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Autore: Tiva_Giuly96    19/05/2014    5 recensioni
Tiva story! Sorprese e vicende per i nostri Tiva!
Ziva se n'è andata e Tony sta soffrendo molto.
Un messaggio e una sorpresa lo aspettano.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Anthony DiNozzo, Leroy Jethro Gibbs, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quinto capitolo! Molto emozionante! :D
 
 
Ore 5:50
 
Tony andava come un fulmine sulla strada, suonando il clacson ogni due secondi anche quando non serviva tanto era agitato.
Era il più agitato tra i due, stringeva forte il volante anche se aveva le mani sudate e il suo cuore andava a mille.
Ziva, invece, era accanto a lui che ansimava e ispirava a fondo. Stringeva il sedile per il dolore causato dalle doglie e stringeva i denti, oltre ad essere tutta sudata.
- tieni duro. Ci siamo quasi! – le disse per tranquillizzarla.
- guarda che quello agitato qui, sei tu! Per fortuna! Mi sta uccidendo! – urlò.
 
Ore 6:10 – ospedale.
 
Entrarono sparati in ospedale, con la gente che li fissava preoccupati e straniti.
Tony la teneva per un braccio per sorreggerla, e lei si teneva alla sua camicia e per il braccio.
Un’infermiera li vide e subito fece sedere Ziva su una sedia a rotelle per farla riposare, dopodiché la portarono in sala visite per vedere a che punto era con la dilatazione. Tony la seguiva ovunque tenendole sempre la mano come un marito preoccupato.
- signora, non è ancora tanto dilatata, la portiamo in sala travaglio, va bene? – le disse l’infermiera.
- va bene. Basta che lui resti sempre al mio fianco – guardò Tony.
- certo, signora –
La portarono nella sala dove la fecero stendere su un lettino e le misero un cuscino dietro alla testa per farla stare più comoda.
- se ha bisogno, basta che clicca quel pulsante – le indicò un pulsante rosso sulla parete.
- va bene, grazie mille – la guardò e l’infermiera se ne andò per lasciarli soli. Tony le si avvicinò.
- come stai? – le prese la mano e gliela strinse.
- eh.. Come vuoi che stia? Fa malissimo –
- devi aspettare ancora un po’ –
- lo so, finche questa peste non comincia a scalciare per uscire – sorrise.
- spero faccia in fretta. Voglio vedere mio figlio – la guardò. Ziva lo guardò stupita, non si immaginava una reazione del genere da Tony, soprattutto se si tratta di bambini.
- cavolo, Tony. Sei cambiato tantissimo. Anche io –
- cambiato, è una parola grossa. Diventerò padre, ed è una grande responsabilità –
- sono molto fiera di te, Tony –
- anche io.. di me stesso – risero e Ziva lo guardò con gli occhi pieni di orgoglio.
 
Ore 4:00 (giorno dopo)
 
Ziva era ancora sul lettino dolorante in attesa che il piccolo cominciasse a farsi sentire.
Tony faceva avanti e indietro dalla stanza di Ziva alla macchinetta del caffè per ricaricarsi ogni ora. Tornò da lei impaziente che arrivasse il grande momento.
- allora? – la guardò agitato.
- non ancora, Tony. E’ inutile che me lo chi.. ah! Ah! – ebbe una forte contrazione  che la costrinse a piegarsi in due per il dolore. Era arrivato il momento.
- Ziva! – chiamò i medici che subito accorsero.
- ora ci siamo, Tony! –
- sai, lo avevo capito –
La portarono di corsa in sala parto dove la fecero sistemare sul lettino, le fecero aprire le gambe per seguire bene a che punto era.
- ok, signora. Ora è il momento di spingere! – le dissero.
Ziva cominciò a spingere come le avevano detto. Urlava e sudava come una matta.
Tony si avvicinò, dopo che gli fecero indossare il camice apposta e le prese la mano.
- forza, Ziva! Spingi! – la incitava
Urlava e sudava come non aveva mai fatto, mentre spingeva in vari momenti.
- vedo la testa! – disse l’ostetrica – ancora qualche spinta – continuò.
- brava, Ziva. Continua così – le disse.
Verso le ultime spinte, gli strinse la mano talmente forte da fargliela diventare viola, ma a lui non importava, era tutto concentrato su Ziva e sul parto da pensare alla mano.
Dopo un paio di spinte, finalmente il piccolo uscì. Era biondissimo e piccolissimo, gli occhi erano della madre, come il naso; mentre la bocca e i capelli erano del padre. Il colore degli occhi ancora non si sapeva, visto che aveva ancora gli occhi chiusi.
Le infermiere lo presero e lo lavarono per poi avvolgerlo in una coperta e porgerlo alla madre.
- è un maschietto – le dissero.
- lo sapevamo già.. Grazie – sorrise esausta.
- bravissima, Ziva. Bravissima – le baciò la fronte.
Ziva lo prese con delicatezza e lo mise sul suo petto mentre lo guardava emozionata.
- guarda che bello. Ti assomiglia – lo guardò.
- è bellissimo – sorrise nel vedere quella piccola creaturina in braccio a Ziva. Era il frutto di una sola e magica notte passata insieme a Tel Aviv dieci mesi fa.
- assomiglia molto anche a te – continuò.
- come lo chiamiamo? – lo guardò.
- Thomas –
- Thomas. Mi piace. Thomas DiNozzo – guardò il piccolo Thomas che piangeva e teneva le manine chiuse a pugno tutto rannicchiato su Ziva.
Tony gli porse il dito per accarezzargli la manina delicatamente e il piccolo glielo strinse nella sua piccola mano.
- ciao, piccolo. Sono il tuo papà – gli disse.
 
 
Alloraaa! Vi è piaciuto come capitolo??
Finalmente il nome è stato svelato: Thomas. Non ho scelto nomi riguardanti parenti di Ziva o Tony per pura scelta mia.
Tony è troppo tenero con il piccolo! :3
Alla prossima!
Giuly
  
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