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Autore: xX__Eli_Sev__Xx    19/05/2014    2 recensioni
Olly non avrebbe mai pensato che un giorno se ne sarebbe andata dall'Istituto dove era rimasta per tanto tempo per frequentare la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Non sapeva di essere una strega e nemmeno era a conoscenza dell'esistenza del mondo della magia.
Ad Hogwarts troverà nuovi amici e una famiglia, ma dovrà anche affrontare Lord Voldemort, il cui ritorno è imminente, e per farlo dovrà essere pronta.
Dovrà essere pronta a sacrificare tutto, a perdere ciò che ama e a rinunciare ai propri amici in una battaglia senza esclusione di colpi.
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Remus Lupin, Severus Piton | Coppie: Harry/Ginny, Remus/Ninfadora, Ron/Hermione
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
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When the darkness comes
 
CAPITOLO 13
Voices from the veil

 
Una nube nera investì i ragazzi che si abbassarono per ripararsi e farsi scudo a vicenda con i corpi. I loro gemiti e le grida riempirono l’aria.
Che cos’era quel fumo? Proveniva dall'arcata, oppure la stanza in cui erano finiti aveva incantesimi di protezione che si erano attivati al loro arrivo?
Ad un tratto, quando riaprirono gli occhi, nessuno di loro, a parte Harry si trovava più sulla piccola collinetta. Olly percepì qualcuno alla sue spalle che stava stringendo la sua felpa e quando sollevò lo sguardo, vide un uomo che osservava divertito la sua espressione spaventata. Era totalmente vestito di nero e aveva un lungo mantello che copriva le larghe spalle scendendo fino a terra. 
«Ciao, tesoruccio.» le disse ghignando e scoprendo i denti ingialliti.
Olly volse lo sguardo verso le altre persone nella stanza. Anche i suoi amici erano trattenuti dai Mangiamorte e non potevano muoversi a causa delle bacchetta puntate alla gola.
Erano nei guai.
Li avrebbero uccisi? Sarebbero riusciti a fuggire?
«Rieccoci qui.» sbottò la voce melliflua del signor Malfoy «Adesso basta giocare, Potter.» Harry era immobile sulla collinetta e l’uomo era in piedi di fronte a lui. Stava avanzando sempre di più. I suoi occhi di ghiaccio scrutavano Harry come se volesse leggergli nel pensiero. «Dammi la profezia e nessuno si farà male.» continuò con voce calda e suadente.
Harry ritrasse la mano in cui stringeva la sfera piccola e liscia, si voltò e osservò uno per uno i suoi amici. Se non gliel'avesse data i Mangiamorte, probabilmente, li avrebbero uccisi. Ma se lo avesse ascoltato, Lord Voldemort avrebbe ottenuto l'unica arma che l'Ordine avrebbe potuto utilizzare contro di lui.
«Non dargliela, Harry!» sbottò Neville. Bellatrix aumentò la pressione della bacchetta sulla sua gola.
Lui, combattuto sul da farsi, alla fine cedette. Allungò la mano e poggiò sul palmo pallido del signor Malfoy, la piccola sfera contenente la profezia.
«Eccellente.» ribattè Malfoy con voce roca e carica di soddisfazione.
Poi, come se la sua voce avesse richiamato qualcosa, una luce bianca e potente invase la stanza abbagliando tutti.
Sirius, Remus, Arthur Weasley, Tonks, Malocchio, Piton e Kingsley si Materializzarono; osservarono i ragazzi e i Mangiamorte. Questi ghignarono, eccitati per la battaglia che stava per cominciare.
Sirius, che era comparso proprio accanto a Harry, si avvicinò a Malfoy. Aveva la bacchetta stretta nella mano sinistra e la mascella serrata dalla rabbia.
«Allontanati dal mio figlioccio.» disse con calma e sferrandogli un pungo in pieno volto. Lui cadde a terra e la profezia si infranse appena entrò in contatto con la pietra fredda del pavimento. La nebbiolina che prima aleggiava all'interno si dissolse e i vetri si sparsero sul pavimento.
«No!» si lasciò sfuggire tra i denti il Mangiamorte.
Gli altri membri dell'Ordine, intanto, avevano messo in fuga i Mangiamorte e stavano aiutando i ragazzi a mettersi al sicuro.
Olly sentì la presa sulla sua maglia diminuire e quando si voltò, al posto del Mangiamorte, c’era Piton. Un moto di felicità le fece contorcere lo stomaco. Era felice di vederlo. Di saperlo al suo fianco.
Rimase immobile per qualche secondo, osservano i suo volto pallido e i suoi occhi neri come la pece e poi si voltò per cercare Harry.
Sirius l’aveva portato in salvo. Erano nascosti e stavano parlando, probabilmente il padrino lo stava convincendo ad andarsene.
La ragazza tornò ad osservare il pozionista. Lui le rivolse uno sguardo misto tra rimprovero e forse preoccupazione. Le porse la mano, lei esitò. «Devi andartene, Nightland.» le disse, duro.
Olly ebbe appena il tempo di sollevare lo sguardo e aprire la bocca per ribattere, che la vista le si oscurò. Lui l’aveva coperta con il suo mantello e, avendo captato l'incantesimo di un Mangiamorte, aveva risposto schiantandolo e facendolo cadere da una sporgenza vicina.
«Grazie.» disse lei, quando lui la liberò dal mantello.
«Raggiungi i tuoi amici e nascondetevi.» ordinò e le offrì ancora la mano, lei l’afferrò e lui la aiutò a scendere dalla roccia. Quando i suoi piedi toccarono terra, dietro di lei, arrivò Tonks con Luna e Ginny. Camminavano chinate per non essere colpite da maledizioni e quando ebbero recuperato anche Hermione, Ron e Neville, si nascosero dietro una sporgenza abbastanza ampia di proteggerli tutti.
«Allora,» cominciò Tonks «restate qui, appena tutto sarà finito tornerò a prendervi. D’accordo?»
Loro annuirono e la osservarono allontanarsi.
Nascosti, osservavano le luci della battaglia che infuriava dietro di loro. Avrebbero voluto dare una mano. Partecipare.
Un incantesimo li mancò per un soffio e dopo qualche secondo Hermione parlò.
«Non possiamo rimanere qui.» disse.
Olly annuì e così tutti gli altri.
«Vediamo se gli allenamenti dell’Esercito sono stati utili.» disse Ron.
«Andiamo.» dissero in coro e uscirono allo scoperto.
Ron e Neville corsero verso Tonks. Hermione e Ginny verso Malocchio e Luna e Olly verso Remus. Tutti erano impegnati a parare e scagliare incantesimi, tanto che si accorsero dei ragazzi solo quando se li ritrovarono al fianco.
Quando Remus le vide le rimproverò. «Cosa fate qui? Andatevene!»
«No! Vogliamo dare una mano!» ribatté Olly Schiantando un Mangiamorte.
Si voltò appena in tempo per vedere un altro Mangiamorte dietro di loro, lo stesso che l’aveva tenuta prigioniera poco prima. Aveva la bacchetta sollevata e la stava puntando contro di lei e Luna. Entrambe sollevarono le bacchette e proprio mentre stavano per lanciare lo Schiantesimo, lui la precedette scagliando la maledizione.
«Crucio!» gridò e la maledizione colpì la mora. Il dolore esplose dentro Olly. Ogni muscolo del suo corpo era in fiamme, la testa si fece pesante e lei fu costretta ad inginocchiarsi a terra. Si resse la testa con le mani. L’amica, intanto aveva solleva la bacchetta e stringendola tanto forte da far sbiancare le nocche, gridò: «Stupeficium!»
Il Mangiamorte venne sbalzato indietro e la ragazza si inginocchiò accanto alla Grifondoro. «Stai bene?» le domandò poggiandole una mano sulla spalla.
Olly, invasa da un senso di nausea, annuì e si alzò. «Sto bene, tranquilla. Andiamo ad aiutare gli altri.» concluse, ma non era la verità. In realtà non aveva mai provato niente di simile: il dolore era stato terribile, aveva creduto che potesse ucciderla. Sentiva ancora un fastidioso ronzio nelle orecchie e non poteva negare di essere un po' stordita. Poteva solo sperare che i Mangiamorte non avessero una buona mira e che nessuna maledizione la colpisse ancora.
 
Gli allenamenti con l’esercito di Silente erano davvero serviti a qualcosa: i ragazzi aiutarono gli adulti a Schiantare e disarmare Mangiamorte fino a che questi non fuggirono a causa anche dell’inferiorità numerica. Con i ragazzi dell'ES a dare man forte ai membri dell’Ordine, i servitori di Voldemort erano in netto svantaggio.
Gli unici a rimanere furono Bellatrix Lestrange e Lucius Malfoy. L’uomo stava duellando con Sirius, aiutato da Harry.
I due pararono varie maledizioni e risposero agli attacchi dell'uomo, fino a che il ragazzo lo disarmò e Sirius lo Schiantò.
Malfoy venne sbalzato all’indietro e cadde con un tonfo sordo sul pavimento.
Harry sorrise al padrino, che gli poggiò una mano sulla spalla. «Bel colpo!»
In quel momento, però, Bellatrix Lestrange si Materializzò e scagliò l’Avada Kedavra. Il fascio di luce verde colpì Sirius in pieno petto. In un primo momento, lui rimase immobile, poi il suo volto si fece pallido. Il colore sparì dalla pelle e dalle iridi solitamente piene di vita.
Harry osservò la scena senza riuscire a reagire.
Il velo, che prima si trovava nell’arcata sulla collinetta, si animò. Afferrò Sirius e sembrò inghiottirlo, rendendolo trasparente come Nick-Quasi-Senza-Testa e gli altri fantasmi di Hogwarts, per poi farlo scomparire.
Le grida di Harry riempirono la sala. «NO!» un grido di dolore, di rabbia, di incredulità, di disperazione.
I suoi compagni si voltarono appena in tempo per vedere il padrino dell’amico scomparire tra la nebbiolina grigia.
Bellatrix sorrise e scosse il capo. Si allontanò dai membri dell’Ordine e uscì dalla stanza dove si trovavano.
Olly trattenne il respiro. Non aveva mai visto nessuno morire.
Era stato... terribile. Aveva visto tutto… Lei l'aveva ucciso senza esitare. Nessun rimorso, nulla. L’aveva fatto e basta.
Remus, in un attimo, fu accanto ad Harry e lo circondò con le braccia. Lui si dimenava, tentando di liberarsi dalla presa dell’uomo per correre verso il velo.
No! No, Sirius! pensò disperato.
Remus continuava a tentare di tranquillizzarlo, ma ad un tratto, liberatosi dalla presa dell’ex-insegnante, seguì Bellatrix fuori dalla stanza.
Gliel'avrebbe fatta pagare. L'avrebbe uccisa se necessario.
Nessuno ebbe il coraggio di muoversi.
Il silenzio invase la sala.
Ha ucciso Sirius senza battere ciglio. Come ha potuto? si chiese Olly, gli occhi colmi di lacrime. Non conosceva bene il padrino di Harry, ma lui l’aveva accolta in famiglia senza problemi. Ed era l’unica persona rimasta all’amico.
Si avvicinò al tutore, seguita da Luna.
«Remus!» esclamò. Lui si voltò, gli occhi lucidi. La ragazza gli gettò le braccia al collo. Lui la strinse forte, accarezzandole i capelli. Sirius era il suo migliore amico. La ragazza sentì il corpo caldo del suo tutore contro il suo e lasciò che il calore l'avvolgesse.
Sirius è morto. L'ho visto morire. Non riusciva a smettere di pensarci.
Kingsley e gli altri si avvicinarono e tirarono Remus da parte, così che i ragazzi non potessero sentire ciò che avevano da dire. Poi, Malocchio, Tonks, Arthur Weasley e Kingsley uscirono dalla sala per andare a cercare Harry. Dovevano fermarlo. Impedirgli di vendicarsi e di combinare un disastro.
E poi, come se il silenzio avesse reso più udibile ogni cosa, Olly si rese conto che le voci udite da Harry e Luna poco prima, adesso erano anche nella sua testa. Sussurravano richieste di aiuto, grida di paura, gemiti di dolore. Lei si voltò, ma Luna sembrava non sentire più nulla. Nessuno parve udire tutto ciò che invece turbinava nella sua testa, neanche Remus e Piton, che era rimasto immobile a pochi passi dal collega.
Ron, Neville, Ginny e Hermione si scambiarono uno sguardo fugace e uscirono per aiutare Harry, poteva essere in pericolo. Remus avrebbe voluto trattenerli ma era come se le forze l'avessero abbandonato, come se Bellatrix Lestrange avesse ucciso anche lui.
E anche Olly si sentiva diversa. Cosa mi sta succedendo? si chiese Olly mentre avanzava per seguire gli amici. I lamenti nella sua testa aumentarono. Si fermò coprendosi le orecchie con le mani.
Luna, che stava avanzando accanto a lei, le poggiò una mano sulla spalla, bloccandosi a sua volta.
«Olly?» sussurrò con voce dolce.
Alla Grifondoro sembrava di impazzire. Cos’erano quelle voci? Perché erano entrate all’improvviso nella sua testa?
«Olly?» ripeté ancora la Corvonero.
Basta, fatele smettere! implorò la ragazza nella sua testa, forse l'avrebbero ascoltata. Forse l'avrebbero lasciata in pace, vedendo che la stavano facendo impazzire.
«Professore!» gridò Luna, vedendo che l'amica non rispondeva. Lupin e Piton si voltarono e vedendo Olly immobile accanto alla Corvonero si avvicinarono.
«Che succede, Luna?» domandò Lupin con voce piatta e sfinita.
Lei indicò l’amica e Piton le si avvicinò. Circondò i suoi polsi con le sue mani pallide, allontanandole le mani dalle orecchie e parlò. «Nightland, che ti prende?» domandò.
Lei scosse il capo, le lacrime le bagnarono le guance. «Fatele smettere, per favore.» disse tornando a coprirsi le orecchie con le mani, come per tenere fuori dalla sua mente quelle voci tremende che la tormentavano.
«Cosa?» domandò Lupin.
«Quelle voci.» ribatté lei singhiozzando. Non aveva mai sentito nulla di più terribile. Aumentando la pressione sulle orecchie si inginocchiò a terra. Le gambe avevano ceduto. Non riusciva più ad articolare un pensiero sensato, tutto si mescolava con le voci che sembravano soffocarlo.
«Credo che vengano da lì.» disse Luna. Quando Remus si voltò vide che stava indicando la grande arcata. Il velo di fumo ondeggiava all'interno, come spinto da un vento non tangibile.
«Il velo, Severus.» constatò il mannaro rivolto al collega.
Lui annuì. «Nightland, ascoltami.» disse e scostò nuovamente le mani dalle orecchie della ragazza «Hai visto morire Sirius Black. Per questo puoi udirle. Solo chi ha visto la morte può sentire.» spiegò.
Lei scosse il capo. «Sono terribili.»
Remus l’abbracciò, inginocchiandosi accanto a lei. «Shh. Sta’ tranquilla Olly. Ora ti porto a casa.» la rassicurò. Lei annuì, singhiozzando. Il tutore la prese per le braccia e tentò di aiutarla ad alzarsi in piedi. «Ce la fai?» domandò. Lei annuì senza parlare. L'uomo aspettò che fosse in piedi e poi la lasciò andare.
Olly si passò una mano tra i capelli corti e respirò. La nausea la invase ancora e questa volta arrivarono anche le vertigini. Si poggiò una mano sulla fronte e inspirò profondamente.
Non servì a nulla. La vista le si annebbiò e le gambe tornarono a farsi molli e instabili. Sembrava che la gravità fosse aumentata e che volesse attirarla verso il terreno, impedendole di reggersi in piedi.
Proprio mentre stava per cadere sulle ginocchia, due braccia la afferrarono per le spalle. Piton si lasciò scivolare accanto a lei, di modo che non si facesse male per la caduta e lasciò che poggiasse la schiena contro il suo petto. La ragazza chiuse gli occhi e perse i sensi prima di rendersi conto di ciò che stava succedendo.
«Olly!» esclamò Remus, allarmato.
«L’ha colpita qualche maledizione?» domandò brusco Piton, rivolto a Luna.
Lei annuì spaventata. «Una Cruciatus.»
«Deve averle provocato delle lesioni interne. Non credo che sia a causa delle voci.» constatò osservandola. Una chiazza di sangue si stava allargando anche sulla felpa. «La porto da Poppy.» concluse e la sollevò tra le braccia. Remus annuì e si propose di accompagnarlo. «No. Tu vai a recuperare quegli sconsiderati Grifondoro. Sicuramente saranno andati a cercare Potter. E tu, Lovegood, dove credi di andare?» ringhiò vedendo che la ragazza stava uscendo dalla sala per raggiungere gli amici.
«Ehm… Io… Ecco…» balbettò lei.
«Rimani con Lupin e se vengo a sapere che avete combinato qualche disastro, cento punti in meno alla vostra casa saranno l’ultimo dei vostri problemi.» annunciò.
Lei annuì e attese che Remus la raggiungesse.
 
ANGOLO DELL’AUTRICE
Ciaoa tutti! Come va? Come promesso, ecco a voi il 13esimo capitolo! Spero tanto che vi piaccia, io devo ammettere che sono abbastanza soddisfatta! (Che modestia, Izzy! Complimenti! ;D)
Pubblicherò il prossimo mercoledì! :D
Un bacione! Izzy, xX__Eli_Sev__Xx
   
 
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