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Autore: sister of Cla    19/05/2014    4 recensioni
Vittoria, chiamata sempre Vicky è una semplice ragazza con una cotta. Ha molte amiche, i suoi difetti, i suoi pregi, i suoi sport...
Però quel Matteo, Matt, è impossibile da evitare. E' fidanzato, sì, però qualcosa lo spingerà a mollare la sua ragazza Camilla.
Che sia amore?
Non lo sa nemmeno Vicky. Usciranno ancora uno o due ragazzi nella sua vita prima di arrivare a quello giusto. E, nel frattempo, i suoi guai non basteranno mai.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Vicky poV

E' arrivata l'odiata ora di educazione fisica. Come mi comporterò non lo so. Se una classe ha il professor Tog, come ad esempio la mia, bisogna stare sicuri che si fa esercizio anche con un'altra classe. Non ce lo ha mai spiegato, ma Tog dice che è il suo metodo per farci lavorare. Il professore è un uomo abbastanza vecchio ma in forma, la barba sempre curata e degli occhi a mandorla. Ma non è cinese. Dal punto di vista caratteriale non è male. Ci fa lavorare ma è gentile... e anche superficiale.
"Sai con chi facciamo ginnastica oggi?" mi chiede Emma, mentre tutti scendiamo verso la palestra dopo la seconda campanella della giornata.
"No. Perché tu lo sai?"
"Sì, Vicky. Con la classe di Matt!" trilla lei.
Io la guardo come se non mi fosse chiaro qualcosa. Quindi oggi sarà proprio il mio giorno sfortunato. Fare educazione fisica con quello che mi piace. Perfetto, dato che io sono una frana in tutto, come cavolo farò per farmi notare? Secondo me si farà beffe di me non appena le due ore saranno finite.
Arrivate allo spogliatoio ci accolgono anche le ragazze dell'altra classe. Le conosco più o meno tutte e sono simpatiche.
"Ciao Mary!" saluto la ragazza dai ricci rossi e inizio a cambiarmi.E' sempre il solito procedimento.
Togliere le scarpe e i jeans, infilare i pantaloncini corti e le scarpe da ginnastica. Tolgo la felpa e metto la maglietta a maniche corte. Iniziamo già con i brividi. La palestra è così fredda che secondo me prima era un abitat per gli orsi polari. Questo è poco ma sicuro.
Io e Emma e un altro paio di ragazze già pronte raggiungiamo la palestra. Anche se odio così tanto la materia, adoro il posto. E' grandissima, ovviamente molto meno di un campo da calcio, ha la rete da pallavolo, le reti per giocare a calcio, i canestri del basket, i materassi per il salto il lungo, il salto in alto e per fare le capriole, uno spazio per correre, gli spalti alla fine della palestra e poi vari attrezzi come la spalliera.
Il mio sguardo cade subito su Matt. Il solito figo. Chiacchiera con i suoi amici e ogni tanto gli lancio un'occhiata. Sono così tra i fatti miei che non mi scordo di togliere gli occhiali, così me lo ricorda Emma facendomi tornare sulla Terra.
"Buongiorno ragazzi." dice il prof non appena siamo tutti radunati davanti a lui. Rispondiamo con un buongiorno stranamente carico di felicità.
"Vi spiego il programma di queste due ore. Allora... la prima ora sarà basata sul riscaldamento e esercizi di vario tipo, mentre nella seconda decideremo a cosa giocare. D'accordo?"
Sbuffiamo un po' tutti, anche se facendo così Tog non cambierà idea. Perciò iniziamo a correre per dieci minuti intorno alla palestra.
Io sto sempre accanto a Emma e, cosa alquanto impossibile, non mi stanco a correre, anzi. Spero che questo momento non finisca mai. Davanti a noi corrono Matt e due suoi amici.
"Smettila di guardarlo" bisbiglia Emma affaticata.
"E perché?" chiedo non prestandole attenzione.
"Perché stai andando a sbattere contro la rete da pallavolo"
SBAM.
Mi ritrovo al centro della palestra, stesa per terra, tutti i miei compagni maschi che ridacchiano e le mie amiche intorno preoccupate. Tog fischia e ci fa allontanare.
"Nah... sei andata contro la rete da pallavolo... il tuo naso... bah... niente di che... vai dalle bidelle a farti disinfettare, tu Emma, accomagnala" ordina.
La mia migliore amica e il professore mi aiutano ad alzarmi e sento una forte fitta alla testa. Tog mi da una pacca amichevole sulla spalla, il che mi fa ancora più male, ma io fingo di stare alla grande e sorrido.


Matt's poV

Appena è andata contro la rete da pallavolo, mi sono girato e sono scoppiato a ridere. Ma nel profondo sapevo che non dovevo farlo. Ora sono preoccupato. Come starà?
Tolgo questi pensieri che non sono da me dalla testa e continuo ad esercitarmi con il salto in alto.
"Ehi, Matt" mi chiama un mio compagno.
"Dimmi"
"Non è che ti piace quella?"
"Cosa? Ma scherzi? No!" sbotto.
La smetto di saltare e vado dal professor Tog.
"Dimmi, Matt" dice lui.
"Mi scusi professore, vorrei sapere se posso giocare un po' a pallone." rispondo gentilmente.
"Ok, trovati un compagno e calciate la palla, ma non occupate la parte degli esercizi"
"Certo, grazie prof!"
Corro a prendere un pallone e cerco Massimo (Max). Il mio migliore amico. Per svagarmi ho bisogno di calciare il pallone, sennò i nervi aumentano.
"Andiamo" dice Max.
Iniziamo a lanciarci il pallone, ma nessuno dei due ha in mente di fare gol o a vincere. Secondo me anche Max pensa a qualcosa.
  
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