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Autore: hemm0    23/05/2014    2 recensioni
'Depressione e manie suicide'.
È questo che c'è scritto sul mio modulo. Quelle quattro parole sono rimaste impresse bianco su nero, all'interno della mia cartella clinica, per due anni e qualche mese.
Non riesco quasi a ricordare come sia il mondo fuori, non ho una visione generale delle persone, delle cose, non ricordo odori o particolarità, tutto ciò che so è passato dall'ospedale prima di arrivare a me. Per tutto questo tempo sono rimasto qui, quando avevo voglia di sgranchirmi le gambe andavo a fare una passeggiata per i corridoi, niente particolarmente di esilarante.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'insonnia è sempre stata una delle mie peggiori nemiche, una delle più difficili da combattere. Sin da quando ero bambino ha rovinato le mie nottate impedendomi di sognare; ma sognare non mi è mai importato molto, tutto ciò che volevo era riposare, e tutto questo risultava, e risulta tutt'ora, del tutto impossibile. 
Appena chiudo gli occhi, la testa inizia a macchinare il doppio di prima distruggendo la mia concentrazione pre-sonno e riducendo le mie povere tempie in frantumi.

Caroline decise che avrebbe voluto avere dei bambini questa fu la prima cosa che mi spaventò: se avessi avuto un bambino non avrei mai voluto che ogni notte fosse costretto a passare ciò che passo io, o per lo meno ciò che ho passato quando ero un bambino. Girarsi e rigirarsi tra le lenzuola, essendo infastiditi dal troppo caldo, o dal troppo freddo, e non avere nulla con cui passare il tempo, perché mentre
adesso posso prendere un romanzo dal leggere, durante l'infanzia non l'ho mai avuto, e quindi la mia concentrazione restava posseduta dai possibili mostri nascosti nell'armadio o sotto al letto.



Mentre rigiro i cereali nella tazza color porpora, tenendo la mano sinistra sotto al mento e poggiando entrambi i gomiti sul tavolo, ripenso a ciò che è accaduto questa notte.
Ho letto una parte del racconto di Oscar Lane in cui parlava dei suoi figli, e di come avessero reagito sapendo la tragica verità, poi è arrivato Jordan che cercava risposte, e dopo avergli detto che tanto non ero in grado di aiutarlo, dato il mio scarso sapere sugli eventi accaduti durante gli ultimi due anni, è andato via passando dalla finestra con una frase d'effetto 'Ricorderai prima o poi'. Preso dalla confusione, a causa di Jordan, mi sono rinfilato sotto alle coperte e sono riuscito a chiudere occhio per un paio d'ore, per poi risvegliami e ricominciare a leggere.
È curioso quanto, questa volta, il racconto calzi a pennello con ciò che mi sta accadendo. Ho difficoltà a dormire, sempre di più, ogni notte. Più grande è il bisogno di riposare e più grandi sono le varie cose che tentano continuamente di distrarmi.
Mia madre è indaffarata dietro ai fornelli, cercando di cucinare qualcosa a me ancora sconosciuto. Per quanto riguarda mio padre resta seduto di fronte a me, il viso nascosto dal giornale che sta leggendo e la mente chissà dove. Tutto procede come al solito.


"Hai capito Michael? Non è affatto difficile, in questo punto esegui una semplicissima divisione, quindi arrivi all'ultimo passaggio che esegui come hai fatto prima, non c'è nulla di più facile." Malgrado tutto ciò sia "facile" la mia mente è altrove, troppo lontana per mettere in moto due neuroni. 
"Ok, per oggi basta, ti vedo stanco." Sbraita seccato il professore chiudendo frettolosamente tutti i suoi libri ed infilandoli all'interno della borsa. 
"Professor Lane, posso farle una domanda?" Gli chiedo dopo aver stropicciato entrambi gli occhi ed aver fatto un piccolo sbadiglio.
"Dimmi" Mi risponde più seccato del solito. Il professor Lane è una delle persone più seccate che abbia mai conosciuto. Da quando è il mio professore posso giurare di non averlo mai visto sorridere.
"Lei ha figli?" Continuo, con un po' d'esitazione, cercando di trovare un nesso logico tra Oscar Lane ed il professor Lane. Probabilmente mi prenderà per un piccolo ragazzino impertinente che non usa spazzole per capelli, ma questo, a me, importa ben poco.
"Si, due figli, ma non sono cose che ti riguardano. Adesso devo andare Michael, a domani, e questa notte vai a dormire, per favore" Chiude velocemente la sua valigetta, accelera il passo e, correndo, prende il giubbotto attaccato all'appendiabiti, continuando ad aumentare il passo esce dall'appartamento sbattendone la porta d'ingresso.


Non è assolutamente possibile. 
Dal momento che il libro si trovava all'interno della scatola che conteneva oggetti di due anni fa vuol dire che il libro deve avere almeno due anni. Il protagonista racconta di avere un cancro e pochi mesi di vita, quindi non può essere il professor Lane, ma sta di fatto che entrambi hanno due figli, e mentre Oscar Lane racconta di entrambi menzionandone le doti e qualche aneddoto aneddoti, il professor Lane tende a non volerli nemmeno accennare, cerca quasi di nasconderli.
È più che possibile che sia solamente una stupida coincidenza, ma la mia mente continua a ripetersi che ci deve essere quel qualcosa che accomuna Oscar al professore.
I minuti passano e prima che riesca ad accorgermene, anche le ore.
Lo stesso rumore di ieri notte, pronto a distruggere il silenzio, sempre alla stessa ora.
Jordan, con gli stessi vestiti della notte scorsa, sempre incappucciato, è di nuovo fuori dalla finestra a farmi segno di aprirgli.
Così mi alzo, di malavoglia, e cerco di raggiungere la finestra il più velocemente possibile, dato il gelido pavimento a contatto coi miei piedi nudi. Appena gli apro torno indietro correndo, facendo un salto per arrivare prima al letto caldo.
"Hai sempre fatto quella cosa" Dice in tono annoiato, stravaccandosi con nonchalance sulla sedia.
"Quale cosa?" Gli domando, cercando di rimanere distaccato il più possibile. Lui non mi piace, è una di quelle persone a cui non importante di niente è di nessuno. Menefreghista verso ogni cosa che respiri, a parte se stesso, ovviamente.
"Cerca di venirmi incontro. Quella corsetta poco mascolina dalla finestra al letto, sempre a piedi scalzi, di tanto in tanto agitando le braccia da una parte all'altra come se avessi perso il controllo del tuo copro. E non cercare di fare il freddo con me, ero il tuo più grande amico fino a due anni fa" rispondo cercando di mostrare il più possibile la sua "superiorità". 
"Io non sto cercando di fare il freddo con te" Mento spudoratamente. 
"Non cercare di dire le bugie Michael, capisco quando racconti menzogne, conosco ogni cosa del tuo piccolo cervello impenetrabile" Rimango zitto, non avrà da contestare ciò che dico se mi presto solo a tacere.
"Ora ti starai chiedendo perché io sono tornato qui, come ieri sera, e quindi ho intenzione di rispondere alla tua domanda, mio caro Mike. Ieri stavi dicendo la verità, lo stavi facendo eccome, io ti ho creduto ed è per questo che sono tornato. Perchè, sai Michael, in questo momento ti conosco più di quanto tu non ti conosca da solo. E sono qui per aiutarti" Esclama col sorriso malandrino dipinto sul volto.
"Tu sei pazzo" Gli rispondo, sbigottito.
"Io non sono pazzo. Io posso aiutarti e so anche che vuoi essere aiutato da me. Ma voglio che sia tu a chiedermelo, sei disposto a chiedermi aiuto, Michael?". 












Allora, qui non ho molto da dire, grazie al cielo.
Il capitolo è stato modificato pochissimo da come era precedentemente, perché mi piaceva così, ed ho deciso che la parte che avevo deciso di aggiungere la metterò nel prossimo capitolo, perché è meglio così.
Mi sto anche facendo un'idea sulla lunghezza che potrebbe avere questa storia, e devo dire che non sarà molto lunga (penso dai dieci ai quindici capitoli) ma tutto dipende dal fatto che le idee che ho riesco a concentrare in questo numero di capitoli e non in più.
Tra l'altro una volta finita questa storia inizierò a postarne un'altra che sto già scrivendo.
Avevo detto che non sarebbe stato lungo questo spazio e tra un po' mi viene più
lungo del capitolo intero, diavolo.
Okay, ora vado via.
Spero che vi sia piaciuto.
Recensite, accetto le critiche.
Alla prossima.



Margie.

  
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