Storie originali > Storico
Segui la storia  |       
Autore: cherubina    20/05/2014    1 recensioni
Dietro ad ogni uomo c'è una grande donna. Donne passate alla storia o rimaste nell'ombra. Donne che hanno contribuito a creare un pezzetto d'America
Genere: Introspettivo, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Indipendenza americana, Il Novecento
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic

IDA

Settembre 1901.

Stringe forte il fazzoletto nella mano serrata a pugno. Quel fazzoletto che non asciugherà nessuna lacrima mentre la bara del Presidente sfila per l'ultimo saluto a Canton.

Sono stati tre giorni lunghissimi, tre giorni in cui il treno che trasportava la salma di William McKinley ha percorso mestamente il tragitto da Buffalo a Washington, a Canton. Ida ha avuto un moto di stizza, un gesto di rabbia e di frustrazione, quando molte delle sue richieste non sono state ascoltate come quella di esporre pubblicamente la bara aperta del Presidente prima della sua sepoltura.

Sono stati giorni difficili e lunghissimi per Ida eppure non piange. Non piange semplicemente perché non ha più lacrime da versare.

Che altro possono toglierle gli dei?

Stringe forte quel fazzoletto orlato di pizzo, quel rettangolino di stoffa che, tante volte, William le ha premuto teneramente sulla bocca durante i pranzi alla Casa Bianca, durante una delle sue crisi convulsive.

Hanno stravolto ogni protocollo i McKinley e hanno animato diverse chiacchiere quando la padrona di casa non sedeva dall'altro lato della tavola ma affianco del Presidente, affianco di William che si è sempre preso cura di lei come un marito premuroso.

In fondo Ida ha già perso molto prima che gli spari di Leon Czlogosz le portassero via l'unica fonte d'amore rimastale.

Ha perso sua mamma che era ancora un'adolescente. Quella mamma, leader sociale per le donne di Canton, che si batteva per l'istruzione delle donne e per la schiavitù e alla quale lei, di ritorno dal college, dava una mano a cucire le uniformi per i soldati impegnati nella guerra civile.

Ha perso la sua piccola Ida. Quattro mesi appena per stringerla tra le braccia.

Ha perso Katherine, la bimba che portava il nome della madre e che era arrivata come un dono di Natale nel 1871. Katie che era il suo raggio di sole, il piccolo uragano capace di riempire di gioia, di risate e di amore la vita di Ida e di William. Katie che la scarlattina si era portata via a soli quattro anni.

Che senso ha la vita quando perdi le tue bambine? Una mamma orfana dei suoi piccoli non vive più, al massimo sopravvive.

Nonostante tutto, nonostante la perdita di Katie fosse stata un colpo durissimo, nonostante le tragedie e un incidente che l'aveva portata a ferirsi alla testa con un corpo contundente, nonostante danni neurologici ad una gamba e innumerevoli malanni, Ida Saxton aveva trovato la forza di rialzarsi.

Certo la donna vivace dagli occhi azzurri, dalla pelle candida, e dai lunghi capelli ramati, quella ragazza caparbia che aveva insistito tanto per ottenere un impiego nella banca del padre e si era ritrovata a fare la contabile in un ambiente prettamente maschile sollevando le maldicenze delle menti becere del tempo. è solo uno sbiadito ricordo.

Al suo posto c'è una petulante malata dal viso pallido e tirato e dai corti capelli grigi. I suoi occhi vitrei, offuscati dal ricordo della felicità dei primi anni di matrimonio, possono essere placati solo con i sedativi.

Due anni di felicità e venti di malattia. Ne valeva davvero la pena?

Ida non può fare a meno di porsi questa domanda mentre la bara di William, del Presidente assassinato, viene calata nella terra.

Ripensa al primo incontro con William ad un picnic sul lago Meyer.

Ripensa a Katie e alla piccola Ida e alla gioia immensa ma breve nello stringerle tra le sue braccia.

Ripensa al giorno dell'insediamento alla Casa Bianca. A lei che è andata contro i suoi limiti fisici per mostrarsi una first lady all'altezza, arrivando in treno dall'Ohio, partecipando al ballo d'inaugurazione per poi svenire stremata.

Ripensa a tutte le gioie e i dolori che ha condiviso con William, a tutte le volte che lui si è preso cura di lei amorevolmente.

Ripensa all'ultimo saluto che le ha rivolto William, a Buffalo, prima di andare a visitare i luoghi dell'Expo. Quel "Tornerò presto" continua a ronzarle nelle orecchie e a farla macerare nei perché e nei sensi di colpa: se solo non fosse stata malata, se solo non avesse avuto timore di mescolarsi in mezzo alla folla...forse quell'anarchico non avrebbe sparato.

Ma non c'è spazio per i rimpianti: Ida ha solo una certezza.

Sì, nonostante tutto ne è valsa la pena!

Si dice mentre le prime lacrime la investono e le fanno bene come le acque piovane che rigonfiano un fiume in secca.

Perderà per sempre la gioia di vivere Ida, andrà avanti sorretta dai suoi ricordi. Nei prossimi anni visiterà la tomba di William ogni giorno, finché il cielo non le renderà grazia ricongiungendola alla sua famiglia.

**** ***

Ringrazio quanti continuano a leggere questa raccolta, chi recensisce, chi ha inserito la storia tra le preferite, le seguite e le ricordate...A presto^^

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Storico / Vai alla pagina dell'autore: cherubina