Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: Erina91    25/05/2014    3 recensioni
Si stava avvicinando con la sua camminata sensuale al loro tavolo da Poker, la vide chinare lentamente la testa e posare i suoi occhi provocatrici e accattivanti sui suoi, scrutandolo con intensità, per poi indugiare sul resto dei giocatori e chiedere:
-potrei unirvi a voi al prossimo giro?-
L'uomo sconosciuto, sulla quarantina, sorrise malizioso:
-ma certo, signorina, può prendere pure il mio posto. Questo è il mio ultimo giro!-
-la ringrazio molto!- rispose lei, con la sua calda voce.
Lui continuava a fissarla in modo insistente, ma lei non sembrava dare molto peso al suo sguardo.
Era rimasto colpito da quella ragazza fin dalla prima volta che l'aveva vista: sfuggente e affascinante, in qualche modo misteriosa, e i suoi "occhi da gatta" lo avevano incatenato subito.
Comunque, lui aveva un caso da risolvere e non poteva farsi sollazzare da una donna che nemmeno conosceva...
Genere: Introspettivo, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Karin, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Naruto/Sakura, Sasuke/Karin, Shikamaru/Ino
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ciao a tutti!! finalmente sono riuscita a terminare il nuovo capitolo!! mi scuso ancora per l'enorme ritardo, ma ho cercato di fare del mio meglio per postare il nuovo cap il meno tardi possibile, spero che continuerete a seguirmi e recensirmi lo stesso. Questo cap è abbastanza introspettivo per tutti e quattro i protagonisti, ed è piuttosto tranquillo come capitolo.
Ringrazio tantissimo habanerossosague, Kushina Namikaze, Sunshine Liar e Sakura_17 per avermi recensito!! *-* ringrazio anche chi ha messo la mia storia tra seguiete/preferite e Sushine Liar per avermi messo tra i suoi autori preferiti!! *//////*.



Cavalcando le Onde...

Sasuke quella mattina si trovava in camera. Sarebbero arrivati a Tenerife il giorno seguente e dalle previsioni del tempo che aveva letto sul suo Iphone prometteva bene: moriva di caldo in quei giorni e ultimamente gli era presa voglia di mare; non un mare qualunque, un mare bello, trasparente, limpido... esattamente come quello delle Isole Canarie, dove tra l'altro non c'era mai stato, e di cui aveva visto solo qualche bella foto o cartolina.
Fare l'investigare, soprattutto se il “caso” era complicato come quello che doveva risolvere, era abbastanza faticoso e impegnativo nella mente e nel corpo.
Di solito era un tipo reattivo e zelante, ma anche lui aveva bisogno di rilassarsi ogni tanto.
Oltre tutto, dopo gli interrogatori, le indagini non erano state molto soddisfacenti e proficue, ed avevano raggiunto un punto di “stallo”.
Per non parlare che, la maggior parte delle volte, la sua mente era rivolta alla cugina di Naruto: dalla Serata di Gala non si erano più parlati né confrontati molto, a parte durante i pasti che si vedevano ma non si parlavano, e ciò che lo infastidiva di più era che il rapporto tra lei e Suigetsu si era fatto più che amichevole.
Insomma, aveva notato che Karin e il suo coinquilino si consideravano diversamente rispetto ai primi giorni: lei sembrava averlo rivalutato all'improvviso e lui non si risparmiava di provarci e scherzare con lei ogni volta che si incontravano; mentre il rapporto_se così si poteva definire_ che si era instaurato tra lui e Karin si era leggermente anchilosato e lui non riusciva a concepirlo, e odiava provare certi sentimenti per una donna che conosceva appena e che oltretutto era anche noiosa a fastidiosa. D'altro canto, però, non poteva neanche permettersi di distrarsi tanto nel suo lavoro e tanto meno farsi sopraffare la mente di immagini di quella donna, oppure consumarsi di gelosia per il legame che si era creato tra Suigetsu e la ragazza; così, entrambi, si stavano semplicemente ignorando a vicenda e adesso reputava la tecnica da lui adattata la soluzione migliore per cancellare l'attrazione e l'interesse che sentiva nei confronti di Karin.
Quando alla fine smise di rimuginare sui soliti argomenti, decise che era meglio chiamare suo fratello e raccontargli nei dettagli a che punto erano le indagini.
Prese dal letto l'Iphone e compose il numero di Itachi:
-pronto Sasuke...- rispose immediatamente il fratello -stavo aspettando la tua chiamata, ci sono novità su chi potrebbe essere l'assassino?- chiese.
-non molte. Neanche oggi. Ti avevo accennato l'altro giorno che io e Karin avevamo finito di fare gli interrogatori, ma non abbiamo nessuna prova esplicita per incastrare l'assassino, anche se ci sono diversi sospettati, come ti avevo detto.- spiegò coinciso.
-certo che questa “Karin” la nomini spesso!-
Sasuke poté avvertire benissimo il piccolo ghigno che Itachi fece dall'altra parte della cornetta e questo alterò il suo stato d'animo, incrementato anche dal seguito della frase di Itachi -non è che ti sei preso una cotta per lei?-
-ma non scherziamo.- sbottò seccato -non ti ho chiamato per parlare di lei, ma del “caso”.-
Itachi ridacchiò nuovamente, attraverso il cellulare, e Sasuke decise di lasciarlo perdere.
Possibile che tutti avessero capito che quella donna gli piaceva?
Non credeva di essere così trasparente, e questo era imperdonabile per una persona decisa e orgogliosa come lui.
-dimmi pure tutto.- lo invitò suo fratello.
-diciamo che sospetto di più del Sig.Hatake, dei coniugi Tsushi; mentre la signorina Nohara, e il Sig.Lee Maito nascondano sicuramente qualcosa.
Più o meno i miei ragionamenti sono rimasti allo stesso punto, perché ho bisogno di più provare per incastrare l'assassino e soprattutto ho bisogno di trovare il modo di far “sputare” la verità agli ultimi due che ti ho nominato.- continuò -il Sig.Hatake è un uomo abbastanza misterioso e sa fingere bene, mentre i coniugi Tsushi hanno subito diverse minacce e anche piuttosto pesanti da parte del Sig.Onoki, per gran parte del periodo che hanno lavorato con lui.-
-e che mi dici della Sig.a Nohara? E di Lee Maito?-
-se devo essere sincero, anche la signorina Nohara è una potenziale sospettata, perché anche lei è stata sfruttata malamente e trattata abbastanza meschinamente dalla vittima, finendo per odiarlo come i coniugi Tsushi. Ma essendo una persona molto fragile sia fisicamente che emotivamente_almeno è quello che ho raccolto dal suo interrogatorio_ dubito che possa essere riuscita a commettere un delitto da sola.- proruppe -tuttavia, non si sa mai. Per quanto riguarda Lee Maito, si è presentato all'interrogatorio in modo estremamente agitato, e appunto per questo non riusciva a connettere e collegare troppo bene le risposte alle nostre domande.
Per cui abbiamo deciso di lasciarlo fare per adesso, cercando di trovare il modo di farlo parlare prossimamente. E' sicuro che lui sa qualcosa di decisamente importante e non escludo che possa aver deciso di far fuori Deidara Onoki per proteggere qualcuno, ma se devo dare un parere... mi sembra un tipo troppo buono e emotivamente instabile per arrivare a commettere un crimine. Non posso giudicare, però, perché non li conosco quasi per nulla.-
-capisco... le tue ipotesi sono molto interessanti. E senti... che mi dici delle persone vicine a Lee Maito?- domandò.
Sasuke ci pensò su, in modo da organizzare i pensieri e formulare bene la risposta:
-vediamo... Lee è una persona piuttosto socievole e allegra, almeno sembra_a parte in questi giorni che appare decisamente diverso_ ha un buon rapporto con tutti quelli dell'Azienda “Konohara”, da quello che ho colto, e fa amicizia facilmente. E' indubbiamente molto legato a suo padre, ma non può aver fatto niente per coprirlo perché il Sig.Maito ha un alibi preciso e indiscutibile. Il Sig.Nara e la moglie vogliono molto bene a Lee, ma lui lo vedo la maggior parte del tempo in compagnia del Sig.Hyuuga che pare sembri digerire solo la sua presenza intorno. Per il resto, non so altro.- concluse.
-Neji Hyuuga, dici eh? Che sai di lui?-
-non molto. E' una persona molto impassibile e quasi incomprensibile, la sua espressione è per lo più passiva e gelida tutto il tempo.
Durante l'interrogatorio ha risposto alle mie domande con indifferenza, affermando che non conosceva il Sig.Onoki.
Non siamo ben riusciti a capire cosa pensasse veramente e se quello che aveva detto era vero o meno, ma per ora lo escluderei dai principali sospettati perché ho notato che sono pochi quelli dell'azienda “Konohara” che conoscevano bene, o comunque in parte, il Sig,Onoki. Quindi, al momento, non credo che abbia mentito.-
-bene... se vuoi un mio parere, per ora cercherei soprattutto di scoprire cosa nascondano la signorina Nohara e Lee, perché potrebbe essere importante per arrivare a un buon punto con le indagini. Se continuate_o continui, come preferisci_ a rimuginare su i coniugi Tsushi e sul Sig.Hatake non andrete da nessuna parte, hai bisogno di scoprire qualcosa di più attraverso i dubbi che sostieni di avere su la ragazza e Lee.- precisò -fammi sapere appena avrete scoperto qualcosa in più, ok?- terminò.
-d'accordo.- affermò Sasuke, riflettendo sulle parole del fratello.
-ah! Giusto Sasuke!- riprese Itachi dall'altra parte -prima di tutto questo, però, prenditi un paio di giorni di riposo e raccogli, in questi due giorni, un po' di tempo e spazio per te stesso e per pensare a quello che vuoi veramente.- consigliò.
-in che senso?- domandò confuso e un po' irritato.
-lo sai in che senso. Non ho bisogno di dirtelo.- fece sbrigativo -bene... devo andare perché c'è Aya mi aspetta per andare al parco giochi con lei.-
Detto questo, chiuse la telefonata prima che potesse chiedergli spiegazioni in più su quell'ambigua frase.
Forse, però, se ci rifletteva, aveva capito bene cosa intendeva e a chi si riferiva: Karin e i suoi sentimenti per lei.
Strinse i pugni rabbioso e altamente furioso verso Suigetsu.
-maledizione!- imprecò infastidito.

 
*******


Naruto non vedeva l'ora di arrivare a Tenerife per poter vedere l'isola, farsi un bel tuffo in mare, e soprattutto... noleggiare una tavola da Surf: stava ardentemente sperando che nei due giorni che si sarebbero fermati lì, uno di essi avrebbe avuto il mare mosso per cavalcare le onde come amava fare.
Inoltre, desiderava far vedere a Sakura quanto fosse bravo con il surf: voleva farsi acclamare da lei.
Sapeva di essere un po' egocentrico, ma non aspettava altro che ricevere complimenti da lei.
Dopo la Serata di Gala, il loro rapporto si era finalmente concretizzato facendosi sempre più profondo e passionale. Entrambi desideravano stare l'una con l'altro, trascorrevano la maggior parte del tempo insieme conoscendosi sempre più affondo e raggiungendo il picco più alto ed estremo delle emozioni.
In più, oltre a questo, si era aggiunto il desiderio di spingersi oltre ai baci intensi che si scambiavano nell'arco della giornata, ma ancora non sapeva bene se era un sentimento che riguardava solo lui o se anche lei chiedeva lo stesso.
Era un po' che non faceva l'amore con una ragazza e, specialmente, che non ne desiderava una così tanto; però era consapevole che non poteva spingersi più là se anche lei non lo voleva: fin dall'inizio Sakura gli aveva fatto capire che voleva fare le cose con calma, per via delle turbolente relazioni che aveva avuto con altri ragazzi. Tuttavia, Sakura, non gli aveva mai spiegato chiaramente come mai facesse tanta fatica a fidarsi degli altri, soprattutto se erano uomini.
Lui, infatti, si era sempre chiesto i motivi provando a ragionare su quali problemi avesse avuto, ma se non era lei a raccontarglielo direttamente poteva solo supporre. Forse, prima di andarci a letto, era meglio scoprire qualcosa di più dietro questo atteggiamento di timore, insicurezza, decisione verso gli uomini e le relazioni che intraprendeva con essi, lui compreso.
Naruto era una persona seria e se decideva di stare con una ragazza, prima di fare qualsiasi mossa avventata, aveva bisogno di sapere tutto di lei.
Sì... probabilmente una persona esterna che poteva avere il raro dono di leggere nella mente delle persone, avrebbe potuto reputarlo qualcuno che amava ficcanasare negli affari degli altri_e forse era così_ ma personalmente lui non si riteneva in quel modo: semplicemente, se doveva stare con una persona, nella loro relazione ci doveva essere un certo grado di confidenza anche per quanto riguardava la vita passata, sentimentale o meno, che aveva coinvolto la persona amata.
Quindi, sì, dal suo punto di vista era meglio sapere qualcosa in più su Sakura prima di fare un passo importante come andare a letto insieme.
Aveva sempre ragionato così e, per non andare contro se stesso e le sue opinioni personali, non avrebbe cambiato modo di fare.
In quel momento si trovava in camera con Karin (che però era in bagno) e tra poco sarebbe andato a prendere un gelato con Sakura.
I suoi pensieri furono interrotti dalla porta del bagno che si apriva e dalla comparsa di una Karin piuttosto nervosa e scocciata:
-io odio quell'uomo!- esclamò.
-Sasuke o Suigetsu?- domandò Naruto.
-ovviamente il primo, no?-
-lo immaginavo. Era inutile chiedertelo.- rispose -ho notato che in quest'ultimi due giorni non vi siete considerati molto, avete discusso?-
-discutiamo sempre, idiota.- affermò piatta.
-sì, ma in questi giorni non avete nemmeno discusso.- notò. Sbuffò irritata:
-non ci stiamo considerando di proposito.- dichiarò.
-e perché mai? Avevate trovato finalmente un equilibrio gestibile nel vostro strambo rapporto, perfino iniziando a fare le indagini insieme, perché siete tornati a come prima?- chiese perplesso.
-fatti gli affari tuoi, baka.- tagliò corto -e pensa a Sakura e al fatto che non siete ancora andati a letto insieme, nonostante lo desiderate entrambi.-
-lo sai come sono, cugina. So che Sakura ha avuto un passato sentimentale abbastanza infelice, per cui cerco di andarci piano con lei. E poi ho deciso che prima di fare quel passo importante, vedrò di scoprire perché fa fatica a fidarsi degli uomini ed è piuttosto esitante nelle relazioni con loro, e anche con me.- aggiunse.
-sempre il solito scemo. Mi spieghi come fai a resistere? Fare sesso è importante in una relazione: se stessi con un ragazzo per cui provo un'attrazione feroce e che mi piace in tutti i sensi, me lo porterei a letto subito... punto.- alzò le spalle tranquilla.
-e perché non ti butti con Sasuke, allora? è ovvio che il soggetto a cui ti riferisci con queste parole è lui. So che, nonostante l'apparenza, non sei una persona superficiale come fai credere a tutti gli altri, eppure fai questi discorsi senza senso quando tu stessa sei vittima nei tuoi stessi sentimenti e desideri verso lui, e non ti fai avanti perché hai paura di agire.-
Karin gli lanciò un'occhiataccia, mascherando leggermente l'imbarazzo:
-non dire idiozie!- soffiò infiammata -non mi piace quell'uomo. Te l'ho detto un sacco di volte e non capisco perché fingi di non capire, è seccante.-
-non è che fingo, semplicemente non comprendo perché continuate ad ignorarvi quando è palese agli occhi di tutti che siete attratti l'uno dall'altra. E soprattutto, perché continuate a negare ciò che provate. Cugina... capisco che sei_e anche Sasuke lo è_ una persona molto orgogliosa, indipendente e dura... anche tu fai fatica a fidarti degli altri e preferisci mantenere le distanze, e occultare quello che provi, pur di non soffrire. Tu hai paura di perdere di nuovo una persona cara, di essere sfruttata, o di ricevere un'altra delusione sentimentale... e non è che non ti fai avanti con Sasuke perché fai credere agli altri di odiarlo, non ti butti perché hai il terrore che non vada come speri. Per questo preferisci non farti coinvolgere.-
-tappati la bocca, baka. Stai solo dicendo un mucchio di cazzate senza senso!- urlò furiosa.
Lui sapeva che era arrabbiata perché aveva colto il punto centrale, e odiava essere capita così facilmente.
Comunque, decise di non insistere: sapeva quanto sua cugina fosse testarda e che non bastavano delle belle parole a farla reagire, avrebbe proseguito lo stesso a fare di testa sua, tracciando la sua strada che si era imposta di seguire senza ripensamenti o debolezze che l'avrebbero fatta vacillare. Stesso discorso valeva per Sasuke.
Dunque, l'unica cosa da fare per vedere i due muovere un passo verso l'altra sarebbe stato aspettare che l'attrazione tra loro si facesse talmente irresistibile e incontrastabile che non sarebbero più riusciti a negarla o a combatterla.
Tuttavia... ne aveva abbastanza dei problemi di sua cugina, ora era deciso a parlare con Sakura. P
rima o poi avrebbe trovato il momento giusto per farlo.

 

*******



Finalmente la mattina seguente era arrivata e Sakura si era alzata dal letto alle 9.00 in punto, andando precisa a colazione.
Salire su quella Crociera le aveva scompigliato la vita, in senso buono e cattivo s'intende: da una parte pensava di aver incontrato un ragazzo serio e che l'amava per la persona che era, pregi e difetti_anche se ancora non si conoscevano abbastanza per giudicare_, dall'altra il delitto che aveva devastato la sua vacanza non aiutava a star tranquilli.  Da quello che le aveva spiegato Naruto, sua cugina era ad un “punto morto” con le indagini e negli ultimi giorni era anche più nevrotica del solito (sempre secondo quello che lui le aveva detto), probabilmente a causa di problemi sentimentali che non le era concesso sapere, e che la frenavano dal proseguire l'esplorazione del “caso”, in cui era drammaticamente coinvolta, in modo carico e diligente.
Naruto sembrava molto preoccupato per lei e, appunto per questo, le aveva parlato di ciò che lo agitasse.
A Sakura aveva fatto piacere che lui si confidasse, ma al contempo sentiva distintamente l'esigenza di approfondire il rapporto con lui, desiderando un contatto sempre più esplicito.
Però, nonostante questo, aveva paura: tutte le sue vecchie, penose e piuttosto sgradite relazioni la bloccavano dal fare delle mosse avventate e imprudenti, e non le davano la forza di reagire e aprirsi totalmente con il suo nuovo compagno.
Magari avrebbe dovuto parlare a lui di quello che aveva passato nel corso della sua vita e dei rapporti che aveva intrattenuto con altri ragazzi.
Nessuno di loro si era dimostrato una persona sincera e affidabile; erano stati uno peggio dell'altro, delle brutte sorprese l'avevano continuamente devastata ogni volta che il legame con quella gente si faceva più serio.
Aveva avuto a che fare con tre tipologie spregevoli e deprimenti di ragazzi: il primo che aveva avuto e con cui c'era stata quasi anno, si era rivelato un drogato ubriacone; il secondo, con cui aveva condiviso un anno e mezzo della sua vita, l'aveva tradita per sei mesi consecutivi con quella che credeva essere una sua amica; il terzo, forse quello che pensava meno meschino di tutti e con la quale c'era stata un paio di anni (l'ultimo con cui era stata), si era mostrato peggiore degli altri due messi insieme: l'aveva sempre illusa con belle parole, toni gentili e bei regali, e alla fine aveva scoperto grazie a Ino che lei era solo una delle tre con la quale andava a letto e usciva insieme: praticamente quel ragazzo non aveva altro da fare nella sua vita che frequentare una ragazza diversa in determinati giorni stabiliti: lei era quella del lunedì, il giovedì e la domenica, mentre il resto dei giorni della settimana li impegnava per le altre due povere vittime che, appena saputo il “divertente giochino” del ragazzo, l'avevano preso a calci nel sedere come anche lei aveva fatto, aiutata da Ino.
Ma ciò di cui si rammaricava era che lei, a parte qualche breve sospetto che aveva preferito rimuovere dalla sua mente ogni volta che raggiungeva la sua personalità_sotterrata_ riflessiva e razionale, aveva sempre fatto finta di niente: era per questo che si definiva una totale incapace nello scegliere i ragazzi, immischiandosi in relazioni che l'avrebbero fatta costantemente soffrire e illudendosi tutte le volte.
C'era qualcosa questa volta_sempre se il suo intuito non si sbagliasse_ che le faceva credere che Naruto era un bravo ragazzo, sicuramente molto diverso da quei pazzi traditori con cui era stata. Però, a dispetto di questo, il suo passato la metteva nuovamente in allerta appena avvertiva che la relazione con il suo nuovo ragazzo si stava facendo seria e così anche il desiderio che_credeva_ che entrambi nutrissero l'uno per l'altra.
In quelle condizioni non riusciva a riflettere se sarebbe riuscita ad andare a letto con Naruto senza che lui sapesse del suo passato burrascoso e delle persone che erano state infedeli nei suoi confronti. Per cui, durante la mattinata prima di scendere “a terra”, aveva pensato a lungo a come agire e alla fine aveva preso la decisione che al momento giusto sarebbe stata sincera con Naruto raccontandogli tutta la verità e le sue paure.
Se non provava a dargli fiducia, come poteva proseguire la loro relazione appena fiorita?
Avrebbe tirato fuori il coraggio per parlargli discretamente.
Dunque, aveva fissato con Ino, Shikamaru e Naruto di andare a fare il bagno nella spiaggia più bella di Tenerife e mangiare con il pranzo a sacco sempre lì.
La cosa buona della tappa a Tenerife era che sarebbero rimasti due giorni, partendo domani pomeriggio verso le 18.30, e così avevano tutto domani per visitare anche l'Isola. Scesa dalla Nave s'incontrò con gli altri tre “a terra” e lì salutò con un cenno:
-ehi ragazzi!- sorrise.
Naruto le corse incontro tutto allegro e sorridente come al solito, trasmettendo le stesse emozioni anche a lei.
Appena si avvicinò a lei la strinse in un abbraccio mozzafiato che si sarebbe volentieri sognata anche le notte, con l'aggiunta di qualcos'altro... al momento che quel pensiero poco casto le attraversò la mente, si sentì andare a fuoco come raramente le succedeva e si riproverò mentalmente per il poco contegno dei pensieri sconci.
Poi le sue mani si mossero da sole: prese il viso di Naruto con una certa audacia che si scatenava solo quando sfiorava il ragazzo, guidata e incapace di controllare gli istinti primordiali di toccarlo e assaggiarlo, e lo baciò con tutta la passione che disponeva.
Quando non ebbe più fiato per baciarlo si staccò e le sorrise di nuovo:
-buongiorno anche a te baka!- esclamò.
-Sakura-chan... certe volte i tuoi gesti mi stupiscano, mi confondono e mi fanno più felice che mai.- commentò emozionato -questo bacio in bella vista, ad esempio, era così appassionato!- si grattò la nuca imbarazzato -è stato bello.- terminò sorridendo.
-lo sai che mi diverto a stupirti.- ribatté lei divertita.
-e sai anche che non mi dispiace affatto quando lo fai.- aggiunse lui ridacchiando.
-forza piccioncini dei miei stivali, muovetevi che sennò la spiaggia si riempie e non troviamo più posto. Lo sapete quanto è famosa la spiaggia “Las Teresitas” della zona di “San Andrès”, se non ci sbrighiamo non riusciamo nemmeno a vederla da quanto si affolla.- li richiamò Ino, con accanto uno Shikamaru ancora addormentato e sbadigliante. -Arriviamo!!- avvisò Naruto, avvicinandosi a Shikamaru, e trascinando per mano Sakura.
-ehi Shika, ma l'hai preso il caffè questa mattina? È da quando ti ho incontrato che non fai altro che sbadigliare.- lo schernì ridacchiando.
-sta zitto, stanotte ho dormito poco per via del lavoro che Kakashi mi ha dato da fare.-
-non farci caso, Naruto, è sempre così...- sorrise Ino, anche se Sakura notò una sorta di amarezza in quelle parole e lei sapeva bene il motivo: la sua migliore amica non aveva ancora detto a Shikamaru di essere incinta perché comprendeva quanto fosse indaffarato e di pessimo umore.
Sakura la guardò comprensiva e incapace di poterla aiutare, ma Ino tentò di nascosto di lanciarle un'occhiata di intesa in modo da rassicurarla.
-Inoltre, aspettarvi entrambi mi ha annoiato ancora di più...- concluse facendo l'ennesimo sbadiglio.
Ino non si trattenne da fare un sbuffo stizzito, questa volta.
-ehi, pesaculo!- lo scosse decisa – capisco che sei stanco, ma se non ti va di venire torna pure in camera.- sbottò.
Questa volta non stava scherzando, anzi... Sakura non l'aveva mai vista più seria di così e anche Shikamaru si colpì, cogliendo al volo che lo stava rimproverando.
Le lanciò un'occhiata vaga:
-hai ragione... è meglio se torno in camera.-
Con questo, senza aggiungere altro, infilò le mani in tasca dei Jeans corti e si addentrò nuovamente nella nave, lasciando Ino furente.
-quel fannullone buono a nulla!- gridò arrabbiata -ma cosa me ne frega se non viene, tanto è come se non esistesse anche quando c'è!- si sfogò.
-andiamo ragazzi, lasciamolo perdere.- affrettò il passo e, molto freddamente, si avviò per le strade di Tenerife.
Lei e Naruto la seguirono in silenzio: per la prima volta avevano assistito ad una discussione amorosa tra Shikamaru e Ino.
Sakura non sapeva che fare: se parlarle o meno, in ogni caso ora non sarebbe stato comunque il momento giusto.

 
*******


Karin aveva steso sulla sabbia soffice e chiara della spiaggia “Las Teresitas”, un tipico asciugamano da mare e stava tranquillamente mostrando il suo fisico piatto e ben formato indossando un bikini piuttosto semplice, in tinta unita, dal colore verde chiaro.
Si era anche sganciata il laccetto del costume che prima era legato attorno al collo, in maniera da esporre al calore del sole anch'esso, per non prendere a chiazze il sole. I raggi picchiavano prepotenti sulla sua pelle e ogni tanto, per sopportare il caldo, si bagnava la pelle con una bottiglietta d'acqua salata.
Il mare era abbastanza mosso e le sue onde si attutivano, fino a cessare, appena raggiungevano la riva. 
Il suono delle onde la rilassava e si sarebbe volentieri addormentata in quella posizione: era un paio di notti che dormiva male e la stanchezza si stava facendo sempre più limitativa per le indagini. Non aveva ancora scoperto, o compreso, niente di concreto e importante.
Non tanto per incapacità sua, ma per colpa del suo stato d'animo: ce l'aveva con se stessa, perché sapeva che appena avrebbe accettato di essersi presa una cotta “stratosferica” e senza speranza per Sasuke Uchiha, anche le indagini avrebbero perso di tono.
Quando il suo umore veniva influenzato da emozioni esterne e ingestibili anche la sua compostezza e logicità ne risentivano pesantemente; per questo, durante i suoi lavori, si era sempre ripromessa di non perdersi in inutili sentimentalismi, perché era più che consapevole che l'avrebbero distratta.
Sì... lei lo considerava un lato negativo della sua personalità contorta.
Certo... non che si sarebbe buttata tra le braccia di quel “bastardo” di Sasuke pur di mettere fine ai suoi tormenti, mai lo avrebbe fatto.
Piuttosto avrebbe cercato di mantenere comunque lucidità e l'unico modo per farlo era prendere le distanze dal soggetto della sua confusione mentale, che le impediva di proseguire con il “caso” in modo razionale e tagliente.
Un'altra cosa che le scocciava, era che suo cugino_nonostante avesse fatto di tutto per negarlo_ aveva capito ogni cosa in un secondo di come si sentiva, perché purtroppo la conosceva troppo bene.
Continuare a mentirgli e a negare la verità si faceva sempre più faticoso e impossibile, perché Naruto era l'unico con cui faticava ad occultare le sue emozioni: soprattutto perché lui con lei era sempre stato molto sincero ed espansivo, non si faceva problemi a parlarle degli affari suoi e di ciò che lo agitava... o almeno, la maggior parte delle volte_specialmente in passato_era così. Inoltre, come se non bastasse, a metterle ansia si aggiungeva anche il suo capo, Orochimaru, che aveva sentito solo il giorno prima per aggiornarlo sui fatti avvenuti negli ultimi giorni sulla Crociera.
Quando Orochimaru le aveva chiesto a che punto fossero le sue speculazioni e a che livello di verità si avvicinassero, lei aveva cercato di divagare il più possibile, dato che non era riuscita a fare un punto preciso della situazione generale da dopo gli interrogatori: sapeva solo che il Sig.Hatake, la Sig.a Nohara, e il Sig.Lee Maito avevano mentito, o comunque nascondevano dei dettagli forse importanti, oltre ad essere dei possibili assassini.
E che i più sospettati erano i coniugi Tsushi, ma lei non credeva che potessero aver commesso un omicidio combinato, già, nemmeno se  il Sig.Onoki gli aveva quasi rovinato la vita matrimoniale e sentimentale, ricattandoli.
questo perché, in quanto ad odio verso quell'uomo, erano stati fin troppo diretti e sinceri, esponendosi in modo alquanto esplicativo riguardo ai dettagli.
Mentre il resto degli altri indiziati, a parte quelli con un alibi, potevano aver commesso lo stesso il delitto dato che quell'uomo era odiato da tutti, sorprendentemente tranne dal suo migliore amico_se così si poteva definire_ Sasori Sabaku (anche se pure lui aveva potuto mentire).
D'altro canto, anche tra i dipendenti dell'azienda “Konohara” ci poteva essere qualcun altro che aveva mentito, oltre a Lee e il Sig.Hatake.
In definitiva, non poteva escludere nessuno_tranne quelli con gli alibi_ e dunque, forse, anche Suigetsu e Sasuke.
Di conseguenza, le ricerche dell'assassino erano in alto mare.
In più, proprio perché era un “caso” abbastanza difficile dove chiunque poteva aver commesso l'assassinio e il numero dei coinvolti era assai numeroso, sentiva costantemente il bisogno di andare da Sasuke e chiedergli di risolvere il delitto con lei, criticando con scherno e divertimento le sue opinioni.
E questo, per una detective in gamba come lei, era deprimente e inopportuno; la faceva sentire delusa da se stessa, dalle sue capacità, e non poteva accettarlo.
I suoi pensieri furono interrotti da Suigetsu che pareva da solo:
-Karin... ti piace proprio metterti in mostra eh!- commentò.
Non rispose subito alla sua pessima battuta, perché il suo sguardo stava cercando qualcun altro che al momento le sembrava irraggiungibile.
Ecco che poi lo vide: Sasuke era più in là e lo seguì con gli occhi finché non si tuffò in mare, esaltando_non di proposito_ la sua incantevole figura.
Strinse i denti in maniera da mascherare il desiderio che avvertiva quando lo osservava.
-sta zitto, razza di “dongiovanni”.- borbottò irritata, poi, quando ebbe indugiato abbastanza_troppo per i suoi gusti_ su Sasuke Uchiha.
-non c'è proprio niente da fare con te, eh. Non distogli lo sguardo dal mio coinquilino neanche a farlo apposta.- affermò, quasi deluso.
Ma lei non notò quella punta di delusione, e forse  anche leggera invidia, che Suigetsu sfoggiò.
-chiudi quella fogna. Cosa ti fa credere che stia guardando proprio lui?-
-il tuo sguardo parla chiaro.- precisò schietto -senti... invece di pensare a lui, perché non vieni a fare un tuffo con me, e poi magari ci infiliamo in una di queste grotte nascoste e ci divertiamo un po' come si deve?- propose ghignando.
-scordatelo, Suigetsu. Non mi piace bagnarmi troppo, e non ho voglia di divertirmi con te. La tua presenza mi è sgradevole, certe volte.- concluse seccata.
In effetti, forse, era stata anche troppo dura con lui.
Tuttavia, Suigetsu non sembrava essersela presa più di tanto, anzi... continuava a sorridere divertito.
-ahi! Questa frase brucia alla grande!- esclamò ironico, anche se dietro c'era probabilmente un po' di seria amarezza.
Poi si strinse nell'ennesimo sorrisetto preoccupante:
-sai che ti stai bruciando la schiena? Secondo me dovresti metterci un po' di crema solare.-
-me la metto da sola, grazie. Ora gira a largo.- rifiutò il nuovo tentativo di conquista.
-mi spieghi come fai a mettertela da sola dietro la schiena?-
-decido io se metterla o meno. Sicuramente, però, se decido di metterla non lo chiedo di farlo a te.- puntualizzò aspra.
Poi un pensiero attraversò la sua mente all'improvviso: visto che Sasuke non l'aveva nuovamente degnata di uno sguardo, forse se sfruttava Suigetsu per farlo avvicinare a lei come_involontariamente_ era successo quella volta alla Serata di Gala, riusciva ad incrociare almeno le sue iridi scure e penetranti.
Non era sicura di quello che l'Uchiha provava per lei, ma sicuramente un po' di attrazione la nutriva nei suoi confronti, sennò non si spiegava il gesto audace dell'altra volta e altri piccoli e minimi segnali che lui le aveva, inconsapevolmente forse, lanciato.
Poi, chiaro, se era stata solo la sua immaginazione era il momento ideale per scoprirlo.
In ogni caso, però, semmai Sasuke provasse qualcosa di particolare per lei, doveva essere lui a fare la prima mossa. Lei, per principio, non avrebbe mosso un muscolo.
Sapeva che stava sbagliando, che probabilmente si stava solamente illudendo ferendo se stessa e ciò che provava, ma l'emozioni che Sasuke le scatenava erano piuttosto complicate da espellere e da controllare: se solo l'idea che lui non la considerasse la faceva irritare, allora voleva dire che la situazione era grave e doveva fare qualcosa per riprendersi alla svelta o altrimenti non sarebbe riuscita a mettersi l'anima in pace_anche se era una tipa che non si arrendeva facilmente_, e a concentrarsi come doveva nel suo lavoro.
-anzi, ho cambiato idea...- asserì convinta, alla fine -Suigetsu! Spandimi la crema solare sulla schiena, ora!- ordinò.
Il ragazzo scosse la testa confuso e dopo un attimo di stordimento, si aprì in un sorrisino compiaciuto:
-con grande piacere!- detto questo, prese la crema -girati di schiena.-
Sebbene fosse infastidita dalla ridicola decisione che aveva preso, eseguì la richiesta di Suigetsu e si mise con il ventre appoggiato sull'asciugamano.
Il ragazzo iniziò a spanderle la crema con movimenti lenti e rilassanti, come se stesse consumando una notte di fuoco, vezzeggiando il corpo della compagnia notturna.
Peccato che lei stava immaginando le mani di un altro sulla sua schiena.
Stava fantasticando a come le mani di Sasuke l'avrebbero sfiorata e dentro di sé sperava che il ragazzo venisse a bloccare i gesti di Suigetsu.


*******


Sasuke, che si era un attimo fermato dalle bracciate a stile che stava facendo in mare, aguzzò gli occhi verso le figure di Karin e Suigetsu e notò che quest'ultimo le stava spandendo la crema in modo abbastanza scandaloso e una spiacevole e inaccettabile gelosia lo invase, come era anche successo due sere fa alla Serata di Gala: proprio da allora, per quello che Karin riusciva a tirargli fuori, aveva deciso di ignorarla e di fingere che non gli importasse dell'idea che lei e Suigetsu si stessero avvicinando.
Però, l'attrazione che provava per la cugina di Naruto, non riusciva a sopprimerla e continuava a tormentarlo e limitarlo: avrebbe voluto esserci lui ad avere la piacevole opportunità di sfiorarle la schiena e il posto che aveva_volontariamente_ ceduto a Suigetsu stava iniziando a risultare sbagliato. Sbagliato perché doveva essere suo.
Arrivato sulla spiaggia aveva inconsciamente iniziato a cercarla con gli occhi, sperando dentro di sé di trovarla sulla solita spiaggia che lui e Suigetsu avevano scelto di visitare. Poi, al momento che l'aveva vista, il desiderio verso di lei si era riacceso come tutte le volte che la incontrava, ed era stato perfino felice di averla trovata.
Era ridicolo, eppure era così, e non poteva più negarlo a se stesso.
Non poteva continuare a negare ciò che provava, come un vigliacco, però c'era sempre qualcosa a frenarlo da agire.
Questa volta voleva andare da Suigetsu, strattonarlo e strappargli malamente dalle mani quella crema che stava spandendo con tanta bramosia, ma così avrebbe esposto di nuovo apertamente le sue emozioni a Karin, e non voleva.
Era inutile che continuasse a riflettere su come comportarsi, avrebbe fatto quello che l'istinto gli gridava di fare: ovvero... uscire dall'acqua e allontanare Suigetsu.
Sapeva che Karin era attratta da lui: molte parole dette e non dette, gesti, sguardi, gli avevano fatto capire che la cosa era reciproca; infatti si stavano ignorando a vicenda dopo quella sera di due giorni fa, perché il lavoro che facevano era difficile, aveva bisogno di concentrazione e rigidità, e ambedue sapevano quello che dovevano fare e cosa era importante perché il “caso” andasse a buon fine.
Per cui era sicuro che, se fosse andato là da lei, le avrebbe fatto nuovamente capire che le piaceva.
Però non riusciva a digerire che Suigetsu le mettesse la mani addosso senza alcun ritegno, quando anche lui avrebbe voluto fare lo stesso.
Ormai aveva già messo i pedi fuori dall'acqua e stava raggiungendo i due, cercando nel frattempo le parole giuste per tentare di nascondere almeno un po' la rabbia e la gelosia che lo stavano disturbando:
-Suigetsu...- lo chiamò minaccioso -ti faccio notare che siamo in pubblico e voi due state attirando troppo l'attenzione, soprattutto tu.- precisò gelido.
-oh Sasuke! Hai fatto veloce a raggiungerci. Solo pochi minuti fa eri in mezzo al mare e ora sei qui con quasi il fiatone. Ti sei dimenticato qualcosa?- fece sarcastico.
-non ci sta guardando nessuno.- si aggiunse Karin disinteressata: sembrava soddisfatta di qualcosa e aveva paura ad accettare per cosa, perché lui lo sapeva bene.
-inoltre... tu dici che stiamo attirando l'attenzione, quando mi pare che tu sia l'unico che è stato attirato qui.- continuò lei -come mai sei venuto qui?-
-non ti riguarda.- rispose glaciale -piuttosto... non ti pare di star trascurando troppo le indagini, negli ultimi giorni, per divertirti con Suigetsu?- aggiunse, provocandola.
-potrei dire lo stesso di te, Sasuke. Mi sembri un po' spento ultimamente. Le tue ricerche non stanno proseguendo come dovrebbero?- fece, ribattendo di conseguenza.
-io proseguo le mie indagini a modo mio. Karin... non puoi sapere a che punto sono, quindi sta zitta.- replicò.
Suigetsu passava dall'uno all'altro, senza possibilità di intervenire.
-ah! Che noia che siete!- farfugliò irritato -vado a farmi un tuffo. Mi state innervosendo.-
Con questo li lasciò da soli.
-certo che non lo so!- esclamò stizzita, riprendendo il discorso in cui era entrato Sasuke -non mi hai più chiesto o detto nulla, per cui ho pensato che non stessero andando bene e ti vergognassi a dirmelo.-
-perché dovrei metterti al corrente delle mie ricerche, se entrambi avevamo deciso di fare per conto nostro?- rispose lui -credo che quella che si vergogna a dirmi che ultimamente è troppo impegnata ad intrattenersi con il mio coinquilino, per ragionare sul suo lavoro, sei tu Karin.- concluse appagato.
-sei geloso di Suigetsu, Sasuke?- se ne uscì lei, cogliendolo alla sprovvista: in realtà era prevedibile che, con discorsi simili e suoi comportamenti ambigui, sarebbe arrivata alla verità... ma lui preferiva che non lo facesse, anche se in effetti era troppo sveglia per non arrivarci e lui si era nuovamente “infinocchiato” da solo.
-ma figurati. Pensi che mi importi qualcosa di te?-
Era bravo a mentire, ma era sicuro che questa volta non ci fosse riuscito pienamente.
-Sì. Penso che te ne importi, altrimenti non avresti queste assurde reazioni, se un ragazzo che non sei tu mi spande la crema.- colpito e affondato.
E, come se non bastasse, aggiunse anche un ghigno divertito e soddisfatto.
“era proprio una donna schietta e intrigante”, pensò sorridendo di soppiatto, lui.
-Karin... sbaglio o l'hai fatto apposta a farti spandere la crema da Suigetsu, nel tentativo di attirare la mia attenzione?- questa volta fu lei a finire miseramente “atterrata”, perché Sasuke la vide volgere lo sguardo altrove, incrociare le braccia al petto, e la sentì borbottare:
-ma fi-figurati.- sussurrò impacciata -l'ho fatto solo perché Suigetsu insisteva e volevo togliermelo dalle scatole.-
Più banale scusa di questa non poteva che confermare la sua ipotesi: ora era sicuro che anche lei fosse attratta da lui, ma non si sarebbe fatto avanti comunque, perché aveva sempre messo il lavoro prima di tutto e così avrebbe continuato a fare.
-comunque, se sei venuto qui appena hai visto la scena... un motivo ci sarà, no?-
Si era ripresa da quell'attimo di imbarazzo ed era pronta ad “attaccare” nuovamente.
-sono venuto qui perché mi facevate vergognare.- tentò di non ammettere la verità.
Karin lo ignorò deliberatamente:
-in ogni caso... Suigetsu non ha finito di spandermi la crema, vuoi continuare tu?- propose sfacciata  -sai... dietro la schiena faccio male da sola...- continuò usando nuovamente quel tono sensuale che lo faceva impazzire.
-tsz... te lo puoi scordare.- rifiutò deglutendo a fatica, perché la tentazione di farlo era forte.
Comunque, lei non si arrese:
-come vuoi. Allora vorrà dire che andrò a chiamare Suigetsu e gli chiederò di continuare al tuo posto.- appurò con_finta_ indifferenza.
No, questo non poteva permetterlo:
-girati di schiena.- ordinò infastidito per aver nuovamente ceduto alle sue macchinazioni intriganti e irresistibili.
Karin non se lo fece ripetere due volte e lui, anche se scocciato per ciò che provava, non vedeva l'ora di poter sfiorare la sua pelle come anche Suigetsu aveva fatto: a quel pensiero gli salì un brivido di fastidio lungo la schiena.
Appoggiò le mani sulla sua schiena e, appena toccò la pelle delicata e morbida della ragazza, avvertì subito un desiderio ardente che lo avrebbe presto fatto scoppiare definitivamente: voleva di più, lo sapeva, voleva sfiorarla e saggiarla dappertutto, e non solo sulla schiena. La desiderava disperatamente.
Perché si era infilato in quella situazione?
Anche solo toccarla gli scatenava un tumulto di forti emozioni che lo travolgevano, e che raramente lo avevano accolto; sapeva che doveva tirarsi indietro per il bene delle indagini,  ma non ce la faceva, proprio non ce la faceva.
Quanto avrebbe resistito ancora?

*******


Poco più in là, nella solita spiaggia, si trovavano anche Naruto, Ino e Sakura.
Naruto aveva notato che Sakura era preoccupata per Ino e per la litigata che c'era stata quella mattina tra lei e Shikamaru, e si stava tormentando su come poterla aiutare. Non le piaceva vederla triste e voleva tentare di alzarle il morale facendole vedere come guidava una tavola da Surf e cavalcava le onde: il mare era dalla sua parte, perché era mosso e lui non aveva sperato di meglio.
-ehi Sakura-chan!- esultò emozionato -te l'ho detto che amo il Surf! Oggi il mare è anche mosso, ti va se ti faccio vedere?- chiese.
Lei sorrise solare e luminosa.
-certo! Sono davvero curiosa di vederti. Magari, poi, se mi piace, mi insegni?- chiese.
A Naruto brillavano gli occhi per quelle ultime parole.
-sicuro! Ti insegnerò tutto quello che vuoi!- esclamò, scoccandole un bacio sulle labbra e prendendo in mano la tavola da Surf per correre in acqua.
Montò sulla tavola tutto eccitato e Sakura rimase a guardarlo cavalcare le onde come se lui appartenesse ad esse: era veramente bravo.
Inoltre, vederlo a petto nudo, con quel fisico che aveva, non faceva altro che accenderle prepotentemente il desiderio di baciarglielo tutto.
Sapeva che non erano pensieri molto consoni e fini, ma Naruto era veramente un bellissimo ragazzo, oltre ad essere_da come lo aveva conosciuto_anche una bella persona. Ino interruppe i suoi vaneggiamenti mentali.
-certo che questa volta te lo sei scelto proprio gnocco, fronte spaziosa!- commentò Ino approvandolo e guardando il suo stesso panorama, ammirando il bel fisico proporzionato del ragazzo: come al solito le aveva letto nella mente.
Sorrise divertita: almeno Naruto era riuscito a far sorridere di nuovo anche la sua migliore amica, con quell'energia e quel sorriso che sprizzava sempre di vivacità e incantava tutti, e Sakura non poteva che innamorarsene sempre di più.
Poi sorrise teneramente quando lo vide, mentre continuava a cavalcare le onde, alzare il braccio per farle un cenno di saluto e sorriderle dolcemente.




*****************************************
Mi scuso per le poche scene NaruSaku, ma vi anticipo subito che dal prox cap finalmente i due si confronteranno. Chissà se Sakura si deciderà e riuscirà a trovare il coraggio per parlare a Naruto del suo disastroso passato sentimentale? XD Karin e Sasuke spero non vi siano sembrati OC, ma ad un certo punto li dovrò far sciogliere leggermente, altrimenti questi due non vanno da nessuna parte! XD ringrazio ancora tantissimo chi mi legge, mi segue, e soprattutto... chi mi recensisce sempre!! *_*
 
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Erina91