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Autore: se solose    24/05/2014    5 recensioni
Eccomi con una nuova storia su Arrow!! Non voglio farla troppo lunga ma...ho cercato di immaginare una sorta di proseguo a questo finale di stagione, vedere un po' cosa capita, dopo, ai miei personaggi preferiti, Olicity.
Fatemi sapere che ne pensate!
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Felicity Smoak, John Diggle, Oliver Queen, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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~~La così detta festa aziendale, che ogni anno ero io con la mia famiglia ad organizzare,  era iniziata quando mi decisi ad entrare nella sala gremita di gente.  Investitori, vecchi impiegati, vecchi colleghi; scambi di saluti cordiali che rendevano quella situazione ancora più difficile da sopportare, da gestire. Tutto quello che volevo fare era essere il degno successore di mio padre per questa compagnia e invece sono solo riuscito a distruggerla, perdendo di vista i miei obiettivi,  in quanto Oliver Queen, erede di un grande impero.
 Resto tra i miei pensieri in un angoletto vicino il bar mentre aspetto l'arrivo di Diggle e Felicity. Nonostante la predica ho mandato, comunque, John a prenderla.
 Quando la porta della sala in questione si apre per l'ennesima volta, torno a girarmi verso di essa.
 "Siamo qui" sono le parole che risento nel mio orecchio attraverso l'auricolare, ed infatti vedo John entrare, per primo,  vestito di tutto punto seguito subito dopo dalla bionda informatica, come ci divertiamo a chiamarla qualche volta per prenderla in giro.
 Per un lunghissimo momento stento a riconoscerla vestita in quel modo, un vestito lungo sulla coscia, i capelli acconciati con dei boccoli dorati e senza i soliti occhiali. La fisso, quasi stessi avendo una visione; normalmente mi dimentico di quanto sia bella.
Li vedo venire nella mia direzione e tento di tornare in me allontanando certi pensieri. Tossisco e mi sistemo il colletto della camicia.
 "Finalmente" dico, grato di non essere più da solo in quella sala.
 "Le donne, sono sempre in ritardo" ironizza il mio amico facendo cenno con la testa in direzione di Felicity che lo guarda in cagnesco.
 Allungo un braccio verso di lei che lo afferra delicata.
 "Posso offrirti qualcosa da bere?" Le chiedo quasi in un sussuro.
 "Tecnicamente il bar è offerto dalla QC"  mi corregge lei, sottolineando che in realtà non sto facendo nulla di così speciale.
 "Non potesti solo accettare?" La rimbecco leggermente esasperato.
 "Con piacere!" Mi dice in risposta.

"Come ti senti? Nervoso?" Mi chiede tra un sorso e l'altro di martini.
 "Leggermente. Mi sento un po' fuori posto, in realtà" "Non devi. Perché non vai a chiacchierare un po' di qua e di la, a tastare il terreno? Se non inizi a fare nulla non potrai riprendertela". La guardo serio perché so perfettamente che ha ragione eppure qualcosa mi blocca, una stupida paura di fallire ancora mi tiene lontano dall'unica cosa che mi resta della famiglia Queen.
 "Oliver, vuoi sapere cosa penso davvero?"
 "Qualcosa mi dice che me lo diresti in ogni caso" le lancio un sorriso amichevole.
 "Penso che tu sia spaventato, che hai paura di fallire ancora, perché sai bene che andando da Walter ritorneresti in possesso delle tue vecchie quote" poi si zittisce e torna a sorseggiare il suo drink.
 " Puoi scusarmi un momento? Ho appena visto qualcuno con cui vorrei parlare" le dico incrociando con lo sguardo uno dei grandi sostenitori di mol padre.

*** Pov. Felicity ***

Vedo Oliver allontanarsi tra la folla, rimanendo da sola vicino il bar, come una perfetta sfigata.
 " Sola al bar ad una festa non mi sembra una cosa felice" dice una voce provenire dal posto appena lasciato vuoto da Oliver. Mi volto nella sua direzione e trovo Cameron.
 "Ciao!" Gli dico facendogli un grosso sorriso.
 " Non c'è modo di farti tornare ai piani bassi?" Mi chiede mentre fa cenno al barman per ordinare.
 "Oh, magari! Ma la mia richiesta è stata respinta. Mi mancate troppo!  Lassù è così freddo e silenzioso" alle mie parole scoppia a ridere, come se avessi detto qualcosa di davvero divertente.
 "Posso svelarti un pettegolezzo?" Annuisco leggermente preoccupata. "Tutti pensavano che la tua salita ai piani alti fosse per una storia con il figlio dei Queen" resto pietrificata e soprattutto indignata.
 "Chi ha messo in giro questa voce?" "Tory" faccio schioccare le dita accompagnandole con un  " Lo sapevo! Non mi sopporta" "Lo sospettavo" dice prendendo il drink appena fatto.
 "Allora non è vero?" Mi chiede e resto sorpresa dalla sua sfacciataggine.
 "Nessuna relazione" abbozzo un sorriso triste ripensando ancora una volta a quelle parole famose.

*** Pov. Oliver ***

Subito dopo aver congedato il signor Tuner mi precipito in direzione del bar, dove avevo lasciato da sola Felicity.
- Che ora non è più sola!-
La vedo mentre chiacchiera tranquillamente con un tipo seduto vicino a lei che non ho mai visto prima e una sensazione strana mi pervade, come un senso di fastidio.
 " Oliver,  sta solo facendo due chiacchiere con un suo collega" la voce di Dig mi fa riprendere contatto con la realtà e mi rendo conto di essermi irrigidito e aver serrato i pugni. Il mio amico mi poggia una mano sulla spalla e mi volto a guardarlo. "Chi è? " " Un collega, te l'ho detto" resto in silenzio, continuando ad osservarli.
 "Oliver, se posso chiedere,  avete qualche problema voi due?" "Non mi sembra, perché? " "Perché le cose mi sembrano strane tra voi. Magari non sei così indifferente come credi. " Mi lancia questa frecciatina e so perfettamente a cosa si sta riferendo, ma lo ignoro dirigendomi, a mia volta, verso il bar.
 "Felicity" la chiamo interrompendoli. "Oliver ehm conosci Cameron?" Mi chiede, come se avessi dovuto sapere chi fosse.
 "In effetti,  no" gli allungo una mano, in segno di cortesia,  che lui stringe vigorosamente.
 " Volevi qualcosa? " "Ehm si, ti dispiace seguirmi fuori un momento?" Mi guarda interrogativa ma senza fare storie mi segue fuori dalla sala, dalla confusione, dagli occhi delle persone.
 "Volevi dirmi qualcosa? " mi chiede ma prima che potessi rispondere sentii un rumore strano. Le metto una mano sulla bocca per evitare che parli ancora. Uno sparo, due spari. Qualcuno stava facendo irruzione. La prendo per il braccio e la porto velocemente su per le scale, facendola entrare nel bagno.
 Prendo il telefono e digito il numero di Roy "vieni subito....e porta il mio cappuccio" gli dico. "Qualcuno sta entrando armato alla festa, devi rimanere qui, ok?" Mi guarda contrariata " Oliver, Diggle è li dentro!" "Come molte altre persone,  se la caverà. Piuttosto chi diavolo vorrebbe andare armato ad una festa?" Le chiedo per cercare di capire la situazione. "Molte persone, soprattutto dopo tutti i licenziamenti di quest'ultimo periodo" la guardo interrogativo perché non ho idea di quello che stia dicendo.

*** Pov.  Felicity ***

Come al solito in questa città non si riesce a fare una festa senza che ci scappi il morto! Forse devo considerare davvero l'idea di trasferirmi da qualche altra parte. Oliver è davanti a me, con le orecchie attizzate, tanto che a volte mi chiedo dove abbia acquisito il super udito.  "Sta arrivando qualcuno!" Mi dice afferrandomi e senza darmi neanche il tempo di capire mi fa entrare in un piccolo ripostiglio di fianco a noi. Completamente al buio, il suo corpo si spiaccica sul mio, siamo così vicini che riesco a sentire il suo respiro caldo accarezzarmi la fronte.
 Se non fosse che rischiamo la vita avrei sicuramente fatto una delle mie solite battute!
 Lo sento afferrarmi per un fianco e avvicinarsi di più a me....ho la mente svuotata, non riesco a pensare, la mia mente e annebbiata da un istinto.... li sento anche io i passi, quelli che probabilmente lui ha già sentito quando mi ha stretto ancora di più a sé;  la paura inizia a fare capolino facendomi sudare.
 - Moriremo qua, sono sicura!-
 Ma quandonla porta si apre tiro un sospiro di soglievo nel vedre Roy davanti a noi.
 "C'è gente presa in ostaggio e voi amoreggiate in uno sgabuzzino?", entrambi gli lanciamo uno sguardo di rimprovero ma al contempo grato.
 "Andiamo" sento dire dall'uomo al mio fianco mentre mi fa cenno di rimanere in quel tugurio.

"La devi smettere di prendere o farti sfiorare dalle pallottole!" Dico, ancora un poco spaventata e scossa dalla visione di Oliver sanguinante che torna a prendermi, per poi tamponargli la ferita al braccio.
 "Non hai più molta pelle rimasta senza cicatrici, eh!" Continuo a rimproverarlo ma in risposta ricevo solo un grandissimo silenzio. Mi adatto anche io continuando la medicazione senza proferire parola, ma è mentre rimetto via il kit da pronto soccordo che si decide a parlarmi
 "Ci sono stati davvero così tanti licenziamenti?" E guardando i suoimocchi tormentati capisco qual'è il problema; lui si sta incolpando. Sono certa che sta pensando che è colpa sua perché si è fidato di Isabel e adesso la compagnia ne sta soffrendo.
 Mi avvicino lasciando stare quella stupida cassetta dei disinfettanti e gli prendo una mano.
 "Te la riprenderai e sono sicura che la riporterai agli antichi splendori, Oliver" lo vedo sorridermi dolcemente piantando i suoi occhi nei miei. "A volte mi chiedo come fai ad avere tutta questa fiducia in me" "mmm in effetti non ne ho idea" dico ironica e una volta ritornato il silenzio mi volto per finire di sistemare ma lui non me lo permette perché mi afferra per un polso costringendomi a voltarmi. I suoi occhi cielo mi stanno fissando intensamente e resto immobile a contemplarli senza riuscire a dire una parola, senza riuscire a muovere un muscolo. Fa piccoli passi verso di me e appoggia la sua fronte alla mia. Non sento più il mio cuore battere, o si è fermato oppure corre troppo veloce, ancora non riesco a capirlo.
 "Ti ho preso la cena e tanto caffè! " mi dice Roy entrando nella fonderia, rompendo quel momento così unico.

   
 
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