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Autore: Tomocchi    24/05/2014    11 recensioni
Prendete un vampiro, il classico vampiro bello e tenebroso. Fatto?
Bene, ora lanciatelo via!
Niklas, vampiro per necessità, nerd a tempo pieno e con seri problemi d'immagine, è quanto di più lontano possa esserci dai vampiri scintillanti dei libri per ragazzine. Scontroso, musone e fissato con i giochi per pc.
Addizionate all'equazione Jackie, una bimbaminkia fan di Twilight, One Direction e testarda come un mulo.
Niklas vorrebbe conquistare la bella della classe e Jackie renderlo un "vero" vampiro.
Riusciranno nell'impresa?
"Niklas! Sei un vampiro! Dovresti essere un figo della madonna e invece guardati! Sei brutto, scusa se te lo dico, davvero brutto!"
"Ma a te cosa importa? Sarò libero di fare quello che voglio!"
"No! Cavoli, no! Non posso permettere che un vampiro con grandi potenzialità si butti via così!"
"Grandi potenzialità? Ma ti rendi conto di cosa stai dicendo? Vattene da casa mia subito!"
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Another Way- Un altro modo di essere vampiro'
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ANOTHER WAY
UN ALTRO MODO DI ESSERE VAMPIRO

 

Capitolo 30
Midnight Memories

 

 

 

 

 

 

Casa di Leenane, Martedì pomeriggio tardi, poche ore al compleanno del secolo!(?)

“You and me and all our friends, I don’t care how much we spend…”
Jackie stava canticchiando una canzone mentre alzava il volume dello stereo con grandi casse, entusiasta.
Baby this is what the night is for, oh, oh…”
“Jackie, potresti abbassare?!”, cercò di chiamarla Leenane, con scarsi risultati.
“I know nothing's making sense… For tonight let's just pretend… I don't wanna stop so give me more, ohohouaah!!!” A quell’ultimo urlo la biondina staccò la spina con stizza, facendo ricadere la stanza nel silenzio più assoluto.
“Ma sei fuori? Guarda che siamo in un centro abitato, non voglio che arrivi la multa per disturbo della quiete pubblica da parte dei vecchiacci qui di fianco…”
“Ma, Lee, a me piace tanto questa canzone.”, piagnucolò la brunetta, congiungendo le mani.
“Anche a me piace tanto… ma a volume non troppo alto!” sospirò l’amica, riattaccando la spina.
Stavano finendo gli ultimi preparativi per la festa di compleanno di Jackie, che compiva ben 19 anni.
Già 19 anni… come passava il tempo!
La casa era addobbata con festoni colorati, sul tavolo erano presenti ciotole piene di stuzzichini, patatine, salatini, pezzi di pizza al trancio e in frigo stava comoda la torta gelato comprata da Lee, ignara che gli altri ospiti l’avrebbero mangiata solo per convenienza, dato che non ne avevano bisogno.
Aveva deciso di fare una cosa molto intima, solo loro sei.
Il suono del campanello la riportò alla realtà e si fiondò alla porta per aprire.
Oh, accidenti… Lee doveva invitarli! Ma come?
“Lee, vieni qui che ti presento i miei… amici!”, la chiamò, frettolosa.
L’amica la raggiunse.
“Allora, lui è Niklas Reiter… ripeti con me, su, e sii gentile, invitalo ad entrare…”
“Jackie, conosco già questo carciofo…”
“Lo so, lo so, ma ripeti con me… dai…”
“Solo perché è il tuo compleanno eh! Ciao, Niklas Carciofo Reiter… entra pure.”
“Ciao, falsa bionda.”, salutò a denti stretti l’austriaco, gentile come al solito.
“Poi c’è Stoyán Vasilliski, suo zio…” continuò la brunetta, con un sorriso.
“Incantato, signorina Leenane, la signorina O’Moore mi ha parlato molto bene di lei…”, salutò fascinoso come suo solito il bulgaro, con un leggero inchino.
“Ecco, questo mi sta più simpatico. Piacere mio, Stoyán Vasilliski, entra, entra.”
“Poi c’è Charlotte Duerre… l’amica di Nik fin dalla scuola elementare…”
“Piaceve, sono davvevo contenta dell’invito, gvazie…” ringraziò la francese, ravvivandosi i capelli all’indietro.
“Piacere, Charlotte Duerre, fila dentro anche te… strano modo di parlare, eh?”
“Un suo particolare difetto… e infine abbiamo Taylor… come fai di cognome?” domandò Jackie, spiazzata. In effetti non si era mai preoccupata di chiederlo.
Il vampiro dai capelli color sabbia strinse le labbra, incrociando le braccia al petto.
“Piuttosto che rivelarlo rimango qui fuori!”, si impuntò, capriccioso.
Sia Charlotte che Niklas sorrisero da squali.
“Eddai, dillo… non è poi così bvutto su…” miagolò la vampira, divertita.
“Zitta, ranocchia! Parli così perché non sei tu a portarlo!”
“Infatti… Ma così la fai solo più gvande di quello che è… cavo Vudy Celestino Webev…” concluse Charlotte, soddisfatta.
Niklas trattenne a stento una risata, piegandosi in due fino a finire a terra; Jackie cercò di soffocarla a sua volta, invano, così come Leenane.
“IO MI CHIAMO SOLO TAYLOR!”, strillò il ragazzo, paonazzo. Il sangue succhiato di recente era affluito sulla faccia, facendolo sembrare pazzo.
“Mi vendicherò, ranocchia, mi vendicherò, stanne certa!”
“Sto aspettando…” miagolò la francese, mentre il bulgaro si chinava a specificare bene il nome del ragazzo.
“Allora… pfff… Rudy Celestino Weber… entra anche te… uh uh..!” Leenane lo invitò con un cenno, facendosi da parte per far passare quella diva sdegnosa di Taylor.
Solo poi la brunetta notò che l’austriaco teneva tra le mani la custodia del suo famoso violino.
“Ehi, Nik, cosa fai con quello?” domandò curiosa.
L’amico nemmeno rispose, anzi, lanciò un fischio a Ru… pfff, sì, era meglio Taylor, ancora leggermente imbronciato.
“Potresti… spegnere quella roba un attimo?” chiese lui, riferendosi alla musica in sottofondo.
“Non è roba, è musica…”
“Jackie…”
“Ok…”
La brunetta spense lo stereo e attese, guardando il vampiro dai capelli color sabbia piazzarsi al centro della sala e Niklas tirar fuori lo strumento musicale che tanto adorava.
“Allora, Jackie… questo è il tuo regalo di compleanno da parte di N….” iniziò subito Taylor, ma un’occhiataccia del violinista lo fece correggere.
“Ehm… da parte di noi tutti.” Le fece poi l’occhiolino, sussurrando: “Ma posso dirti che più che altro è da parte di qualcuno in particolare…”
L’austriaco iniziò a passare l’archetto sulle corde, producendo un suono dolce e armonioso, che non riconosceva, seguito dall’altro che iniziò a cantare, e doveva ammettere che aveva davvero una bella voce.

“I know you’ve never loved, the sound of your voice on tape… you never want to know ho much you weight, you still have to squeeze, into your jeans… but, you’re perfect to me…”
Un momento…
La ragazza arrossì fino alla punta delle orecchie, iniziando a comprendere le parole.

“I won’t let these little things slip… out… of my mouth… Bu if it’s true… it’s you… it’s you, they add up to… I’m in love with you… and all these little things!2”
Non era possibile.
Era… confusa, imbarazzata ma allo stesso tempo anche lusingata.
Non ne aveva proprio idea che..!
A fine canzone, Taylor fece un inchino, così come Niklas, applauditi da tutti.
“Oddio…”, piagnucolò Jackie, commossa, portandosi le mani alle guance color peperone.
“Io… non so cosa dire…”
Niklas intanto aveva abbassato il capo in imbarazzo, mentre Taylor sorrideva pieno di aspettativa.
“Taylor… non credevo che tu fossi… Oh, mi dispiace, ma io non sono innamorata di te, però mi fa tanto piacere..!” miagolò, con la faccia praticamente in fiamme.
Il cantante sgranò gli occhi, sorpreso.
“As…Asp.. Aspe’… Aspetta, ragazza, piano, piano! Non… non l’ho cantata perché… Frena, tu non mi piaci, non farti castelli in testa!”, esclamò, mettendo le mani davanti a sé come a proteggersi da eventuali attacchi fisici.

***

A Niklas cascarono le braccia.
…Ma era seria?
Lui si era… sacrificato… suonando quella canzoncina con romanticismo da quattro soldi e… lei era andata a pensare a Taylor?
Eppure pensava che con quello avrebbe finalmente capito… o forse era Jackie troppo scema.
Niklas sospirò ancora, pesantemente.
Non aveva mai sentito il bisogno di affogare i dispiaceri nell’alcool… fino a quel momento.
Ne aveva decisamente bisogno.
Capiva gli alcolizzati…
Stappò la prima bottiglia colorata che gli ispirava e se ne versò una generosa quantità in un bicchiere di plastica.
A quel paese Jackie e il suo cervello da criceto! Persino Jo era più sveglia di lei, ne era sicuro.
Anche Stoyán, Charlotte e Leenane si erano avvicinati per servirsi, mentre Taylor cercava ancora di chiarire l’equivoco con la brunetta senza far capire che quel concertino era interamente da parte di Niklas, il che si stava rivelando davvero arduo.


Dopo circa mezz’ora tutto si era risolto – più o meno – e più rilassati gli altri regali erano stati scartati: la giovane parrucchiera era stata un’ottima custode per essi.
I suoi fratelli –Edward, Robert, John e Jack – le avevano regalato dei vestiti nuovi da mettere, i suoi genitori delle ricariche per il cellulare, Polly i libri “L’inganno del vampiro” e “Notturno”, Leenane un bellissimo ciondolino a forma di cuore in cui era possibile infilare dentro due foto, sussurrando qualcosa a Jackie che l’aveva fatta arrossire di nuovo all’inverosimile. Chissà che le aveva detto.
Ma tanto, non gli importava molto.
Forse.
A dir la verità aveva perso un po’ la cognizione del tempo e dello spazio.
Intorno a lui… gli sembrava così… frivolo, stupido, ma allo stesso tempo leggero.
Era tutto molto ovattato, come in un sogno, sentiva di poter fare qualunque cosa, che il mondo era più bello.
E non era l’unico a pensarlo, a quanto pareva.
Portò il suo sguardo su Taylor, che stava bevendo e fumando un sigaretta presa da chissà dove, steso a pancia in su sdraiato sul divanetto di casa di Lee.
O almeno, stava facendo quello prima di vederlo assumere un colorito verdognolo e sboccare sul povero sofà…
Passò a Leenane, che si stava ingozzando di roba insieme a Jackie, rideva come una scema prima di bloccarsi di colpo e correre in uno stanzino che doveva essere il bagno.
Knock Out pure lei.
I suoi occhi andarono su Charlotte, che barcollante aveva raggiunto il divano, ridendo, per poi strusciarsi su Taylor con lentezza, mentre il vampiro subiva in silenzio senza opporre alcuna resistenza.
La donna alzò un attimo lo sguardo incrociando quella dell’austriaco, sorrise e camminò con difficoltà verso il suo maestro, strusciandosi come una gatta in calore su Stoyán, il povero Stoyán, che era rannicchiato nell’angolo della sala e borbottava qualcosa tra sé e sé.
Si avvicinò alla coppia, accorgendosi di non essere molto stabile, sentendo i discorsi sconnessi dell’uomo.
“Guarda dove sono finito… in mezzo a dei ragazzini con gli ormoni a mille… certo non dovrei parlare io, con quello che facevo alla loro età, però… oh, amore mio, quanto mi manchi… quanto mi manca la tua… incredibile… presenza..! Guarda dove sono… con questo stupido allievo così ingrato…”
La sbronza triste… era diventato pure maleducato.
Sbuffò, sentendo poi un tale peso sulle spalle da farlo piegare leggermente in avanti, come una canna di bambù.
Sentì un profumo familiare, un profumo che sapeva di frutta, di patatine e sudore.
Jackie.
L’amica stava infatti ridacchiando come una pazza sclerata mentre gli dava qualche pugnetto sulla schiena.
“Niiiik.”, chiamò, lamentosa: “Canta con me, canta con me!”
“Che cosa?”, domandò candido lui, pronto ad assecondarla.
Perché alla fine lo faceva sempre. Si lagnava, si opponeva, si schifava, ma alla fine la assecondava sempre, perché in fondo le voleva tanto bene.
Per una volta non si sarebbe opposto e l’avrebbe assecondata, semplicemente.
Difatti la risata si spense di colpo tanto lei rimase spiazzata.
Salvo poi riprendere l’attimo dopo.
“Canta con me… così! Baby you and me, stumbling in the street, singing, singing, singing, singing3..!” cinguettò, dondolandosi un po’ e invitandolo a imitarla, cosa che lui si prodigò volentieri.
Poteva fare anche lui lo scemo, una volta tanto!
“Singing, singing, singing, singiiiing!” cantò, allegro, scoppiando a ridere.
“Braaaavo!
E ancora, I wanna stay up all night and doooo it aaaal with yoooouuuu4!”
“Ehi, basta, non siamo certo un disco…”, ridacchiò sconnesso il moro, cingendole le spalle con un braccio.
La ragazza rise a sua volta, trascinandolo poi in un corridoietto che portava alle camere.
Entrarono in una stanza che ricordava quella di Jackie, ma più ordinata e meno da fanatica, solo che il moro non ci fece troppo caso da tanto era brillo.
Prese in braccio la brunetta e la buttò sul letto, raggiungendola poi a cavalcioni con un sorriso stampato sulle labbra.
Anche lei gli sorrise di rimando: gli cinse il collo con le braccia e lo tirò a sé, per dargli un bacio a stampo.
“Sei troppo carino, sai, Nik?”, soffiò lei, accarezzandogli la testa con dolcezza, passando le mani in quella zazzera scura che erano i suoi capelli.
“Anche più dei tuoi vampiri sbrilluccicosi?”, domandò lui, strofinando il naso contro il suo, trovando la cosa piacevole.
“Un pochino, pochino… ma shhht, è un segreto! Il nostro segreto, ok?”, ridacchiò lei, mettendosi l’indice davanti alla bocca.
Lui lo scostò con la mano, solo per baciarla ancora, andando a forzare le sue labbra per intrufolarsi con la lingua e ghermire quella della compagna, mentre uno strano senso di voglia mista a fame si faceva strada in lui.
Già, la fame…
Il suo caldo e dolcissimo sangue, quello sarebbe stato un ottimo spuntino, avrebbe raggiunto l’estasi totale, di certo lei non si sarebbe opposta, se lo sentiva…
Jackie era… unica.
Certo, uguale ad altre mille mila bimbaminkia, ma in un certo senso… unica.
Si scambiarono ancora qualche umido bacio, prima che il vampiro percorresse ancora una volta la sua mandibola e giungesse al suo collo.
“Niklas…”, soffiò lei, reclinando il capo all’indietro e offrendosi totalmente a lui.
“Jacqueline…”, sussurrò lui, sentendola rabbrividire per aver sentito il suo nome completo.
Era così bello, perché non poteva chiamarla così per sempre?
Prese tra i denti un lembo di pelle, mordicchiandolo e succhiandolo, come a pregustarsi ciò che avrebbe bevuto da lì a poco.
Era da mesi che non avevano occasione di scambiarsi quella che lui considerava un’effusione, un momento solo loro, una cosa solo loro.
Stava per piantarle i denti nel collo quando una forza incredibile lo sollevò, facendolo schiantare contro il muro con un gran boato.
Ma che diavolo..?!
Era troppo stordito per connettere cos’era successo, la testa gli girava e gli doleva in una maniera inimmaginabile…

***

Jackie si mise immediatamente seduta, spaventata.
Stoyán era proprio di fianco al letto, il respiro affannato e le mani strette in pugno, rigide.
Era successo tutto troppo in fretta per i suoi gusti.
Un attimo prima lei e… Niklas erano lì a baciarsi, mancava poco che lui bevesse il suo sangue e…
Il maestro lo aveva spinto contro il muro con una forza incredibile e sembrava anche parecchio arrabbiato, furioso come non mai.
Ne era spaventata, davvero.
“Stupido, stupido, stupido allievo…. Stupido e incosciente!”, ringhiò, aggirando il letto per raggiungere il ragazzo e sollevarlo per la collottola, ignaro dei lamenti di quest’ultimo e delle sue deboli proteste.
“Proprio adesso doveva arrivare la pubertà? Proprio adesso dovevano andarti gli ormoni a mille con questa ragazzina? Non potevi attaccarti a un computer come al solito?”, sibilò l’uomo, lanciandolo fuori dalla stanza.
Si voltò verso Jackie, con un sospiro pieno di rammarico.
“Sono desolato, signorina O’Moore… Provvederò a passare in questi giorni per mettere a posto il muro della sua amica. Per il resto, le auguro una buona serata, nonostante la brutta esperienza che stava per passare. Davvero, non avrei mai immaginato che sarebbe successo così in fretta… che saremmo arrivati a questo punto così presto. La prego di rilassarsi…”
“Ma… io e Nik… lui… non stava facendo nulla d… di… ma… male, glielo ass… assicuro…”, balbettò la ragazza, ancora intontita e tremante per la scena a cui aveva assistito.
Il bulgaro si rabbuiò, fissandola seriamente.
“Lŭzhliv. Lei non può nemmeno immaginare cosa stava per passare. Ripeto, si rilassi e mi permetta di andare, senza se e senza ma. Devo prima fare un discorsetto al mio pupillo, dopodiché potrete fare ciò che più vi aggrada, che sia copulare o pomiciare a oltranza. D’accordo?”
La brunetta strinse le labbra e si limitò ad annuire, ancora ad occhi sgranati e spaventati.
Guardò l’uomo lasciare la stanza, prima di provare ad alzarsi e sorreggersi al muro per camminare, tanto tremava ancora, arrivando nel piccolo corridoio.
Vide alzarsi anche gli altri due vampiri, che dopo qualche lamentela e una piccola discussione, seguirono Stoyán fuori casa in fila indiana, mogi, nel più totale silenzio della notte.
Leenane uscì poco dopo dal bagno, la mano sulla fronte e il colorito pallido, quasi al pari con le creature della notte che avevano lasciato l’abitazione poco prima.
“Allora… cosa mi sono persa?”, bofonchiò la bionda, strizzando gli occhi.
“E che ore sono? Devo mettere in ordine prima che tornino i miei domani…”
“È mezzanotte.” Mormorò Jackie, atona.
“Mezzanotte.”
In sottofondo, una voce maschile cantava “…
Would you wanna run away too? Cuz’ all I really want is you!.. She looks so perfect standing there…5” ma la brunetta spense lo stereo, con un profondo senso di vuoto che le attanagliava lo stomaco.
Sperava di rivedere Niklas l’indomani, e di capire tutta la faccenda.


1 Tu ed io e tutti i nostri amici    | Non mi importa quanto spendiamo   | tesoro questo è il modo giusto per passare la serata   | Io lo so che nulla ha senso   | per questa notte facciamo solo finta   | Io non voglio fermarmi perciò dammi di più  
2  So che non hai mai amato | il suono della tua voce registrata| non vuoi mai sapere quanto pesi | devi ancora stringerti nei tuoi jeans | ma per me sei perfetta | Non lascerò che queste piccole cose | escano dalla mia bocca| ma se è vero sei tu| sei tu | si aggiungono al motivo perché | io mi sono innamorato di te | e tutte queste piccole cose.
3
tesoro tu ed io   | barcollando per strada   | cantando, cantando, cantando, cantando
4Voglio restare alzato tutta la notte| e fare tutto con te.
5 Scapperesti via con me? | Perché tutto quello che voglio davvero sei tu! | Lei sembra così perfetta, lì in piedi…

 

 


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Parla Tomocchi: Papparannnpappapparapanpappaaannn vi starete chiedendo: e che diamine è successo? Pazientate, pazientate, una settimana e saprete tutto, curiosone! Intanto mi aspetto teorie, complotti, impressioni su questo capitolo in cui sembravamo arrivare al dunque, e invece…!
Ultimamente Leenane è apparsa un po’ di più, ma tranquille, sparirà di nuovo per un altro bel pezzo lol.
Più che altro, povera ragazza… offre casa sua per una festa di compleanno e guarda come sti cretini gliela riducono BD
Scopriamo poi il vero nome di Taylor… ve lo aspettavate? x°D Senza offesa a chi porta quel nome, sia chiaro, però credetemi che c’è gente che si chiama così e che viene presa tanto in giro y.y
Troverete sul gruppo FB il nuovo indovinello! :D

Ma come sono andate le votazioni?
Ahah, eccoci qui!
Mr Another Way è Stoyán, con ben 8 voti! Seguono poi Niklas con 4 voti, Taylor 2 e Jack 1.
Miss Another Way è Jackie, con ben 12 voti! Seguono poi Charlotte con 4 voti, Leenane 1 e Rogan 1.
E come ho postato sul gruppo...
Avendo votato Stoyán come preferito, mi pare ovvio che dovrebbe essere lui il protagonista! Ma come sarebbe stato Another Way con il bulgaro protagonista?
Ecco a voi!

 

 

“Jackie era più che decisa in quello che stava facendo.
La brunetta camminava a passo spedito verso la casa del suo compagno di classe, Niklas Reiter, un –da quel che le aveva detto Daniel – vampiro che però si teneva peggio di un barbone.
Non poteva essere! Non poteva vestirsi così male, non radersi e… tutto il resto!
Sbuffò, cercando di calmarsi in prossimità della casa.
Doveva convincerlo ad aprire, doveva riuscire a ottenere la sua fiducia per cambiarlo!
Una volta davanti alla sua abitazione, prese fiato e si attaccò al campanello.
Era certa che quel nerd stesse gioc…
Non riuscì nemmeno a finire di formulare il pensiero che la porta si aprì immediatamente, rivelando una figura completamente diversa da quella che si aspettava.
Un uomo di circa trent’anni, dai lunghi capelli neri raccolti in una coda bassa, vestito con pantaloni eleganti e camicia, le sorrideva con gentilezza.
“Buonasera, desidera?”
Jackie si riscosse, rendendosi conto che aveva spalancato la bocca come una perfetta idiota.
“I… io cerco Niklas Reiter, è… in casa?” domandò, incerta, cercando di sbirciare all’interno buio della casa.
L’uomo scosse il capo.
“Mi dispiace, Niklas è stato sostituito, sono io il nuovo protagonista, Stoyán. Doveva dire qualcosa? È un personaggio di contorno o è la co-protagonista?”, chiese lui, gentile.
Diamine!
Aveva un caldo tremendo!
“Sì, sono io, Jackie O’Moore…” disse con un filo di voce. “Dovrei… dovevo… trasformare quel puzzone nerd in un figo della madonna, ma…” squadrò Stoyán dalla testa ai piedi, prima di deglutire.
“Ma non posso fare nulla… lei è già perfetto così…” miagolò, facendosi aria con una mano. Perché gli dava del lei? Quel tipo ispirava rispetto e potere al primo sguardo.
Il vampiro ridacchiò appena, divertito dalla reazione della ragazza.
“Allora vuole saltare direttamente alla parte in cui, come da copione, ci mettiamo insieme, signorina O’Moore?” domandò, porgendole la mano per invitarla in casa “Faccia attenzione al gradino…”
“Grazie… volentieri!” cinguettò la ragazza, gettandogli direttamente le braccia al collo.
“Trasformami subito in vampiro, così finiamo questa farsa!” aggiunse, entusiasta.
“Ma dovrei prima chiedere al consiglio…” tentò una debole protesta l’uomo, ma Jackie gli lanciò un’occhiataccia.
“Tu ora mi trasformi senza far storie, o ti riempirò la bocca di aglio.”
“No, no, no, no! Ok!”
La brunetta sorrise soddisfatta, vivendo per sempre felice e vampira. “

Questo significa che, se fosse stato Stoy protagonista, Another Way sarebbe finito al capitolo 3 x°D

E ora, i ringraziamenti! :D Una grazie a oanaa, LexiBlacklee e Up_me_memories per aver messo la storia tra le seguite, ad Alessia_MagicStory, babydoll, miku_vale, Titania, Soheila, annina76, Bijouttina (chissà perché me ne sono accorta solo ora ç_ç) e moma88 per aver messo la storia tra le preferite <3 e a PinkyRosie FiveStar, EvilDevil, moma88, Kleis, Soheila, Mojita_Blue, lovelymangaka, DarkViolet92, Bijouttina e annina76 (che ha recensito il capitolo avviso che però ho dovuto cancellare per mettere questo nuovo ç_ç non recensite i capitoli avviso, mi dispiace perdere le vostre reccy così carine ç///ç”)
Alla prossima! :D

 

 

 

   
 
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