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Autore: Mewpower    31/07/2008    4 recensioni
Un pericolo incombe su Konoa, un pericolo chiamato Akatsuki che vuole impossessarsi della forza del giovane Naruto Uzumaki. Ma un altro problema sembra preoccupare i personaggi di questa storia... Quando al sangue si mischiano le lacrime, quando alla disperazione si aggiunge l'odio, quando si è pronti a rischiare e a morire anche per amore!
Genere: Romantico, Triste, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Akatsuki, Naruto Uzumaki, Neji Hyuuga, Sakura Haruno
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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I nostri ninja preferirono fermarsi lì per quella notte: Sakura era riuscita a curare ben bene Naruto e anche il suo polso ora era guarito…ma proseguire il viaggio in quelle condizioni, non era proprio il caso. Si sentiva debole, a pezzi, non tanto fisicamente, ma soprattutto nell’animo, aveva come un macigno sul cuore, un peso così faticoso da portare, anche per lei… Kakashi aveva notato la strana cera della ragazza: immaginava quanto dovesse essere stato difficile rivedere Sasuke dopo tanto tempo, chissà quanto era cambiato dall’ultima volta, chissà cosa si erano detti, chissà dove era diretto… Preferì non insistere sull’argomento, magari in seguito, ma per ora no.

Sembrava una notte come tutte le altre: il cielo stellato illuminava le chiome degli arbusti che ondeggiavano lievemente accompagnati dal verso di qualche animale notturno che volava di qua e di là cercando di avvistare una preda da poter consumare.
Naruto sedeva sul ramo di un albero e guardava in alto: pensava a quello che era successo, cercava di trovare una soluzione, tentava di spiegarsi quella strana ombra che aveva visto negli occhi del compagno fuggito… erano intrisi di voglia di sangue, questo si notava chiaramente, però c’era qualcosa altro in più:
“Sei infelice, l’ho capito, sai? Tu non desideri tutto questo…”
Secondo Naruto era così. Tristezza, desiderio di pianto, troppa solitudine…
Un gufo passò in alto nel cielo: era maestoso, sembrava un falco; i suoi artigli stringevano un animale, piccolo e sanguinante.
“Non sei pronto ad affrontare Itachi…”
Si potevano ancora udire i deboli gemiti dell’animaletto intrappolato, ma oramai era tutto finito per lui… ma non per Sasuke: poteva ancora salvarsi, rinunciare alla vendetta e tornare a casa, da lui, da Sakura…
“Lei ti sta aspettando, torna! Fallo almeno per lei…”
I suoi pensieri furono disturbati dalla rottura di qualcosa, un ramo, e da un piccolo urlo. Si precipitò sul luogo e vide qualcuno a terra. Hinata si toccò il posteriore con un leggero lamento: era caduta come un’imbranata dal melo dove si trovava, ma il sonno l’aveva sopraffatta e aveva perso così l’equilibrio.
- Ehi, Hinata,stai bene? –
- Ah… sì, Naruto-kun. – rispose scorgendolo e arrossendo per la vergogna.
La figuraccia fatta ebbe anche il suo lato positivo: l’Uzumaki offrì all’amica di sedere con lui, in questo modo si sarebbero fatti compagnia a vicenda e avrebbero scambiato quattro parole:
- Non ce la fai a dormire?- chiese il ragazzo continuando ad ammirare le stelle
- G…già! E pure tu hai il mio stesso problema?-
- Sì, ma a dire il vero… neanche ho voglia di farlo…-
Hinata fissò il compagno: capiva che era giù di morale, la malinconia lo opprimeva e lo avvolgeva tutto quasi a soffocarlo, si sentiva incapace, non sapeva cosa doveva fare… d'altronde anche lei provava le stesse sensazioni dopo quello che era successo con Neji. Per qualcun altro può sembrare una sciocchezza, alla fine è stato solo un bacio, ma per la giovane Hyuga no… quello era stato il suo primo bacio datole da una persona dalla quale fino a pochi istanti prima credeva di essere detestata, per niente considerata, un’ insignificante ragazzina, non degna di appartenere a quella casata…
Fece un respiro profondo cercando di non pensare a ciò che l’affliggeva e cominciò a parlare:
- Io e Sasuke non siamo mai stati in missione insieme e non eravamo neppure grandi amici. Magari ci salutavamo, ma poi tutto finiva lì. Tu, invece, tieni molto a lui… eravate molto affiatati…-
Naruto abbassò lo sguardo: altri ricordi gli pervennero alla mente, ancora rimpianto, ancora tristezza. Hinata notò il suo comportamento. Da una parte lo compativa, ma dall’altra sentiva la necessità di sgridarlo: il Naruto che conosceva lei non si sarebbe mai rattristato così per un fallimento, solo perché anche in quell’occasione si era fatto sfuggire Sasuke. Nulla era ancora perduto!
- Hai…hai lottato fino ad ora per recuperarlo, per portarlo a casa… non ti puoi arrendere!- continuò lei – Solo tu puoi farlo ragionare, solo tu hai la forza necessaria, solo tu hai il cuore tanto grande da persuadere chiunque… Ora lui è nelle tenebre, ma sono sicura che se ci sarai tu accanto a lui Sasuke sarà in grado di scorgere uno spiraglio di luce che gli permetterà di uscire da questo incubo. Quindi, vai avanti! Non abbatterti! Se poi avrai bisogno di una mano… puoi sempre contare su di me, Naruto-kun!-
L’Uzumaki aveva rialzato la testa guardando l’amica attentamente: Hinata era sempre pronta a sostenerlo, c’era sempre lei nelle situazioni più difficili come quella volta… all’esame dei Chunin. Nonostante non avesse un ottimo rapporto con Sasuke, anche lei era pronta a rischiare tutto, a sostenere quella folle ricerca, a combattere contro dei potentissimi nemici…
- Hai ragione!- disse lui – non so cosa mi sia preso! Lotterò, continuerò a cercarlo senza mai fermarmi, ho fatto una promessa e la devo mantenere! Non posso permettermi di perdere definitivamente Sasuke, il mio amico-
Finalmente nei suoi occhi era ritornata la luce di una volta, la speranza, la determinazione, la solarità che lo aveva sempre caratterizzato, tutto grazie a lei…
- Grazie, Hinata! Ancora una volta sei stata tu a infondermi coraggio- e le sorrise dolcemente come solo lui sapeva fare.
La giovane Hyuga era felicissima di essere riuscita a rincuorarlo, il cuore le batteva a mille e le sue guance si colorarono…
Uno strano presentimento, però, sopraggiunse pochi attimi dopo. Una sensazione raccapricciante fece tremare l’esile corpo della ragazza: brividi freddi ovunque, la sudorazione era aumentata e le palpitazioni erano diventate più udibili dall’esterno. Pensò immediatamente alla presenza di un estraneo, magari un nemico.
“ Forse sarebbe meglio attivare il Byakugan ”, ma come rovinare una situazione di felicità come quella? Subito dopo quello strano presentimento cessò di farsi sentire, però Naruto, fraintendendo il comportamento della compagna, pensò di togliersi la felpa, rimanendo (stavolta) in canottiera:
- Questa sera tira un po’ di vento, è meglio che tu non prenda freddo…- e le mise l’indumento sulle spalle facendo rimanere l’amica non poco sorpresa.
- T…ti ringrazio, ma io non…-
- Non fare complimenti! Io ho l’organismo robusto!- e le mise un braccio intorno alle spalle impedendole di togliere la felpa per riconsegnarla al proprietario. Hinata non fece più storie: per la prima volta era abbracciata al suo Naruto, stretti stretti, in una notte così bella… come poteva rinunciare a quel gesto tanto affettuoso?
La situazione era talmente romantica che Hinata decise di darsi da fare: oramai era abbastanza grande, abbastanza matura, abbastanza forte da poter confessare i suoi sentimenti.
“Forza, Hinata! Un respiro profondo e poi tutto d’un fiato…ma come faccio?” rifletté ancora per un po’ sul da farsi, ma poi tirò fuori tutto il suo coraggio e…
- S…senti, N…Naruto-kun, io d...dovrei dirti…u…u…una cosa impor…tante per me…-
La sua frase fu interrotta dal ronfare di qualcuno: Naruto si era finalmente appisolato, rimanendo però con il braccio intorno al suo collo. Hinata da una parte rimase delusa, ma diciamo che per la verità fu contenta: ancora non era giunto il momento di confessare ciò che provava, ma poteva almeno rimanere vicinissima al suo amato e dormire con lui.


- Manca ancora molto, sensei?- domandò Deidara stufo di camminare anche di notte
- … Per poter raggiungere il Villaggio della Pioggia occorre percorrere questo sentiero e poi superare il Villaggio della Conchiglia. Se ci spostiamo anche durante le ore notturne arriveremo prima e termineremo il lavoro più in fretta…-
- Non vedo l’ora di mettere le mani addosso a quel tizio e strappargli la Volpe… magari alla fine lo faccio saltare in aria. – e sogghignò divertito.
Sasori, invece, era più cupo che mai: era, però, rientrato in Hiruko e di conseguenza il suo compagno non poteva conoscere la sua espressione facciale in quel momento. Era davvero seccato, annoiato da tutto… chissà se con un combattimento sarebbe ritornato in se.


Salve! Mi rendo conto quanto possa essere stato noioso per alcuni (o per tutti? Noooooo!: ndr) questo capitolo…se è così vi chiedo scusa! E vi annuncio subito che dal prossimo tutto diventerà molto più elettrizzante! Purtroppo quest’oggi vado di fretta e non posso salutarvi uno per uno, comunque a razzo saluto in particolare:
Crystal Alchemist  
EroSennin425
Nail
hotaru
E un bacione a coloro che hanno messo la mia storia tra i preferiti! Ancora mille baci da Mewpower!!!
  
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