Chapter five.
Spalancai le palpebre e quello che vidi mi spezzò il cuore.
'POSITIVO'.
Lo
stomaco venne stretto da
una morsa e faticai a respirare. La vista mi si offuscò per
un
attimo.
Boccheggiai.
Ma
d'altronde cosa mia
aspettavo? Che Dio mi facesse un dono e cambiasse 'positivo' con
'negativo'?
Trattenni
a stento un grido
di disperazione. Scagliai il misuratore contro il muro. Di corsa
aprii la porta di scatto e senza badare agli sguardi tramortiti di
Martin e Alex mi rinchiusi nella mia stanza.
Affondai
la testa nel
cuscino e solo in quel momento mi lasciai in un grido disperato e
agghiacciante. Bagnai immediatamente il cuscino di lacrime.
Perché? Cosa avevo fatto per ottenere tutto ciò? Perché la mia vita era un completo disastro?
Perché? Cosa avevo fatto per ottenere tutto ciò? Perché la mia vita era un completo disastro?
E
nonostante tutto, in quel
momento, l'unica cosa a cui riuscivo a pensare era che la mia piccola
creaturina non avrebbe mai avuto un padre presente.
Liam non ci sarebbe mai potuto essere.
Mai.
Liam non ci sarebbe mai potuto essere.
Mai.
Liam's point of view.
Il concerto di quella sera fu più stancante del solito. Non sapevo bene spiegarmi perché.
Sospirai
vedendo che gli
altri ragazzi dormivano beatamente.
Ero distrutto eppure non riuscivo a chiudere occhio. Sarà stata sicuramente colpa di Louis che russava come un dannato. Forse in quei giorni avremmo dovuto portarlo a farsi sturare i condotti nasali.
Ero distrutto eppure non riuscivo a chiudere occhio. Sarà stata sicuramente colpa di Louis che russava come un dannato. Forse in quei giorni avremmo dovuto portarlo a farsi sturare i condotti nasali.
Sapevo
comunque che la causa
della mia insonnia non era solamente Louis. Insomma, quella non era
la prima volta che dopo un concerto sfiancante non riuscivo a
dormire.
Da
quel giorno le mie
notti non erano più state uguali. Non dormivo
tranquillamente
da...da più o meno un mese.
«Che
palle...» mugugnai
rigirandomi sotto le coperte. Andai a sbattere contro il corpo
addormentato di Niall. Alzai gli occhi al cielo.
Detestavo
quando ci
assegnavano camere minuscole dove dovevamo condividere i letti.
Insomma, non ce li avevano i soldi per pagare una camera con
più
letti separati? Certo che sì.
Il
biondo si lamentò nel
sonno e io sperai con tutto me stesso di non averlo svegliato. Mi
sarei sentito una merda.
«L-Liam..?»
farfugliò con
voce impastata. Mi maledissi mentalmente.
«Mi
dispiace..non riuscivo
a dormire. Non volevo svegliarti!» sussurrai scusandomi.
Lui si strofinò gli occhi e sbadigliò.
«Non riesci ancora a dormire? Liam saranno settimane che non ti addormenti ad un'ora decente e di certo non per colpa di una sana scopata.» borbottò. Mi si formò un groppo in gola. Era vero, non andavo a letto con una ragazza da...da quella notte.
Lui si strofinò gli occhi e sbadigliò.
«Non riesci ancora a dormire? Liam saranno settimane che non ti addormenti ad un'ora decente e di certo non per colpa di una sana scopata.» borbottò. Mi si formò un groppo in gola. Era vero, non andavo a letto con una ragazza da...da quella notte.
Sospirai.
Niall mi scrutò a
lungo. Riusciva a vedermi perché la mia abat-jour era ancora
accesa.
«Pensi
ancora a lei, non è
vero?» chiese. Mi sentii improvvisamente fragile.
Niall sospirò capendo ovviamente di aver colto nel segno.
Niall sospirò capendo ovviamente di aver colto nel segno.
«Vorrei
aiutarti...davvero.
Ma cosa posso fare?» bisbigliò.
Gli
scompigliai i capelli e
sorrisi leggermente.
«Grazie
Nialler -sussurrai-
ma non puoi fare niente. È una cosa mia. Mi
passerà.»
Il
biondino annuì. Vidi i
suoi occhi socchiudersi per un attimo e capii che dovevo lasciarlo
dormire.
«Dormi
adesso, ok? Cercherò
di farlo pure io.»
Lui
borbottò qualcosa, ma
prima che potessi ribattere lo vidi chiudere gli occhi completamente
e afflosciarsi sul cuscino.
Sorrisi
nuovamente e decisi
finalmente di spegnere la luce. Stranamente quella volta ci misi
davvero poco per addormentarmi, infatti nel giro di qualche minuto
ero già sprofondato in un sonno profondo.
Non
seppi quanto tempo
passò, ma ad un tratto sentii il cellulare squillare dal
salotto. Mi
maledissi per non averlo spento.
Mi
alzai di malavoglia dal
letto e mi diressi lentamente verso il salotto. Aspettavo solo che
smettesse di squillare per spegnerlo ma non accadde.
Continuava
a suonare
imperterrito.
Sentii
uno dei ragazzi
lamentarsi nel sonno.
Sbuffai e preso dal sonno riposi distrattamente.
Sbuffai e preso dal sonno riposi distrattamente.
«Chi
è?» domandai con
voce impastata. Sentii un sospiro tremolante dall'altra parte della
cornetta.
Il cuore incominciò a battermi ad una velocità disumana.
Il cuore incominciò a battermi ad una velocità disumana.
«L-Liam?»
sentii. Ero
sicuro di aver sentito male.
Non
dissi nulla: era come se
la mia gola si fosse chiusa.
«Liam...sei
tu?» sussurrò
quella voce.
Il cuore batteva velocissimo, lo sentivo in gola.
Il cuore batteva velocissimo, lo sentivo in gola.
«J....Ja...?»
balbettai
incapace di parlare normalmente.
Era
lei? No impossibile. Non
poteva essere. Eppure....quella voce.
Non
avrei potuto
dimenticarla.
«Liam...»
disse in un
sospiro.
Era
lei.
Un
brivido mi percosse la
schiena.
Il
cuore mi batteva talmente
forte che potevo benissimo sentire il rumore dei battiti cardiaci
nell'orecchio.
«Liam
i-io...» borbottò.
Sembrava volesse dirmi qualcosa.
Feci
atto di tutto il
coraggio che possedevo in corpo
«Non
possiamo più vederci.
È stato tutto un errore, una sbandata!» dissi.
Sentii il suo respiro tremare. Stava piangendo.
«Liam...questo non è possibile» bisbigliò debolmente.
«Jade, sai benissimo anche tu che tra di noi non c'è mai stato niente, è stato solamente un momento di debolezza!»
«Non è questo...» sussurrò nella cornetta del suo telefono. La sua bellissima voce provocò diversi brividi in tutto il mio corpo. «E allora cosa?» domandai.
«I-io sono...» disse incerta.
«Sei?» la incitai. Prese un gran respirò e parlò tutto d'un fiato.
«Io sono incinta e tu sei il padre!»
Mi cadde il cellulare di mano, le gambe incominciarono a tremare e dopo poco mi ritrovai a terra. Il mondo mi era crollato addosso.
Sentii il suo respiro tremare. Stava piangendo.
«Liam...questo non è possibile» bisbigliò debolmente.
«Jade, sai benissimo anche tu che tra di noi non c'è mai stato niente, è stato solamente un momento di debolezza!»
«Non è questo...» sussurrò nella cornetta del suo telefono. La sua bellissima voce provocò diversi brividi in tutto il mio corpo. «E allora cosa?» domandai.
«I-io sono...» disse incerta.
«Sei?» la incitai. Prese un gran respirò e parlò tutto d'un fiato.
«Io sono incinta e tu sei il padre!»
Mi cadde il cellulare di mano, le gambe incominciarono a tremare e dopo poco mi ritrovai a terra. Il mondo mi era crollato addosso.
Incinta.
Doveva
essere uno
scherzo. Un orribile scherzo. Ridacchiai isterico.
Già.
Perché il preservativo l'avevo usato. Sì.
“Uno scherzo” mi ripetei.
E se forse...?
Perché il preservativo l'avevo usato. Sì.
“Uno scherzo” mi ripetei.
E se forse...?
Cercai
di ricordare, mi sforzai sul serio ma le uniche cosa che mi vennero
in mente furono le labbra di Jade premute sulle mie, il mio cuore che
batteva sfrenato e come i nostri corpi si incastrassero
perfettamente.
Rabbrividii. Ero troppo ubriaco pure io quella notte.
Sentii una fitta al petto.
Rabbrividii. Ero troppo ubriaco pure io quella notte.
Sentii una fitta al petto.
Era
ovvio che il
preservativo non
l'avevo messo. Mi sentii svenire. La testa iniziò a pulsarmi
e lo
stomaco si chiuse su sé stesso.
Raccattai
il cellulare e me lo riportai all'orecchio. Dall'altra parte della
cornetta sentivo solo dei respiri tremolanti.
«J-Jade?»
balbettai. La
voce mi uscii come un sussurro.
La
testa faceva male. Ma mi
accorsi di non sentirlo davvero. Era tutto così strano.
Lontano.
Mi
sentii come un estraneo
guardare la mia vita da fuori. Mi vidi.
Accasciato a terra, tremolante. Un essere schifoso che aveva messo incinta una povera ragazza. “Non potrebbe mai funzionare.” le aveva detto.
Stupido egoista schifoso che usa le ragazze come bambole sessuali e che non è neanche in grado di mettersi un fottuto preservativo. Sudicio bastardo.
Accasciato a terra, tremolante. Un essere schifoso che aveva messo incinta una povera ragazza. “Non potrebbe mai funzionare.” le aveva detto.
Stupido egoista schifoso che usa le ragazze come bambole sessuali e che non è neanche in grado di mettersi un fottuto preservativo. Sudicio bastardo.
Ecco
tutto ciò che ero.
Poi vidi una ragazza. Piccola, magra dai lunghi capelli.
Jade.
O almeno ciò che quel mostro si ricordava di lei. La ragazza piangeva mentre con una mano si accarezzava il ventre. Lo stesso ventre che nel giro di pochi mesi sarebbe diventato notabile, fino a diventare davvero grande. Il ventre che ospitava una creaturina piccola e fragile.
Creaturina figlia di un essere orribile.
Poi vidi una ragazza. Piccola, magra dai lunghi capelli.
Jade.
O almeno ciò che quel mostro si ricordava di lei. La ragazza piangeva mentre con una mano si accarezzava il ventre. Lo stesso ventre che nel giro di pochi mesi sarebbe diventato notabile, fino a diventare davvero grande. Il ventre che ospitava una creaturina piccola e fragile.
Creaturina figlia di un essere orribile.
Poi
scosso da un fremito tornai alla realtà. Mi resi conto che
colui che
stavo guardando ero proprio io.
Mi
venne da vomitare.
«Sì?»
mi rispose
debolmente.
Il
cuore iniziò a pesarmi
ancora di più.
Cosa potevo fare? Come potevo rimediare al mio errore? Cosa potevo dirle?
Cosa?
Cosa potevo fare? Come potevo rimediare al mio errore? Cosa potevo dirle?
Cosa?
Jade
sospirò come se si
fosse resa conto che parlarmene non fosse servito a nulla. Digrignai
i denti.
«I-io...»
farfugliai.
Io?
Io cosa? Io me ne vado a
fanculo!
Lei
singhiozzò e dopo poco
tirò su con il naso. Sentirla così mi fece
sentire ancora peggio.
Mi
veniva quasi...da
piangere anche a me.
Sospirò
e disse: «Senti,
lascia perdere. Va bene così.» La sua voce si
incrinò
terribilmente mentre pronunciava le ultime parole.
Avrei
voluto urlare in quel
momento. Gridare fino a spaccarmi le corde vocali. Fino rimanere
muto.
Avrei
voluto lanciare il
telefono contro il muro e spaccarlo. Avrei voluto strapparmi i
capelli a manate e pigliarmi a pugni.
Ma
tutto ciò che feci fu
emettere una specie di gemito.
Lei
riattaccò.
Fui
vittima di una sorta di
attacco di panico. Iniziai a disperarmi.
Me
l'ero fatta sfuggire.
Avevo mostrato ancora quanto fossi uno schifoso essere.
Balzai in piedi e mi avventai sulla prima cosa che mi finì sotto tiro. Un cuscino.
Balzai in piedi e mi avventai sulla prima cosa che mi finì sotto tiro. Un cuscino.
Lo
presi e lo lanciai dalla
parte opposta facendo cadere una lampada. Questa si ruppe. In quel
momento non mi importò affatto quanto sarebbe potuta costare
la
cauzione.
Sentii
i ragazzi lamentarsi
nell'altra stanza. Grugnii e a lunghe falciate raggiunsi il bagno,
chiudendomici dentro.
Aprii
l'acqua della doccia e
mi ci ficcai dentro. Completamente vestito.
Stupido.
Stupido. Stupido!
Rimasi
lì non so per quanto
tempo, sentendo all'esterno della stanza i ragazzi parlottare tra di
loro.
Li ignorai. Cosa me ne poteva fregare di cosa pensavano in quel momento?
Li ignorai. Cosa me ne poteva fregare di cosa pensavano in quel momento?
Lo
sguardo mi cadde sul
cellulare e mi venne un'illuminazione. Armeggiai un po' e alla fine
ritrovai il numero che mi aveva appena chiamato.
Non ce l'avevo salvato in rubrica: il numero di Jade che avevo cancellato tempo prima.
Non ce l'avevo salvato in rubrica: il numero di Jade che avevo cancellato tempo prima.
Richiamai
il numero e
aspettai impazientemente una risposta.
«Mi
sembra di non avere più
niente da dirti!» gridò isterica. Stava
sicuramente piangendo.
«Aspetta!»
esclamai.
Stranamente
non riattaccò e
mi sentii sollevato.
«Parla
e in fretta.»
borbottò con voce impastata dal pianto.
Inspirai
profondamente come
per prendermi coraggio.
«Dove
possiamo
incontrarci?» dissi.
ECCOMI (FINALMENTE) QUI!Bene. Dopo quelli che sono probabilmente secoli, mi ritrovo ad aggiornare la mia povera ff che aveva praticamente fatto la muffa.
Mi scuso davvero per non essere riuscita ad aggiornare prima ma la scuola mi ha tenuta occupatissima! D:
Spero davvero che questo capitolo vi piaccia. E' praticamente tutto dal punto di vista del nostro Liam che, poveraccio (o forse no?), non dormiva neanche più la notte per Jade (aw).
Dopo questo mi dileguo.
Ringrazio tantissimo le ragazze che parecchio tempo fa hanno recensito la mia storia! Grazie di cuore, vi adoro! <3