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Autore: Sheriza    26/05/2014    2 recensioni
Sharon è una Nephilim e vive nella contea di Jevith, che si suddivide in tre città principali: Rhapsody, Blueville e Peck. Ha un sogno, quello di frequentare il Paradisium, una scuola di addestramento alle arti di combattimento e magiche che si trova a Rhapsody...c'è solo un problema, l'ingresso all'intera città è severamente vietato alle donne. Ma quando il suo sogno sembrerà avverarsi si ritroverà ad affrontare qualcosa più grande di lei, scoprirà cose sconcertanti, cose che cambierebbero l'intera credenza cristiana e religiosa, un qualcosa di così scottante da essere nascosto dai Nephilim stessi.
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[Tratto dall'undicesimo capitolo]
"Poggiò delicatamente le labbra su quelle di lei, morbide e calde, il bacio fu ricambiato e presto dalla dolcezza passò alla passione, le mani di lui prima sui capelli adesso erano scese lungo i fianchi e stringevano come per non farla scappare mentre lei lo tirava verso di sé incastrandogli le mani dietro la nuca."
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[Tratto dal settimo capitolo]
“Durante lo scontro tra gli angeli del bene e del male, una pietra si staccò dalla corona di Lucifero e cadde sulla Terra, una pietra piena di sapienza, una sapienza sia divina che diabolica”
"Se fosse veramente una pietra?"
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Capitolo IX

Trinità


Nessun rumore, nessun tonfo, nessuna caduta. Il silenzio pesante prima dell'impatto al suolo fece come risvegliare Sharon da quello che sembrava un incubo troppo realistico, un secondo ancora prima di cadere tra i demoni affamati e feroci.

“SHARON!” gridò Daniel affacciandosi dal campanile con gli occhi quasi fuori dalle orbite e la faccia cadaverica.

In quel momento come una scintilla che provoca un incendio, la ragazza cominciò ad emanare una luce bianca così intensa quasi da accecare tutta la popolazione dell'Altair che stava guardando la scena dalle torri difensive.

Bael con un battito di ali cercò di scansarsi da quel bagliore, mentre Daniel guardava la scena con un profondo senso di agonia e terrore, i demoni che stavano circondando l'Altair cominciarono a dissolversi come ombre fino a lasciare solo il demone a mezz'aria ancora con ancora la spada stretta in pugno.

Sharon era a pochi centimetri da terra e fluttuava nell'aria avvolta da una barriera luminosa, ma non era la barriera a essere così accecante, ma l'arma che stava reggendo.

Un arma sottile e lunga come un bastone, alle due estremità due lame lunghissime e affilatissime, una zigzagata e l'altra liscia e luccicante, assomigliava ad una falce particolare ma Sharon sapeva benissimo che quella non era una falce, ma la sua diafana. Al centro dell'arma dove c'era l'impugnatura c'erano tre pietre incastonate, un rubino rosso vivo con incisa sopra una lettera ''H'' molto più grande delle altre due pietre e sistemata al centro, sopra un topazio azzurro con incisa un'altra lettera ''E'' e infine uno smeraldo verde con incisa una ''S''.

Tutti i presenti guardavano immobili e a bocca aperta la scena davanti ai loro occhi, tutti eccetto Daniel che cercò di raggiungere Sharon, ma gli fu impedito da Bael che aveva innalzato un muro invisibile tra lui, la ragazza e il resto dei Nephilim.

Il demone si avvicinò un po' di più a Sharon e socchiuse le labbra come chi sta per dire qualcosa, ma dalla sua bocca non uscì nessun rumore.

Bael, perché mi perseguiti?” gridò a gran voce la ragazza che stava guardando il demone dritto negli occhi.

Nessuna risposta da parte sua, alzò solo l'arma al cielo e poi la mise davanti a lui, adesso sprigionava più malvagità che mai e anche la diafana di Sharon si cominciò a illuminare sempre di più.

Sharon aveva capito cosa doveva fare e cosa voleva Bael, il combattimento.

Un salto solo e Sharon si ritrovò all'altezza del demone sospesa nell'aria, quando la sua diafana colpì la spada di Bael scatenando un rumore e un luce mai vista prima.

Il demone accecato si spostò di fianco alla ragazza e tagliò l'aria con un solo colpo per poi finire parato all'ultimo momento, Sharon non si sapeva spiegare come riuscisse a tenere testa a Bael ma soprattutto come riuscisse a volare come lui.

Ali”.

Una voce macabra risuonò nella testa di Sharon e questo le fece abbassare la guardia per qualche secondo, giusto il tempo di ricevere un taglio sull'occhio dalla lama del demone.

Il sangue della ragazza cominciò a colarle sul viso, la vista appannata e il dolore non le permettevano di riuscire a bloccare gli attacchi di Bael che ne approfittò per infierire ancora.

Sei stato tu a parlarmi?!” gridò Sharon cercando di allontanarsi dalla lama.

Il demone fece un ghigno malvagio, alzò la spada e nel giro di un secondo la grossa e pesante arma era sulla testa di Sharon, bloccata dalla sua diafana che nel giro di pochi secondi si spezzò esattamente sulla metà.

Come si è potuta spezzare?!” chiese nel panico più totale Daniel che non riusciva a distogliere lo sguardo da quello che stava succedendo.

Sharon aprì lentamente l'occhio ferito e cercò di togliersi il sangue dal viso, prese in mano le due metà della sua diafana e le impugnò come dei pugnali.

Non è finita qui, Bael.” sussurrò con tono minaccioso Sharon che si lanciò sul demone lanciando la lama zigzagata.

La lama colpì il bersaglio affondando nella carne del petto del demone e facendogli perdere quota, le grandi ali violacee smisero di battere per qualche secondo prima di ricominciare più possenti di prima.

Un rivolo di sangue cominciò ad uscire dalla bocca di Bael e da dove la lama era piantata, ma questo non gli impedì di contrattaccare.

Sharon con un gesto della mano richiamò l'arma a sé e quando uscì dal corpo del demone la lama era completamente pulita e splendente.

Ma che... Questo non ha senso...” notò Sharon inorridita.

La diafana della ragazza cominciò a splendere e a fremere nelle sue mani, le due metà si stavano attirando come due calamite e la loro forza sembrava aumentare, istintivamente Sharon le avvicinò e queste si unirono un'altra volta in una singola arma, questa volta era una spada grande quanto quella del demone ma bianca e azzurra e l'aura che mandava infondeva forza e coraggio.

Bael sembrò quasi spaventato da quello che aveva appena visto, il suo volto era diventato una maschera di dolore e paura vera.

Le pietre cominciarono a splendere e a riscaldarsi e la presa sull'elsa della spada diventò quasi impossibile.

Ora va meglio” mormorò tra i denti Sharon più motivata che mai.

Il primo colpo di Sharon andò a vuoto, il secondo colpì il demone di striscio mentre il terzo lo prese di nuovo nella ferita al cuore e il demone un'altra volta perse quota quasi stremato.

Bisogna colpire i demoni tre volte al cuore per poterli battere, mi manca l'ultima.

Sharon fece un altro salto e si alzò sempre di più, fece trasformare la sua diafana riportandola allo stadio originale e cominciò la caduta sul demone esausto e inerme, una sola falciata bastò per far gemere Bael e farlo accartocciare su sé stesso.

E' morto adesso, non mi infastidirà mai più!” gridò Sharon girandosi verso il demone, ma quando lo fece se lo ritrovò a un centimetro dal viso, completamente insanguinato e con gli occhi e la bocca sgranati in un espressione piena di odio e risentimento.

Pensi di avermi ucciso? Ti sbagli. Io non sono Bael, ma una sua copia, adesso lui saprà chi sei veramente e poi ti verrà a prendere per non farti mai più rivedere la luce di questo mondo!” .

La voce risuonò così forte nella testa di Sharon che la fece precipitare al suolo svenuta, mentre il demone esplose in un fascio di luce nero lasciando solo il ricordo di quello che era appena successo.

SHARON!” gridò Daniel prima di lanciarsi giù dal campanile.

Atterrò sui piedi, slogandosi quasi una caviglia e corse immediatamente al corpo della ragazza rivolto a terra, seguito a ruota da Artes e Kuno.

La diafana della ragazza era ancora a mezz'aria e trasformandosi di nuovo in due pugnali si appoggiarono delicatamente sulla sua schiena per poi sparire.

Rispondimi! Svegliati! Artes, sta bene vero?!” gridò nel panico Daniel prendendo la testa di Sharon tra le mani e stringendola a sé.

Artes le mise una mano sul viso e poco dopo fece un cenno di okay a Daniel, che quasi scoppiò a piangere dalla felicità.

Brava Sharon, sei stata magnifica...” sussurrò Kuno rimasto fermo in piedi a guardare la scena, come il resto dell'Altair.

Portatela immediatamente dentro, voi due invece” disse una voce autoritaria e profonda rivolgendosi ad Artes e Daniel, “Nel mio ufficio, subito.”.

Un signore anziano sulla ottantina dalla lunga barba nera e gli occhi azzurri stava scrutando i ragazzi, evidentemente scossi e provati.

La sua bocca si curvò in un'espressione di preoccupazione e facendosi largo tra i Nephilim corse subito dentro l'Altair.

Daniel hai sentito? Il rettore ci vuole da lui, adesso” disse Artes, sperando che l'amico avrebbe capito.

Non se ne parla, prima accompagno Sharon in una camera a riposare e solo dopo andrò dal rettore. Niente ha la precedenza su di lei, niente.”.

Appena finito di parlare Daniel sollevò da terra il corpo di Sharon e la guardò così intensamente da sembrare ipnotizzato, il sangue secco lungo la ferita sull'occhio sembrava quasi un fiore che si era poggiato su di lei, i capelli arruffati e appiccicati al volto la incorniciavano come una cornice d'oro su un quadro di grandissima importanza, in qualsiasi condizione Sharon era perfetta.

Il ragazzo si lasciò sfuggire un sorriso e con molta calma e dolcezza la portò dentro l'Altair.


Siete sicuro!?”.

Purtroppo si, le ho viste bene quelle pietre. Forse è questo che vuole Bael, ma non ne capisco il motivo! L'Honorius Elitè ormai non esiste più da milioni di anni, e ritrovare un arma così nelle sue mani è abbastanza sospetto. Le armi sacre di quel battaglione sono andate tutte perdute, possederne ancora una, essere la diafana di una Nephilim può significare solo una cosa”.

Che questa Nephilim ne faccia parte a tutti gli effetti... Ma ripeto è impossibile!”.

Infatti è impossibile, perché starebbe a significare che non è nemmeno una Nephilim.”.

Ragazzi miei, non possiamo fare niente. Quella ragazza fino a prova contraria è uscita dal nulla, so che ci siete affezionati ma questo è strano, non credete?” la voce del rettore era sospinta da una leggera preoccupazione.

Terremo d'occhio noi Sharon! Non la lasceremo mai un attimo da sola” disse Daniel sbattendo i pugni sul tavolo.

Okay, ma sappi che da adesso le cose cominceranno davvero a farsi dure. Ora che Bael ha visto quella diafana cercherà in tutti i modi di avvicinarsi sempre di più a lei, fino a quando non l'avrà in pugno” disse in tono serio l'anziano che si era alzato in piedi puntando il suo bastone al suolo.

Una cosa non capisco” cominciò Artes pensieroso e battendo l'indice sul tavolo davanti a sé con lo sguardo perso, “La diafana di Sharon, come tutti abbiamo visto, si è trasformata tre volte, anche se è un arma sacra non può trasformarsi... E' pur sempre una diafana”.

Hai ragione, ma è proprio questo l'incredibile. Quella è la Trinità, l'arma che secondo la leggenda sia appartenuta a colui che adesso è il sovrano dei demoni, Lucifero” disse in torno animato il rettore lasciandosi cadere disperato sulla sedia.

Lucifero possedeva la Trinità?” chiesero stupiti i due ragazzi.

Si, come sapete Lui era il preferito, il più bello, intelligente e aggraziato di tutti e per questo gli era stata affidata l'arma più potente di tutte... La stessa diafana del Creatore, fatta di essenza pura e divina” spiegò incantato l'anziano, ma subito il suo tono tornò greve, “Quell'arma così pura, alla ribellione di Lucifero andò perduta perché in Lui non più sentimenti buoni risiedevano, ma solo sentimenti bruti di distruzione e dominio”.

Il mistero è ancora più fitto adesso...” sussurrò preoccupato Daniel.

Sarà meglio che Artes faccia una ricerca negli archivi sacri a Londra, intanto portate con voi Sharon. Scrutatela, analizzatela e cercate di capire chi è veramente. Artes, Daniel il permesso di entrare negli archivi sacri vi verrà concesso da Judith. Appena Sharon sarà in grado di viaggiare partirete subito alla volta di Londra, una volta lì saprete cosa fare. Ora potete congedarvi e ricordate le mie parole”.


Il buio della camera era agghiacciante, nonostante ci fosse il sole sembrava notte inoltrata. Dalle finestre Sharon intravide un leggero fascio di luce, ma subito sparì, si toccò delicatamente l'occhio e notò che la cicatrice che le aveva fatto il demone era ancora lì, dolorosa e profonda.

Non è stato un sogno.

Il corpo le doleva e la schiena le bruciava, alzandosi lentamente si mise a sedere sul bordo del letto cercando con le mani qualche candela da poter accendere.

Una scintilla e la candela si accese emanando un caldo e tenue bagliore che rincuorò Sharon, si avvicinò allo specchio illuminandolo e si scrutò un po', i capelli erano sporchi di sangue secco e appiccicati al collo dal sudore, il labbro rotto e gonfio, l'occhio leggermente gonfio e socchiuso e sul resto del corpo varie ferite simili a quelle sul viso.

Sono davvero impresentabile, sono ridotta malissimo.

Sharon possiamo entrare?”.

Daniel e Artes stavano bussando alla porta della stanza e prima di ricevere una risposta entrarono nella stanza illuminandola completamente.

Oh sei sveglia” notò sorpreso Artes, guardandola leggermente pensieroso.

Ehm, ciao” rispose Sharon.

Accidenti, sei proprio ridotta male...” disse Daniel.

Infatti, Artes... Puoi fare niente per queste ferite? Almeno quella sull'occhio, mi brucia e mi fa male anche solo tenerlo socchiuso”.

Mi dispiace ma per ferite di quel genere non posso fare niente, essendo di essenza malvagia pura sono invulnerabili. Spariranno col tempo, spero”.

Oh perfetto, deturpata a vita” disse sarcasticamente Sharon poggiando la candela sul comodino e buttandosi sul letto.

Però potrei curarti le altre che non ti ha fatto il demone”.

Almeno, sempre meglio di niente”.

Vedi il lato positivo, adesso sembri una guerriera e in più hai la tua diafana” disse Daniel mostrando un sorriso poco convincente.

Molto simpatico, Artes mi puoi vedere cos'ho dietro la schiena? Non ci ho mai sbattuto eppure mi fa troppo male!”.

Con un tocco leggero e delicato Artes alzò la maglia di Sharon e all'improvviso si bloccò, girandosi verso Daniel sconcertato.

Daniel...” sussurrò Artes ancora sorpreso.

Ho visto” rispose secco il ragazzo incrociando le braccia al petto.

Eh?! Cosa sono questi toni?! Cos'ho?” chiese nel panico Sharon.

Ci sono come due bruciature sulle scapole e in mezzo c'è una specie di marchio, sembra impresso con il fuoco” spiegò Artes alzando di più la maglia.

Che marchio è?”.

Sembra il marchio dei Nephilim guaritori e guerrieri messi insieme con due ali che lo avvolgono ai lati e una corona sopra al marchio...”.

Mai visto niente del genere, né su Nephilim, né su libri o scritture” disse Daniel.

E' meglio se lo facciamo vedere al rettore” propose Artes.

No, per ora è meglio di no.”.

Adesso basta” sbottò Sharon abbassandosi la maglia e saltando giù dal letto, “Mi sono abbastanza ripresa, grazie Artes. Per quanto riguarda quel marchio e quelle ferite sarà dovuto alle diafane, dalla schiena mi sono uscite in fondo”.

Si, sicuramente sarà per questo” disse Daniel lanciando un occhiata fulminante ad Artes.

Eh, si sarà per quello. Comunque Sharon siamo venuti qui per dirti che partiremo per l'Altair di Londra. Restare qui ormai è pericoloso” disse in fretta Artes.

Londra?! Seriamente? E quando?!” chiese entusiasta Sharon.

Quando ti sarai rimessa un po'”.

Ma io sto già bene! Per me possiamo partire anche adesso!”.

Meglio aspettare un altro giorno... Non credi? Almeno per rimetterti in forze!”.

E va bene, allora fatemi sapere quando avete intenzione di partire. Io credo che resterò in camera per tutto il giorno” sospirò la ragazza.

Come desideri, allora dopo ti mando Daniel e ti facciamo sapere”.

Perfetto, allora a dopo...”.

I due ragazzi uscirono dalla stanza lasciando Sharon sola a pensare a tutto quello che era successo in quella giornata.

Il demone mi ha parlato due volte, la prima volta ha detto ''Ali'' e la seconda volta mi ha detto che lui non era Bael e che presto quello vero mi sarebbe venuto a prendere ora che sa chi sono... Ma è questo il problema, chi sono? Non mi basta sapere il mio cognome o nome, voglio sapere proprio le mie origini. Non ho mai conosciuto nonni o altro, solo i miei genitori e mio zio e anche per breve tempo, non mi sento di appartenere ad una famiglia.

Aspetta un momento, non riesco a ricordare come ho evocato le mie diafane...”.

E poi, come facevo a fluttuare in aria?! Era come se avessi veramente delle ali, ma in realtà non c'era niente. Oppure era un potere delle mie diafane... proverò a rievocarle, devo riuscirci se già ci sono riuscita una volta.

Sharon si sedette sul letto e alzò il viso al soffitto, chiuse lentamente gli occhi e cominciò a sentire il silenzio che le regnava intorno entrarle dentro, era un silenzio che lei già conosceva, il vuoto che viene colmato da una strana energia. I piedi e le mani le cominciarono a pizzicare e una sensazione di potere e forza cominciò a riempire il petto di Sharon, sembrava quasi una forza che la spingeva a sollevarsi.

C'è un qualcosa che mi chiede di uscire, è dentro il mio corpo e vuole essere liberata. Ho paura a farlo ma sento come se questa cosa mi domina, sento che è la mia vera essenza, ma perché sento questo bisogno di farle prendere il mio posto?

Il bruciore alle spalle cominciò ad aumentare fino a diventare insopportabile, ma Sharon non si voleva fermare, sentiva che tutto questo la stava rinforzando.

Se questa cosa vuole uscire, io la farò uscire. Diventerà da oggi in poi parte di me, anche se in fondo lo è sempre stata.


  
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