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Autore: _miky_    25/05/2014    13 recensioni
Sequel di “Ci sei stata sempre e solo tu”.
Sana e Akito dopo non poche difficoltà sono finalmente riusciti a dichiararsi e a trovare il loro giusto equilibrio.
Ma come in tutte le relazioni dovranno affrontare nuove sfide, nuove gelosie e nuovi problemi.
Riusciranno a rimanere uniti e a superare gli ostacoli che il futuro gli riserverà?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Nuovo Personaggio, Sana Kurata/Rossana Smith | Coppie: Sana/Akito
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo
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CAPITOLO 18 EMOZIONI A CONFRONTO
 

Svegliato dai raggi del sole, Akito si ritrovò sdraiato sul suo letto avvolto dalle calde coperte.
Lentamente fece scivolare una mano lungo il materasso per cercare il corpo della ragazza con cui aveva passato l’intera notte e che in quel momento desiderava stringere a sé.
Amava con tutto sé stesso quei risvegli, poiché aveva l’opportunità di iniziare la giornata vedendo come prima cosa, la persona che amava accanto a lui.
Alzò leggermente il capo dal cuscino aprendo gli occhi quel poco che bastava per realizzare che Sana non si trovava più nel suo letto, in compenso, sul comodino vi era appoggiato un piccolo bigliettino verde.
Stropicciò lievemente gli occhi per poi stiracchiare i muscoli e avvicinandosi al bordo del letto prese il foglietto di carta per leggerne il contenuto.

Sono andata a prendere il premio di consolazione
per il mio perdente preferito!
Un bacio
- Sana -

Il ragazzo sorridendo si rigirò nel letto per riaccomodarsi meglio sotto le coperte. Chiuse gli occhi e inevitabilmente gli tornarono alla mente i ricordi della notte appena trascorsa.

Dopo che entrambi si erano dati una veloce risciacquata, salirono le scale per dirigersi in camera del ragazzo cercando di non far alcun tipo di rumore eccessivo... O almeno Sana ci provava. In quei casi la ragazza si muoveva esattamente come un elefante in un negozio di cristallo.
“Ma perché devi essere sempre così maledettamente sbadata?!” bisbigliò Akito aprendo la porta della sua camera.
“Non iniziamo eh, Hayama!” ribatté Sana in un sussurro.
“Si da il caso che io non comincio proprio niente!” precisò il biondo slacciandosi i pantaloni “Sei tu che inizi a muoverti e puntualmente finisci con il combinare qualche disastro”.
Sana riuscì ad ascoltare solo metà della frase appena pronunciata dal suo ragazzo, i suoi occhi erano impegnati ad osservava attentamente i lenti movimenti che compiva Akito nel togliersi i jeans. Arrossendo notevolmente si girò velocemente verso lo specchio appeso al muro e cominciò a lisciarsi freneticamente i capelli con le dita delle mani.
“Qualche problema Kurata?” ghignò Akito levandosi anche la t-shirt e rimanendo semplicemente a petto nudo.
Ovviamente la ragazza stava spiando ogni particolare del corpo del suo ragazzo attraverso il riflesso dello specchio. “Ma perché doveva essere così dannatamente bello?” si domandò mordendosi il labbro inferiore “Se poi ci aggiungiamo anche quel ghigno così accattivante…”.
“Lo sai che io e i problemi non andiamo d’accordo!” affermò cercando di riprende il controllo di sé stessa mentre il suo ragazzo si avvicinava a lei.
Sfida ardua da sostenere, soprattutto quando si ha Akito Hayama semplicemente in boxer e con uno sguardo così provocante.
Lentamente il ragazzo cominciò a depositarle una lunga scia di baci lungo il collo nudo di lei che mandarono in fermento l’autocontrollo di Sana. Accarezzò dolcemente le sue esili spalle per poi scendere sempre più giù, ritrovandosi a toccare quei perfetti fianchi nascosti dalla maglietta che ancora indossava.
Brividi di desiderio e di voglia di amarsi cominciarono a nascere e a crescere dentro di lei. Lo voleva con tutta sé stessa.
Quando però la mano di Akito si addentrò sotto la maglietta di Sana e iniziò ad accarezzarle maliziosamente il ventre, la ragazza come riscossa si staccò dalla sua presa provocante.
“Eh no Hayama, non mi freghi!” esclamò allontanandosi dal corpo caldo di Akito mentre notò l’evidente rilievo che avevano preso i suoi boxer.
Il ragazzo accortosi del suo sguardo ghignò mentre Sana lanciandogli una tuta e cercando tutta la sua forza di volontà rimasta continuò “Non sarò di certo io quella che cederà!”.
Gli occhi di Akito si sorpresero per ciò che la sua ragazza aveva appena affermato, non poteva credere che Sana si ricordava ancora di quella stupida scommessa. Forse aveva un po’ esagerato a provocarla così tanto quella sera.
Sedendosi sul letto ancora in boxer rimase in silenzio ad osservare la sua ragazza spogliarsi di schiena in modo così innocentemente sensuale, facendogli di conseguenza immaginare pensieri poco casti nei suoi confronti. Akito non riuscendo a resistere ulteriormente alla tentazione di averla tra le sue braccia, velocemente si avventò sul corpo della ragazza impossessandosi pericolosamente delle sue labbra.
“A-Akito che… Che fai?” gli domandò mentre la sua lingua seguiva quella di lui e le sue piccole mani vagavano sul suo corpo muscoloso.
“Quello che avrei dovuto fare da molto tempo: cedere alla mia tentazione più grande!” le soffiò sulle labbra prendendola in braccio e portandola sul suo letto.
“Non vedevo l’ora che succedesse!” gli confessò sorridendogli intanto che rapidamente si levavano quei pochi strati di vestiti rimasti addosso.
Mani esperte che accarezzavano vogliose i punti di piacere.
Unghie che graffiavano e polpastrelli che stringevano sempre di più il corpo dell’altro.
Dolci promesse sussurrate ad un soffio delle labbra dell’altro mentre i loro respiri diventavano sempre più irregolari.
I loro corpi erano accaldati e in un attimo erano diventati un’unica entità, perché in fondo lo sapevano: non potevano vivere l’uno senza l’altra e questo lo avevano approvato con gli anni. Tutte le volte che si separavano, entrambi provavano un immenso vuoto dentro sé stessi e solo loro avevano la capacità di riempire quella voragine che si formava nel cuore dell’altro.
Baci appassionali seguiti da provocanti morsi.
Lingue che lasciavano una lunga scia di baci lungo il collo mentre il buon profumo riempiva le loro narici.
Il piacere che si faceva sentire sempre di più causando un maggior desiderio di appartenersi.
Spinte sempre più forti, più decise.
Quei baci e quegli abbracci che sapevano semplicemente di amore, perché quando Sana e Akito erano insieme tutto il resto del mondo scompariva e in quell’istante esistevano solo loro due e la loro voglia di amarsi.


Il ragazzo si rigirò nuovamente tra le lenzuola mentre il desiderio di farla sua ancora una volta cresceva dentro di lui. Sapeva perfettamente che se Sana non fosse ritornata entro pochi minuti sarebbe stato il caso di farsi una beata doccia fredda.
Nel momento in cui si stava decidendo ad alzarsi dal letto, sentì il rumore della porta aprirsi e chiudersi velocemente.
Voltandosi verso l’ingresso della camera vide il volto di Sana sorridere mentre correndo si avvicinava con un sorriso.
“Buongiorno Amore!” affermò allegra appoggiando il sacchetto di brioches calde sul comodino per poi dargli un leggero bacio che presto divenne più coinvolgente.
“Ehi, sono sparita solo per venti minuti!” esclamò allontanandosi leggermente dalla sua presa.
Akito rimase in silenzio ad ammirare la sua incredibile bellezza. Era davvero fortunato ad appartenere a Sana, perché lei era l’unica persona che aveva il potere di farlo sentire così felice e a fargli dimenticare in un solo istante tutti i problemi.
E in quel momento realizzò ancora più profondamente l’idea di voler andare a vivere solo e unicamente con lei.
Voleva svegliarsi cercando le sue delicate mani lungo il letto. Fare colazione insieme mentre parlavano di sogni e progetti da realizzare.
Voleva vederla impegnata in cucina intenta a preparare un piatto che sicuramente sarebbe stato immangiabile, ma che lui avrebbe assaggiato lo stesso solo per vederla felice.
Voleva vederla ridere di gusto perché non c’era altra cosa che riusciva a renderlo più sereno.
Voleva osservare il suo viso tranquillo, riposare sul divano o sul letto mentre la sua mente vagava in sogni a lui sconosciuti.
Voleva vederla girare per casa. Vederla fermarsi nella sua stessa stanza con l’unico scopo di distrarlo da ciò che stava facendo in quel momento.
Voleva tornare a casa dal lavoro e buttarsi rapidamente sotto la doccia, mentre lei innervosita chiedeva il perché avesse lasciato i vestiti sparsi sul pavimento. Trascinarla nella doccia insieme a lui e confessarle che era ancora più bella da arrabbiata.
Voleva prenderla in giro per il suo buffo pigiama rosa o per le sue simpatiche pantofole.
Voleva litigare con lei anche per una semplice stupidata, non gli importava. L’unica cosa che contava veramente era quella di stare insieme per poter condividere in ogni momento tutte le belle emozioni della loro relazione.
Voleva tenerla tra le sue braccia tutta la notte perché lì era l’unico luogo in cui riusciva a sentirsi realmente a casa.
Voleva vivere con lei, per sempre!
Nel frattempo Sana aveva capito che nella mente di Akito stavano scorrendo una moltitudine di pensieri. Glielo leggeva nei suoi occhi persi nel vuoto.
“A che pensi?” gli domandò addentando una brioches al cioccolato.
“A te…” affermò osservandola profondamente negli occhi “Ti amo!”.
Sana sorrise inevitabilmente. Ogni volta che sentiva pronunciare quelle due piccole parole piene di significato sentiva il suo stomaco compire una piccola capriola.
Era felice sul serio.
“Ti amo anch’io. Non sai quanto!” gli rispose stringendogli forte la mano.
“Sana…” sussurrò dolcemente il ragazzo.
Avrebbe voluto tanto trovare il coraggio di chiederle se anche lei desiderasse abitare con lui.
“Si?” domandò curiosa mentre si faceva spazio nel letto e soprattutto tra le sue braccia.
“… Sei sporca di cioccolato!”
“Ops!” esclamò cercando di pulirsi gli angoli della bocca.
Era così buffa con le labbra sporche di Nutella. 
Lentamente Akito si avvicinò al suo viso per darle un bacio a fior di labbra.
Un bacio che sapeva di lei, di lui, di cioccolato e di tutte quelle parole e frasi che non aveva il coraggio di pronunciare o che semplicemente non sarebbero bastate a farle capire ciò che provava per lei.

 
***

Aya quella sera si trovava in camera sua sdraiata comodamente sul suo letto. Osservava intensamente il soffitto mentre ripensava agli incredibili risvolti accaduti quel semplice lunedì pomeriggio. Se prima era confusa per l’accesa litigata avuta con Tsuyoshi la settimana scorsa, ora non aveva nemmeno la più pallida idea di cosa le stava succedendo.
Si girò in pancia in giù con la testa nascosta tra il cuscino, a ripensare per l’ennesima volta al pomeriggio trascorso con Naozumi.

Le aveva scritto all’ora di pranzo, per chiederle se si potevano incontrare al bar del parco perché doveva parlarle di una cosa importante.
Chissà perché quando qualcuno ti dice “Ti devo parlare”, puntualmente dentro di noi sale incontrollata l’ansia e la preoccupazione.
Pensiamo immediatamente al peggio e mai al meglio.
Forse perché pensando al meglio ci si illude, e se si unisce anche il fatto che si potrebbe ricevere una brutta notizia la delusione è ancora più forte.

Puntuale come sempre Naozumi la stava aspettando al luogo in cui si erano dati appuntamento. Sembrava abbastanza teso e agitato e la curiosità della ragazza inevitabilmente aumentò.
Doveva sapere assolutamente che cosa le doveva dire, e infatti, dopo aver ordinato da bere e aver chiacchierato del più e del meno il ragazzo arrivò al sodo.
Dolcemente le prese le mani e si avvicinò lentamente al suo viso ravviandole una ciocca di capelli dietro all’orecchio.
“Aya…” affermò piano mentre la ragazza abbassava lo sguardo.
Il ragazzo delicatamente le alzò il viso e Aya si ritrovò a navigare nell’oceano dei suoi occhi.
“Ricordo come se fosse ieri, la sera in cui abbiamo parlato realmente per la prima volta, eri seduta su una panchina in lacrime. Sembravi così piccola e fragile, avevo il timore di sfiorarti o di parlarti. Avevo paura di romperti in mille pezzi, ma mi sbagliavo. Perché tu cara Aya, sei una persona forte e con un’incredibile forza di volontà!” le disse osservando ogni centimetro del suo viso mentre la ragazza era rimasta paralizzata da quelle parole “In questi mesi ho avuto l’opportunità di conoscere una persona meravigliosa, una ragazza solare e premurosa. Una piccola donna con tantissimi sogni da realizzare!”.
Naozumi sorrise dolcemente intanto che Aya ancora incredula lo guardava sorpresa.
Tutto si sarebbe aspettata tranne una dichiarazione d’amore da parte del ragazzo.
“Mi piacerebbe aiutarti ad esaudire i tuoi desideri, perché tu sei diventata il mio sogno più grande!” continuò baciandole il palmo della mano.
“Ecco…” gli rispose balbettando e strabuzzando velocemente gli occhi “Io… Io non so cosa dire… Sul serio!”.
Il ragazzo inarcò nuovamente le labbra “Lo so, non preoccuparti. Non devi darmi una risposta ora, ma solo quando sarai pronta”.
“Quando sarò pronta…” ripeté confusa.
Naozumi annuì “Quando sarai pronta a dare un taglio, se vorrai, con il tuo passato”.
“Tsuyoshi…” sussurrò lievemente ritraendo la mano e portandosela vicino alla bocca mentre una lacrima lentamente scendeva lungo la sua guancia.
Velocemente si alzò dal tavolo in cui erano entrambi seduti “Perdonami… Devo scappare!”.


Il viso di Aya riemerse dal cuscino e i suoi occhi fissarono l’orsacchiotto appoggiato accanto a lei. Era un peluche che le aveva regalato Tsuyoshi alcuni anni fa durante le feste natalizie.
Lentamente si accomodò su un fianco, stringendo forte al suo petto l’orsacchiotto mentre il suo volto si bagnò nuovamente di salate lacrime.
In quel momento aveva solo bisogno di un abbraccio confortante e sincero.
Un semplice e piccolo gesto che le avrebbe fatto capire che in quella situazione non era sola.
Avrebbe desiderato chiamare le sue amiche e informarle di quello che le stava accadendo, ma sapeva anche che se l’avrebbe fatto si sarebbe sentita ancora più confusa di ora.
Sana era troppo coinvolta, conosceva fin troppo bene sia Tsuyoshi che Naozumi e parlandole si sarebbe smarrita solo ulteriormente.
Hisae era una ragazza sveglia e molto istintiva, ma sapeva anche che la sua paura più grande era quella di innamorarsi. Chissà se si era già accorta di amare Gomi?
L’ultima, ma non meno importante, era Fuka che con la sua saggezza e la sua razionalità poteva aiutarla a ragionare su quanto le stava accadendo. Peccato, però, che in questo periodo sembrava aver la testa su un altro pianeta e come se non bastasse l’amore è irrazionale.
“Che cosa devo fare?” pensò mentre lentamente cadeva nelle braccia di Morfeo.
 
***
 
L’istituto SOPHIA UNIVERSITY è lieta di invitarvi
all’evento che si terrà GIOVEDÌ 21 DICEMBRE alle ORE 21:00
per festeggiare in compagnia un FELICE NATALE!

“Una festa?” esclamò sorpresa Aya leggendo l’annuncio appeso sulla bacheca dell’università.
“Ci sarà da divertirsi?” chiese Hisae poco convinta.
Non che dubitasse delle capacità organizzative dell’istituto scolastico, ma per essere del tutto onesti, il più delle volte andava a finire che si trascorreva la serata in compagnia del solito gruppo di amici. Di conseguenza riteneva inutile partecipare ad una festa in cui si era legati a seguire il programma di un evento che non l’entusiasmava in alcun modo.
“Quella dell’anno scorso non è stata male!” affermò Aya ricordando lo spettacolo teatrale organizzato da alcuni studenti.
Hisae scrollò leggermente le spalle intanto che Sana e Fuka le raggiungevano ridendo.
“Ehi ragazze, avete sentito?”
“Cosa?” chiesero all’unisono le due amiche appena arrivate.
“La nostra università terrà una festa per natale!” spiegò brevemente Aya mostrando ad entrambe l’annuncio appeso in bacheca.
“Una festa? Oh, io adoro le feste!” esclamò Sana battendo freneticamente le mani per la notizia.
“Ci risiamo…” affermò sconsolata Hisae toccandosi la fronte.
“Parteciperemo vero ragazze?”
“Sana, manca ancora un mese e mezzo a Natale. C’è ancora del tempo per decidere!” cercò di farla ragionare Fuka mentre Hisae alzando un sopraciglio commentò “Sei peggio di un bambino certe volte!”.
Sana scoppiò a ridere portandosi una mano dietro la nuca e notando solo in quel momento la figura di Marco camminare nello stesso corridoio in cui si trovava lei con le sue tre amiche.
Erano passati tre giorni da quando il ragazzo aveva scoperto che la ragazza era fidanzata con Akito, e da quella sera non avevano avuto ancora modo di parlare.
“Ehi Marco!” lo chiamò allegra Sana.
Il ragazzo già accortosi della presenza della ragazza aveva provato ad ignorarla, ma il suo piano fallì nel momento esatto in cui Sana lo chiamò per nome.
Così, facendosi forza e coraggio, si avvicinò al gruppo di amiche salutandole con un semplice cenno del capo.
Sana si accorse immediatamente che Marco era diverso rispetto al solito. Innanzitutto sul suo viso non era nato quel sorriso che ogni volta che vedeva le scaldava il cuore, anzi l’espressione dei suoi occhi erano freddi e distaccati. Sembrava come se fosse infastidito di trovarsi lì con loro e soprattutto era come se si fosse avvicinato solo per educazione.
“Hai sentito della festa?” gli domandò mantenendo il suo solito tono allegro e cercando di ignorare appositamente quei particolari che, doveva ammetterlo, non si sarebbe aspettata di ricevere.
“Ecco, l’abbiamo persa!” scherzò Fuka mentre Hisae gli consigliò “Scappa finché sei in tempo!”.
“Quale?” chiese il ragazzo con poco interesse.
“Quella di Natale!” esclamò Sana mostrandogli il volantino appeso sulla bacheca.
Lo sguardo disinteressato di Marco si spostò velocemente da Sana al foglio colorato appena indicatogli.
“Ah, la solita recita” affermò con una smorfia “Beh ragazze ora vi devo lasciare!”.
“Dove vai? Abbiamo lezione ora!” gli ricordò Sana.
Il ragazzo per un frangente di secondo le regalò un piccolo sorriso, ma poi scrollando semplicemente le spalle affermò “Ho di meglio da fare. Ciao!”.
“Ciao…” sussurrò la ragazza vedendo la figura di Marco uscire dall’istituto.
Avrebbe tanto voluto seguirlo, per provare a capire il motivo per cui c’è l’avesse con lei. Ma ignorò immediatamente quell’idea poiché aveva compreso che quello non era il momento per parlare.
Marco aveva bisogno del suo spazio e sarebbe andata a cercarlo una volta che le acque si sarebbero calmate.
Doveva ammettere però che c’era rimasta incredibilmente male per come l’aveva trattata, non aveva mai utilizzato quel tono di disprezzo con lei.
Era distaccato e infastidito di trovarsi accanto a lei.
Che si fosse stancato di lei e la stesse scaricando come faceva con le altre ragazze?
Ma cosa diamine stava pensando?! Lei e Marco erano semplicemente amici, perciò come avrebbe potuto lasciarla.
Che stupida.
Ancora una volta Marco era riuscita a sorprenderla.


SPOILER:
Improvvisamente, nel piano inferiore del Movida, i suoi occhi videro una ragazza di una bellezza a dir poco fantastica. I lunghi capelli castani erano sciolti e leggermente mossi, il suo corpo era fasciato semplicemente da un tubino bianco, che delineava in modo più che perfetto quei fianchi in cui vi era disegnato quel tatuaggio che la rappresentava.
La cosa che lo preoccupò terribilmente era il fatto che stesse litigando vivacemente con un ragazzo dall'aspetto rozzo e spavaldo.




Ciao a tutte ragazze!! ^.^
Oggi pubblico prima, poiché domani non sono sicura che avrei trovato il tempo di aggiornare!!
In questo capitolo non succede nulla di "interessante" o particolarmente movimentato. 
Ma nel prossimo capitolo, come avrete di certo notato nello spoiler, comparirà qualcuno che stavate aspettando da molto !!
Curiose??
Carissima Lolimik, so già che partiranno una serie di insulti per il Damerino. Devo far partire le censure? ahaha Grazie per il tuo incredibile sostegno e per tutti i consigli, le chiacchiere che ogni giorno facciamo!! 
Angel !! Per te che mi hai richiesto più volte di aggiornare, ho pubblicato il giorno prima !!! Spero che non rimarrai delusa, perchè purtroppo non succede chissà cosa. Più che altro è un capitolo di passaggio !! =) Grazie per il tuo sostegno e per i consigli!!
Ringrazio la mia amica Luci per il sostegno che mi dà tutte le volte, e tutte le fedelissime ragazze che recensiscono la mia ff e che m seguono sempre!!
Drizzle__93, Reginadeisogni (pubblica al più presto il nuovo capitolo che sono curiosissima!!), Sirenetta91, Cicatrice92 (sono così felice di leggere una tua nuova opera!! Evvai !!), Elamela, Diosaunica, G_Love_A, Piccolasognatrice91, Vale89 , LaSayuri10 e tutte colore che hanno inserito nelle preferite, ricordate e seguite o che leggono soltato!
Siete veramente gentili e adoro leggere i vostri pareri! 
Tutte le volte mi fanno nascere un sincero sorriso!!
Vi abbraccio tutte e vi auguro un buon inizio settimana!!
Bacione grande!!
A presto!

Miky






 
  
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