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Autore: PleaseBeMyLiam    20/05/2014    3 recensioni
«Non possiamo più vederci. È stato tutto un errore, una sbandata!» dissi. Sentii il suo respiro tremare, stava piangendo.
«Liam...questo non è possibile» bisbigliò debolmente.
«Jade, sai benissimo anche tu che tra di noi non c'è mai stato niente, è stato solamente un momento di debolezza!»
«Non è questo...» sussurrò nella cornetta del suo telefono. La sua bellissima voce provocò diversi brividi in tutto il mio corpo. «E allora cosa?» domandai.
«I-io sono...» disse incerta. «Sei?» la incitai. Prese un gran respirò e parlò tutto d'un fiato.
«Io sono incinta e tu sei il padre!»
Mi cadde il cellulare di mano, le gambe incominciarono a tremare e dopo poco mi ritrovai a terra. Il mondo mi era crollato addosso.
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Chapter five.



Spalancai le palpebre e quello che vidi mi spezzò il cuore.
'POSITIVO'.
Lo stomaco venne stretto da una morsa e faticai a respirare. La vista mi si offuscò per un attimo.
Boccheggiai.
Ma d'altronde cosa mia aspettavo? Che Dio mi facesse un dono e cambiasse 'positivo' con 'negativo'?
Trattenni a stento un grido di disperazione. Scagliai il misuratore contro il muro. Di corsa aprii la porta di scatto e senza badare agli sguardi tramortiti di Martin e Alex mi rinchiusi nella mia stanza.
Affondai la testa nel cuscino e solo in quel momento mi lasciai in un grido disperato e agghiacciante. Bagnai immediatamente il cuscino di lacrime.
Perché? Cosa avevo fatto per ottenere tutto ciò? Perché la mia vita era un completo disastro?
E nonostante tutto, in quel momento, l'unica cosa a cui riuscivo a pensare era che la mia piccola creaturina non avrebbe mai avuto un padre presente.
Liam non ci sarebbe mai potuto essere.

Mai
.


Liam's point of view.

Il concerto di quella sera fu più stancante del solito. Non sapevo bene spiegarmi perché.
Sospirai vedendo che gli altri ragazzi dormivano beatamente.
Ero distrutto eppure non riuscivo a chiudere occhio. Sarà stata sicuramente colpa di Louis che russava come un dannato. Forse in quei giorni avremmo dovuto portarlo a farsi sturare i condotti nasali.
Sapevo comunque che la causa della mia insonnia non era solamente Louis. Insomma, quella non era la prima volta che dopo un concerto sfiancante non riuscivo a dormire.
Da quel giorno le mie notti non erano più state uguali. Non dormivo tranquillamente da...da più o meno un mese.
«Che palle...» mugugnai rigirandomi sotto le coperte. Andai a sbattere contro il corpo addormentato di Niall. Alzai gli occhi al cielo.
Detestavo quando ci assegnavano camere minuscole dove dovevamo condividere i letti. Insomma, non ce li avevano i soldi per pagare una camera con più letti separati? Certo che sì.
Il biondo si lamentò nel sonno e io sperai con tutto me stesso di non averlo svegliato. Mi sarei sentito una merda.
«L-Liam..?» farfugliò con voce impastata. Mi maledissi mentalmente.
«Mi dispiace..non riuscivo a dormire. Non volevo svegliarti!» sussurrai scusandomi.
Lui si strofinò gli occhi e sbadigliò.

«Non riesci ancora a dormire? Liam saranno settimane che non ti addormenti ad un'ora decente e di certo non per colpa di una sana scopata.» borbottò. Mi si formò un groppo in gola. Era vero, non andavo a letto con una ragazza da...da quella notte.
Sospirai. Niall mi scrutò a lungo. Riusciva a vedermi perché la mia abat-jour era ancora accesa.
«Pensi ancora a lei, non è vero?» chiese. Mi sentii improvvisamente fragile.
Niall sospirò capendo ovviamente di aver colto nel segno.
«Vorrei aiutarti...davvero. Ma cosa posso fare?» bisbigliò.
Gli scompigliai i capelli e sorrisi leggermente.
«Grazie Nialler -sussurrai- ma non puoi fare niente. È una cosa mia. Mi passerà.»
Il biondino annuì. Vidi i suoi occhi socchiudersi per un attimo e capii che dovevo lasciarlo dormire.
«Dormi adesso, ok? Cercherò di farlo pure io.»
Lui borbottò qualcosa, ma prima che potessi ribattere lo vidi chiudere gli occhi completamente e afflosciarsi sul cuscino.
Sorrisi nuovamente e decisi finalmente di spegnere la luce. Stranamente quella volta ci misi davvero poco per addormentarmi, infatti nel giro di qualche minuto ero già sprofondato in un sonno profondo.
Non seppi quanto tempo passò, ma ad un tratto sentii il cellulare squillare dal salotto. Mi maledissi per non averlo spento.
Mi alzai di malavoglia dal letto e mi diressi lentamente verso il salotto. Aspettavo solo che smettesse di squillare per spegnerlo ma non accadde.
Continuava a suonare imperterrito.
Sentii uno dei ragazzi lamentarsi nel sonno.
Sbuffai e preso dal sonno riposi distrattamente.
«Chi è?» domandai con voce impastata. Sentii un sospiro tremolante dall'altra parte della cornetta.
Il cuore incominciò a battermi ad una velocità disumana.
«L-Liam?» sentii. Ero sicuro di aver sentito male.
Non dissi nulla: era come se la mia gola si fosse chiusa.
«Liam...sei tu?» sussurrò quella voce.
Il cuore batteva velocissimo, lo sentivo in gola.
«J....Ja...?» balbettai incapace di parlare normalmente.
Era lei? No impossibile. Non poteva essere. Eppure....quella voce.
Non avrei potuto dimenticarla.
«Liam...» disse in un sospiro.
Era lei.
Un brivido mi percosse la schiena.
Il cuore mi batteva talmente forte che potevo benissimo sentire il rumore dei battiti cardiaci nell'orecchio.
«Liam i-io...» borbottò. Sembrava volesse dirmi qualcosa.
Feci atto di tutto il coraggio che possedevo in corpo
«Non possiamo più vederci. È stato tutto un errore, una sbandata!» dissi.
Sentii il suo respiro tremare. Stava piangendo.

«Liam...questo non è possibile» bisbigliò debolmente.

«Jade, sai benissimo anche tu che tra di noi non c'è mai stato niente, è stato solamente un momento di debolezza!»
«Non è questo...» sussurrò nella cornetta del suo telefono. La sua bellissima voce provocò diversi brividi in tutto il mio corpo. «E allora cosa?» domandai.
«I-io sono...» disse incerta. 

«Sei?
» la incitai. Prese un gran respirò e parlò tutto d'un fiato.
«Io sono incinta e tu sei il padre!»
Mi cadde il cellulare di mano, le gambe incominciarono a tremare e dopo poco mi ritrovai a terra. Il mondo mi era crollato addosso.
Incinta.
Doveva essere uno scherzo. Un orribile scherzo. Ridacchiai isterico.
Già.
Perché il preservativo l'avevo usato. Sì.

Uno scherzo” mi ripetei.
E se forse...?
Cercai di ricordare, mi sforzai sul serio ma le uniche cosa che mi vennero in mente furono le labbra di Jade premute sulle mie, il mio cuore che batteva sfrenato e come i nostri corpi si incastrassero perfettamente.
Rabbrividii. Ero troppo ubriaco pure io quella notte.

Sentii una fitta al petto.
Era ovvio che il preservativo non l'avevo messo. Mi sentii svenire. La testa iniziò a pulsarmi e lo stomaco si chiuse su sé stesso.
Raccattai il cellulare e me lo riportai all'orecchio. Dall'altra parte della cornetta sentivo solo dei respiri tremolanti.
«J-Jade?» balbettai. La voce mi uscii come un sussurro.
La testa faceva male. Ma mi accorsi di non sentirlo davvero. Era tutto così strano.
Lontano.
Mi sentii come un estraneo guardare la mia vita da fuori. Mi vidi.
Accasciato a terra, tremolante. Un essere schifoso che aveva messo incinta una povera ragazza. “Non potrebbe mai funzionare.” le aveva detto.

Stupido egoista schifoso che usa le ragazze come bambole sessuali e che non è neanche in grado di mettersi un fottuto preservativo. Sudicio bastardo.
Ecco tutto ciò che ero.
Poi vidi una ragazza. Piccola, magra dai lunghi capelli.

Jade
.

O almeno ciò che quel mostro si ricordava di lei. La ragazza piangeva mentre con una mano si accarezzava il ventre. Lo stesso ventre che nel giro di pochi mesi sarebbe diventato notabile, fino a diventare davvero grande. Il ventre che ospitava una creaturina piccola e fragile.

Creaturina figlia di un essere orribile.
Poi scosso da un fremito tornai alla realtà. Mi resi conto che colui che stavo guardando ero proprio io.
Mi venne da vomitare.
«Sì?» mi rispose debolmente.
Il cuore iniziò a pesarmi ancora di più.
Cosa potevo fare? Come potevo rimediare al mio errore? Cosa potevo dirle?

Cosa
?
Jade sospirò come se si fosse resa conto che parlarmene non fosse servito a nulla. Digrignai i denti.
«I-io...» farfugliai.
Io? Io cosa? Io me ne vado a fanculo!
Lei singhiozzò e dopo poco tirò su con il naso. Sentirla così mi fece sentire ancora peggio.
Mi veniva quasi...da piangere anche a me.
Sospirò e disse: «Senti, lascia perdere. Va bene così.» La sua voce si incrinò terribilmente mentre pronunciava le ultime parole.
Avrei voluto urlare in quel momento. Gridare fino a spaccarmi le corde vocali. Fino rimanere muto.
Avrei voluto lanciare il telefono contro il muro e spaccarlo. Avrei voluto strapparmi i capelli a manate e pigliarmi a pugni.
Ma tutto ciò che feci fu emettere una specie di gemito.
Lei riattaccò.
Fui vittima di una sorta di attacco di panico. Iniziai a disperarmi.
Me l'ero fatta sfuggire. Avevo mostrato ancora quanto fossi uno schifoso essere.
Balzai in piedi e mi avventai sulla prima cosa che mi finì sotto tiro. Un cuscino.
Lo presi e lo lanciai dalla parte opposta facendo cadere una lampada. Questa si ruppe. In quel momento non mi importò affatto quanto sarebbe potuta costare la cauzione.
Sentii i ragazzi lamentarsi nell'altra stanza. Grugnii e a lunghe falciate raggiunsi il bagno, chiudendomici dentro.
Aprii l'acqua della doccia e mi ci ficcai dentro. Completamente vestito.
Stupido. Stupido. Stupido!
Rimasi lì non so per quanto tempo, sentendo all'esterno della stanza i ragazzi parlottare tra di loro.
Li ignorai. Cosa me ne poteva fregare di cosa pensavano in quel momento?
Lo sguardo mi cadde sul cellulare e mi venne un'illuminazione. Armeggiai un po' e alla fine ritrovai il numero che mi aveva appena chiamato.
Non ce l'avevo salvato in rubrica: il numero di Jade che avevo cancellato tempo prima.
Richiamai il numero e aspettai impazientemente una risposta.
«Mi sembra di non avere più niente da dirti!» gridò isterica. Stava sicuramente piangendo.
«Aspetta!» esclamai.
Stranamente non riattaccò e mi sentii sollevato.
«Parla e in fretta.» borbottò con voce impastata dal pianto.
Inspirai profondamente come per prendermi coraggio.
«Dove possiamo incontrarci?» dissi.


ECCOMI (FINALMENTE) QUI!
Bene. Dopo quelli che sono probabilmente secoli, mi ritrovo ad aggiornare la mia povera ff che aveva praticamente fatto la muffa.
Mi scuso davvero per non essere riuscita ad aggiornare prima ma la scuola mi ha tenuta occupatissima! D:
Spero davvero che questo capitolo vi piaccia. E' praticamente tutto dal punto di vista del nostro Liam che, poveraccio (o forse no?), non dormiva neanche più la notte per Jade (aw).
Dopo questo mi dileguo.
Ringrazio tantissimo le ragazze che parecchio tempo fa hanno recensito la mia storia! Grazie di cuore, vi adoro! <3
  
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