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Autore: bice_94    23/05/2014    4 recensioni
il primo capitolo è una one-shot! ho deciso di non mettere completa così, se in futuro vorrò pubblicare altre one-shot, le riunirò tutte in questa storia! spero vi piacciano. olicity ovviamente
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’idea le aveva sfiorato la mente più di una volta da quando aveva conosciuto Digg ed Oliver. Anzi, aveva anche provato a realizzarla, ma appena dopo tre sessioni di allenamento con John, l’ex militare sembrava aver rinunciato. Felicity voleva essere in grado di difendersi, voleva smettere di essere una passività per la loro squadra e, se doveva essere sincera con se stessa, una piccola parte di lei voleva che l’essere in grado di combattere permettesse ad Oliver di riconsiderare la sua posizione riguardo al loro non-rapporto.
Dopo gli eventi che portarono alla sconfitta di Slade, molte cose erano cambiate.
Il “ti amo” di Oliver orbitava pericolosamente tra loro, rendendo qualsiasi contatto elettrico e quasi proibito. Laurel era entrata a far parte della squadra e Felicity imparò lentamente ad apprezzare la donna, nonostante un doloroso senso di gelosia la accompagnasse ogni giorno.
Era ovviamente molto bella, ma soprattutto era testarda e decisa. Niente a che fare con il relitto umano che era solo qualche mese prima. Aveva saputo che Sara le aveva praticamente passato il testimone come futuro vigilante di Starling City. Oliver era stato restio ad accettare quella idea, ma aveva finito con il capitolare.
Così, due settimane dopo aver ricostruito un nuovo covo, lui e Diggle avevano iniziato la formazione di Laurel. La donna sapeva già il fatto suo, ma era ancora ovviamente inesperta, lenta e, come John le aveva sempre detto, non particolarmente attenta a ciò che aveva intorno. Roy e Felicity avevano finito con il diventare ogni sera spettatori del loro allenamento ed entrambi sentivano il fastidio divorare il loro cervello.
Roy perché era stato praticamente messo in attesa e Felicity perché le era stata negata la possibilità di imparare quando evidentemente Oliver e Digg potevano benissimo insegnare. Se solo lo avessero voluto.
Già, Felicity infatti aveva chiesto loro se non avesse potuto aggiungersi a Laurel nell’allenamento, ma il no di Oliver fu più che risoluto. Nei suoi occhi bruciava decisione e qualcosa su cui la donna non era riuscita a mettere dito.
Tuttavia, molte cose potevano dirsi di Felicity, ma non che non fosse testarda. Non volevano aiutarla? Benissimo, avrebbe fatto da sola.
Fu così che iniziò un corso di auto-difesa e uno di kick-boxing nella palestra vicino a casa sua. Questo certamente non aiutava le sue giornate già affollate, ma non era pronta a rinunciare. Con il passare delle settimane imparò anche ad apprezzare quelle ore. Spesso il suo corpo usciva dolorante e stanco dalle sessione, ma in quelle serate la sua mente era lontana da ogni problema, da ogni preoccupazione. La sua rabbia e frustrazione si incanalavano nei suoi colpi e lasciava che il suo cervello smettesse di correre. Vide ben presto i primi risultati. Il suo corpo aveva trovato il ritmo con le sue attività, i suoi muscoli si erano delineati, ma non eccessivamente ingranditi. I suoi movimenti erano diventati fluidi e veloci, più precisi.
Perfino il suo istruttore, Tom, rimase sbalordito dai suoi progressi e decise di aiutarla a coltivare quell’attività in cui evidentemente metteva così tanto impegno. Le offrì delle sessioni private, ad un livello più avanzato. Non c’erano altri scopi nella sua offerta e Felicity fu più che soddisfatta di accettare. Iniziò ad apprendere qualche mossa di arti marziali e le sembrò di riconoscere qualche azione fatta da Oliver.
Si diede una pacca sulle spalle mentale.
Non avrebbe saputo dire quanto tempo fosse passato dalla sua prima lezione, quando Roy scoprì il suo piccolo segreto. Evidentemente lei e il giovane avevano avuto idee piuttosto simili. Roy si era iscritto in palestra, ma si era dedicato allo sviluppo muscolare con pesi ed esercizi di cui Felicity non avrebbe mai capito del tutto il senso. La sorprese durante una lezione con Tom e, a giudicare dalla sua faccia, rimase sbalordito. Non gli fece domande in merito, visto che, probabilmente, le ragioni che li portarono in quella palestra erano più o meno simili. Felicity lo costrinse al silenzio almeno per il momento e Roy non potè fare altro che accettare, visto la minaccia che la donna rivolse ad ogni suo mezzo di comunicazione.
Anche Oliver iniziò a vedere i primi cambiamenti.
Non appena Laurel si era unita al gruppo avevano iniziato l’allenamento e Felicity li osservava con un’attenzione quasi morbosa. Sapeva il motivo della sua curiosità. Anche lei voleva imparare, ma l’uomo glielo impedì categoricamente. Istruire Felicity avrebbe significato portarla in missione con loro e Oliver non l’avrebbe permesso. Mai l’avrebbe messa di nuovo consapevolmente in pericolo.
Con il passare del tempo notò che Felicity smise di osservarli o per lo meno lo fece meno frequentemente. Vide anche la sua stanchezza accumularsi sulle spalle tese. Più di una volta aveva considerato di parlarle, ma finì sempre con il rinunciare. Anche la stanchezza fu una cosa passeggera. Certo, c’era ancora l’affaticamento fisico, ma vide anche il sollievo nella sua postura. C’era qualcosa che sembrava liberazione.
Notò che almeno tre volte alla settimana arrivava con mezz’ora di ritardo e il suo abbigliamento era diverso da quello che utilizzava di solito. Non che ci facesse caso ovviamente. Nelle ultime due settimane vide poi che, puntualmente, due delle tre volte in cui arrivava in ritardo, veniva insieme a Roy.
Oliver costrinse il suo cervello a non pensare a scenari che avrebbero potuto portarlo ad uccidere il ragazzo. I due divennero via via più vicini e sembravano abbastanza familiari l’uno con l’altro. Si ripetè come un mantra che Roy era innamorato di sua sorella. Notò anche lo sguardo geloso e dolorante che spesso Felicity cercava di nascondere quando lo vedeva sul tappeto di formazione con Laurel.
Riuscì a mettere i pezzi solo dopo parecchio tempo, durante una missione.
Il piano era semplice. Roy, Diggle e Laurel si sarebbero occupati delle guardie ai piani inferiori, mentre Felicity avrebbe hackerato il sistema di un’azienda finanziaria responsabile della rovina di decine di imprese. Oliver si sarebbe assicurato che Felicity fosse al sicuro.
Non sapeva come le cose fossero degenerate tanto velocemente. Erano entrati nella stanza dei computer quando almeno una decina di uomini li avevano sorpresi. Il ringhio di Oliver sarebbe stato abbastanza eloquente su quanto fosse infelice della situazione. Era in inferiorità numerica e di sicuro gli altri sarebbero stati impegnati ai piani inferiori. L’uomo si pose saldamente davanti al corpo della donna, cercando di fargli da scudo umano.
Si accorse che Felicity si era mossa alle sue spalle, solo per rivolgergli la schiena e stare quindi di fronte agli uomini armati. Bastarono pochi minuti prima che iniziasse lo scontro. Sapeva che difficilmente sarebbe uscito da lì illeso, ma avrebbe protetto Fel-..
Il pensiero gli si bloccò, quando con la coda dell’occhio vide i movimenti fluidi e precisi di Felicity sul corpo dell’uomo che si era scagliato contro di lei. Rimase senza fiato per un secondo e un pugno sul lato destro del suo volto lo riportò alla realtà.
La sua esperta informatica era diventata un’ottima combattente a quanto pare. Oliver si ritrovò a terra contro due uomini . Riuscì a mettere fuori gioco  il primo, ma quando si voltò per occuparsi dell’altro, notò Felicity con un’espressione soddisfatta ed eccitata sul volto. A quanto pare, aveva già fatto il lavoro sporco.
Oliver si trovò incapace di parlare ed evidentemente anche Diggle e Laurel erano rimasti a bocca aperta alla vista che li aveva accolti. L’unico a sembrare tranquillamente a suo agio fu Roy che sembrava quasi volersi congratulare con la bionda.
Doveva ancora fissarla perché Felicity lo guardò con un sopracciglio alzato. “Beh che c’è? Questo dovrebbe essere il momento delle congratulazioni. Ho contribuito a salvare il tuo culo.. tecnicamente il nostro culo. Non che tu e io abbiamo lo stesso culo.”
Sospirò come segno di frustrazione e Oliver non potè far altro che sorridere a quella donna.
“Sai, Oliver non dovresti essere sorpreso comunque. Ti ho detto che non volevo aver bisogno di qualcuno a proteggermi tutto il tempo. Non mi hai voluto aiutare ad imparare a combattere, quindi ho provveduto diversamente. Ormai dovresti sapere che non sono disposta a rinunciare tanto facilmente a quello che voglio”
Un sorriso pieno di orgoglio le illuminò il viso e Oliver sentì il suo cuore balbettare furiosamente nel petto.
Non seppe cosa lo spinse a farlo, ma si avvicinò a lei e la avvolse tra le braccia. Si chinò leggermente vicino all’orecchio e sussurrò gentilmente. “Non c’è tua qualità che amo di più Felicity o a quest’ora non mi avresti più permesso di essere al tuo fianco.”
Quando si staccò, Felicity era rossa in viso e la bocca spalancata. Oliver ridacchiò e si preparò ad allontanarsi, facendogli l’occhilino. “oh, a proposito, grazie per aver salvato il mio culo.”



p.s. allora che ne dite? vi piace?
oh, ho un consiglio da chiedere.. esiste un modo per aggiungere a questa raccolta le altre one shot che ho già pubblicato? spero di ricevere vostre recensioni!!! sia positive che negative. ogni opinione è ben accetta!!! ciaoooo e un bacio a tutti.. 
   
 
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