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Autore: Annina P    22/05/2014    2 recensioni
-Ti piace?
Mi chiese Isabel con un’espressione furba.
-No!
Risposi.
-Davvero?
-Sì!
-Davvero davvero?
-No! Cioè...Sì! Insomma!...Non lo so...
Dissi esausta mentre mi accasciavo sul banco.
-L’ho sempre pensato come un amico, ma dopo oggi, mi vengono dei dubbi.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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L’atmosfera attorno era perfetta.
Una luce offuscata, ma comunque ben definita e calda riusciva ad entrare dalle tapparelle un poco abbassate e attraversare il cotone leggero delle tende.
Un silenzio ovatto e completo regnava nella stanza.
Riuscii a percepire queste prime tre cose, non appena passai nello stato di dormi-veglia e aprii leggermente gli occhi.
Li richiusi subito.
Volevo star lì, in quel limbo, ancora un po’.
Respirai profondamente e mi accoccolai di nuovo in quel mare di lenzuola, e in quelle due braccia strette delicatamente attorno al mio corpo.
Mi resi conto però, solo in quel momento, di quanto ci fosse caldo e di quanto fosse difficile prendere aria nuova; il corpo forte di Liam era completamente attaccato al mio, ventre contro ventre, le gambe intrecciate e il mio viso appena sotto il suo collo.
Tutto ciò che riuscivo a percepire era il suo respiro regolare, calmo e il battito tranquillo e bassissimo del suo cuore.
E, sinceramente, non mi importava di morire soffocata per la poca aria; quello che volevo era rimanere così il più possibile, in quella specie di universo parallelo in cui noi due ci eravamo addormentati e che, la sera prima, ci eravamo creati.
La sera prima.
La – sera – prima.
La sera prima….!!!
Avvampai violentemente, stringendo forte gli occhi, e ricacciando indietro quel pensiero.
Ma ormai era fatta, la mia mente viaggiava e viaggiava e il mio cuore si era messo a battere come un pazzo, quasi volesse scoppiare.
Cercai di darmi una calmata, ma tutto quello che ottenni fu solo una grande agitazione.
Riaprii, così, piano piano gli occhi e, lentamente, alzai lo sguardo verso Liam, che dormiva tranquillo, come un bambino.
Osservai i suoi lineamenti marcati, da uomo, la barbetta incolta. Proseguii con lo sguardo lungo tutta la mascella, i suoi capelli scompigliati e il ciuffo in disordine, per poi riscendere ad ammirare la sua bocca carnosa socchiusa, l’espressione pacata, e infine la voglia che aveva sul collo.
Sorrisi solamente e appoggiai la fronte sul suo petto scoperto, sospirando di nuovo, rannicchiandomi ancora un po’ verso di lui, appoggiando piano le mani sul suo busto tonico.
Sentii le sue dita della mano sinistra muoversi leggermente sulla pelle morbida del mio fianco, lasciandovi qualche carezza semplice, non sembravano nemmeno volontarie.
Non sapevo che ore fossero, però dopo poco decisi di smetterla di cercare di riaddormentarmi, anche perché lo stesso respiro di Liam era cambiato e si era fatto meno regolare di prima. Doveva essere sveglio anche lui.
Infatti, appena alzai lentamente di nuovo gli occhi su di lui, lo sorpresi che mi guardava.
Sussultai e tutto quello che seppi fare fu avvampare violentemente.
In più, evidentemente, ero diventata talmente rossa che sul volto di Liam comparve un sorrisetto sornione e divertito che mi mise in imbarazzo ancora di più.
Ma possibile che non ci sia mai una volta in cui io riesca a pormi in modo un po’ più sicuro??
Mi dissi seccata, prendendomela con la mia debolezza.
E mentre mi tiravo della stupida di nuovo, Liam spostò le mani alla base della mia schiena e mi attirò a se di botto, abbassandosi sul mio collo con un sospiro lungo e caldo che mi fece girare la testa.
Sussultai di nuovo e il respiro mi si mozzò in gola quando la punta del suo naso risalì lentamente lungo l’attaccatura dei capelli, lasciando una scia infinita di brividi in ogni punto in cui passava, fino ad arrivare al mio orecchio dove mi sussurrò solamente:
-Buongiorno.
Poi lo sentii sorridere e dopo poco inclinò la testa verso di me, e mi guardò con un’espressione bellissima.
Ormai il mio cuore sembrava prossimo ad un infarto, così per un primo momento riuscii solamente a socchiudere la bocca e fissarlo leggermente dal basso, ancora intrappolata tra le sue braccia.
Mi sentivo quasi come un gattino indifeso davanti ad un mondo nuovo…non riuscii a trovare un paragone più appropriato.
Alla fine però sospirai anche io e spostai le mani attorno alla sua vita, rispondendogli con un “Ciao…” (Patetica!) timido e piuttosto imbarazzato.
Una sua mano grande stisciò delicatamente lungo tutta la mia schiena nuda, sfiorò il mio braccio destro e si fermò infine su una guancia in fiamme che accarezzò dolcemente, intanto che con gli occhi osservava ogni centimetro della mia pelle, quasi a volersela imprimere nella mente; e mentre si avvicinava ancora di più, respirando piano, appoggiò il palmo appena sotto il mio collo, nell’incavo della spalla e poi mi regalò un bacio lungo, lento e caldo che mi stupì e mi sciolse completamente.
Le sue labbra piene sulle mie quella mattina mi sembravano diverse, più speciali, sebbene fossero diventate ormai familiari. Ma quella situazione nuova le rendeva ancora più irresistibili, accompagnate dai respiri suadenti suoi, ogni volta che si staccava di un attimo, leggermente, e poi le riattaccava.
E mentre mi perdevo in tutto questo, spostai le mani dietro la sua schiena, alla base, e tracciai con le dita le fossette dei muscoli, sfiorando la sua pelle calda e tesa, imparando a memoria ogni piccolo particolare.
Lo sentii biascicare qualcosa nel bacio, quando salii piano lungo la spina dorsale e poi ridiscesi facendo un po’ di pressione, contando lentamente le vertebre che riusivo a sentire, e mi strinse ancora di più, sovrastandomi e quasi soffocandomi con il suo peso.
Così ridacchiai leggermente, staccandomi, e presi aria (o almeno ci provai).
-Ehi peso piuma.
Dissi con una risatina alzando gli occhi e guardandolo.
Liam mi rivolse uno sguardo divertito e si sistemò meglio, posizionando le braccia forti ai lati della mia testa per poi appoggiare la fronte sulla mia spalla sinistra, con un sorriso.
Poi rialzò il capo e disse:
-Sbaglio o questa è una delle poche volte in cui ci svegliamo ad un orario decente?
-Perché? Che ore sono?
Esclamai tirandomi un po’ su con i gomiti e allungando il collo verso la sveglia che segnava le dieci e mezza.
Oh diamine!
Pensai sconvolta, ributtando la testa sul cuscino.
-Non ci sono abituata!
Osservai con una punta di divertimento, e stavo dicendo la verità, perché il mio orologio biologico raramente mi lasciava dormire fino a tardi, o comunque il mio massimo erano sempre le nove e mezza.
Liam si abbassò sul mio viso e mi lasciò un bacetto sul naso.
-Ci potremmo abituare…
Sussurrò poi, guardandomi di sottecchi, ricevendo da parte mia un’occhiata imbarazzata.
Serrai le labbra, mentre le guance e le orecchie ritornavano bollenti, e sospirai profondamente, distogliendo lo sguardo e pensando a cosa avrei potuto dire.
La risposta era “niente”, perché quei momenti erano troppo speciali per guastarli con parole inutili; per cui sospirai di nuovo e mi concentrai sul suo braccio destro alla mia sinistra, percorsi con lo sguardo i suoi muscoli tesi e notai qualche segno rosso a cui non avevo fatto caso. Alzai una mano e li sfiorai, per poi guardarlo negli occhi e spostare i miei palmi sulle sue spalle grandi grandi sopra me, lasciandovi carezze a volte delicate a volte più intense, premendo le dita sulla sua pelle caldissima e poi intrecciarle dietro la sua nuca, giocherellando con i capelli corti e spettinati.
Liam mi guardava solamente, rilassandosi sotto quei miei gesti così semplici e naturali, sorridendo di tanto in tanto.
E proprio con un sorriso, ad un tratto mi sussurò:
-Annie…Sei felice?
Ci rimasi di stucco.
Quella semplice domanda nascondeva tante cose e aveva tante interpretazioni.
Ma la risposta alla fine era sempre una.
-Sì.
Sì, ero felice di essere stata con lui.
Sì, ero felice di averlo accanto.
Sì, ero felice di amarlo.
Abbassai le mani e mi rizzai un po’ sui gomiti, alzando lo sguardo e fissandolo nei suoi occhi castani, bellissimi e luccicanti.
-E tu sei felice?
Mormorai ad un non nulla dalle sue labbra socchiuse; e intanto che attendevo la risposta gli lasciai morbidi baci sulle guance, sul profilo del suo viso e sul collo, avvertendo di tanto in tanto piccoli brividi riaffiorare sulla pelle, che intensificavo, mordicchiando un pochino quelle zone sensibili.
Quando lo sentii sospirare e mugugnare qualcosa, sorrisi soddisfatta, prima che Liam mi spingesse di nuovo giù, intrecciasse le nostre dita e respirasse profondamente tra i miei capelli scompigliati.
-Non lo sono mai stato così tanto in tutta la mia vita.
Rispose a bassa voce, rendendo ancora più belle quelle parole.
Mi girai verso sinistra e lo guardai contenta, strillando qualcosa di insensato e gettandogli le braccia al collo, facendolo ribaltare a pancia in su, mentre anche lui se la rideva per quella mia reazione improvvisa.
Appoggiai il mento sul suo petto, quando mi fui calmata, e scambiammo qualche altra parola, fino a quando non rilanciai un’altra occhiata verso la sveglia, che segnava le undici. In quel momento lanciai un gridolino e mi tirai finalmente su.
-Liam! È tardissimo!
Esclamai alzandomi a sedere e tirandomi indietro furiosamente i capelli.
Lui, da parte sua, guardò pigramente l’orologio, con calma, e poi sbuffò.
-Ma che dici? Io mi sveglio a quest’ora se va bene.
Lo guardai scioccata e scossi la testa, tirandogli qualche pacca leggera sul busto tonico.
-Bene, io invece no.-replicai strattonando le coperte- Quindi, forza, alzarsi!
Liam cominciò a lamentarsi come un bambino, continuando a tirarmi verso di lui per un braccio, mentre io cercavo in tutti i modi di farlo smettere.
-Ma sei proprio una rogna al mattino!
Dissi ridendo e liberandomi dalle sue grinfie.
-Ma io non ho voglia di alzarmi!
Si lagnò di nuovo, piegando il labbro all’ingiù, per fare lo stupido.
Io alzai gli occhi al cielo e mi spostai verso la sponda del letto, tenendomi sempre ben coperta con un po’ di lenzuolo, intanto che replicavo:
-Vorrà dire che la doccia la farò prima io, per me non è un problema.
-Se vuoi la facciamo insieme, così risparmiamo l’acqua e salviamo il mondo.
Disse Liam stupidamente, con tono malizioso.
Sobbalzai e mi girai di scatto verso di lui, con gli occhi sgranati e il volto in fiamme.
-Ma che dici??
Strillai imbarazzata solo all’idea.
Lui alzò le spalle con noncuranza e mi sorrise in modo innocente.
Farfugliai qualcosa e gli feci segno di lasciar perdere, mentre mi alzavo e mi tiravo dietro tutte le coperte, lasciando Liam completamente scoperto.
-Ma che fai?? Mi lasci così??
Urlò il mio ragazzo, mentre mi dirigevo velocemente e ridendo verso la porta della mia stanza.
-Questa è la punizione per essere così prigro!
E scoppiai di nuovo a ridere aprendo la porta.
Stavo per uscire, quando mi voltai verso Liam, che se ne stava sdraiato a pancia in giù, e mi guardava imbronciato e con un’espressione “finta offesa” davvero esilarante.
Gli restiuii l’occhiata con un sorrisetto prima di dirgli:
-Vestiti per favore- e sparire in bagno.
 
Una mezz’oretta dopo, dopo aver finito di lavarmi e vestirmi, scesi in cucina e finii di sistemare le cose che la sera prima avevo lasciato a metà (per ovvi motivi) e cominciai ad apparecchiare la tavola per la colazione.
E mentre sentii Liam scendere dal piano di sopra, stavo proprio accendendo il fuoco per il caffè, quando lo udii dire:
-Oh, hai già preparato tutto?
Mi voltai verso di lui per rispondergli stupita, ma le parole mi morirono in bocca quando me lo trovai davanti.
I capelli corti e bagnati se ne stavano un po’ in aria, tutti scompigliati altri invece gli ricadevano sulla fronte, lasciando un po’ d’acqua sulle tempie e lungo il profilo del suo viso. Altre goccioline invece si erano condensate sulla pelle tesa delle sue spalle e sul suo petto, e ne notai qualcuna che scivolava, quasi lentamente, lungo tutto il suo busto, giù giù, fino al bordo dell’asciugamano che aveva legato in vita, scomparendo al di sotto.
A quel punto distolsi lo sguardo e mi resi conto che, in effetti, era da un po’ che lo stavo fissando, a giudicare dal sorrisetto sornione di Liam.
Richiusi la bocca di scatto e sbuffai, scuotendo la testa e girandomi di nuovo.
Va bene che ci avevo dormito assieme e tutto, però vederlo mezzo nudo e ancora mezzo bagnato dalla doccia, così, all’improvviso, per me era davvero troppo.
Ma non era soltato quello.
Il fatto che fosse una cosa assolutamente naturale e semplice, che sarebbe potuta succedere tutte la mattine, mi fece tremare le gambe e sentire le farfalle nello stomaco.
Accidenti, sembro una bambinetta alle prese con la sua prima cotta.
Pensai, tirandomi della stupida.
Ma forse era quello che mi rendeva così felice. Forse era il fatto che ogni volta che vedevo Liam, era una continua scoperta, e ogni giorno che passava l’amore per lui aumentava, tanto da farmi rimanere senza fiato.
Ci impiegai un po’ per ricordare cosa mi avesse chiesto, ma finalmente risposi:
-Sì, sto facendo la colazione, perché?
Mi girai piano piano, in modo cauto, e lo osservai che si sedeva tranquillamente, come se niente fosse.
-Non lo so…Perché non andiamo al bar oggi? Insieme, ti va?
Appoggiai la base della schiena al ripiano della cucina e spensi contemporaneamente la fiamma sul fornello.
-Ovvio!-risposi con un sorriso, battendo poi le mani, contentissima- Dovresti sapere che io amo fare colazione al bar! È una delle cose che mi fanno più felice!
Liam ridacchiò ed esclamò:
-Allora benissimo! Andiamo!
E si alzò di nuovo in piedi.
Io alzai un sopracciglio e lo guardai maliziosa.
-Cos’è? Ci vai così ?
Gli dissi poi, raddrizzandomi un poco e incrociando le braccia al petto.
-Ah non lo so…Ho visto che così ti faccio un certo effetto, Annie.
Rispose lui, prendendomi alla sprovvista, con un’aria divertita che mi mandò su di giri.
-Vorrei vedere te!!!
Strillai, avvampando di colpo, mentre cercavo di nuovo di non guardare il suo corpo praticamente nudo.
Insomma, bisognava ammettere che il suo fisico era davvero da togliere il respiro…però diamine era veramente un’impresa rimanere lucidi e concentrati su quello che ti diceva senza perdersi completamente. E la cosa che mi dava “sui nervi” era che lui lo sapeva che mi mandava fuori di testa e, dopo la sera precedente, sembrava che il suo ego si fosse ingigantito ancora di più.
-In effetti ammiro il tuo auto controllo.
Osservò Liam ridacchiando, facendomi alzare gli occhi al cielo.
-Ah-ah! Molto divertente!
Risposi sarcastica, guardandolo male.
Era incredibile, ma la sua sicurezza sembrava molto più forte rispetto al giorno prima, e non potevo credere che fosse solo per quello.
Insomma, solo perché noi…Perché lui ha…
Ma mi imposi di smetterla di pensarci, e poggiai un secondo le mani sul viso.
-Sei solo un cafone!
Esclamai gesticolando ed evitando di guardarlo in faccia.
Liam, di tutta risposta, ridacchiò, passandosi una mano tra i capelli, e mosse qualche passo verso me.
Io sbarrai gli occhi e tesi un braccio in avanti, strillando:
-Non ti avvicinare eh! Sei tutto bagnato!
Ma lui sorrise, mi afferrò piano la mano, abbassandola, facendo intrecciare le nostre dita, avvicinandosi ancora di più, arrivando ad un non nulla dal mio viso.
Sussultai quando mi circondò la vita con le braccia forti e attaccò dolcemente i nostri bacini, imprigionandomi tra lui e il ripiano della cucina; e il contrasto che si creò tra il marmo freddo e il suo corpo umido, ma caldo, mi fece girare la testa.
Alzai gli occhi su di lui e lo guardai ricevendo da parte sua uno dei suoi soliti sorrisi bellissimi, con le guance paffute e gli occhi stretti in modo buffo.
Non potei fare a meno di rispondere allo stesso modo.
-Avanti Annie…Lo sai che io scherzo.
Mormorò piano, alludendo alle sue battutine di prima.
Mi scappò un risolino e alzai entrambe le braccia appoggiandole sulle sue spalle ampie e tese.
-Ma sì, ma sì…
Non ce la facevo ad fare l’indifferente con lui, nemmeno provando a fare finta.
Liam intanto continuava a guardarmi, come se fosse la prima volta che mi vedeva, e questo mi mise un po’ in soggezione, tanto che diedi qualche colpetto di tosse e cercai di allontanarmi da quell’abbraccio.
-Su, Liam, è meglio che ci muoviamo se vuoi andare…
-E’ troppo bello vederti imbarazzata.
Mi interruppe invece il mio ragazzo, avvicinandomi ancora, facendomi avvampare sempre più.
Lo guardai con aria interrogativa, ma lui non fece altro che stringermi a se e affondare il viso nel mio collo, sospirando profondamente.
-E sono così contento…E ti amo così tanto.
Mi sussurrò poi nell’orecchio, facendomi rimanere di stucco.
Avevo capito bene?
Lo aveva detto davvero?
Aveva detto che mi amava?
Tanto?
Balbettai qualcosa di incomprensibile, completamente scioccata, per poi prendergli il viso tra le mani e guardarlo negli occhi incredula, profondamente colpita da quelle parole.
Mi avvicinai piano, osservando la sua bocca, per poi fermarmici ad un soffio. Alzai lo sguardo su di lui e dissi:
-Ti amo tanto anche io.
E chiusi gli occhi e lo baciai lentamente, sfiorandogli di tanto in tanto le guance con le dita, per poi spostare le braccia dietro la nuca e stringerlo a me, intanto che lui inclinava la testa, avvicinandosi ancora di più, chiedendo, desiderando, dischiudendo le labbra, intensificando il bacio.
E quando sentii le sue mani sollevarmi un poco e il suo petto aderire al mio con ardore, mi staccai e lo abbracciai forte, lasciandogli qualche bacetto sul collo, sfiorando la pelle con il naso, sentendone l’odore naturale con un mix di bagno schiuma e profumo irresistibili.
-Non mi abituerò mai alle tue dichiarazioni improvvise, Liam.
Gli sussurrai poi, sorridendo contro di lui, stringendolo ancora un po’.
Rimanemmo in un un silenzio perfetto, nel quale potei gustare fino in fondo quel momento fantastico; pensai a quanto fossi minuta nei suoi confronti, di come gli bastasse poco per sovrastarmi completamente, e di quanto nonostante questa mia “impotenza”, mi sentissi sempre benissimo, protetta e amata ogni volta che cadevo tra le sue braccia.
Avvertivo il mio cuore battere contro il suo petto ormai asciutto, le sue labbra premute sul mio collo e il suo profumo avvolgere i miei sensi…e tutto quello mi bastava.
Questo si puo’ davvero chiamare amore.
Pensai tranquillissima, mentre mi scostavo un poco.
-Vorrei farti una domanda.
Dissi con un sorriso, spettinandogli un po’ i capelli umidi.
-Mi dica tutto, Capo!
Rispose Liam scherzosamente.
-E’ da un po’ che te lo voglio chiedere, solo che mi sono sempre dimenticata- e qui il mio ragazzo fece un’espressione sarcastica, come per dire “Ma strano! Di solito non succede mai”, ma io continuai- Che profumo usi? Perché quello che hai su mi piace molto!
-Oh!
Esclamò lui stupito, assumendo poi un’espressione pensierosa.
Mi riavvicinai e appoggiai le labbra appena sotto il suo orecchio, sfiorandogli di nuovo la pelle con la punta del naso, sospirando ed inspirando piano. Poi mi allontanai ancora.
-Sì, molto buono.
Osservai di nuovo, mordicchiandomi le labbra.
Liam mi sorrise e disse:
-Hugo Boss.
Poi mi osservò con un’espressione maliziosa che mi fece arrossire “leggermente”.
-Complimenti, mettilo più spesso.
Borbottai, facendo finta di nulla, per poi ridacchiare.
-Non pensavo ci facessi caso.
Osservò Liam, portandosi una mano alla nuca e sfregandosi un po’ i capelli.
Lo guardai un secondo a bocca aperta, poi mi riscossi e dissi:
-Io adoro i profumi da uomo, sono davvero una cosa incredibile…sinceramente li metterei anche io!
E mi misi a ridere per la scemata che avevo appena detto, seguita da lui.
-Come per me il tuo burrocacao alla ciliegia.
Alzai lo sguardo e lo guardai confusa.
-Te lo metteresti??
E scoppiai a ridere, immaginandomelo con la bocca rossa.
-Ma no!- esclamò il mio ragazzo alzando gli occhi al cielo- Nel senso che mi piace molto sentire il profumo e il sapore della ciliegia quando ti bacio…E da quando ti ho fatto i complimenti al mare noto che lo metti più spesso.
Concluse guardandomi soddisfatto.
Avvampai e balbettai qualcosa, per poi riuscire a formare una frase di senso compiuto.
-Guarda che  lo metto perché piace a me…! – e inspirai forte- E comunque è meglio se ti sbrighi a prepararti, se vuoi che facciamo colazione da qualche parte!
E mi divincolai dall’abbraccio, sorridendogli.
-Agli ordini Capo!
 
Da quando ci eravamo svegliati avevo notato che qualcosa tra noi era cambiato…D’altronde, era ovvio che la situazione fosse più imbarazzata, almeno da parte mia. Liam invece, contrariamente, sembrava veramente al settimo cielo e per tutta la mattina fu molto premuroso; cercava un contatto con me ogni volta, che fosse stringersi in un abbraccio, tenersi per mano o anche solamente guardarsi, era come se lui avesse bisogno di sentirmi vicina, presente e viva assieme a lui.
Avevo un disperato bisogno, però, di sfogarmi con qualcuno.
E quel qualcuno erano le mie amiche.
Dopo vari messaggi, annunciai “La Riunione Speciale” e la feci meno seria di quanto non fosse, volevo vedere le loro facce quando gliel’avrei detto.
L’appuntamento era alle quattro a casa di Lynda.
Liam, dal canto suo, rimase sorpreso di quella mia decisione improvvisa, e sinceramente lo avrei insultato fino alla morte perché un ragazzo se lo deve aspettare un momento del genere tra amiche…Soprattutto dopo quello che era successo!!!
Purtroppo si sa che il sesso maschile sotto certi aspetti è molto più arretrato e inetto in certe cose sentimentali e “da donne”. Insomma, il mio ragazzo fece un po’ di storie (non so cosa avesse in mente), ma quando gli dissi che poteva vedersi con gli altri pazzi nel frattempo, cambiò subito umore e si preparò in fretta anche lui.
Grazie al cielo.
Pensai con un sospiro, mentre suonavo il campanello della mia migliore amica.
-Oh, sono arrivati!
Sentii dire da Niall, un secondo prima che aprisse la porta e comparisse assieme a Lynda.
-Ciao Annie!
Esclamarono in coro con un sorrisone, come al solito.
-Bene Lynda, io vado con Liam, ci sentiamo dopo- disse il biondino girandosi verso di lei e schioccandole un bacio sulla bocca- Ciao bellissima.
Disse prima di raggiungere la macchina del mio ragazzo e salirci in fretta.
-Ci vediamo a casa, ok?
Mi disse proprio lui con un sorriso.
-Certo, divertitevi!
Risposi allo stesso modo e lo salutai con un gesto semplice; poi, finalmente, entrai in casa.
-Annie che gioia vederti!-esclamò Lynda, abbracciandomi forte, contentissima.-Vieni, vieni, le altre sono già in cucina.
Mio dio, all’improvviso mi sentivo veramente agitata.
Cavoli, ora che ci pensavo, la situazione era più seria di quanto non sembrasse…Anzi, non era assolutamente da prendere alla leggera!
Sapevo che le mie amiche sospettavano qualcosa, ma volevano proprio sentirselo dire, ne ero certa.
-Ciao ragazze!
Strillai raggiungendole di corsa e abbracciandole forte.
Mi salutarono allegramente anche loro e scambiammo qualche parola su come avevano passato il giorno prima.
Glory era stata con la sua famiglia, Isabel in negozio con Harry e poi fuori a cena, Lynda era andata a casa di Niall per guardare un film e poi era tornata a casa.
-Tu invece?...Scusa, voi?
Si corresse Lynda ridendo, ma non c’era tono malizioso nella sua voce.
-Abbiamo fatto i compiti di letteratura, nel pomeriggio.
Risposi secca, incrociando le braccia al petto.
-Diamine Annie, sei sempre la solita!-sbraitò Isabel con tono sofferente- Sei l’unica che trova la voglia di fare i compiti in estate, accidenti!
-Beh, pensa per te. Io ho già cominciato.
Sbottò Glory, guardandola con aria furba.
-Vorrà dire che li faranno anche per noi, Isabel, visto che hanno tutta questa voglia.
Commento Lynda, facendo ridere tutte.
-Che alunne modello!
Esclamò l’altra, con una smorfia.
La mia migliore amica intanto aveva tirato fuori il gelato dal freezer e cominciato a servirlo in alcune coppette di vetro.
-E’ bello vedersi anche durante le vacanze, sono contenta.
Disse Isabel dopo un po’, con un sorriso sincero.
-Sì, facciamo bene a trovarci anche fuori dalla scuola! Non come le nostre compagne di classe che non fanno altro che sparlarsi dietro!
Borbottò Lynda con un’espressione contrariata.
-Infatti, questo dimostra che la nostra amicizia è sincera, no?
Osservai io, intanto che gustavo il mio buonissimo gelato al cioccolato.
Tutte acconsentirono e parlammo ancora un po’ del più e del meno.
-Beh, ma questa volta è stata Annie a chiedere se potevamo incontrarci.
Disse Glory ad un tratto, facendomi sobbalzare.
-Già, hai ragione. Di solito ci troviamo anche con i ragazzi…Come mai non hai voluto questa volta?
Affermò Lynda, seguita a ruota da Isabel che aggiunse:
-Sì infatti! Ha praticamente sbattuto Niall fuori casa!
E si mise a ridere.
Io, da parte mia, cominciai ad agitarmi, tanto che feci fatica a deglutire il gelato.
-Ehm…
Balbettai solamente, intanto che sentivo le mie guance e le mie orecchie scaldarsi sempre più.
A quel punto, probabilmente notando il mio colore, le mie amiche si incuriosirono seriamente e si concentrarono completamente su di me.
-Ma che hai? Ti senti bene?
Mi domandò Lynda, anche con una punta di preoccupazione.
-Ma sì, ma sì…Tutto a posto!-esclamai freneticamente- Solo che…
E mi interruppi, intanto che le tre ragazze mi guardavano sbalordite per il mio comportamento assolutamente anormale (o più strano del solito).
E ora come faccio a dirglielo? Come si dicono certe cose??
Pensai nel panico, cominciando a spappolare il gelato nella coppetta, furiosamente.
Non era una cosa da poco, e lo sapevo che stavo parlando con le mie migliori amiche ma…Era comunque imbarazzante!!!
Alzai piano il volto in fiamme e le guardai negli occhi.
-Vi devo dire una cosa.
Sbottai lentamente, a bassa voce.
Loro alzarono le sopracciglia e mi fecero gesto di parlare, con un’espressione tra l’incuriosito e il divertito.
Evidentemente, non avevano capito.
Sospirai profondamente e alzai gli occhi al cielo, quasi a chiedere un qualche aiuto.
Stavo per parlare quando non mi uscì altro che un verso strozzato e mi accasciai sul tavolo, con il volto tra le mani, intanto che scuotevo la testa.
-Oddio! È impazzita definitivamente!
Esclamò Isabel, con un urletto.
-Ma che hai Annie??
Esclamarono Lynda e Glory, appoggiando una mano sulla mia spalla.
Chiusi gli occhi e mi feci coraggio, inspirando a fondo.
Alzai la testa dalle mie braccia e incrociai gli occhi di Isabel.
Bastò uno sguardo.
La vidi spalancare la bocca incredula, poi alzarsi in piedi velocemente (così come non aveva mai fatto) e farsi aria con le mani, intanto che saltellava.
-Oh mio dio. OH MIO DIO. OH – MIO – DIO!!!
Strillò tutta rossa, per poi scoppiare in una risata tra il divertito e l’isterico.
Io mi lasciai scappare un lamento, ma poi sorrisi e mi presi il volto il fiamme tra le mani, lasciando scoperti solo gli occhi, così da poter vedere la scena.
-Ma che è successo?!
Domandò allora Glory, confusa.
Lynda, invece, si passò una ciocca di capelli tra le mani, pensierosa, guardò Isabel che continuava a ridere e poi guardò me, che ormai ce l’avevo scritto in faccia e…
-OH SANTO CIELO!!!
Sbraitò tappandosi la bocca con una mano, per poi unirsi all’altra nelle risate, che ora erano diventate maliziose.
Alzai gli occhi al cielo.
Alla fine l’ansia era passata ed ero grata alle mie amiche di aver reagito in quel modo, di essersi messe a ridere e di non averla pensata come una cosa oscena o di avermi giudicata.
-Scusate, ma io non ho capito ancora. Mi sento un’idiota a dirlo, ma non ho capito.
Mormorò Glory, completamente smarrita.
Io abbassai le mani dal viso e la guardai un attimo; stavo per dirglielo in modo delicato quando Lynda mi precedette.
-Ma come?? Non ci sei arrivata?? Lei e Liam…
-…HANNO FATTO LE COSE SOZZE!!!
Concluse Isabel, strillando e mettendosi di nuovo a ridere.
-Ma…!
Esclamai io, imbarazzata, guardandola male.
-Davvero?? Oddio santissimo!!!-urlò Glory, sgraranando i suoi grandi occhi azzurri.-E quando intendevi dircelo?!
-Certo che tu potevi essere un po’ più fine, Isabel.
Commentai sconvolta, guardandola pavoneggiarsi del suo annuncio ben riuscito.
-Eh, scusa, come avrei dovuto dire? Annie e Liam hanno fatto il fiore??
Rispose lei, scoppiando a ridere di nuovo.
-Eh?! E questa dove l’hai tirata fuori?!
Disse Lynda, con le lacrime agli occhi dalle grandi risa.
Io scossi la testa dicendo di lasciar perdere, sotto sotto divertita.
Quando le mie tre amiche si furono calmate, venne il momento delle domande e subito non capii nulla perché si parlavano una sopra l’altra, strillando, quasi più agitate di me.
-Una alla volta!
Sbraitai gesticolando.
-Comincio io!-esclamò Lynda alzando la mano per prima- Quando è successo?!
Concluse poi, sbarrando gli occhi e trattenendo una risata.
-Ieri sera, dopo cena…
-Ah, io pensavo mentre facevate i compiti, sui libri di letteratura!
Mi interruppe Isabel, scoppiando poi a ridere come una scema.
Io spalancai la bocca e le intimai di tacere.
-Ma come mai? Cioè…insomma, da dove è scaturita la cosa?
Mi chiese Glory, con un sorriso e le guance rosse dall’emozione.
Sembrava sul serio che fossero più esaltate di me.
E mi sembrava di essere in tribunale. Mi stavano facendo il terzo grado!
-Ma niente…Lui ha cominciato a dire delle cose romanti…
-Ma cosa vuoi che abbiano detto? Questi qui non pensavano ad altro, credi a me!
Incalzò per la seconda volta Isabel, cominciando a fare dei versi assurdi mentre cercava di trattenere i risolini.
Io la fulminai e le dissi di nuovo di smetterla.
-E…dai Annie racconta! Dicci com’è stato!
Esclamò Lynda battendo le mani e venendo ad abbracciarmi velocemente.
Aspetta un attimo…! Volevano sapere tutto??
Non ce l’avrei fatta, assolutamente.
-Ma dai Lynda…Cosa ti devo dire?! Mi ha portata di sopra e…
-Sai com’è no? Ci toglie prima la maglia, poi i pantaloni e poi le mutande e…
-TACI ISABEL! INSOMMA!
Sbraitammo io, Glory e Lynda esasperate per le continue interruzioni.
-…E poi in genere si usano le precauzio…
-BASTA!
Strillai imbarazzatissima, avvampando violentemente, facendo di nuovo ridere le mie amiche, che ormai non ce la facevano più.
Sospirai esausta e mi accasciai di nuovo sul tavolo, per poi cominciare a ridere a mia volta.
-Siete terribili.
Mormorai poi, rialzandomi.
-Non dare la colpa a me e a Lynda. È lei la pervertita!
Esclamò Glory, sghignazzando e indicando Isabel che mi squadrò con le braccia al petto.
-Non penso proprio, mia cara- rispose proprio lei- Io dico semplicemente le cose come stanno senza troppi preamboli!
Scossi la testa, rassegnata, e mi preparai ad ascoltare i loro commenti maliziosi, che non potevano mancare.
-Avanti ragazze, è stata una cosa assolutamente inaspettata…Almeno per me.
-Questo lo penso anche io.-disse Lynda, prendendo posto accanto a me, e picchiettandomi la mano sulla spalla- però ci date dentro, eh!?
Concluse poi, sorridendomi con furbizia, facendomi arrossire di nuovo.
-Ma che dici??
Strillai coprendomi le guance in fiamme con le mani.
-E i tuoi genitori?
Domandò Glory, un po’ più seriamente.
-Ovviamente non lo sanno!!!
Dissi io terrorizzata, pregando in tutti i modi che non gli venisse nemmeno un lontano sospetto.
-Poveri Anthony e Lauren, diventare nonni così presto.
Commentò con finto dispiacere Isabel, ricevendo una serie occhiatacce da tutte e tre.
-Ieri sera hanno chiamato, poi ho spento il telefono, e quando stamattina l’ho riacceso li ho sentiti…Ma non mi hanno detto nulla di che, grazie al cielo.
Borbottai poi, con un sospiro di sollievo.
-E Liam?
Mi chiese ad un tratto Isabel, seriamente interessata (finalmente).
-In che senso?
-Cos’ha detto? Cos’ha fatto? Come si comporta?
Ci pensai un po’ su, incerta su come rispondere a quelle domande. Poi dissi:
-Beh…diciamo che è stato molto dolce…Anche stamattina, nonostante abbia fatto un po’ lo sbruffone, mi ha detto delle cose bellissime- e qui arrossii un poco- E poi è tutto il giorno che mi sta appiccicato, è premuroso, mi sorride…Sì in effetti è un po’ strano.
-Ma Liam è quasi sempre così, quando è con te, Annie!
Escamò Lynda, con un sorriso allegro.
-Sì ma è diverso…-vidi Isabel annuire e così mi concentrai su quello che aveva da dire.-Si vede che è contento, Annie. Non c’è altra spiegazione.
-Ora si sentirà un super uomo!
Commentò Glory ridendo.
Io sbarrai gli occhi e la guardai divertita.
-Oh sì! Dovevi vedere oggi in cucina come si atteggiava, e tutti i commentini che faceva! Come se la sua autostima non fosse già abbastanza grande.
Sbottai poi, sorridendo sarcastica.
-E’ proprio un uomo.
Disse Isabel scuotendo la testa e incrociando le braccia al petto.
-Non c’è storia. Alla fine noi donne siamo le migliori.
Sbottò Lynda con un sorrisetto che mi fece ridere, anche se aveva completamente ragione
-Certo che l’hai fatto aspettare un bel po’ eh!
Esclamò Isabel, guardandomi maliziosa, ma allo stesso tempo soddisfatta e contenta.
Io le restituii un’occhiata stupita, per poi rispondere:
-Mi sembra ovvio. Insomma, non è una cosa da niente…
E mentre dicevo queste parole, ci pensai davvero.
Quello che era successo, era una cosa grande, molto molto grande. E, sinceramente, ero contenta che fosse successa, ma che fosse stata vista come una cosa seria, e soprattutto vera. Con un sentimento reciproco e forte da entrambe le parti.
-E soprattutto è importante che si faccia con una persona che si ama, no?
Conclusi il mio discorso, e il mio pensiero, guardando le mie amiche con un sorriso.
Ero grata anche a loro, enormemente, di essere lì con me, in quel momento, a rendere quello che era successo ancora più speciale. Era bello avere qualcuno con cui parlarne apertamente, senza essere giudicati e, perché no, magari scherzarci su e sdrammatizzare.
Le ringraziavo tanto.
Davvero.
-E tu ami Liam?
Mi domandò Glory, guardandomi negli occhi.
-Sì. Certo.- risposi subito, sicura- E tanto anche.
In quel momento Lynda mi abbracciò fortissimo, soffocandomi, strillando un “Oooooh! Ma che romantica la nostra Annie!” che fece ridere me e le altre, che a ruota seguirono l’esempio della mia migliore amica e mi abbracciarono con calore.
-La nostra Annie Romantica Ragazza Madre!
Esclamò Isabel ridendo, ricevendo come risposta “Sei sempre la solita!!!”.



Ciao ragazze!!!
Ce l'ho fattaaaaaaaaaa!! Ho trovato il tempo di finire questo capitolo (in corso da un mese!!) e ho pubblicato! 
Devo essere impazzita, proprio in questo periodo DI FUOCO con la scuola XD
Però non c'è niente da fare, quando l'ispirazione arriva arriva!
Sinceramente ho tardato con la pubblicazione anche perchè ci tenevo che questo capitolo venisse bene e che fosse chiaro e dettagliato. ;)
Inoltre si parla dell'amicizia, cosa FONDAMENTALE per me, e che non può essere trattata con leggerezza!!
Spero comunque che vi sia piaciuto e che vi siate divertite a leggerlo (soprattutto l'ultima parte) ahahhahahaha XD
Povera Annie, le sue amiche la torturano lol
ma lei vuole bene a tutte e tre, sempre sempre sempre <3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3

EVVIVA L'AMICIZIA, SENZA QUELLA NON SI VIVE! :) <3
Inoltre, come sempre, GRAZIE A TUTTI QUELLI CHE LEGGONO LA MIA STORIA! Veramente, siete fantastici!!!! 
Non smetterò mai di ringraziarvi!!!
Buonanotte a tutte, ora me ne vado a letto perchè mio papà si sta inversando ops
Bacioni
<3
Annina :)
  
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