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Autore: _AnnabeThalia_    27/05/2014    7 recensioni
La sera dei fuochi d'artificio, uno degli eventi più romantici di tutto l'anno, dove i ragazzi devono racimolare tutto il coraggio ed invitare le ragazze dei loro sogni sulla spiaggia sotto le stelle.
Ce la farà il nostro valoroso Percy ad invitare la bella Annabeth?
' Percy pensò che, in quel momento, non c’era nulla di più perfetto di Annabeth. E ne fu la prova il suo povero cuore, che mancò di due battiti.
Lo riportò alla realtà la voce di Silena che mormorò: "Emh... Percy stai sbavando "
"Co...Cosa? " boccheggiò Percy, toccandosi d’istinto gli angoli della bocca.
"Ho detto che stai sbav- "
"Si, ho capito " la interruppe Percy, senza distogliere lo sguardo dalle lunghissime ciglia di Annabeth, che contornavano i suoi meravigliosi occhi grigi: brillavano d'intelligenza.
"Percy, mi dovevi dire qualcosa? " chiese incuriosita la ragazza, mentre le sue guance si facevano sempre più rosse. '
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Percy Jackson, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La sera arrivò presto, tra sorrisi caldi, preparativi, e richieste coraggiose.
Annabeth stava aspettando Percy, con un combinazione di agitazione e felicità che vagava per il suo stomaco. Non sapeva proprio perché quel ragazzo, così ingenuo e tonto a volte, riuscisse a farle provare tutto quel misto di emozioni che, seppur strane, la facevano sentire tremendamente bene.
Quella sera, Silena aveva disperatamente tentato di farle mettere un vestito, con scarsi risultati però. Tuttavia, era riuscita a farle indossare un paio di jeans chiari a vita alta ed una canottiera corta e nera che, quando alzava le braccia, le lasciava qualche centimetro di pancia tonica scoperta. Ad i piedi aveva le sue amate All Star mezze slacciate, come sempre, mentre i riccioli biondi le ricadevano leggiadri sulle spalle.
Mentre aspettava, vagava per sua stanza, lanciando di tanto in tanto occhiate fuori dalla finestra, in attesa dell’arrivo di Percy.
“19.50, okay, mancano ancora dieci minuti.” Pensò la ragazza mentre accelerava, irrequieta, il passo, per la stanza.
Non capiva proprio perché Percy le facesse questo effetto,  si conoscevano da molti anni ormai, e mai aveva avuto questa sensazione, non con lui.
 E il non capire faceva snervare Annabeth, sempre abituata a comprendere tutto, anche la più difficile formula di matematica. Qui però, non si trattava di matematica, né tantomeno di altre materie. Si trattava solo di lei, delle farfalle che aveva nello stomaco solo a pensare a lui,  si trattava di tutti i momenti che avevano passato insieme, a cui si ritrovava a pensare spesso, forse anche troppo, con un sorriso enorme sul volto. Pensava a tutte le volte in cui avevano discusso, e lui le aveva chiesto scusa, fissandola intensamente, ma allo stesso tempo dolcemente con quegli occhi verdi, che Annabeth tanto adorava. Ma questo lei non lo avrebbe mai ammesso, e non aveva l’intenzione di farlo nemmeno con sé stessa.
E così si ritrovò catapultata di nuovo alla realtà mentre fissava l’orologio da parete appeso sopra il suo letto.
-“Uff, perché non si muove..stupidi ragazzi”- borbottò tra sé e sé.
-Annie.. Cavoli, sei veramente bella. Devo essere geloso?- domandò la voce divertita di Malcolm alle sue spalle.
-Mal, certo che no. – rispose ridendo.
-Sto aspettando Percy, ma non arriva, che nervi!- continuò Annabeth con un sorriso.
-Ah, capito. Allora devo essere geloso suppongo.- rispose Malcolm volgendole uno sguardo complice.
La ragazza sorrise divertita, mentre una macchia di rosso le si spargeva per il viso, fino alle punte delle orecchie.
Si sentì bussare alla porta, quando entrò un Percy trafelato con un mazzolino di margherite in mano.
-Ehy, Annabeth-  salutò la ragazza volgendole un caldo sorriso.
-Percy- rispose la bionda sorridendo. –Malcolm, io andrei... ci vediamo dopo?-
-Certo, divertitevi, ma non troppo.- rispose il fratello volgendo lo sguardo sul moro e facendogli l’occhiolino.
I  due ragazzi uscirono dalla casa di Atena, mentre in lontananza già si scorgevano le fiamme del falò.
-Testa D’Alghe, quei fiori hai intenzione di farteli appassire in mano?- domandò ridacchiando.
-Cosa..? Ah, giusto, tieni!- disse porgendole i fiori.
-Ma come sei romantico.- lo canzonò Annabeth con un sorrisetto sul volto.
-Così mi ferisci- rispose il moro portandosi una mano al petto con fare teatrale.
Poco prima che Percy arrivasse alla capanna di Annabeth, si era visto catapultare davanti una Silena tutta in tiro, con tacchi e vestitino per mano a Beckendorf, che aveva insistito affinchè portasse dei fiori ad Annabeth. Così, dopo cinque minuti di discussione aveva ceduto, vedendosi costretto a prendere in mano un mazzolino di margherite, che, arrivate a destinazione, si erano ridotte a tre fiori spelacchiati. Nonostante ciò, non sembravano particolarmente dispiacere ad Annabeth, forse per il gesto. Perciò, alla fine, avrebbe anche dovuto ringraziare la figlia di Afrodite.
In poco tempo arrivarono al falò, sistemandosi su una panca l’uno accanto all’altra.
Scorsero Grover con un braccio attorno alle spalle di Juniper, e Annabeth pensò che fossero proprio una bella coppia.
Durante la cena non fecero altro che ridere, soprattutto per la mal destrezza  di Percy, che si era sporcato completamente la maglia di salsa barbecue.
Ad un certo punto i due si alzarono, diretti verso la capanna di Poseidone, per consentire a Percy di ripulirsi, mentre il figlio del Dio dei mari imprecava inciampando ogni tre passi.
-Certo che sei veramente imbranato, Testa D’alghe.- affermò ridendo la bionda.
-Ah, ah, ah. Veramente  simpatica, Sapientona.- rispose il moro sorridendo.
La ragazza mise il broncio, cercando di trattenere una fragorosa risata.
 –Aah, vieni qui dai- esclamò il ragazzo, ridendo.
-Non  ti azzardare, non ho intenzione di farmi sporcare tutta di salsa barbecue, sia chiaro!- rispose Annabeth ridendo, mentre correva inseguita dal ragazzo.
Giocarono ad inseguirsi per un tempo illimitato, Percy avrebbe potuta prenderla facilmente, ma le rimaneva dietro, non sapeva bene il perché. Forse solo per il gusto di farla divertire, ma non ne era tanto sicuro, e quando all’improvviso accelerò, la prese  in braccio facendola girare in aria, mentre la stringeva a sé.
-Giuro che te la faccio pagare, lasciami.. E dai, volevo evitare di odorare di brace per tutta la sera!- esclamò la ragazza ridendo, mentre il moro continuava a sorreggerla.
-Allora saremo in due.- rispose il ragazzo ridacchiando, prima di posarla a terra.
-Te ne pentirai- esclamò la ragazza dandogli un pugno sulla spalla.
-Vedremo.- ribatté  il ragazzo prima di ricominciare a ridere.
E così, il figlio di Poseidone accompagnò la ragazza alla sua casa, mentre lei borbottava qualche imprecazione di tanto in tanto su quanto puzzasse, per poi scoppiare nuovamente a ridere. Arrivarono facilmente ad entrambe le capanne, e mentre Annabeth scherniva Percy su quanto ci mettesse a vestirsi, si fecero le dieci e mezzo.
E finalmente, i due si incamminarono verso la spiaggia, dove ormai l’intero campo si stava riunendo.
Annabeth era comunque bellissima, aveva semplicemente cambiato la canottiera, mettendone una grigia, che metteva in risalto il suo sguardo tempesta.
Arrivarono alla spiaggia, sorridendosi di tanto in tanto, mentre negli stomaci di entrambi, le farfalle volavano liberamente. E proprio mentre stavano per arrivare alla riva, il primo scoppio volò nel cielo, lasciando una cascata di colori, brillare lucenti, tra le stelle.
Solo allora Percy si rivolse ad Annabeth.
-Sei bellissima.- affermò guardandola, mentre la bionda piano piano arrossiva, volgendo lo sguardo penetrante su di  lui.
La ragazza sorrise, mentre le loro dita si sfiorarono, per poi intrecciarsi. I loro volti si guardarono, mentre poco alla volta si avvicinavano, attratti l’un dall’atro, quasi fossero calamite di due poli opposti.
Le loro labbra si scontrarono, mentre Percy ripeté soffiando sulla bocca della ragazza: -Sei bellissima-.
Allora le loro labbra si fusero in una cosa sola, e nulla disturbò il loro bacio, carico di emozioni, talmente forti, che tolse il fiato ad entrambi, mentre nel buio del cielo, scoppi di colori illuminavano le stelle.
-Poi dici che non sono romantico, eh?- rise divertito il ragazzo, attirando Annabeth tra le sue braccia.
-Non ho mai detto questo- rispose la ragazza con un tono di dolcezza nella voce.
Le loro mani si cercarono istintivamente,  mentre le dita affusolate di Annabeth giocavano con la mano molto più grande di Percy. Il moro la attirò a sé, porgendole una mano sul fianco, mentre  mano nella mano i due camminavano per la spiaggia, certi che, quella serata, sarebbe stata luminosa proprio come le stelle nel cielo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo dell’autrice!
Buonasera a tutti! È finita questa storia, che originariamente doveva essere solo una one shot, sviluppata poi in due capitoli perché troooppo lunga.. ahah
Allora, inizio ringraziando i recensori del primo capitolo, non immaginate nemmeno quanto sia felice! *balla la macarena a giro per casa*
E come al solito, ringrazio anche e soprattutto voi lettori silenziosi, perché mi avete regalato una gioia immensa nell’aprire il mio profilo e vedere che le visite crescevano sempre di più! *-* per questo grazie ancora di cuore, davvero.
Ora passiamo al capitolo, ho  voluto buttare questa parte della storia sul romantico, non so se vi piacerà, anche se spero immensamente di sì! Avevo pensato di continuare la storia, ma poi ho pensato che dato che doveva essere originariamente una semplice e breve one shot, sarebbe stato meglio stare a quello che era il programma iniziale
Fatemi sapere che ne pensate, se volete lasciate una recensione, ne sarei ultramegaarcisuperfelice! (credo di aver reso l’idea) ahaha detto ciò, vi lascio, che sennò viene più lungo l’angolo dell’autrice della storia ahahah.
Ps. Nelle prossime one shot  inserirò anche un po’ di Thaluke, altra coppia che amo. *-*
Un bacio grande a tutti! :** ancora mille grazie,

_AnnabeThalia_ <3 <3 
  
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