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Autore: ShawnSpenstar    19/05/2014    2 recensioni
Alcuni demenziali estratti della vita di due amici/pseudo fratelli navajo
Note: legata alla mia storia precedente "Digimon Wars". Per capire alcuni riferimenti e alcuni personaggi è necessario averla letta
Genere: Demenziale, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Daisuke Motomiya/Davis, Miyako Inoue/Yolei, Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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La legge dei videogiochi
 
13 agosto 2013
 
"Ecco" esclamo allegra Sarah Ford "siamo arrivati"
Nei sedili dietro Davis, Lizzie e Yolei cercavano di capire quale fosse la loro destinazione finale.
"Quella lì" fece nuovamente la madre di Willis indicando una villetta in lontananza "è la casa del fratello maggiore di mio marito; si chiama Frank Ford, i suoi gli hanno dato quel nome in onore di Franklin Delano Roosevelt"
"Già" si inserì Willis "vive qui con sua moglie e il miei nonni paterni da quando si è sposato"
"La famiglia di tuo zio e i tuoi nonni abitano insieme?" chiese stupita Yolei
"Si, si sono trasferiti qua perché il nonno aveva bisogno di trasferirsi in una località di mare; devi sapere che ha avuto un crollo psicologico durante la guerra di Corea dopo che la squadra di cui faceva parte è stata annientata in un imboscata; non si è mai ripreso da quell'evento, quando è tornato in America ha anche vissuto un periodo di depressione e, anche se questo gli ha impedito di essere richiamato per il Vietnam, non è stato un bel periodo per lui… ancora oggi, ogni tanto, ha qualche attacco"
"Che brutta storia" esclamò la ragazza in tono triste
"Non del tutto; il nonno ha approfittato del fatto di essere sfuggito al Vietnam per andare con mia nonna, mio papà e mio zio a Woodstock; zio Frank dice che senza quel viaggio la famiglia Ford non sarebbe quella che è adesso"
"In che senso?" domandò incuriosito Davis "prima eravate repubblicani?"
"Mai stati repubblicani in vita nostra, fu semplicemente un esperienza importante; pensa che sia mio zio, che all'epoca aveva solo dodici anni, sia papà, che invece ne aveva addirittura sei, se lo ricorda… no benissimo"
A Davis non sfuggì l'incertezza con cui l'amico aveva pronunciato quelle ultime parole; sapeva che sarebbe stato più corretto dire "ricordavano" dato che il padre era morto da cinque anni ma c'era Mary, ed era sveglia.
"Ma quindi è un caso che, con tutte le località di mare che esistono negli USA, tuo zio sia venuto ad abitare proprio qui a Santa Barbara?" cercò di sdrammatizzare Yolei
Willis riprese improvvisamente colore e un sorriso a trentadue denti si materializzò sul suo volto.
"Si! Però, dato che ora siamo qui anche noi, mi sono permesso di stendere un programma per la settimana che passeremo qui" e passò a Liz un foglietto stropicciato che la ragazza iniziò a leggere
"Primo giorno: visita alla "Psych", intervista a Shawn e Gus su come si svolge il lavoro di un detective sensitivo e chiedere l'autografo; secondo giorno: visita al dipartimento di polizia, intervista a Juliet, Lassiter e Mc Nab e, per finire, visita al laboratorio di Woody il coroner; terzo giorno: rintracciare, insieme a Shawn, Pierre Despereaux e intervistarlo… Willis ma ti rendi conto che Psych è uno show televisivo e che il set reale si trova a Vancouver nella British Columbia?"
"Dettagli; adesso andiamo a lasciare giù i bagagli alla casa dello zio e poi andiamo subito alla Psych"
Arrivati alla casa però i buoni propositi espressi da Willis si sciolsero sotto il sole cocente; il caldo infatti era davvero troppo asfissiante e nessuno di loro aveva voglia di camminare.
"Cazzo, fa un caldo terribile!" si lamentò Davis
"Per forza, noi torturiamo il pianeta e poi pretendiamo che lui non ci restituisca il conto" osservò Willis sconsolato "ma giustamente lui non se ne sta zitto e buono, e allora salgono le temperature, il livello dei mari e invece si sciolgono i ghiacciai; sapete, sono convinto che il peggior male del nostro tempo sia lo scioglimento: quello delle calotte polari; quello degli Oasis; il non-scioglimento del partito repubblicano…"
"Se escludiamo le stronzate finali, il tuo discorso mi ha stupita" fece Yolei "non ti facevo ecologista"
"Sono un ragazzo pieno di sorprese" replicò facendola arrossire
"Sei anche un ragazzo pieno di ragazze" aggiunse un'altra voce proveniente dalla porta di casa
"Jimi! Ciao cugino" esclamarono in coro i due giovani Ford, salutando un ragazzo sulla trentina
"Ciao ragazzi, ciao zia Sarah"
"Ciao Jimi, come stanno il nonno, la nonna e i tuoi genitori?"
"Abbastanza bene" rispose quello voltandosi poi verso gli ospiti "ben ritrovata Lizzie vedo che sei in ottima forma"
"Ciao Jimi"
"E voi dovete essere gli amici giapponesi di mio cugino; piacere di conoscervi, io sono Jimi Ford"
"Io sono Yolei Inoue, e lui è Davis Motomiya; il piacere è nostro"
"Entrate pure e seguitemi" disse il ragazzo "Willis mi ha chiesto di mostrarvi una cosa"
I due digiprescelti fecero come gli aveva detto, avevano già una mezza idea di che cosa si sarebbero trovati di fronte dato che, parlando dal cugino, Willis l'aveva definito un genio, uno con una doppia vita, impiegato di giorno, bevitore e asso dei videogiochi di notte.
"Ecco, siamo arrivati" esclamò Ford fermandosi davanti alla porta della mansarda
 Yolei e Davis entrarono e si trovarono di fronte ad uno spettacolo impareggiabile; c'erano console di ogni genere: Playstations; Wii; una postazione con otto mazzi diversi di carte da Magic e un numero di videogiochi e DVD, ovviamente masterizzati, tale da far scoppiare di gioia qualunque nerd sulla terra.
I ragazzi dovettero strofinarsi gli occhi di fronte a quello spettacolo.
"Wow!" esclamò Davis "questo è…"
"Inquietante?" completò Yolei ironica
"Stavo per dire meraviglioso"
"Se volete, ho qui l'inventario dei giochi" fece Willis porgendogli un foglio
Leggendo i titoli posseduti dai Ford, le pupille di Davis si dilatarono dall'esaltazione tanto da sembrare che fosse sotto l'effetto di qualche strana sostanza.
"No, fammi capire, tu avresti: la serie completa di "The Legend of Zelda"…"
"Ogni singolo capitolo, alcuni per la Wii, altri per Gamecube e altri ancora sul computer; se ti interessa ho anche un ocarina per suonare il tema del gioco"
"Tu sai suonare il tema del gioco?!" gridò il giapponese
"E' la sola cosa in assoluto che sa suonare" lo stroncò Liz "mi ricordo quando facevamo musica alle elementari; gli facevamo suonare sempre quella perché se ne provava un'altra ti veniva voglia si spaccargli gli strumenti in testa pur di farlo star zitto"
"… poi, tutti i "Final Fantasy" compresi di spin-off; "Tekken 2, 5 e 6"; "Soul Calibur 2" per Gamecube…"
"E' quello con Link!"
"… la serie di "Super Smash Bros"; "Playstation All Star Battle Royale"; "Parasite Eve 1 e the 3rd birthday"… questo non me lo ricordo"
"E' il gioco che può vantare quella che secondo me è la donna più sexy della storia dei videogiochi: Aya Brea" disse il biondino con sguardo sognante "credo sia l'unica donna non reale con cui vorrei andare a letto… ok, no, ci sono anche quasi tutti i personaggi femminili di "Final Fantasy" e altri da altri giochi, ma lei è l'unica per cui potrei cercare di entrare nel videogioco come fa Genki"
"Ah, beh allora… poi ci sono i giochi sulla NHL…"
"Che vuoi farci, io adoro l'hockey, è uno dei pochi sport che mi piace"
"… la serie di "Uncharted"; la serie di "Infamous"; "Devil May Cry 1 e 2" e altri ancora… cazzo che collezione, ma come li hai comprati tutti? La tua famiglia non è ricca"
La domanda provocò in Willis un impercettibile brivido, ed era strano dato che, in tutta la sua vita, Davis non lo aveva mai visto veramente in imbarazzo.
"Diciamo che solo alcuni li ho comprati" fece l'americano cercando di tergiversare "di solito, in quei casi, faccio a metà con mio cugino"
"E negli altri casi?"
"Beh, la cosa è un po' più complessa; si potrebbe dire che le consolle le ho ottenute comprandole rotte, a prezzi stracciati, da persone che me le avevano portate perché le riparassi alle quali dicevo di non esserne in grado, mentre i giochi li ho comprati fingendo che fossero irrimediabilmente rovinati"
"Praticamente li hai rubati" puntualizzò Davis
"Lo trovo un termine un po' eccessivo ma si, probabilmente è corretto dire così"
Davis mantenne la sua faccia stupita per alcuni secondi, poi desistette; era difficile conoscere Willis da anni e rimanere ancora stupiti per certe cose.
"Beh, allora che si fa con questo tesoro?" domandò Davis con il joystick della playstation 2 già in mano
"Si va in giro per la città" replicò con un entusiasmo che l'amico non condivideva "dobbiamo quantomeno andare al dipartimento di polizia, voglio incontrare Jules e Woody il coroner"
"No, non puoi essere serio" gemette il castano cercando disperatamente di scorgere qualche segno di ironia sul volto dell'amico
Per sfortuna sua e di Liz, che fu costretta ad accompagnarli in quanto adulto responsabile, Willis non era mai stato più serio, anzi, la sua serietà era tanta e tale che mezz'ora dopo erano già fuori dal dipartimento… cacciati dopo circa dieci minuti di visita.
"Te lo ripeto" esordì Davis "noi due non ti conosciamo, siamo usciti dalla centrale con te solo per sostegno morale tra civili"
"Confermo!" aggiunse Liz "certo che tu potevi evitare di imitare Shawn Spencer così… ehm, così fedelmente"
"Che tradotto vuol dire: la prossima volta che vuoi puntarti tre dita alla tempia e fingerti uno che finge di avere una visione psichica sei pregato di mandare perlomeno un avviso scritto"
"E smettetela di lamentarvi" replicò il biondo "non si ricorderanno mai di questo incidente, non mi hanno preso impronte, ne identificato e appena mi sarò fatto la barba e tagliato i capelli sarò irriconoscibile"
"Okay, ora stai delirando!" esclamò Davis cercando di chiudere il discorso "primo: non vedo perché avrebbero dovuto schedarti o robe del genere, l'idiozia, per tua fortuna, non è ancora considerata reato; secondo: sono d’accordo con te, devi tagliarti quei capelli e quel ridicolo pizzetto biondo; sembri una capra metallara tinta geneticamente modificata!"
"Finitela con gli insulti!" sbottò infine il biondo "allora… che si fa"
"C'è anche bisogno di dirlo" gioì Davis estraendo dal suo zaino il joystick che si era portato dietro sinora
"Ma tu sei più malato di lui!" osservò divertita Lizzie
"Perfetto" concluse Willis "Liz, avverti mamma e gli altri che domani io e Dav per almeno dodici ore saremo impegnati a salvare il mondo o ad ammazzarci a vicenda!"
 
Il giorno dopo tutti ebbero la conferma che Willis Ford è un uomo che mantiene, quasi, sempre la sua parola; già alle cinque di mattina, infatti, il biondo americano era sveglio, lavato, aveva fatto colazione ed era vestito; in poche parole, era pronto per una giornata di videogames.
Senza il minimo tatto andò a svegliare Davis che, facendo esattamente quello che una qualunque persona con un mezzo ciclo cerebrale avrebbe fatto, gli rispose con un sincero e sentito "vaffanculo"; come ogni volta però l'americano fece finta di non aver sentito niente e tornò immediatamente alla carica.
"Ma cos'è che non capisci di "vaffanculo"?" osservò Liz, appena svegliatasi a causa del rumore provocato dal ragazzo "non mi pare che sia una risposta che possa dare adito a diverse interpretazioni"
Vista la resistenza che Davis, ma in realtà che un po' tutti, opponevano, Willis decise di giocare la sua carta vincente; le quattro parole che farebbero scattare in piedi ogni uomo, fosse anche un morto.
"Hai paura di perdere?" fece con una voce volutamente cattiva
Come era prevedibile a quelle parole Davis prese vita e simulando una lucidità che non aveva, dato che si era appena svegliato, si lanciò a gran velocità verso la rampa di scale che conduceva in sala; riuscì incredibilmente a restare in piedi e giunse in cucina sano e salvo con al suo seguito Liz e Yolei che, pur non essendo poi così più deste di lui, si erano incaricate di evitare che si ammazzasse da solo; dopo una veloce colazione, anche il giapponese era finalmente pronto per dare il via alla sfida.
"Allora con cosa si inizia?" domandò curioso il digiprescelto del coraggio
"Che ne dici se, per riscaldarci, facciamo qualche partitella a Magic?" propose in risposta Willis
"Vada per Magic, anche se devo ammettere che è una vita che non ci gioco"
"Okay, quale mazzo vuoi?" chiese il biondo mostrando due mazzi "quello a destra l'ho fatto io mentre quello a sinistra è di mio cugino"
"Ti dispiace se scelgo il tuo?"
"No, assolutamente" rispose l'americano con il tono malvagio di chi sta tramando qualcosa
Preso il mazzo Davis e Willis si misero in posizione al tavolo di gioco.
"Questa riscaldamento sarà di buon auspicio per tutta la mia giornata!" esclamò il castano ansioso di cominciare
"Stai dicendo che vincerai?" replicò l'altro
"Si, e questa partita sarà solo l'inizio di una giornata gloriosa… del resto chi ben comincia è a metà dell'opera"
"Okay!" concluse il biondo pescando le sue carte "cominciamo!"
 
Alcune ore più tardi
 
"N-non… può… e-essere" gemette Davis ormai ridotto in stato semi comatoso
"Cosa? Che tu abbia perso trentasette sfide consecutive o che tu sia appena stato sconfitto nel tempo record di nove secondi" replicò il suo giubilante avversario
 "I-io… voglio la rivincita, devo tenere alto l'onore di Cloud Strife"
"E lo tieni alto facendoti battere per tre volte di seguito? Non mi pare una grande idea"
"La prima volta mi hai fregato, devo ammetterlo; ma la seconda ci sono andato vicino"
"Solo perché al momento di scegliere il personaggio tu mi hai spostato da Squall a Exdeath"
"Era solo per farti cambiare un po' personaggio, se no è una noia mortale giocare contro di te" replicò un divertito Davis "bisogna ammettere che saresti stato da registrare: "no, io… non posso perdere" oppure "e muoviti brutto sacco di patate" o anche "giuro che se non pari nemmeno questo ti taglio in due"; non mi sono mai divertito tanto a perdere… e poi sai che ti ho lasciato vincere"
"Certo che lo, ma me lo meritavo un bonus "disse il biondo "anche Mary è capace di battermi se lei usa Tidus, che è un missile, e io uso "l'imbecille del nulla", che invece unisce la mobilità e l'agilità di una trave di ghisa ad un cervello di dimensioni quantomeno subatomiche dato che, durante la storia, Golbez lo frega dieci volte su dieci"
"Dai che alla fine hai vinto lo stesso" concluse il giapponese "ora, altra partita!"
"Ehi Dav!" si inserì Yolei "sei vuoi vincere prova questo"
La ragazza consegnò al giovane digiprescelto un foglietto con scritta una combinazione di tasti; era un cheat code, Yolei aveva anche scritto quale sarebbe stato l'effetto, e a Davis si illuminarono gli occhi. Cercando di farsi notare il meno possibile riprodusse sulla sua PSP il codice scritto ed infine attese che anche Willis fosse pronto.
"Sei fregato fratello!" esclamò Davis soddisfatto "Ora beccati la mia Ipermossa EX"
"Prima tu" replicò glaciale l'altro
"Co-cosa"
In pochissimo tempo Willis aveva eseguito la mossa speciale di Squall, il Renzokuken, annientando il malcapitato avversario.
"Ma come… non… non p-posso aver perso, ho anche usato un cheat code"
"Già, ma io l'ho riconosciuto mentre tu lo digitavi con il joystick e così l'ho sfruttato anch'io"
"Ma come diavolo hai fatto a riconoscerlo!!"
"Beh, perché l'ho creato io quel codice"
"Davvero?"
"Davvero!"
"Ma allora tutte le partite a "Tekken 6" in cui mi hai battuto solo con il "Savage stance" di Miguel"
"Ho creato un codice che mi permette di eseguirlo con una combinazione di tasti elementare"
"E a "Super Smash Bros Brawl"!"
"Ho studiato un trucco che mi permette di accedere allo stato di smash senza bisogno di rompere la sfera ma semplicemente premendo una serie di tasti"
"Quindi avevo ragione, non c'era nessuna sfera smash! E pensare che tu hai cercato di farmi passare per uno che si immagina le cose"
I due andarono avanti per alcuni minuti a discutere riguardo ai reciproci comportamenti antisportivi, e avrebbe potuto farlo per ore visto quanto avevano cercato di imbrogliare, mentre, dietro di loro, Liz e Yolei se la ridevano di gusto. A discussione quasi conclusa i ragazzi vennero raggiunti da Jimi e dalla sua fidanzata; sfortunatamente il cugino decise di soffiare sui carboni ancora caldi.
"Ehi ragazzi, come siete nervosi; che cosa è successo qua?"
"E' successo che Willis è un ladro e un imbroglione!" fece Davis
"Dimmi qualcosa che non so Davis?" scherzò il ragazzo
"Jimi, non dovresti stare dalla sua parte!" fece il biondino mettendo il broncio come un bimbo piccolo "E poi quale imbroglione, sono semplicemente più bravo di te; del resto l'avevi detto tu stesso che il riscaldamento ci avrebbe detto come sarebbe andata la giornata e tu nel riscaldamento hai perso tre volte"
"Aspetta un attimo" lo interruppe Jimi "qual'era il "riscaldamento"?"
"Magic" rispose Davis con noncuranza
"E immagino che tu non gli abbia detto che sei stato campione mondiale di Magic per quattro volte di cui tre consecutive" fece rivolto al cugino
"CHE COOSAA?!!" urlò Davis "QUESTO DOVEVI DIRMELO!!"
"E ti dirò anche che il primo campionato, che non è tra quelli vinti consecutivamente, l'ha conquistato a sette anni"
"ECCO, QUI SI MANIPOLA LA VERITA'!!" prosegui Motomiya
"Smettila di raccontare tutto in giro" gemette verso il cugino rivolgendosi poi a Davis "e tu finiscila di parlare così, sembri un politico sotto inchiesta"
"Esigo una rivincita" impose il giapponese con voce perentoria "ad un gioco neutrale"
Tutti guardarono Davis con uno sguardo interrogativo.
"Ehm… definisci "gioco neutrale" Dav"
"E' un espressione che ho ideato adesso per indicare un gioco a cui non abbiamo mai giocato"
"Non ne sono certo ma credo che tu non abbia l'autorità per creare neologismi"
"Effettivamente non sono un letterato eppure anch… ehi, ma perché diavolo mi sto giustificando con te; forza, un gioco neutrale e ce la giochiamo"
Il gioco neutrale scelto fu "Playstation All Star Battle Royale", che i due cugini avevano comprato da poco e che quindi era ancora nuovo; i due avversari si prepararono facendo due sessioni da dieci piegamenti a testa il cui motivo era ignoto a tutti gli spettatori che tuttavia preferirono non indagare; dopo "l'addestramento militare", sporchi e sudati, si misero all'opera.
"Io scelgo Cole!" esclamò Davis
"Bene, allora io prendo Jak" ribatté l'amico
"Sei pronto per dare il via alla battaglia?" domandò il giapponese
"Certo che si!" rispose l'altro premendo il tasto di avvio "e sarà la battaglia più breve della storia"
"Cosa intendi dire?"
"Lo vedrai… pronti, via"
Con una mossa fulminea, Willis lanciò il suo personaggio all'attacco. Dopo un solo tentativo, il biondo riuscì a mandare a segno un pugno; la barra del personaggio raggiunse immediatamente il livello tre, quello che concedeva l'accesso alla finisher più potente.
"NO! NON PUO' ESSERE!!" gridò il ragazzo
"Preparati allo spettacolo Dav!" rise soddisfatto l'amico "HAI MAI SENTITO BATTERE LE ALI DI UN ANGELO?!"
Un solo tasto e Jak si trasformo in Light Jak, scatenando tutte le sue formidabili tecniche, dal Gelo Flash ad una terrificante tempesta di proiettili di luce che in breve tempo fecero piazza pulita del povero Cole e, ovviamente, della baldanza di Davis.
"Ma non avevi detto di non aver mai giocato a questo gioco?" domandò Davis ricevendo un'immediata risposta affermativa "E allora mi spieghi come è possibile che tu conosca dei trucchi; non puoi averli cercati, uno come te non ha bisogno di barare per vincere, e non puoi averli creati tu se non avevi nemmeno mai visto il gioco!"
"Veramente li ho proprio creati io" rispose l'altro "vedi Dav, quando creo un cheat code, io mi baso su sequenze di dati; non mi serve vedere il gioco"
"Ma allora… tu mi hai imbrogliato!" esclamò il giapponese "mi hai imbrogliato DI NUOVO!"
"Che vuoi farci fratello; io sono come Dreadzone!"
"Un'associazione a delinquere? Probabile"
"Sbagliato! "Senza censura e senza morale"!"
"Sai Will, il potere del lato oscuro è davvero grande in te"
"Bella citazione!" replicò "allora… rivincita?"
"Fino alla fine!"
I due giocatori andarono avanti ancora per quasi un'ora, per il povero Davis una terribile ora fatta di una serie impressionante di sconfitte che però prese con molta filosofia; molte partite furono decisamente "illegali" con i due che si davano spintoni, si staccavano il joystick a vicenda, tentavano di "impiccare" l'altro con i cavi, si arrovellavano nella ricerca dei cheat codes più impensabili nel tentativo di fregare l'altro e altre bambinate, definizione data da Yolei, simili.
Dietro di loro, come era prevedibile dato che i due andavano avanti sin dalla prima mattina con l'unica pausa, appena fatta, del pranzo, nessuno era riuscito a resistere; Jimi e la sua ragazza se ne erano andati quasi subito mentre Yolei aveva abbandonato quando il solenne duello si era trasformato nella versione videoludica di una rissa da saloon; la sola che era riuscita a "sopravvivere" era Liz ma anche lei era vicina a cedere e lo stesso Davis non aveva più molta voglia di giocare, anche perché a nessuno piace perdere in continuazione.
"Dav, avvicinati" sussurrò la ragazza ad un certo punto
Il ragazzo si allungo con discrezione, e in silenzio, in direzione del divano.
"Cosa c'è?" chiese
"Ti va di andare in spiaggia?"
La domanda mandò Davis nel panico e, dato che il suo cervello era ormai in uno stato comatoso, senza pensare al ciò che avrebbe significato rispose di si. Ora doveva solo trovare una scusa per allontanarsi.
"Ehi Will!" esclamò "io vado a… a mettere qualcosa sotto i denti; tu intanto allenati"
"Ok!" fece l'altro
A questo punto Davis abbandonò la postazione, scese al pianterreno il più in fretta possibile e insieme a Liz corse verso la spiaggia.
 
-Tu stai cercando di dare un nuovo significato al concetto di idiozia vero?-
Queste erano le parole che il "povero" Davis si ripeteva mentalmente sdraiato sulla spiaggia di Santa Barbara.
Effettivamente dire che era stato un cretino a non pensare a quell'evenienza non era assolutamente una cosa fuori luogo ma non era neanche del tutto vero; lui ci aveva pensato, ma aveva visto solo la parte positiva della situazione e il fatto che tale situazione fosse in gran parte positiva non aveva certo aiutato.
L'evenienza che tanto faceva penare il povero ragazzo era donna, bionda, stupenda, con addosso solo un bikini azzurro e decisamente con troppi centimetri di pelle scoperta; il suo nome era, ovviamente, Liz Raiser.
-Ora ti tocca fare appello al tuo autocontrollo- si disse -il che è semplicemente ridicolo dato che a malapena sai come si scrive autocontrollo-
Con una resistenza quasi stoica, altra parola di cui il giovane ignorava il significato, riuscì a tenere le mani a posto, anzi, per sicurezza le tenne sempre in tasca, ma ogni singola volta che guardava verso di lei temeva che da un momento all'altro non sarebbe più stato in grado di trattenersi.
Fortunatamente venne in suo aiuto proprio Liz che riuscì con qualche battuta a stemperare la tensione, inutile dire chi fosse l'oggetto delle battute.
"Ma dici che si è accorto che il mio "spuntino" sta durando quanto una cena ad un ristorante?" si domandò Davis
"Fa vedere quanto tempo è passato… un ora e tre quarti? Allora no, si sarà a malapena reso conto che te ne sei andato"
"Ma l'ho anche avvertito"
"Che cosa gli hai detto di preciso?"
"Che andavo a mettere qualcosa sotto i denti"
"Ah, quindi non hai accennato a me" fece la giovane "allora forse non ti ha nemmeno sentito"
"Come fai a dirlo?"
"Conosco Will da anni e so che l'unica cosa che può farlo uscire dalla trance da videogiochi sono le ragazze, tu però non hai parlato di ragazze nella tua frase quindi ha rimosso immediatamente quello che gli hai detto"
"Che maleducato" disse Davis in tono chiaramente scherzoso
"E' fatto così" replicò lei "e comunque non mi pare che tu sia molto più educato di lui… perché la tua mano destra si trova sulla mia gamba sinistra?!"
Il colpo morale, ma anche fisico visto che Liz gli tirò una sberla, che segui quelle parole riportò improvvisamente alla realtà. Era stato un gesto irrazionale, una pulsione ma si rese immediatamente conto, unica bella pensata del giorno, che se avesse cercato di spiegarsi così sarebbe finita molto peggio… probabilmente con un omicidio.
-Ma noo! Ma perché sono cosi imbecille!- si disse -e dire che non me ne sono neanche accorto-
Guardò la ragazza che nel frattempo aveva chiuso gli occhi per cercare di dormire; non aveva mai visto niente di più bello.
-Però devo ammetterlo, è stato tremendamente eccitante- proseguì -finirà che questa mano o me la taglierò per la vergogna o non la laverò mai più per il resto della mia vita-
Con questi ultimi pensieri i ragazzo si adagiò vicino alla ragazza dei suoi sogni, stava per assopirsi quando da una finestra una voce soave richiamò la loro attenzione.
"PERCHE' MI AVETE LASCIATO DA SOLO? MI AVETE FATTO FARE LA FIGURA DELL'IDIOTA" gridò Willis che dopo raggiunse di corsa le scale
"Sta venendo qua" fece Davis "che facciamo?"
Liz osservo l'espressione preoccupata dell'amico e sorrise.
"Quello che facciamo tutte le sere, Pinky" esclamò simulando una voce profonda da vecchio "tentare di conquistare il mondo"
"Non è divertente Brain" replicò l'altro stando al gioco
"Oh, su rilassati… al massimo potremmo dagli un premio; ci ha messo solo due ore per notare la nostra assenza, per lui è un vero record!"
 
 
 
ANGOLO DELL'AUTORE
 
Ed eccoci con un nuovo capitolo di questa raccolta di avventure talmente demenziali da farci capire come non ci sia bisogno di Digiworld per vivere avventure surreali, basta tanta, ma taaanta, deficienza. Approfitto dello spazio per ringraziare kymyit e Meteor9 per aver commentato e mia sorella Jesuisstupide per aver inserito, così come Kymyit, la mia nuova storia tra le seguite.
Seconda avventura/disavventura per Davis, Willis e soci e, spero, seconda serie di risate per voi lettori; rispetto al precedente capitolo penso che questo sia più demenziale e, credo, divertente, nel caso non la pensiate così fatemi sapere e cercherò di migliorare per i capitoli a venire.
Venendo al contenuto in se il capitolo è pieno di citazioni e riferimenti a videogames, anime, cartoni, film, musica eccetera, alcuni sono molto evidenti, se non addirittura dichiarati, altri sono più nascosti e complicati da individuare, in particolare ce ne sono quattro che mi sono molto divertito ad inserire e che sono tutti molto complicati; stavolta non vi sfiderò ad individuarli, sarebbe un gesto criminale io stesso non li ricordo bene tutti, ma nel caso vogliate provarci fatelo a vostro rischio e pericolo (scherzo)
Spero di essere riuscito nel mio intento di strapparvi un sorriso e alla prossima
 
P.S. allego una breve parte di riepilogo sugli O.C. di questa storia (nel caso siate nuovi lettori o, magari, non siate riusciti a capire da testo chi siano)
 
Sarah Ford = Mamma di Willis
Mary Ford = Sorella di Willis
Franklin "Frank" Ford = Zio paterno di Willis
Jimi Ford = Cugino di Willis
Martin Ford = Padre di Willis
Liz Raiser = Amica d'infanzia di Willis, innamorata di Davis e da lui ricambiata.
  
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