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Autore: Angelic_Girl    21/05/2014    2 recensioni
E' da qualche anno, ormai, che Kurt si è trasferito a NewYork, con una nuova vita e nuovi sogni, alcuni dei quali mai si realizzeranno. Il suo cuore e i suoi occhi appartengono da allora ad un giovane sconosciuto, il suo dirimpettaio, che Kurt osserva suonare la chitarra e vivere la sua vita, appollaiato ora dopo ora, mese dopo mese alla finestra, come ipnotizzato da quel ragazzo che lo attira tanto.
Quanto vorrebbe parlagli, quanto vorrebbe accarezzare i suoi riccioli mori.
E' impossibile, si dice Kurt. Ma niente lo è quando c'è il vero amore.
Chissà che le sue fantasie non diventino realtà.
Genere: Angst, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Rachel Berry | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Blaine ripensò a quel sogno.

Anzi, più che un sogno era stato un flash, una scena che gli era balenata nella mente.

Era su un letto, al buio, e vedeva una figura piegarsi su di lui.

Ma non aveva avuto paura, non era stato nulla che emanasse angoscia o terrore. Gli era sembrato, al contrario, che quell'ombra si chinasse per proteggerlo. Per stringerlo, per fargli da scudo.

Aveva visto degli occhi luccicare nell'oscurità, occhi chiari, azzurri.

E poi aveva sentito un tocco sulle sue labbra.

Altre labbra.

Ed era allora che aveva avvertito il bisogno di approfondire quel gesto.

Era stato un momento magico, anche se le immagini erano scomparse dalla sua vista qualche secondo dopo, quella sensazione di calore era rimasta ancora.

E anche quel viso, quelle labbra morbide e impaurite sulle sue.

Ma poi era sparito tutto, alla fine.

Gli era sembrato così reale...

Avrebbe scommesso di aver baciato davvero qualcuno durante quella notte, avrebbe messo la mano sul fuoco che ciò che aveva sognato... fosse successo davvero.

Ma Blaine non era sicuro di voler andare più a fondo.

Magari avrebbe scoperto che, in balia del sonno, aveva dato sul serio un bacio...

E chi c'era stato in quella casa, in quello stesso letto, a parte lui e Kurt?

Kurt...

Il giorno dopo si era svegliato con una sensazione singolare, che continuava a persistere ancora in quel momento.

Sentiva che qualcosa in lui fosse... non nato all'improvviso... sentiva come se qualcosa si fosse svegliato.

Qualcosa collegato a Kurt.

Qualcosa che c'era sempre stato, sepolto lì nel suo cuore, ma che solo ora, chissà perchè, aveva dissotterrato e fatto brillare come non aveva avuto la possibilità di fare prima.

Però tutto questo portava ad un'unica soluzione che la ragione di Blaine non ammetteva.

Lui era sempre stato un ragazzo normalissimo, studioso quanto bastava, che amava divertirsi, giocare a football, alla playstation, che aveva una fidanzata...

O almeno lo era sempre stato per il suo cervello.

Forse non per il suo cuore.

Forse non aveva mai pensato che c'era qualcosa che non quadrava, che quello che provava per una ragazza era lo stesso che provava per un amico qualsiasi.

Magari un migliore amico, ma...

Quello che era l'amore non lo aveva mai neanche sfiorato.

Ed era per questo che ora che si manifestava davvero, Blaine non riusciva ad accettare, non riusciva a capire, che cosa diavolo fosse.

Forse se fosse arrivato per una giovane avrebbe finalmente capito cosa scrivere sull'etichetta del suo cuore. Ma provato per... un ragazzo... Blaine non lo trovava possibile, non prendeva neanche in considerazione quell'ipotesi.

E trovare un'alternativa era impossibile.

Quello era amore.





 

Blaine abbassò le palpebre, desiderando scomparire, desiderando che tutta quella confusione che viveva in lui svanisse.

Ma quando chiuse gli occhi e lasciò vagare la mente, di fronte gli si proiettò l'immagine di Kurt, come su un tendone del cinema.

Eccolo lì, bellissimo come sempre, con uno dei suoi rari e luminosi sorrisi a far apparire ancora più meraviglioso il suo viso candido.

Quei grandi occhi color del ghiaccio, quei capelli morbidi come la seta dorati o rossicci a secondo di quanto splendidi volevano essere.

La pelle bianca come la neve metteva in risalto i suoi colori mozzafiato... e Blaine sentì che il cuore si gonfiava di quello che a lui appariva come confusione ed angoscia, ma che in realtà era puro e semplice amore.

Quando riaprì gli occhi, una lacrima di frustrazione scorse veloce giù per il suo viso, e lui la scacciò via con un dito.

Perchè doveva essere così complicato cercar di capire i propri sentimenti?

Solo... perchè?





 

Quella sera Blaine aveva il suo cellulare tra le dita da un'ora, più o meno.

Era stato tutto il giorno steso su quel divano, a piangere, a fondersi le meningi, senza mai cercare nel suo cuore anzicchè nella sua testa.

"Kurt... mi dispiace" scrisse alla fine.

Attese qualche minuto. Molti minuti.

Il messaggio risultava ricevuto, ricevuto e letto anche.

"Ti prego. Angioletto, se non rispondi ne morirò prima o poi"

Ancora niente.

"Non sai cosa sto passando, sto impazzendo, Kurt. Perchè io..." Blaine non seppe cosa scrivere ed inviò lasciando la frase in sospeso.

"Rispondi" lo supplicò ancora "Per quello che eravamo, fallo per me, per la mia vita, per permettermi di leggere almeno un'ultima volta qualcosa scritto da te"

Il tempo passò, il telefono di Blaine non produceva un misero suono.

Poi finalmente vibrò.

"Perchè tu cosa?"

Blaine sorrise nel leggere quelle piccole tre parole.

"Oh Kurt... grazie. Non sai quanto mi uccida sapere che non vuoi parlarmi... Per favore, non... non lasciarmi da solo a mandarti migliaia di messaggi"

"Rispondimi. Perchè tu cosa?"

Il moro quasi sentì con le sue orecchie il tono gelido con cui Kurt avrebbe pronunciato quella frase se solo fosse stato lì, accanto a lui.

"Io" le dita di Blaine non riuscivano a digitare altro e lui dovette praticamente costringersi a scrivere qualcosa che in effetti non significava nulla "Io provo qualcosa"

Kurt ci mise di più per rispondere.

"Blaine, io non ho più intenzione di essere ferito ogni volta che apri bocca o scrivi una sillaba"

"Ma perchè? Non capisco, ti imploro, Kurt. Non capisco, non capisco, non capisco"

"Mi dispiace" fu la risposta.

Blaine alzò lo sguardo, scorgendo Kurt in lacrime passare dinanzi alla finestra e scomparire nella sua camera.

"No! Te lo chiedo in ginocchio, non abbandonarmi!"

Il biondo non rispose più.

"Non piangere...

Kurt.

Almeno rispondi a questa domanda...

Tu... tu ami Rachel?"





 

Blaine aspettò per ore quel messaggio.

Non riusciva a capire perchè quella risposta sembrava importargli tanto.

Ma intanto gli importava da matti.

Sentiva come se il suo cuore si fosse fermato, da quando gli aveva fatto quella dannata domanda. Sentiva che avrebbe ripreso a battere solo se ne avesse ricevuto la risposta.

Risposta che non ricevette.

Cosa gli costava scrivere un dannato "si"?

Magari non era quella la risposta, pensò Blaine turbato. Almeno credette che quello fosse turbamento.

Forse non la amava.

Ma perchè, allora, inventarsi tutta quella balla?

Perchè fargli credere qualcosa di falso che con lui non aveva assolutamente a che fare?

Cioè, l'amava o non l'amava, a Blaine cosa sarebbe cambiato?





 

Le dita di Blaine si muovevano assenti e sfioravano le corde senza che lui ne controllasse la melodia.

I suoi occhi ambrati erano persi nel vuoto, immersi nella mente, nei ricordi, cercando qualcosa che non trovava.

Vedeva Kurt, le sue meravigliose iridi che parevano due oceani, sentiva la sua rara risata quasi fosse lì vicino.

Il suo cervello continuava a proiettare i suoi ricordi, ricordi di Kurt, di quando lo aveva appena conosciuto, anzi, quando lo aveva visto per la prima volta. E da allora quel ragazzo era stato il protagonista di tutti i suoi pensieri.

All'inizio non ci aveva pensato troppo. Forse era solo curioso, perciò amava osservarlo davanti alla sua finestra, quasi fosse un quadro bellissimo, che puoi guardare mille volte trovando ogni volta un nuovo particolare.

Si, forse era solo curioso.

Poi gli parlò, e quella di conoscerlo, finalmente, non fu più una fantasia.

Ricordò quando quella volta chiamò Kurt. Lui non gli parlava, non capiva perchè, e Blaine non riusciva a pensare d'andare avanti senza quel giovane.

Quando gli era corso incontro... oh, non avrebbe mai dimenticato il volto di Kurt.

Si erano abbracciati come se si conoscessero da tanto, come vecchi amici.

Amici..?

Ora non era più tanto sicuro che quella parola fosse associabile a loro due.

Ma no, cosa si va a pensare, loro erano amici.

Solo amici, giusto, Blaine?

Sentiva qualcosa nel petto.

Qualcosa di opprimente, che lo tormentava. Poi quella sensazione si ramificava fino al viso, agli occhi, facendoglieli pizzicare.

Avvertiva angoscia in tutto il corpo, perchè si sentiva perseguitato. Perseguitato piacevolmente dal viso di Kurt, che continuava ad apparirgli di fronte, come un'ossessione.

Blaine era sicuro di star impazzendo.

Voleva urlare basta alla sua mente, voleva che si spegnesse, che smettesse di continuargli a mostrare quel ragazzo. Basta, basta, basta.

Era come un incubo, un incubo nel quale continua a parartisi davanti qualcosa, ti giri ed è lì, tenti di scappare ma sbuca da ogni lato. E a quel punto ti resta solo da chiudere gli occhi e implorare che tutto finisca.

Il moro si accorse che le sue dita erano immobili sulle corde della chitarra, e che una goccia salata scivolava silenziosa giù per una guancia, tormentata, stremata e stanca, come lo stesso Blaine.

Cosa poteva fare?

Era stufo, aveva paura, si sentiva come bloccato, senza riuscir ad andare avanti nè a tornare indietro, fermo in quel punto.

Si asciugò il viso con un movimento goffo della mano, sospirando e mordendosi le labbra.

Che qualcuno mi aiuti...

Tutto questo... è un brutto sogno...

Svegliatemi...

Blaine sussultò quando sentì il suo cellulare vibrare.

Si sporse lentamente per prenderlo in mano, fissandolo con angoscia.

Quando accese il display notò la notifica a forma di lettera in alto ed ebbe quasi terrore di aprire i messaggi.

Era Kurt.

Il moro deglutì esitando, poi lesse quelle brevi parole sentendo che qualcosa moriva nel suo petto.

"Si, la amo"





Salva(?)
Vi scrivo qui, simile ad uno zombie, ed ho l'impressione che sia dall'inizio di maggio che mancano due settimane alla fine della scuola. Arriverò al sei giugno con la convinzione "ancora due settimane" ahahahah ç________ç *va in un angolo a piangere*
Questo capitolo era un po' più corto degli altri, ma paragoniamolo ad uno tsunami, le acque si ritirano e poi l'onda u.u
Okay, sto scrivendo idiozie, perdonatemi, la mia testa chiede tregua T___T (prima avevo scritto "acqua" così "quauc" quindi.......)
Nulla, ieri sono stata fino a mezzanotte a scrivere la mia prima one-shot *----* e volevo chiedervi di fare un salterello *----* Passate sopra ai miei commenti sconnessi, avevo sonno XD
Ehhhmmm..... nulla, preparatevi per i prossimi due capitoli di fuoco *________*
A mercoledì (dal quale mancheranno ancora due settimane per la fine della scuola)


 

  
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