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Autore: aduial    18/05/2014    4 recensioni
Il viscido ometto condusse il giovane Serpeverde davanti a uno scaffale e gli mostrò una splendida collana di opali neri.
“Questo splendido ornamento apparteneva a una sua antenata, Opal Black. Se vuole degnarmi di qualche minuto del suo tempo, le racconterò una storia che merita di essere ascoltata…”
Breve storia sulla maledizione della collana che ha quasi ucciso Katie Bell, che ci crediate o no, non è sempre stato uno strumento di morte, ma anche una promessa d'amore.
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Contesto generale/vago
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Eccomi qua con una one-shot nata da un’ispirazione improvvisa. Spero che vi piaccia!
 
Opali neri
 
Draco Malfoy era ormai disperato. Quel maledetto Armadio Svanitore non voleva saperne di funzionare. Il ragazzo tremava al solo pensiero di che cosa avrebbe potuto fare l’Oscuro Signore alla sua famiglia se non fosse riuscito a portare a termine la missione. Improvvisamente ebbe un’idea, sarebbe stato rischioso, ma valeva la pena tentare.
 
Era ormai il tramonto quando riuscì a sgattaiolare fuori dai cancelli della scuola. Appena uscito, si rilassò e svuotò la mente, concentrandosi intensamente, come sua zia Bellatrix gli aveva insegnato durante l’estate precedente. Sentì un fastidioso strappo all’ombelico e quando aprì gli occhi si trovò davanti una via sporca e oscura: Notturn Alley. Leggermente schifato dal sudiciume che imbrattava la strada fortunatamente deserta si voltò verso destra, dove sapeva avrebbe trovato la vetrina dell’unico negozio di Notturn Alley che lui e suo padre erano soli frequentare. L’insegna “Magie Sinister” cigolava in maniera sinistra, mossa dal vento che si incanalava nel vicolo.
Draco spinse la porta ed entrò, venendo subito accolto in maniera ossequiosa dal proprietario, il signor Sinister.
“Signor Malfoy! Che immenso onore averla qui, nel mio umile negozio. In cosa posso servirla?”
“Avrei bisogno di qualcosa di maledetto”
“Mi perdoni signore, ma non potrebbe essere più specifico? Sa, esistono diversi tipi di maledizioni…”
“Qualcosa di abbastanza maledetto da uccidere”
“Allora ho molte cose da farle vedere, per esempio…”
“Non ho molto tempo. Deve essere qualcosa di bello ed elegante, oltre che letale”
“Ho esattamente quello che fa per lei”
Il viscido ometto condusse il giovane Serpeverde davanti a uno scaffale e gli mostrò una splendida collana di opali neri.
“Questo splendido ornamento apparteneva a una sua antenata, Opal Black. Se vuole degnarmi di qualche minuto del suo tempo, le racconterò una storia che merita di essere ascoltata…”
 
1188 d.C.
 
Opal correva sulla spiaggia, inseguita dal suo Philip. Dopo alcuni minuti la bella Black fu raggiunta dal ragazzo che l’afferrò per la vita, facendola cadere a terra. I due giovani rimasero così per alcuni minuti, guardandosi negli occhi. Poi Philip si alzò e le tese una mano per aiutarla. Opal si spazzò via velocemente la sabbia dal pesante abito di broccato e sistemo il mantello di velluto per impedire al gelido vento di novembre di penetrarle sotto le vesti.
“Vogliamo andare?”
“Naturalmente, mio cavaliere”.
E raggiunsero i cavalli per tornare a corte.
 
Non appena arrivarono a palazzo, Philip venne chiamato al cospetto di re Riccardo. Opal seguì con lo sguardo l’uomo di cui era innamorata e al quale era promessa, preoccupata di quello che il re aveva da dirgli. Tutti sapevano dell’insofferenza del sovrano per l’Inghilterra e in più, c’era aria di guerra. Da ogni parte d’Europa giungevano voci di una prossima crociata per liberare la città santa, Gerusalemme, dagli infedeli.
Opal scosse il capo, scacciando i brutti pensieri. Era una dama di corte, non poteva preoccuparsi per ogni minima cosa. Quindi si unì alle compagne, che avevano appena attraversato il cortile interno chiacchierando del ballo che si sarebbe tenuto un paio di sere dopo.
 
1189 d.C.
 
“Mia adorata, non temete, tornerò da voi”.
Philip baciò con dolcezza la mano di Opal, che non riuscì a trattenere le lacrime. Alla fine i suoi timori peggiori si erano rivelati fondati. Il suo amato partiva per le crociate e lasciava sola. Sola, con la promessa che sarebbe tornato. Come poteva avere la certezza di tornare? Nessuno sa se tornerà dalla guerra.
Il giovane non sapeva come consolare la fanciulla disperata.
“Vi ho comprato un regalo – disse porgendole una scatola di velluto – appena l’ho vista ho pensato a voi”
Opal aprì la scatola. All’interno era adagiata una collana di opali neri, che catturavano ogni sprazzo di luce e rifulgevano di mille riflessi.
“Opali neri. Rari, bellissimi, preziosi. Come il vostro nome. Come voi. È la mia promessa per voi, quando tornerò, potremmo finalmente sposarci e costruire quella famiglia che tanto ambiamo”.
La ragazza si lanciò tra le sue braccia singhiozzando. Philip si liberò dall’abbraccio della giovane con delicatezza e salì sulla nave che l’avrebbe portato in oriente.
Opal rimase a guardare il mare, finchè anche l’ultima nave non fu scomparsa oltre la linea dell’orizzonte.
 
1190 d.C.
 
Un urlo disperato risuonò nel castello. Philip era morto. Non sarebbe mai tornato da lei. Non aveva mantenuto la promessa e quella stupida collana che, per superstizione, non si era mai tolta dal collo, si era rivelata una garanzia inutile.
Opal corse attraverso i corridoi e nessuno ebbe il coraggio di fermarla. Accecata dalla disperazione giunse fino alla scogliera, dove si stracciò le vesti. Il mare ruggiva rabbioso sotto di lei, la pioggia la colpiva con violenza. Un unico urlo nella tempesta:
“Chiunque indosserà questa collana soffrirà nel fisico, tanto quanto sto soffrendo io adesso”.
Una promessa. Una maledizione. E Opal, semplicemente lanciò la collana a terra e si lasciò cadere.
 
“Sa signor Malfoy, le maledizioni in nome del dolore provocato dall’amore sono sempre le più potenti. Quindi penso proprio che questa collana faccia al caso suo”
Draco annuì brevemente: “Quanto?”
“Per lei prezzo di favore, in fondo è uno dei miei migliori clienti. 800 galeoni.”
Il ragazzo pagò e uscì, con la scatola impacchettata sotto il braccio. Si smaterializzò e rientrò a Hogwarts, avendo cura di non essere visto da nessuno.
Da una finestra Albus Silente lo guardava amareggiato. “Povero ragazzo” pensò.
 
Angolo autrice
Allora, non so se abbia senso quello che ho scritto, ma mi era venuta l’idea di dare un retroscena alla storia della collana maledetta. È gradito qualunque tipo di commento, positivo o negativo. Già che ci sono, vi invito anche a dare un’occhiata alla long che sto scrivendo, è sulla nuova generazione e si intitola “Gemini”. Fatemi sapere cosa ne pensate. Un bacio,
Aduial
   
 
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