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Autore: tristansarms    27/05/2014    3 recensioni
Lui, il suo sorriso, il suo sguardo, la sua voce.
Eravamo solo noi due, senza che nessuno ci disturbasse. Soltanto io e lui.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bradley Simpson, Tristan Evans
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non ci capivo più nulla, da un momento all’altro mi sono ritrovato nel panico più assurdo, sono corso subito in strada per vedere che fosse successo, non ci volevo credere. Tris stava attraversando e l’hanno investito, stavo piangendo e sono corso subito da lui, non parlava, non respirava. È arrivata subito l’ambulanza, l’hanno portato in un qualche reparto, non mi interesso della medicina. Non ho sue notizie da cinque ore, non posso sopportare questo. Perché è successo? Cosa ho fatto di male? Sto cercando di non darmi la colpa, però è difficile, se soltanto non gli avessi detto di andare a casa non sarebbe successo nulla. Se non gli avessi detto che lo amavo, sarebbe andato tutto per il verso giusto.

- Come sta? Avete sue notizie? - chiede James tutto preoccupato.

Non ho la forza di parlare, quindi meglio lasciare le parole forti a mia madre. Non riesco ad aspettare, voglio sapere come sta, cosa gli è successo, voglio solo sentire le parole del medico dirm..

- Voi siete qui per il paziente Tristan Evans? - chiede un infermiere.

- Sì, siamo qui per lui, però non siamo parenti, i suoi genitori ancora non lo sanno - dice Connor.

- Tranquilli, non è un problema. Per ora una sola persona può entrare, la sala è quella infondo sulla sinistra, la stanza numero 63 - dice il signore in camice bianco.

- Forse è meglio che vada io, non voglio che stiate male veden..

- NO! Tu non fai un bel niente, ci vado io - urlo in lacrime, interrompendo mia madre nel mezzo della sua solita frase sdolcinata.

Tutti sono diventati silenziosi, il loro sguardo è stranito, ma allo stesso tempo triste. Intanto mi incammino per la stanza, per poi rimanere bloccato davanti alla porta e iniziare a piangere, non era cosciente. Vorrei morire in questo momento, non è possibile. Le lacrime scendono alla velocità della luce, non ce la faccio a vederlo così, però devo farmi forza e entrare.

- H-hey Tris.. so che non mi sentirai parlare, dato che stai ancora dormendo. Davvero è successo tutto questo? Perché proprio a te? Sarebbe stato il perfetto inizio di un’avventura, la nostra avventura, tutta rovinata per colpa di questo incidente e di un pazzo che non sa guidare. Tranquillo, io resto qui, non voglio lasciarti. I tuoi genitori non sono ancora a conoscenza di questo incidente, ma conoscendo mia madre glielo avrà già detto, quindi non preoccuparti, è tutto sotto controllo. Non andartene, mi raccomando - dico a Tris, addormentato nella sua stanza.

Scorgo in una borsa, forse era quel che mi doveva dare prima, ma non voglio vederlo da solo. Voglio che sia lui a darmi certe cose, soprattutto dopo che è successo questo. Lo amo così tanto, sto davvero male, spero non sia niente di grave. Credo che andrò a cercare l’infermiere, così mi spiega tutto.

- Tris, sono tornato, l’infermiere ha detto che va tutto bene, potrai andartene via dall’ospedale anche domani, non sei contento? - dico felice, con una lacrima che scende e accarezza il mio viso, proprio come è successo ieri con lui.

Preferisco sdraiarmi vicino a lui, voglio essere qui se gli succede qualcosa, qualsiasi cosa. Ormai sono molto stanco, preferisco addormentarmi qui.

Mi sveglio di notte e trovo il lettino vuoto, che è successo? Dov’è Tris? Sono preoccupatissimo, devo sapere cosa gli è successo, dov’è andato. Conoscendolo, lui ama i piani alti e l’aria fresca, potrei trovarlo sul terrazzo. Corro subito davanti all’ascensore, che però ha sopra il cartello con scritto “GUASTO”, quindi mi conviene cercare le scale. Corro gradino per gradino, senza fermarmi, inciampando per colpa del buio. Sono arrivato alla porta, quindi la spalanco come se non ci fosse un domani, trovandolo sdraiato che guarda il cielo con le stelle. Faccio silenzio e mi incammino senza farmi vedere, mi sdraio accanto a lui e penso a cosa dirgli.

- Amore, che ci fai qui? - è l’unica cosa che mi è venuta in mente, ero felicissimo di rivederlo.

- Brad, amore - dice sorridendo, per poi abbracciarmi e baciarmi.

- Non posso crederci che sei qui, ho pensato al peggio. Ho pensato di perderti, proprio il giorno in cui ci siamo confessati tutto. È possibile? Per te rischierei tutto.

- Certo, tu sei qui con me, ora l’importante è questo - dice velocemente, per poi appoggiare di nuovo le sue labbra sulle mie.

- Ci sono due notizie, una bella e una brutta. Quale vuoi sentire? - chiede lui.

- Prima quella brutta - dico preoccupato.

- Brad, io non potrò..

   
 
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