Anime & Manga > Lupin III
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Autore: sommalexiel    30/07/2008    2 recensioni
Lupin III e i suoi amici: Jigen, Goemon e Fujiko, incrociano le proprie strade con la seconda ladra più ricercata dopo di loro, una misteriosa ragazza che cambierà le cose ... ma soprattutto, cambierà la vita di uno di loro. (Molte parti di fanfic le ho ricavate prendendo spunto da delle scene di alcuni film che ho visto e che mi sono piaciute tantissimo non uccidetemi per questo ^^ comunque spero sia di vostro gradimento lasciate commenti se volete mi farebbe piacere. grazie a tutti ^^)
Genere: Azione, Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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-Benvenuta nella mia umile dimora Cherì.-

-Santo cielo! È … grande!- disse lei sbalordita.

-Ihihihih già ihihih.- sghignazzò Lupin.

-Direi che i vostri colpi hanno fruttato ben bene se siete riusciti a permettervi questo lusso sul lago. -

-Si insomma, ci siamo organizzati bene ed ecco qua.-

-è fantastico! Insomma non abbandonerei mai le mie abitudini da gitana ma c’è da dire che anche vivere così è davvero stupendo!-

-Ma un tempo in che situazione eri?- chiese Goemon curioso.

-Bhè ero di un ceto abbastanza modesto … non mi mancava niente.-

Goemon rifletté fra se e se in silenzio.

-Io… immagino che starò nel mio sacco a pelo in una stanzina o sul divano giusto?-

Tutti e tre la guardarono perplessi sgranando gli occhi.

-Ehm …. Che c’è?- chiese lei disorientata.

-Cherì, tu hai una stanza tutta per te!- esclamò Lupin.

-Cooosa?- chiese lei incredula.

-è così! Vieni così te la mostro forza!-.

Così dicendo la condusse in una bellissima stanza degna di un hotel a cinque stelle con ogni tipo di comodità, mai Zoe avrebbe pensato di dormire anche solo per una notte in una stanza di tale eleganza … ancora una volta …

Rimase dalla porta per qualche secondo e poi entrò guardandosi intorno come ipnotizzata.

-Oh…- fu tutto quello che riuscì a dire.

-Non ti piace Cherì????- chiese Lupin premuroso.

-Oh no, direi stupenda! È bellissima è la stanza più bella che abbia mai visto!- rispose lei quasi commossa.

-Cosa c’è che non va allora mia cara?-

-…..è che io non credo di poter approfittare di tutto questo lusso…-

-Ma Cherì non dirlo neanche per scherzo qui sei come a casa tua tesoro!! -Ihihihih!-

-Bhè grazie mille allora apprezzo moltissimo! Una cosa però…-

-Qualunque cosa Cherì..-

-Non chiamarmi se puoi “Cherì”, ma o Esmeralda (il mio nome più comune) o per abbreviare il mio nome di battesimo Zoe… del resto… nient’altro.- disse lei sorridendo.

-D’accordo mia bella Esmeralda!- disse lui inchinandosi e baciandole la mano.

-E anche senza tante lusinghe grazie!- disse lei tirando via la mano scocciata da tante lusinghe inutili.

-Adesso, mi sistemo un po’, grazie ancora e… non so qui come funziona per cui per l’ora di pranzo … cosa… quando…?-

-Nella cucina alle sette e mezzo meravigliosa fanciulla!-

-Ehm….sè….allora… grazie eh!!! Ciao!- disse lei sempre più impacciata, dopodiché chiuse la porta e andò a farsi una doccia, successivamente Goemon e Jigen erano alle prese con Lupin per portarlo via dalla stanza di Esmeralda per non farlo entrare nel suo bagno mentre lei si stava facendo la doccia.

Poco dopo in cucina i tre si misero a sparlare di lei e a studiare a come capire se ci si poteva fidare di lei  meno, anche se il mistero che la avvolgeva non le giovava molto …

-Voi … che cosa ne pensate?- incominciò Jigen.

-Ah io dico che è splendida!- disse Lupin con la testa fra le nuvole.

Lupin! stiamo parlando seriamente cerca di essere più partecipe ai nostri discorsi invece di esserlo sempre nella stanza da bagno su di sopra!- lo rimproverò lui.

-Oh bhè scusa, però ammettetelo è davvero bella!-

-A volte un bel fiore può essere velenoso.- intervenne pacamente Goemon.

-Che cosa vorresti dire Goemon?- chiese Lupin un po’ infastidito da quella frase.

-Voglio dire che se ha solo un bel aspetto e poi è una falsa come quella Fujiko che ci ruba sempre all’ultimo la nostra fortuna allora c’è poco da averci a che fare! Hai mai pensato che potrebbe approfittare della nostra ospitalità per poi fare qualche danno? Secondo te perché non vuole dire niente sul suo cambiamento radicale di vita?!- disse spazientito.

-Quello potrebbero anche essere affari suoi Goemon, il fatto è e resta, che mi piacerebbe tanto capire come intende fare Lupin a capire se  è una persona onesta o se è una minaccia.-

-è molto semplice, ho considerato anche l’opzione che lei sia ritornata per riprendersi anche il diamante corvino per poi rivenderselo, e che ieri sera ce lo abbia ceduto in cambio di una parte del bottino per terminare la corsa sfrenata che si era creata, per cui, lascerò un finto diamante corvino in una stanza, se il giorno dopo sia lei che il diamante sono scomparsi, la risposta sarà scontata, se il diamante ci sarà ancora allora forse vuole davvero collaborare con noi, e terrò anche conto del comportamento che avrà quando effettueremo i nostri colpi e se vuole venderci ai poliziotti o meno … voi non preoccupatevi, penso a tutto io. Comunque qualcosa mi dice che non è  malvagia e che di certo non è come Fujiko, perché se lo fosse stata non si odierebbero così tanto.-

-Si forse hai ragione, ma a me tutto quel mistero che ha, non mi piace per niente …- disse Goemon.

-Lo scopriremo soltanto sta notte.- concluse Jigen.

-Si è l’unica…-

Lupin non fece in tempo a terminare la frase che si aprì la porta e spuntò Esmeralda sulla soglia.

-S-scusate, ho scordato di bussare, stavate parlando di qualcosa di importante?-

-Oh no tranquilla mia cara accomodati è quasi pronto!!!- disse spensieratamente Lupin.

Ci fu un attimo di silenzio, da parte di lei, perché non sapeva cosa dire, e da parte di loro perché ripensavano al fatto che fino ad un momento fa stavano proprio parlando di lei.

-Allora…- cominciò lei –voi … avete in programma qualche … non lo so … colpo?- chiese impacciata.

-Per adesso no, staremo tranquilli a casuccia, poi appena troveremo qualcosa, te lo diremo.- rispose Lupin.

-Oh d’accordo.-.

La cena venne servita in tavola (ovviamente da Lupin che aveva anche cucinato).

Fu una cena piuttosto silenziosa, l’ansia di sapere se era una brava ragazza o meno aveva bloccato tutti, il più diffidente era Goemon, perché teneva sempre a mente come esempio Fujiko che la maggior parte delle volte ingannava Lupin ammaliandolo con la sua bellezza per poi rubare ciò che aveva ottenuto con le proprie forze.

Sarebbe stato l’ennesimo inganno e non poteva più permettere intralci ai piani della squadra.

Ad una certa ora andarono a dormire, e Goemon spiò per un po’ la porta di camera sua, poi se ne andò anche lui.

La notte procedette tranquilla, tutti riposavano praticamente con un occhio chiuso ed uno aperto per captare qualsiasi rumore sospetto, ma alla fine cedettero al sonno, e in breve tempo, il sole si fece largo in cielo, illuminando la foresta ove era collocato il covo di Arsenio Lupin.

Lui si crogiolava nel letto sognando di essere con Fujiko e parlando nel sogno, dopo poco arrivò Jigen già vestito sbadigliando:

-Ehi Lupin…alzati è mattino…-

-Oh Fujiko la tua pelle è come cioccolata bianca, anzi no meglio…-

-LUPIN! TI VUOI SVEGLIARE!- sbraitò Jigen.

Lupin fece un salto sul letto cascando in terra e si rialzò massaggiandosi dietro la testa:

-Jigen…. Ma come ti salta in mente di fare uno scherzo del genere?- si lamentò.

-Vestiti, bisogna vedere come si è comportata Esmeralda questa notte te ne sei già dimenticato?-

-Certo che no. Adesso arrivo-.

Quando fu pronto, andarono insieme a cercare Goemon, che era già pronto dalla porta di Esmeralda appoggiato al muro e aspettando gli altri.

Contarono fino al tre… dopodiché aprirono la porta di scatto…

Il letto vuoto, perfettamente ordinato, nessuna donna in giro … e del diamante? Nessuna traccia …

-Lo sapevo che non c’era da fidarsi!- esclamò Goemon mettendo via la katana.

-Ora dobbiamo stare attenti, conosce il nostro covo è capace di qualsiasi cosa!- disse allarmato Jigen.

Lupin rimase a riflettere mentre tutti insieme si avviavano verso la cucina, era troppo strano, era troppo innocente quella ragazza, era una zingara è vero, ma non poteva essere vero quello che era successo …

Dopo poco, cominciò a sentire un forte profumo che arrivava dalla cucina, subito dopo lo sentirono anche gli altri.

Si precipitarono senza esitare seguendo il proprio fiuto.

Quando giunsero in cucina, videro Esmeralda che tirava fuori dal forno delle brioche calde e sul tavolo un’abbondante colazione.

-….oh! Giorno.- disse lei appena li vide.

-Ehm … mia dolce Esmerlada!! Che … che cosa stai facendo?!- domandò confuso Lupin.

-Bhè … mi stai domandando l’evidenza. Ho preparato la colazione! A proposito non te la prendere se ti dico che sei un tantino incosciente. Guarda non è per niente sicuro lasciare così in giro in bella mostra il diamante corvino, se entrasse qualcuno da fuori che lo vede te lo porterebbe via subito! L’ho tenuto nella mia stanza per tutta la notte, ed è ancora li, ma la prossima volta non ho intenzione di dirti “Io te l’avevo detto” eh!- .

Tutti e tre diventarono viola di imbarazzo, proprio loro che avevano teso quella trappola a posta per lei per verificare la sua onestà e alla fine avevano commesso pure una brutta figura. Ormai era andata, la ragazza era rimasta e il finto diamante anche se l’aveva portato in camera sua, non l’aveva fatto per scopi personali. La loro fiducia nei confronti della ragazza era lievemente cresciuta.

Tutti e tre si sedettero mentre lei controllava se le brioche erano pronte, si guardarono fra loro increduli di tutto quello che era anzi! Che non era successo! Loro davano per scontato che lei avrebbe portato via il diamante, e invece lo aveva protetto. Solo Lupin era l’unico che da subito credeva un pochino in lei.

-Ecco qua, ehm … so che non vi va molto a genio il fatto di avere un intrusa in casa, e non vorrei che mi deste il titolo di donnina di casa però mi era sembrato giusto almeno prepararvi una semplice colazione dopo tutti i favori che mi avete fatto, il minimo che potessi fare.- disse sorridendo dolcemente.

-Oh ma Cherì non ti dovevi disturbare per noi è un piacere averti qua tesoro!-

-Ehm si ecco allora come ti avevo già detto potresti evitare di chiamarmi Cherì?-

-Oh ma certo scusami Cherì…- rispose lui baciandole la mano.

Esmeralda poi si voltò e disse a bassa voce tra se e se “Niente, ormai mi ha appioppato quel nome e quel nome mi devo tenere … yawn … che pazienza …”.

Si sistemò anche lei col suo vassoio al tavolo e iniziarono a mangiare, per qualche secondo ci fu un gran silenzio, fin quando Jigen chiese a Esmeralda: -In qualità di difesa come agisci?-

Esmeralda ci rifletté un momento su, ingoiando la brioche che stava masticando e poi gli rispose -Bhè dipende, conosco qualche arte marziale, poi delle volte come arma uso delle sorte di pugnali che uso anche come fermagli per capelli, per nasconderli meglio, o coltelli e anche … una pistola ma non l’ho mai usata e non posso usarla, quindi, poiché sono senza armi da fuoco, punto tutto sulla mia forza fisica. Anche se sono esile me la cavo comunque, almeno, a me sembra così …-

-E per quale ragione non puoi usare la pistola?- domandò confuso Lupin.

Lei si bloccò col cucchiaio in bocca guardandolo, e poi guardando anche gli altri che a loro volta la fissavano in attesa di una risposta.

-Aehm … ha … soltanto un colpo e … non devo sprecarlo, tutto lì …- disse lei aggrappandosi ad una qualsiasi scusa.

Lupin fece finta di crederle e le annuì continuando poi a mangiare.

Goemon invece essendosi stufato di tutti quei segreti e di tutti quei misteri si alzò dal tavolo severo e la rimproverò minacciosamente:

-Io non ti credo minimamente! Il giorno dopo di un furto ti ripresenti fingendo di passare per caso, hai un passato che non vuoi rivelare e un sacco di altri segreti che ti rendono più pericolosa di altro. Ma chi sei veramente!?

Ad Esmeralda per poco non le andò  di traverso la colazione e profondamente ferita nell’orgoglio si alzò  e rispose:

-Forse è perché è qualcosa  di importante che non mi sento di rivelare, mai considerato questa opzione? So perfettamente che non vi fidate di me, ve lo leggo negli occhi, mi vedete come una minaccia anziché un aiuto per la squadra! Ma come vi devo far capire che non è la ricchezza che mi interessa ma semplicemente la vita stessa e l’energia di continuare a vivere per le semplici cose che esistono in natura. Non son egoista ed avara voglio solo continuare la mia esistenza a mio modo, senza imbrogliare nessuno, se rubo non è per divertimento o una cosa che amo fare, è semplicemente perché essendo zingara non sono capace di fare altro ed è l’unico modo che ho per vivere … non ho nessuna qualità a livello intellettuale sono pagana, gitana, straniera so poche cose ed è l’unico modo con cui posso tirare avanti. Io non mi ritengo orgogliosa di me, ho uno stile di vita che non raccomanderei a nessuno e derubo le persone per mantenermi. C’è forse qualcos’altro che devi chiedermi?- chiese infine quasi con le lacrime agli occhi.

Goemon si limitò a guardarla negli occhi, cercando di capire se stava dicendo la verità.

E dopo averla osservata bene si risedette senza dire niente e lei fece altrettanto, così per calmare le acque intervenne Lupin:

-Coraggio non è successo niente è normale! In fin dei conti sei una persona nuova che dobbiamo ancora conoscere bene e penso sia possibile che nascano delle incomprensioni, ma penso che fino ad adesso tu ti sia comportata davvero molto onestamente, nonostante tu sia una gitana!-

-Grazie. Ancora non ho voglia di parlare di ciò che ho vissuto, ma sappiate che per me è stato una sorta di volo dalle stelle alle stalle, e se andiamo a vedere proprio in tutti i sensi.- concluse lei ironicamente.

Goemon nel frattempo continuava a pensare.

Ad una certa ora Esmeralda lasciò la casa per continuare a sistemare la propria, porgendo i propri saluti e avvertendo che l’indomani non sarebbe venuta per terminare i lavori, adesso erano loro tre soli.

-Goemon, non pensi di aver esagerato? C’era modo e modo per fargli intendere…- Lupin venne interrotto e proseguì Goemon –Io preferisco essere chiaro piuttosto che girare in giro alle cose, anche se sta notte non ha preso il diamante per portarselo via ancora non sappiamo con certezza quanto ci possiamo fidare, a me basta solo vedere Fujiko, ogni volta sembra aiutarci o a volte neanche quello e poi si impossessa di ciò che ci siamo presi noi. Non possiamo permettere a qualunque donna di fare i propri comodi con noi.-

-Oh ma lo sai com’è Fujiko è sempre stata così! La ragione per cui io credo che Esmeralda sia onesta,  è per il semplice fatto che ha restituito il diamante e questa notte lo ha anche protetto.-

-Spero che tu abbia ragione.- concluse l’altro.

Il mattino dopo, si svegliarono senza la ragazza in casa (e di conseguenza senza neanche l’abbondante colazione che li aveva accolti il giorno prima).

La sera prima Esmeralda era riuscita a sistemarsi in modo da riuscire a trascorrere la notte nella propria casa, ma decise di non andare del covo di Lupin per completare i suoi lavori alla casetta.

Poco distante dal covo, la gitana trascinava grandi travi per sistemarla nelle parti della casa che avevano ceduto ai vari scombussoli meteorologi.

Era un’antica casa tutta in legno, tra i monti il verde e vicino al lago, era stata abbandonata molto tempo fa da una famiglia contadina che vi abitava che quando poi trovarono la loro fortuna si trasferirono in città abbandonando la casa e i piccoli orti che possedevano, Esmeralda ritrovandosi senza una casa e senza denaro si prese quella piccola casa rimettendola a posto da sola.

Dopo che ebbe concluso la costruzione procedette alla pulizia e all’ordine.

Terminò verso le due del pomeriggio, ed esausta per la fatica, quando terminò ne approfittò per stendersi un po’ sul letto e riprendere fiato.

Ripensò a quello che le aveva detto Goemon il giorno prima, e in fin dei conti era comprensiva nei suoi confronti (nonostante quel suo scatto le avesse dato fastidio):

Era straniera, zingara, ladra e cosa che soprattutto a lui e a Jigen portava una marea di diffidenza, era il fatto che lei fosse una donna.

Soffriva molto per la diffidenza che loro avevano nei suoi confronti, ma allo stesso tempo non li biasimava.

Le uniche sue ambizioni erano vivere in pace ed essere finalmente accettata come membro di una famiglia. Da quando era diventata zingara nessuno l’aveva più apprezzata. Nessuno.

Veniva considerata una strega, una maledetta pagana che stregava le persone col suo bel corpo e la sua innocenza.

Mentre Esmeralda era l’ultima persona al mondo di cui bisognava aver paura.

Ad un certo punto sentì bussare la porta, lei guardò dalla finestra non riconoscendo la persona che era sotto casa sua, per cui scese a vedere da vicino.

Quando aprì la porta, rimase sorpresa nel vedere Goemon sulla soglia di casa sua.

Rimase un momento come paralizzata guardandolo negli occhi, poi si decise a parlare:

-Oh… ciao Goemon. Che ci fai qui?-

-Ero venuto a vedere se avevi terminato- lei intanto lo fece entrare –e anche per dirti che forse ieri mattina avrei dovuto parlarti in modo diverso.- disse lui seriamente.

-Oh non fa niente, può succedere.- disse lei cercando di fare finta di niente.

-Preferisco parlarti con franchezza ancora non sono sicuro della tua onestà ma comunque sia forse ha ragione Lupin a dire che non sei esattamente come Fujiko.-

-Lo spero proprio …- disse tra se e se –senti, ma è tanto, malefica, questa donna che piace tanto a Lupin?-

-è furba e anche falsa, anche se Lupin solitamente poi è sempre riuscito a riprendersi quello che era suo anche se lei cercava sempre di portarglielo via.-

-Uao … molto onesta.-

-Già, sempre stata così, lo ammalia e poi lo imbroglia.-

-Però! Che persona di cuore.-

-Sai una cosa? Pensavo che sta notte tu avessi approfittato dell’ospitalità di Lupin per riprenderti il diamante.-

-A si!?- chiese lei un po’ offesa.

-Si, anche se alla fine, hai pure cercato di proteggerlo nonostante non appartenesse più a te.-

-Bhè, sono membro della vostra squadra è il minimo che difenda ciò che vi appartiene, e sia chiaro che non lo faccio per arruffianarvi,  è una cosa che mi viene naturale senza sotterfugi.-

Goemon rimase girato di spalle senza risponderle e guardando la casa.

Poi si voltò verso di lei, e dovette ammettere a se stesso che ad impatto Esmeralda era una ragazza molto dolce e davvero molto bella. Ma non avendo altro da dirgli le fece solo i complimenti per la casa e lei lo ringraziò. Effettivamente una ragazza così esile che aveva fatto tutto quel lavoro era ammirevole.

Aveva sia una gran forza fisica che una gran forza di animo su quello non c’era dubbio.

Stava per dirgli che se ne andava quando poi gli venne un’idea.

Goemon tramite un combattimento riusciva spesso e volentieri ad entrare nella psiche dell’avversario e a capire molte cose di lui, voleva fare lo stesso con la gitana. Per vedere un po’ sia come se la cavava sia per capire com’era il suo cuore.

-Esmeralda.-

-Mh?-

-Volevo chiederti se accetteresti un duello con la spada.-

Esmeralda ci pensò un attimo e le venne un dubbio –Ma che io sappia la tua spada è più tagliente di qualsiasi cosa mi ritroverei senz’arma.-

-Non userò la mia katana infatti, utilizzeremo due spade dello stesso materiale, seguimi.- ....

 

  
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