Autore originale: Mai Kusakabe
Traduzione:
Akemichan
Revisione: Lilian Potter
Disclaimer:
Tutti
i diritti ad Eiichiro Oda.
MAN
MAKES PLANS
All'inizio
il numeroso gruppo di pirati che si stava divertendo nel bar non si era
preoccupato quando uno dei loro compagni era arrivato di corsa, quasi
senza
fiato, e aveva gridato che Ace stava combattendo con qualcuno, ma
alcuni
avevano deciso di dare un'occhiata per sicurezza. Il modo in cui
l'avevano
incontrato, dopotutto, aveva messo in chiaro che Ace non aveva problemi
a
sfidare persone assurdamente forti.
Non sembrava quello il caso.
Raggiunsero la piazza della città solo per trovarla mezza distrutta,
con
colonne di fumo che salivano attorcigliate dai muri demoliti, che
avevano
sicuramente subito qualche attacco di Ace, i cittadini orripilati fermi
al
limite delle differenti strade, i loro sguardi fissi nel mezzo della
distruzione.
Là c'era Ace, a cavalcioni su un corpo non identificato, e lo colpiva,
non
facendo uso del suo potere ma utilizzando solo i suoi pugni. Il suono
delle
nocche che colpivano la pelle e le ossa poteva essere sentito ovunque
nell'altrimenti mortale silenzio della piazza, accompagnato a quasi
ogni
impatto dai grugniti doloranti della persona sotto Ace e dalla continua
sequela
di insulti e maledizioni di Ace. Non sembrava avere una grande opinione
dell'altro.
Alcuni compagni di ciurma gli si avvicinarono, con l'intenzione di
staccarlo
dalla sua vittima indifesa, ma Marco, che faceva parte del gruppo, alzò
una
mano per fermarli.
Ricevette molti sguardi interrogativi, ma li ignorò e continuò a tenere
lo
sguardo sulla coppia. L'uomo, perché non c'era più alcun dubbio che la
persona
a terra fosse un uomo, non aveva fatto un singolo tentativo per
difendersi.
Finalmente, i colpi di Ace rallentarono fino a fermarsi, e anche gli
insulti,
che erano diminuiti di volume man mano che il tempo passava, si erano
fermati,
il suo ansimare pesante l'unico suono rimasto.
Poi, l'uomo a terra parlò:
“Ti senti meglio?”
Quelli che potevano vedere il viso di Ace, chinato com'era, notarono
l'amaro e
quasi triste sorriso che si allungò sulle labbra.
“In qualche modo,” rispose.
“Bene.”
E un coro di esclamazioni sorprese riempì la piazza quando l'uomo a
terra alzò
il braccio e diede un pugno ad Ace con abbastanza forza da spedirlo
volando per
la piazza fino a sbattere contro un muro che si sbriciolò per la forza
dell'impatto. Ci vollero vari secondi prima che gli spettatori si
rendessero conto
che l'uomo era riuscito a toccare Ace, e a quel punto il suddetto era
già in
piedi, con quello che sembrava un tubo in mano, a parare un calcio di
Ace.
“Maledetto bastardo!” urlò Ace, schivando il tubo da sotto con un pugno
mirato
al viso dell'altro. Lo colpì, nell'esatto istante in cui uno stivale
calciò il
suo viso nella stessa maniera.
I combattenti indietreggiarono, fissandosi l'uno con l'altro per pochi
secondi,
e poi attaccarono ancora.
Le fiamme di Ace scomparvero da attorno al suo braccio, il tubo cadde a
terra,
e i due uomini caddero al suolo in ginocchio, faccia a faccia. La mano
che
aveva intenzione di ferire l'uomo sconosciuto si mosse invece per
avvolgergli
le spalle, l'altro braccio che gli circondava la vita, e anche l'altro
alzò le
braccia, chiudendole attorno al busto di Ace.
Fu allora, quando Ace riposò la testa sulla spalla dell'uomo, che gli
spettatori notarono per la prima volta le lacrime che scendevano sul
suo viso,
anche se erano state lì per tutto il tempo. Ace mormorò qualcosa e,
vedendo il
tremore delle spalle dell'altro, non era il solo a piangere.
I pirati di Barbabianca non avevano buttato via l'occasione per dare
una festa,
ma avevano rispettato lo spazio dei due uomini e li avevano lasciati da
soli,
con a disposizione una quantità di cibo e bevande, per parlare.
Sabo guardò con un sorriso divertito quegli spaventosi pirati fare i
cretini e
alla fine ruppe il silenzio che si era creato da quando Ace aveva
spiegato alla
ciurma l'incidente in piazza e i pirati avevano deciso di metter su un
improvvisato party.
“Hai trovato una buona ciurma.”
“Già.”
Ancora silenzio. Suo fratello non gli aveva parlato se non a
monosillabi da
quando si era ripreso dalla rabbia e dal conseguente crollo.
“Ascolta, Ace,” parlò ancora Sabo. Gli occhi fissi sulla sua tazza
perché
incapace di affrontare gli occhi tristi di Ace, “Mi dispiace, non posso
nemmeno
dire quanto, dubito che ci siano delle parole adatte, non avrei
aspettato così
a lungo se avessi saputo-” Una mano sulla spalla lo zittì.
“Va bene, lo so.”
Gli occhi di Sabo si riempirono di nuovo di lacrime. Era preparato al
fatto che
Ace lo avrebbe preso a pugni, pronto anche ad essere picchiato, aveva
accettato
che se lo meritava dopo che non aveva salutato appropriatamente. Ma non
era si
era aspettato quello che lo aveva ricevuto.
“T-tu
eri morto...”
Quelle parole, accompagnate dagli occhi spalancati e la faccia bianca
di Ace,
l'avevano scosso fin nelle viscere. In tutti quegli anni, Sabo aveva
immaginato
la rabbia di suo fratello, persino lacrime nel caso di Rufy, quando
l'avrebbero
rivisto, ma mai, nemmeno una volta, aveva considerato la possibilità
che
sapessero dell'incidente con la nave del Tenryuubito.
“Smettila di piangere, ti stai comportando come Rufy.”
A quello Sabo alzò la testa, e si sentì immensamente lieto per il fatto
che Ace
ora sembrasse più calmo. La tristezza era ancora nei suoi occhi, ma
almeno non
sembrava più confuso. Era di nuovo il suo iroso fratello, un fratello
iroso che
sembrava riuscire a sorridere più facilmente adesso.
“Come sta?”
Ace ghignò.
“Sempre debole.”
Sabo si lasciò scappare una risatina ed Ace si unì a lui. Poco dopo
ridevano
isterici per tutto e niente contemporaneamente.
La sensazione era migliore di come aveva pensato sarebbe stato essere
di nuovo
con suo fratello, e Sabo non poteva nemmeno immaginare come sarebbe
stato
quando sarebbero stati di nuovo tutti e tre assieme.
“Che cosa stai combinando, comunque? Non sei un pirata, avrei visto
l'avviso di
taglia e sarei già venuto a pestarti se tu lo fossi.” chiese Ace, una
volta che
le loro risate furono di nuovo sotto controllo.
“Sono un rivoluzionario.”
“Davvero?” chiese suo fratello, genuinamente sorpreso.
Sabo annuì, ghignano nella sua direzione.
“Già. Quel giorno con la nave del Tenryuubito, è stato Dragon a
salvarmi.”
“Ti piace?”
“Lo adoro. È la libertà che ho sempre cercato.” rispose Sabo, e sentì
che
l'orgoglio per la sua vita brillava sul suo viso.
Ace annuì e alzò la tazza, svuotandone il contenuto con un lungo sorso
che
mostrava quanto fosse abituato a quel gesto.
“E per quanto ti riguarda? La tua ciurma sembra grandiosa, non lo nego.
Ma
dimmi, Ace, sei felice a non essere il capitano?” chiese Sabo, anche se
era
sicuro della risposta. Dopotutto, aveva visto quanto Ace fosse a suo
agio con
loro, qualcosa che aveva visto in precedenza solo quando Ace era con
lui e
Rufy.
Ace sorrise, e Sabo si meravigliò ulteriormente di quanto suo fratello
era
cambiato a quel riguardo. Era un cambiamento positivo, aveva sempre
pensato che
Ace fosse fatto per sorridere.
“Ci posso convivere.”
Ritornarono a quel confortevole silenzio che durò finché un intero
vassoio di
cibo non fu ripulito.
“Allora,” parlò Ace alla fine. “che si fa adesso?”
“Adesso, aspettiamo finché Rufy non sarà salpato. Gli devo delle scuse,
e
lascerò anche a lui la possibilità di picchiarmi, anche se è ancora un
debole.
E poi avremo un sacco da recuperare, non credi?”
“Già.” Ace guardò in alto e si appoggiò all'indietro fino a sdraiarsi
sul
terreno. “Potremmo cacciarci in qualche folle avventura, noi tre. In
onore dei
vecchi tempi.”
“Mi pare un buon piano.”
FINE.
E, come all’inizio di
tutto, ci
sono nuovamente Ace e Sabo, pronti al loro incontro con Rufy.
Onestamente,
non so dire cosa provo dopo aver terminato la lettura; è un misto di
felicità e
malinconia.
Questa
splendida one-shot è stata tradotta da Akemichan, che dopo averla letta
in
originale se n’è innamorata e si è gentilmente proposta di tradurla; di
conseguenza, tutti i meriti vanno a Mai e a lei, questa volta io mi
sono
unicamente limitata a revisionare la traduzione. Ringrazio dunque
entrambe per
lo splendido lavoro che hanno fatto, regalandoci questa piccola
meraviglia. E,
con questa perla, inauguro il Compleanno
di Mai! Aspettatevi varie ff a qualsiasi orario ^^