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Autore: Rowena Ollivander    01/08/2008    8 recensioni
“No, basta! Smettila!”
Ma Hermione non può smettere di pensare, di immaginare, di credere.
Può solo continuare a camminare su e giù per il salotto, imponendosi di respirare, di tranquillizzarsi.

Ma qualcosa glielo impedisce, qualcosa le opprime il cuore.
Finalmente qualcosa di puro Ron/Hermione, la mia coppia preferita. La storia è ambientata dopo la scuola, quando Ron è già diventato Auror.
Genere: Romantico, Triste, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia mi è venuta in mente la sera che hanno annunciato la morte di un ragazzo attore di Harry Potter. Mi sono passate per la testa mille idee e paure quando ancora non si era a conoscenza del nome. Questo è il risultato.
'Direi che è superfluo dire che questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di J.K. Bowling e questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro'.

I Need You Tonight

I need you tonight
I need you right now
I know deep within my heart
It doesn't matter if it's wrong or right
I really need you tonight

I need you tonight - Backstreet Boys

Respiri. Respiri profondi e lunghi, in cerca di calma. Una calma che non si trova, che non può essere trovata. La mente che continua a pensare
“No, basta! Smettila!”
Ma Hermione non può smettere di pensare, di immaginare, di credere. Può solo continuare a camminare su e giù per il salotto, imponendosi di respirare, di tranquillizzarsi.
Ma qualcosa glielo impedisce, qualcosa le opprime il cuore. Uno sguardo furtivo al divano, al giornale e all’immagine su di esso.
"La Gazzetta del Profeta - edizione straordinaria" era arrivata circa un’ora prima e le aveva sconvolto l’anima. "Missione Auror finita in tragedia" citava il titolo che occupava tutta la prima pagina. Sotto una foto di tutti i gruppi partecipanti alla missione.
Aveva subito cominciato a leggere l’articolo sottostante. C’era stato un grosso problema durante una missione ad alto rischio. Non si sapeva bene che cos’era successo, si sapeva soltanto che c’erano molti feriti, qualcuno in maniera grave e che c’era almeno un morto. Un ragazzo giovane, dicevano, ma non erano a conoscenza del nome, sapevano che era un Auror appartenente al gruppo delta e che aveva 22 anni, nulla di più.
22 anni.
22 anni erano pochissimi e sicuramente troppo pochi per morire.
22 anni erano anche la loro età, come delta era il loro gruppo.
Ma non poteva essere... Non era possibile che uno di loro due fosse... Immaginò il cadavere freddo di un ragazzo giovanissimo che ad ogni battito di ciglia diventava il corpo di Harry e poi quello di Ron e di nuovo daccapo.
Ma, un momento. Lui non... Loro non avevano 22 anni. Tecnicamente ne avevano 23, anche se era solo febbraio e Ron li avrebbe compiuti di lì a pochi giorni ed Harry soltanto il 31 luglio.
Quindi non poteva essere uno di loro!
Un lampo di irrazionale razionalità.
Che importava quando avrebbero compiuto 23 anni,ora ne avevano 22 esattamente come quell’ Auror che non era sopravvissuto alla missione. E Ron ne avrebbe compiuti 23 tra pochi, pochissimi giorni...
Cominciò a scuotere la testa.
Non poteva essere lui, era troppo giovane, sarebbe stato il suo compleanno la settimana seguente e lui... lui doveva esserci non...
Pensieri confusi affollavano la mene di Hermione, ormai annebbiata dalla paura.
E da quel momento aveva preso a camminare, per cercare di tranquillizzarsi, per far funzionare il cervello, per cercare una scusa, una stramaledettissima minima scusa per cui potessero essere entrambi ancora in vita.
Respira. Respira sempre più velocemente Hermione, che riesce a trattenere a stento le lacrime; le parole che continuano a rimbombarle nella testa.
Se almeno qualcuno le dicesse qualcosa, se il telefono squillasse. Quel dannato telefono che stretto nelle sue mani rimane muto, e ancora muto man mano che passano i secondi, i minuti e le ore.
È combattuta Hermione.
Vorrebbe chiamare Ginny, vorrebbe sapere se lei è a conoscenza di novità, se le hanno telefonato, se sa che entrambi stanno bene.  Ma non riesce, ha troppa paura, paura di farle del male. “E se lei non sapesse niente? Se le mettessi soltanto più ansia di quella che sta già vivendo, perché Harry sta facendo tardi un’altra volta?”
E così i dubbi di Hermione aumentano. “E se invece Harry fosse a casa? Se fosse sopravvissuto e stesse dando la cattiva notizia prima a sua sorella non sapendo come dirmi che...”
La ragazza si bloccò nel mezzo della sala ed il magone le strinse la gola fino quasi a toglierle il respiro
- Dove sei Ron...? -
Uno sguardo alla televisione, sempre accesa su un telegiornale.
Cerca delle risposte Hermione, anche nel suo "vecchio"mondo.
Se fosse stata una cosa veramente tragica avrebbe potuto essere notata come anomalia tra i Babbani e a quel punto avrebbero preso a parlarne in continuazione.
Ma niente, nemmeno lì.
E a quel punto non ce la fa più. È inutile tentare di tranquillizzarsi, di convincersi che già lo saprebbe, che non è possibile che sia successo. Tutta la sua razionalità, la sua grinta, la sua rabbia di non sapere scompare nella tragedia che ormai l’ha circondata e la sta trascinando sul fondo sempre di più.
Spossata, sull’orlo delle lacrime, che spingono prepotentemente per uscire, Hermione si accascia sul divano.
Dà uno sguardo al giornale e lo prende per rileggere un’ennesima volta quell’articolo, nella speranza di aver tralasciato qualcosa, anche il più piccolo particolare. Ma gli occhi le cadano sulla foto.
Non c’è bisogno di perdersi a cercarli, sono proprio lì, di fronte a lei, l’uno di fianco all’altro, sorridenti come sempre anche nelle cose più serie.
Le scoppia un sorriso e copiose gocce salate finalmente cadono dai suoi occhi color nocciola.
Singhiozzi incontrollabili le scuotono il petto, il corpo percosso da brividi di freddo e nella mente sempre la stessa frase “Ron dove sei?”
Prende un cuscino tra le braccia e lo stringe forte a sé e piange, cullandosi piano.
Sente di non farcela Hermione. Ha troppa paura, non riesce più nemmeno a pensare. Sente che il terrore l’ha invasa completamente.
“Come farò senza di te? Non puoi lasciarmi così... Non è possibile che tu te ne sia andato. E tutte le cose che volevamo fare insieme? Dove troverò il coraggio di farle da sola? Non puoi essere andato via così... Come faccio io? Non ti vedrò mai vestito da sposo, io non... non posso credere...”
Chiude forte gli occhi per tornare a guardare il suo volto sorridente.
“Coma posso vivere così...?”
Poi... qualcosa, un rumore, uno scoppiettio.
Hermione alza di scatto il viso dal cuscino. Potrebbe essersi sbagliata, ma se non fosse così?
Ha quasi paura di farlo, di essersi immaginata tutto, ma nel momento in cui si volta nulla è più come prima: un’arruffata testa rossa, una divisa sporca di cenere, ma due occhi blu limpidi come il mare che la guardano come fosse la prima volta.
- Ron... Ron... -
Non può più trattenersi Hermione - Ron!! -
Velocemente si libera del cuscino e gli balza al collo, ma Ron non era preparato a questo ed inevitabilmente crollano tutti e due sul tappeto del salotto
- Ahi!!!! - Ron corre con la mano a tenersi il fianco - Ah... piano... -
- Oh scusa! Scusa, ti prego... -
- Ehi! Non c’è niente per cui piangere! Non mi hai fatto poi così male, davvero... -  
Ma le lacrime continuano a bagnarle incessantemente il volto
- Oh Ron, grazie al cielo sei vivo. Non ce la facevo più, stavo impazzendo. Un attimo. Harry come sta? Lui è... anche lui è vivo? -
- Sì... -
- Ah... Merlino ero così spaventata! Temevo di non rivederti più! Tutto questo tempo senza sapere niente, non una telefonata, non una visita. Ero terrorizzata... Pensavo... pensavo che se tu non... non saresti più tornato! E io come avrei fatto senza di te? Io... Noi dobbiamo andare a Parigi insieme, me l’hai promesso, ricordi? Poi io devo assolutamente vederti vestito da sposo! E... e i nostri bambini? Continuavo a pensare che avrei potuto non sapere mai come sarebbero stati i nostri figli... Merlino. Non riuscivo a fare altro che avere paura... Ron. -
E così si riabbandona finalmente nelle sue braccia Hermione, ed il suo sapore è così dolce quando le loro anime tornano ad incontrarsi in un tenero bacio.
Ron la guarda come incantato de lei. Non sa cosa dire, non riesce a pensare a niente se non ad una parola soltanto
- Sposami. -
Hermione sorride e torna ad essere sull’orlo delle lacrime per l’ennesima volta quella sera.
Si stringe forte a lui accarezzandogli i capelli; non vuole più lasciarlo andare via, vuole restare così per sempre ed è sicura che anche lui pensa la stessa cosa
- Questa sera mi basta saperti qui vivo e vicino a me. A sposarci ci penseremo domani. -

The End

Rowena Ollivander (Viky)

Mamma che tristezza. A rileggerla per poco mi metto a piangere da sola.  
Sono molto soddisfatta nel mio piccolo di questa fan fiction perché è uscita così, di getto e senza che me ne accorgessi è venuto fuori qualcosa di emozionante. Almeno per me.
Beh insomma voi cosa ne pensate? Lasciatemi un commentino ^-^
Alla prossima!




  
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