Grazie per le recensioni, le apprezzo tanto *sniff* spero che questo capitolo non deluda, questa volta il narratore è più semplice *e sicuramente più apprezzat- ops, shhh!*
Buona lettura!
È una ragazzina dai capelli candidi, bianchi di luna. Lo sguardo dolce e nobile, distante. Le mani fragili, il passo rapido e felino, l’andatura fiera eppure così stanca.
È una ragazzina che difficilmente puoi dimenticare, se mai dovesse capitarti di incontrarla, nelle notti buie e senza stelle del silenzioso deserto. La vidi vagare fra le dune una volta, il piede leggero sfiorava la sabbia fredda, quasi nessuna impronta lasciava al suo passaggio. Un mantello le copriva le candide spalle, sapeva di solitudine e di viaggio.
Le chiesi dove andasse, si girò verso di me, gli occhi vuoti e assenti. Era eterea.
Parlò con voce silenziosa eppure colpì la mia anima così profondamente che non credo potrò mai dimenticarlo. Ognuno è alla ricerca della sua strada, del suo posto nel mondo. Mi disse “Io sono una strada, cerco un piede che mi percorra”.
Ognuno è alla ricerca di un mezzo per realizzare sé stesso, mi disse “Io sono uno strumento, cerco una mano che mi utilizzi”.
Le chiesi se fossi io chi stava cercando.
I capelli di luna ondeggiarono nella notte scura come pece. Sorrise flebilmente. “Uno strumento di vita nelle mani della persona sbagliata si tramuta in morte. La strada giusta può condurti al nulla se non sai dove devi andare. Non sei tu colui che mi sta cercando. Non sono lo strumento né la strada che ti porterà alla tua vendetta”.
Silenziosa e fuggevole come la morte, la ragazzina dai capelli di luna si allontanò da me, lasciandomi solo con le mie paure e il mio dolore. La brezza del deserto ne offuscava i contorni. Pareva un fantasma.
Questo è il capitolo più 'antico' (ossia il primo che ho scritto) e per quello ci sono più affezionata. Alla prossima settimana!