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Autore: Hufflebubble    25/05/2014    1 recensioni
[Crossover Harry Potter - Once upon a time]
Severus vuole viaggiare con la polvere volante, ma della cenere del camino gli finisce in bocca e sbaglia a pronunciare la destinazione.
Dal testo:
"Mise un piede tra le fiamme, diede uno strattone al mantello per portarselo dietro alla schiena e si girò verso la sua stanza. Ma non si era accorto che il mantello aveva sollevato una gran quantità di polvere e cenere, che non appena inspirò per dire la destinazione gli entrò in naso e bocca, facendolo tossire. Di conseguenza gli uscì una cosa che suonava tanto come “…story brook”, tra un colpo di tosse e l’altro."
Genere: Generale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Severus Piton
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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occlumanzia

Occlumanzia



«Forse lei potrebbe aiutarmi» disse lentamente Severus.
«È possibile, io posso fare qualsiasi cosa mio signore!» Tremotino pronunciò la frase con un risolino acuto, e con quel gesto svolazzante delle mani che aveva già accennato un paio di volte.
«Devo salvare la vita a… un uomo» aggiunse il professore di Hogwarts.
«Se non mi dice cosa è successo non posso salvare la vita proprio a nessuno! Anche se è molto più divertente toglierla, la vita!» Il solito risolino, ma più accentuato. «Sto scherzando naturalmente»
Ma Severus non era poi così sicuro che l'altro scherzasse. Così si decise a spiegargli la situazione di Silente.
«L'uomo di cui le parlavo è stato colpito da una maledizione. Aveva appena distrutto un… oggetto… quando all'improvviso la mano con cui teneva la bacchetta ha iniziato a presentare qualche venatura nera, appena percepibile. Ora la stessa mano si è scurita quasi del tutto, e non abbiamo trovato niente che potesse arrestare quel morbo oscuro. Forse lei è a conoscenza di qualcosa che noi non sappiamo?»
Fu doloroso per Severus pronunciare quelle parole, perché di colpo gli tornò in mente l'estremo atto che avrebbe dovuto compiere, ma soprattutto che non c'era via di scampo per l'anziano preside. O forse sì?
«È assai interessante! E la cosa è anche semplice.»
«Semplice? Io non ci vedo nulla di semplice in tutto questo» Severus per un attimo si lasciò prendere dall'ira e dallo sconforto, ma dopo pochi istanti si ricompose, e tornò al freddo atteggiamento a lui più familiare.
«Perché lei non conosce il Rubus noctis» disse Tremotino con aria di superiorità.
«Rubus noctis? No, non l'ho mai sentito nominare» ammise Severus. «Quindi se lei è a conoscenza di questa pianta, o presumo che sia tale, potrebbe anche sapere come aiutare l'uomo» aggiunse Severus.
«Si tratta certamente del Rubus noctis, una pianta letale che uccide lentamente e dolorosamente, senza lasciare via di scampo. A meno che…»
«A meno che…? La prego vada avanti, la situazione è molto grave».
Ormai Severus era disperato, voleva sapere qual era il rimedio per salvare Silente, e i modi di quell'uomo stavano cominciando a dargli fastidio. Neanche immaginava la gravità della situazione, e non aveva idea di cosa avrebbe comportato la salvezza del preside.
«… a meno che il suo uomo non beva l'acqua di una certa cascata. Ma devo subito avvertirla che quella cascata non si trova in questo… posto»
«Non mi interessa il posto, mi porti in quel luogo, io mi posso smaterializzare ovunque!» ribatté Severus fremente d'impazienza.
«Ma non se quel luogo si trova in un altro… mondo!» Un altro risolino da parte di Tremotino.
«Un altro mondo? Ma di cosa sta parlando?»
«Dell'Isola che non c'è ovviamente!»
«L'Isola che non c'è… Avrei dovuto capirlo fin da subito che lei si è preso gioco di me!» sbuffò Severus. '… l'Isola che non c'è… Questa è poi bella! Farmi prendere in giro così da questo sconosciuto, quando a Hogwarts la situazione è critica. Farsi rifilare storie per bambini Babbani da uno più vecchio di me! Avrei dovuto andarmene non appena avevo capito di esser sceso nel camino sbagliato!' barbottò Severus tra sé e sé.
«Ma io non mi sto affatto prendendo gioco di lei, perché l'Isola che non c'è esiste eccome!» esclamò Tremotino. «E su quell'isola c'è anche il rimedio per il male del suo uomo».
«Ammettendo che stia dicendo la verità, come posso fare per raggiungerla?» chiese Severus. «Anzi potrebbe portarmi lei, visto che sembra conoscerla così bene».
«Certo che posso, come le ho già detto io posso fare qualunque cosa! Ma è mio dovere darle un piccolo avvertimento: la magia ha sempre un prezzo!» disse Tremotino, accentuando le ultime parole con lo sventolio di mani e un sorriso furbo sulle labbra.
«Non mi interessa il prezzo da pagare, posso recuperarle tutti i soldi che vuole!» ribadì Severus.
«Ma io non voglio soldi, non mi interessa il denaro. Come può vedere, ne ho più che a sufficienza. Gliel'ho detto che so filare l'oro?»
«Cosa vuole, dunque, in cambio?» chiese Severus, che ormai stava definitivamente perdendo la pazienza.
«Mmm vediamo… Vorrei… Leggerle nella mente, come lei ha fatto con me poco fa! Sì, è questo il mio prezzo» affermò Tremotino.
Severus non si preoccupò più di tanto per quel misero prezzo. Era noto a tutti che era il più abile nella complicata arte dell'Occlumanzia, al punto da aver ingannato l'Oscuro Signore per tutti quegli anni, facendogli vedere solo quello che lui voleva. La stessa cosa avrebbe fatto con l'uomo, o quello che era, che aveva di fronte: gli avrebbe mostrato dei ricordi innocenti, nascondendo il suo lato oscuro. E gli avrebbe anche permesso di vedere la situazione di Silente, in modo che si rendesse conto di quanto gli serviva quel rimedio per la sua mano.
Gli occhi castani di Tremotino si fissarono nei due frammenti di ossidiana di Severus. E Tremotino vide. Tutto. Dalla sua infanzia passata a evitare un padre dedito all'alcol alle giornate a fissare la bella Lily. Vide il suo dolore per la perdita graduale di quella donna, il "passaggio" al lato oscuro, Voldemort e gli altri Mangiamorte. Infine vide la morte di Lily e il suo ritorno da Silente, e quello che diventò per lui da quel momento, fino al giorno in cui gli aveva chiesto di ucciderlo al posto di Draco Malfoy.
Severus tornò di colpo alla realtà, non riuscendo a capire come quell'uomo aveva fatto a vedere anche i ricordi che era sempre riuscito a nascondere anche a Voldemort in persona. Ma non glielo chiese.
Dal canto suo, Tremotino aveva visto un uomo distrutto, che come lui aveva passato un'infanzia difficile. Come lui, per amore, aveva abbracciato le arti oscure, e sempre come lui ora cercava di far qualsiasi cosa pur di rimediare a tutti gli errori commessi in passato. Le loro anime erano vicine nel dolore. Vedere quello che era celato nella sua mente però gli aveva permesso di capire meglio la situazione, e come mai quel giovane uomo era tanto preoccupato per la sorte dell'anziano preside. E comprese infine che avrebbe pagato qualsiasi prezzo pur di salvare colui che era stato come un padre, e a cui ora rimanevano pochi mesi di vita.
  
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