-Allora devo fare quattro chiacchiere con questa tipa. Deve sapere chi comanda.- disse Ashton con voce maliziosa.
-Ashton no. Non peggiorare la situazione. Non sono sicuro che ti abbia visto, o forse si. L’ho vista scossa e.. Ashton promettimi che non le farai nulla! Secondo me non ti avrà nemmeno visto in faccia!- Calum si sforzava di non urlare, ma il suo amico era indifferente. Non mostrava alcun segno di interesse nel rispondergli.
-Ashton, promettimelo. O giuro che ti starò addosso di continuo, non ti lacerò respirare!- 
-Ok, non le farò niente. Ma se parla se la vedrà con me.- disse il ragazzo per poi sparire tra i corridoi della scuola.


Haley uscì da quella scuola stanca e annoiata.
Non le era mai piaciuto andarci, ma almeno una volta aveva delle persone con cui parlare. 
A parte quel ragazzo, Calum, non aveva parlato con nessun altro durante tutta la mattina.
Tutti la fissavano per i corridoi e per tutto il tempo fu costretta a sentire i commenti perfidi delle cheerleder che criticavano il suo modo di vestire, dei giocatori di football che commentavano apertamente e senza scrupoli il suo fisico e i commenti di quelli che si chiedevano semplicemente chi fosse o da dove venisse.
E in quel momento si ricordò di quei due ragazzi in quell’aula. 
Forse non era niente di importante, forse era solo una stupida rissa tra ragazzi. Eppure avrebbe tanto voluto vedere il volto del ragazzo biondo. Avrebbe capito qualcosa dalla sua espressione, pensò.
Stava camminando, cercando di sforzarsi nel ricordare la strada che portava a casa. Non aveva nessuna voglia di perdersi. 
Si sentiva osservata e seguita da quando aveva varcato il cancello della Richmond High School, ma ogni volta che si voltava non trovava nessuno.
Sentì una macchina affiancarla ma si trattenne dal girarsi a guardare chi era e affrettò il passo.
Sentì lo sportello della macchina sbattere e dei passi sempre più vicini a lei così cominciò a correre più veloce,fino a quando venne afferrata per un braccio.
-Haley, sono Josh!- 
In quel momento si accorse di aver tenuto gli occhi chiusi.
Non riusciva a dire niente, non riusciva a capire cosa gli era preso. Sentì gli occhi cominciare a bruciare e formarsi un nodo nella gola.
Non voleva piangere lì e poi senza un valido motivo.
Si era solamente spaventata.
-Haley va tutto bene, cosa è successo?- Josh la osservava preoccupato, non sapeva perché fosse così spaventata.
-Si, scusa. Mi sono solo spaventata. Sto bene.- Haley prese un lungo respiro e cercò di calmarsi.
-Non ho fatto in tempo a venirti a prendere a scuola, scusa. Andiamo a casa?- le chiese Josh mentre le accarezzava un braccio nel tentativo di tranquillizzarla.

Aveva cercato di non farlo, ma era da apprezzare che si fosse limitato a seguirla. Doveva assolutamente vedere chi era, non voleva farle del male. Non per il momento.
Aveva chiesto ad un ragazzo del primo anno chi fosse la ragazza nuova e Mitchell,così si chiama il ragazzo, gliel’aveva descritta con la voce tremante, sperando di non fargli perdere la pazienza.
E fu in quel momento, appena Mitchell ebbe finito di parlare, che Ashton vide la ragazza varcare il cancello della Richmond.
La segui per le strade che intraprendeva e quelle strade portavano allo stesso suo quartiere. Rise pensando che sarebbe stato più facile così tenerla sott’occhio, perché avrebbe dovuto farlo per qualche giorno,almeno fino a quando non fosse stato sicuro che non avrebbe parlato.
Ma quel suo ghigno scomparve dal suo viso non appena vide che saliva in macchina con un ragazzo. Anzi quel ragazzo.
Josh Bennet.
L’agente della Hornsby Police.
Lo stesso agente che l’aveva fermato per possesso di erba.
Lo stesso agente che l’aveva messo dentro un paio di volte per due tre notti.
Si fermò qualche metro più indietro di loro e non appena fu sicuro che fossero partiti corse dal suo, unico, amico.

-Cazzo! Ti rendi conto! Josh Bennet! Cazzo!- diede l’ennesimo pugno contro la parete.
-Ashton mi avevi promesso che non le avresti fatto nulla. E smettila che se continui così mi demolisci la camera!- lo ammonì Calum.
-E non le ho fatto niente, diamine. L’ho solamente seguita!-
-Solamente seguita!?- 
-Calum cosa te ne frega di lei ora? Spiegami?- disse Ashton oramai pieno di rabbia.
-Ashton non la conosco e non mi interessa. Mi preoccupo per te e soprattutto ora che sai che conosce Josh Bennet, devi stare attento!- 
-Secondo te che legame hanno? Insomma.. Si passano si e no dieci anni,avrà la nostra età lei. Sua nipote? Sua cugina?- chiese Ashton riflettendo e ignorando le parole dell’amico.
-Magari è la sua ragazza.- disse Calum facendo spallucce.
-Vado amico, ci vediamo domani. Ho da fare.- Ashton si alzò improvvisamente dal letto e dopo aver dato una pacca sulla spalla dell’amico, uscì di corsa da quella casa.

-Haley, posso? Ti ho portato una tazza di tè.- disse Josh gentilmente, prima di aprire la porta della camera della ragazza.
-Grazie, non dovevi disturbarti.- Haley gli rivolse un sorriso e prese la tazza tra le sue mani.
-Che leggi?- disse Josh indicando il libro aperto sul letto.
-Un vecchio libro, me lo aveva regalato mia madre.- disse Haley sorridendo al ricordo di quel suo compleanno.
Josh si sentì a disagio per aver toccato un punto delicato, così cerco di cambiare discorso e di parlare del vero argomento per cui era andato nella sua stanza.
-Haley, vorrei parlarti di alcune cose.- 
-Certo, però siediti. È casa tua e non dovresti stare in piedi.- disse Haley ridendo leggermente nel vedere Josh in imbarazzo.
-Si e adesso è anche la tua.- si sedette sul letto, di fronte la ragazza. -Comunque, volevo parlarti di com’è la vita qui. Io lavoro nella polizia e conosco molte persone. Questo è un quartiere sicuro,ma ci sono sempre delle persone da cui dovrai tenerti alla larga Haley, persone poco affidabili.-
-Si, starò attenta.- in quel momento le immagini della mattina le passarono nuovamente davanti. -Josh, posso dirti una cosa?- 
-Certo, puoi dirmi qualsiasi cosa.- le sorrise e le fece segno di continuare.
-Questa mattina a scuola, mentre cercavo l’aula di chimica, mi sono imbattuta in una scena davvero poco carina e... non so, forse non è niente di che. Ma mi ha scosso, vorrei parlarne con qualcuno...- 
-Cosa hai visto?- chiese Josh interessato.
- C’erano due ragazzi, in un’aula. E uno dei ragazzi stava picchiando un altro. Ho visto solo il ragazzo assestare un pugno allo stomaco dell’altro e poi sono scappata.- disse con la voce che le tremava.
-Sapresti descrivermi i ragazzi?- 
-Il ragazzo che ha dato il pugno non l’ho visto in viso, era biondo e i capelli ondulati, di un‘altezza normale. L‘altro invece in viso era ridotto male, non l‘ho visto bene.- 
-Per questo eri così scossa oggi?- 
Haley annuì ma non aggiunse una sola parola.
-C’è un ragazzo della tua età, che abita in questo quartiere. Si chiama Ashton. È alto e biondo. Ha avuto dei problemi. Nessuno conosce la sua famiglia, nemmeno lui alla fine. Sta sempre con un ragazzo, si chiama Calum Hood se non sbaglio.-
Calum.
-Oggi Calum mi ha accompagnato in classe, mi ero persa.- disse Haley spaventata. -Credi sia stato questo Ashton oggi?-
-Non lo so, ma non preoccuparti. Calum sembra molto diverso dal suo amico, ma mi raccomando Haley sta alla larga da Irwin.- 
-Va bene.- Haley annuì, promettendo a Josh e anche a se stessa di starne alla larga. Non lo aveva mai visto e mai lo avrebbe voluto vedere. 
Doveva starne alla larga.
-Ti lascio riposare, domani ti accompagno e ti prendo io a scuola. Notte.- disse Josh sorridendole.
-Josh?- lo richiamò Haley prima che uscisse dalla stanza.
-Si?-
-G-grazie..- disse timidamente per poi abbassare lo sguardo.
Josh le sorrise ancora una volta e uscì dalla camera chiudendosi la porta alle spalle.
Haley era davvero grata a Josh. 
Stava cercando di darle una vita normale, nonostante tutto.
Stava cercando di proteggerla, nonostante si conoscessero da due giorni.
Stava cercando di farle da amico e da fratello e lei lo apprezzava.

Si alzò dal letto e prese il suo diario. 
Aveva quel diario dall’età di quindici anni, ci scriveva sempre ma poi aveva smesso. Ricominciò quando venne portata nella casa-famiglia. Era l’unico modo per sfogarsi. Ma poi conobbe Janelle e cominciò di nuovo a non scrivere. Raccontava sempre tutto a lei, parlava di tutto con lei. 
Ma ora, sentì il desiderio di scrivere. 
Non seppe bene dire da cosa fu spinta, ma prese quel diario e cominciò a scrivere.

Un anno e mezzo, quasi.
Quanto tempo. Mi manca scrivere.
Sembra che la mia vita stia avendo un cambiamento, ancora.
Non so bene se in positivo o negativo, ma sta cambiando.
Josh è un tipo ok. Mi sta simpatico. E si preoccupa per me.
Mi sta dando una casa, un posto in cui vivere.
A modo suo sta cercando di darmi una famiglia.
Oggi è stata una giornata strana. 
Quel ragazzo poi... Ashton.
Prima o poi lo vedrò, frequentiamo la stessa scuola. Ma non voglio conoscerlo. È … pericoloso.
Eppure vorrei tanto vederlo. Non so cosa mi spinge a questo, ma sono curiosa.
Non credevo un ragazzo della mia età potesse essere così temuto, così... pericoloso.


Gli occhi le si appesantirono e cominciò a sbadigliare senza sosta, così si fermò.
Chiuse il diario e si alzò per posarlo nella sua nuova scrivania.
Si avvicinò alla porta finestra per chiuderla, ma decise prima di dare un’occhiata fuori.
Uscì e le si presentò davanti una schiera di villette e la strada.
Niente di speciale, ma le stelle che illuminavano il cielo quella sera erano molto belle e Haley le ammirava con un sorriso sul volto.
Lei e suo padre guardavano sempre le stelle.
Ebbe di nuovo quella strana sensazione di essere osservata e abbassò lo sguardo sulla strada. Non vide nessuno.
Guardò meglio e scorse qualcuno vicino al lampione che dava un po’ di luce alla strada.
Era coperto dal cappuccio della felpa nera, dei pantaloni dello stesso colore e teneva una sigaretta nella mano destra.
Nonostante fosse buio, vide uno strano luccichio negli occhi di quella figura. 
Un brivido percorse la sua schiena e senza aspettare ancora Haley entrò dentro e chiuse di corsa la finestra.
Si mise sotto le coperte e sentì il cuore che le batteva a mille.
Si addormentò con un nome che le rimbombava per la mente.
Ashton.

_____________Spazio autrice_______________________
Ciao ragazze ♥
Allora, ho scritto questo capitolo tutto in una volta, spero sia leggibile ahah 
Mi direste cosa ne pensate? 
Vorrei ringraziare chi segue la storia e chi recensisce, vi ringrazio♥
Ah, nello scorso capitolo ho messo le foto di alcuni personaggi e avrei dovuto mettere anche quella di Janelle ma ho combinato qualche guaio e quindi la sua non c’era alla fine ahah
Quindi la metterò in questo capitolo :)
Okay, spero questo capitolo vi piaccia e non vi abbia annoiato.
Baci,
Giada♥

Janelle.
  
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