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Autore: Freedom_99    27/05/2014    1 recensioni
''All'istante vidi un'altra immagine di me, un nuovo modo di vedere le cose.
C'era una donna seduta sulla spiaggia e vicino ad essa c'era un uomo dalla pelle bronzea che la teneva per mano, entrambi dovevano avere sui 40 anni.
Eravamo io e Jake, nella nostra vita da sposati a la Push... Con i nostri figli dai capelli neri che giocavano intorno a noi''.
Sono passati svariati mesi da quando Edward ha lasciato Bella, per via di un imbranato incidente domestico. Lei non si è mai buttata dalla scogliera, ed i sentimenti per il suo migliore amico stanno per cambiare. Anche se lei faticherà ad ammetterlo.
Tornerà Edward? Accetterà ,Bella, il fatto di provare qualcosa per il licantropo Jacob Black?
Nel frattempo Victoria (vampira bellissima dai capelli rossi) minaccia la sua morte per pura vendetta del suo compagno ormai defunto James.
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clan Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black, Quileute | Coppie: Bella/Edward, Bella/Jacob
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: New Moon, Eclipse
Capitoli:
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A scuola la giornata passò molto lentamente. Però quella mattina mi sedetti al tavolo con Jessica, Mike, Ben, Angela e tutto il resto della loro comitiva. 
Certo, non tutti erano felici del fatto che Bella fosse tornata (tipo Jessica, che c'è l'ha ancora a morte con me) ma un paio di persone furono felici di vedermi mangiante e parlante di nuovo. Anche se, non avevo mai parlato granché.
I miei voti erano migliorati notevolmente, il che rese Charlie molto fiero di me. 
Dopo l'ora di pranzo c'era l'ora di biologia. Mi sedetti all'ultimo banco, vicino ad una colonna. Ero abbastanza nascosta per non far notare a tutti il mio dolore. Era in 
quest'ora che (qualche mese prima) avevo conosciuto un bellissimo, intelligentissimo, dolcissimo dagli occhi ripieni di caramello ragazzo di nome Edward Cullen. 
Ed era questo il motivo per cui la lezione di biologia restava una delle lezioni più dolorose da affrontare. Il tempo non guarisce le ferite, semmai le peggiora.
Finalmente la mattinata finì, non mi soffermerò sui particolari. Da quando Edward se n'è andato la mia vita era diventata apatica... come l'acqua: insapore, inodore ed incolore.
Tornai a casa e la vidi vuota, Charlie o era andato a pesca o era a lavoro.
Andai in cucina per bere un po' di acqua e trovai un biglietto con sopra scritto:

"Abbiamo trovato delle impronte umane. Forse stiamo per prendere l'assassino. Non allontanarti dalla città e non andare nel bosco. Ti voglio bene, Charlie."

Persi un battito. Avevano trovato un'impronta di Victoria, che aveva intenzione di uccidere me. Ripensai subito a Jake ed al fatto che stesse mettendo la sua vita (e quella del branco) in serio pericolo.
Lui diceva che sarebbe stata una passeggiata visto che erano in molti nel branco, io non ci credevo. 
Presi il telefono e chiamai Jake, che finalmente si era deciso a prendere un cellulare.
《Hei Bella》 rispose, dopo qualche squillo del telefono, entusiasta.
《Hei Jake, che fai?》 chiesi.
《Sono appena tornato dal mio turno di guardia, tu?》.
《Sono tornata a casa da poco, roba di dieci o quindici minuti. Jake, mio padre ha trovato delle impronte ‘’umane’’ nel bosco. Voi ne sapete qualcosa?》.
《Si, bella. Ma è solo un trucchetto per fare confondere i poliziotti. Credi davvero che un vampiro lasci tracce così a caso? L’impronta portava sulla città, ma sono sicuro che tra un paio di giorni ci sarà qualche omicidio a Las Vegas o robe così》 trattenne un risolino.
《Jake! C’è una vampira incazzata nera con me che mi da la caccia e tu non puoi proprio fare a meno di fare il burlone?!》 dissi, ovviamente non avevo nessuna intenzione di rimproverarlo.
《Hei hei hei hei, credi davvero che un vampiro abbia qualche possibilità contro più di sei licantropi? Non ha scampo!》.
《Come mi piacerebbe crederci …》 sospirai.
《Devi crederci, perché è così》.
《Cambiamo argomento, hai programmi per stasera?》.
《Stavo pensando di fare un salto sulla finestra di una mia cara amica. Tu?》.
《No, niente finestre stasera. Si va in spiaggia!》.
《Mmmmmh… ho paura che la tizia della finestra la prenda male》. Scoppiai a ridere.
《Sopravviverà, a stasera Jake!》.
《D’accordo. Passo da te alle otto. Ciao Bella, a dopo!》 disse ed attaccai.
Ok. Si lo sapevo. Mi sentivo uno schifo.
Io sapevo che Jake per me era solo un amico, ma lui lo sapeva? Oppure tutte queste serate insieme le aveva scambiate per qualche altra cosa? Quella sera avrei chiarito tutto con Jacob. Dovevo dirgli che per me era solo il mio migliore amico, un fratello. E forse (speravo fosse così) anche per lui io ero la sua migliore amica … una terza sorella, visto che ne ha altre due. Ok, sono convinta. Quella sera avrei fatto un discorso articolato, formale e rapido, ma che spiegava tutto alla perfezione. E se poi veramente Jake non provava qualcosa per me e mi avrebbe presa in giro perché mi sono fatta film mentali? Beh, sempre meglio che illuderlo. 
Decisi di andare sotto la doccia. Era il mio momento preferito della giornata, perché era il mio momento di sfogo. Non ero mai stata una che si lamentava troppo, anzi quasi mai. Meglio tenersi tutto dentro, anche se sapevo che prima o poi sarei scoppiata.
La doccia fu calda ed avvolgente, rilassante. L’odore del mio shampoo alla fragola invadeva la mia camera, mentre mi asciugavo i capelli. 
Iniziai a prepararmi le cose da mettere e scelsi un jeans con una t-shirt blu basic ed una felpa. Oramai ero abituata al calore di Jake, anche se mi mancava tantissimo un altro genere di temperatura … leggermente (molto) più bassa di quelle dei licantropi.
Diedi un’occhiata all’orologio. Era presto, troppo presto. Ultimamente stare da sola mi faceva pensare tantissimo, e pensare mi provoca dolore, quindi non pensavo. Non si pensa, si agisce e basta … come fa Jake.
Non so da dove fosse nata tutta quella improvvisa "sicurezza" da parte mia. Ma capii che anche se le ferite non si sarebbero più rimarginate, dovevo mostrarmi felice agli occhi di Charlie, i prof, Jake... Così almeno l'unica che soffriva ero io, e se ero solo io quella a star male allora andava tutto bene. 
L'orologio ticchettava impaziente, ed io aspettavo con ansia l'arrivo di Jake. Oramai ero pronta del tutto e quindi mi sedetti su una sedia in cucina, tamburellando le dita sul tavolo e sbuffando circa ogni dieci secondi. 
Jake avrebbe dovuto essere già qui.. Dov'era? 
Decisi di uscire fuori per cercarlo e ,prima di aprire la porta d'ingresso, presi una giacca (roba inutile) ed uscii.
Sapevo che molto probabilmente mi avrebbe vista prima lui anche se a chilometri di distanza, ma lo cercai comunque.
I minuti passarono ed io inizia a spazientirmi.
All'improvviso sentii una mano calda e grande coprirmi gli occhi.
《Indovina chi sono》 disse una voce finta acuta.
Cacciai le mani e mi girai 《Jake, non fare il solito burlone. Andiamo》.
Ci infilammo nell'auto di Jacob e iniziammo il viaggio verso la Push. Arrivati a metà strada ,tra una risata e l'altra, notai che iniziò a piovere.
《Hai intenzione di cambiare programmi?》 mi chiese.
《No, la pioggia non mi fermerà. Stasera devo parlarti》.
《Dovrei spaventarmi?》.
《Nah》 o probabilmente si, ma non volevo guastargli il buon umore.

Arrivati a la Push la pioggia si trasformò in un ticchettio leggero ed io e Jake scendemmo dalla macchina.
Mentre mi avviavo verso la spiaggia, notai Jake che entrava in casa sua.
《Hai intenzione di scappare?》 chiesi in tono ironico.
《No, devo prendere una cosa e torno. Tu intanto vai sulla spiaggia.. Io ti raggiungo al più presto》 obbedii. Mi avviai verso l’umida e fredda spiaggia della riserva e mi accomodai sul tronco dove ci sedevamo sempre io e Jacob.
Fissai la sabbia confusa, dovevo pensare a cosa dire a Jake.. a delle parole che non l’avrebbero ferito ma allo stesso tempo che gli avrebbero fatto capire che lui per me era solo un amico (un caro amico) e che non lo facesse allontanare da me. 
Immersa nei pensieri, notai un insieme di sassolini che formavano la lettera ‘’E’’. La ‘’E’’ di Edward. No. Presi a calci più forti possibili le pietre fino a ridurre quel pezzo di spiaggia completamente deserto, e nel farlo ho gridato più volte facendo scorrere le lacrime dal mio viso come ruscelli.
Mi girai e mi accorsi che Jake era dietro di me. Cavolo! Non doveva vedermi nessuno quando davo sfogo alla mia rabbia!
《Tu da quanto sei qui?》 chiesi, asciugandomi le lacrime, la voce mi si ruppe sull’ultima parola.
《Da abbastanza》 disse in tono freddo e apatico.
《Senti, Jake. Io ti voglio bene ... Ma un bene fraterno. Per Edward provavo -e provo- cose ben diverse: Amore. Sono innamorata di lui Jake, ed anche se se n'è andato io sento la sua presenza. Scusa se ti ho illuso, ma davvero tu sei troppo importante per me e non voglio che tu vada via. Scusa》 e scoppiai in lacrime. 
《Ascolta, Bella. Io so benissimo quello che provi per lui. Ogni volta che lo nominavo tu ti rannicchiavi e nascondevi il volto. Io non so che ti ha fatto Bella, so solo che lo ami. Insomma, credi davvero che sia così scemo da non capirlo da solo? Anche tu sei importante per me ed è per questo che siamo amici. Sarà dura all'inizio ma... Ci farò l'abitudine》 si avvicinò, si accomodò vicino a me e mi cinse la spalla con un braccio.
《Jake mi manca, quando sto con te sto bene ma quando sono sola sento un dolore che non puoi immaginare》
《Forse posso》 disse. Appena pronunciò queste parole il mio cuore si spezzo in mille pezzi ed il mio stomaco aveva la nausea. Era possibile essere così egoisti nella vita? 
Facevo soffrire Jake e nonostante tutto lo consideravo un migliore amico! Che masochista! 
Una lacrima scese dal mio viso, scatenando la dolcezza in Jacob.
《Bella, non sentirti in colpa con me. Io l'ho sempre saputo che sei innamorata di lui e ti giuro che non mi sono fatto alcuna illusione.È solo che Bella, tu mi piaci. Mi piace il tuo modo di ridere, di fare... Tutto. E so che tu provi lo stesso per me. Ovvio, non sei innamorata ma io ti piaccio. E so anche che tu non lo ammetteresti MAI.Per questo non mi sono fatto illusioni. Io ho bisogno di averti accanto, da amici》.
《Jake, anche io ho bisogno di te da amico. Tu hai visto che sto provando in questo periodo... Non sto affatto bene. Ogni notte piango oppure faccio incubi, mi sfogo in doccia e vorrei gridare in ogni singolo momento al mondo quanto sia bastardo ed ingiusto. Non l'ho mai detto a nessuno, non dirlo a nessuno. Non lo deve sapere nessuno》.
《Il branco lo saprà》 Oh, no.
《Il branco deve farsi i cazzi suoi》.
《Non ci penserò, non preoccuparti》 promise, e notai subito le sue mani che iniziarono a tremare come fogliame al vento.
《Hei Jake calma》 dissi e lo abbracciai. Lui si rilassò e ricambiò l'abbraccio.
《Scusa, Bella. Se vuoi ti porto a casa》.
《Oppure possiamo dormire qui, se vuoi... Oppure preferisci non vedermi stasera》.
《Bella, va a casa e non se ne parla più 》.
《D'accordo, prendo la tua macchina》dissi.
Mi voltai e andai verso l'auto di Jake con il volto rigato dalle lacrime che si confondevano con la pioggia leggera.
Mentre guidavo sulla strada che portava a casa, sentii un rumore provenire dalla macchina di Jacob.
Accostai sulla destra della carreggiata, scesi dall'auto e vidi Jake aspettarmi vicino la ruota anteriore.
Feci un respiro profondo e dissi 《Che ci fai qui?》.
《Che c'è? Non sono il benvenuto?》.
《Che vuoi?》.
《Devo dirti una cosa》.
《Senti, è tardi. Dimmi quello che mi devi dire senza troppi giri di parole e poi vattene》.
《Volevo chiederti scusa... Ti ho promesso che non ti avrei fatto più male ed invece ti tratto in quel modo, mi dispiace. Io so quello che stai passando e ti capisco, e capisco anche il fatto che tu hai bisogno di un amico》.
Come facevo a non volergli bene? Come?
《No Jake, non sei tu quello che deve chiedere scusa. Sono io, perché sono un'egoista\masochista\stronza\ che pensa solo a se stessa.
Scusa, Jake. Accecata dal mio dolore non vedevo quello che provavi tu e dalle illusioni che ti stavo creando》.
Ci fu qualche attimo di silenzio e poi lo abbracciai. Il calore del suo corpo era come un antidolorifico sulla mia voragine.
《Era tutto questo quello che volevi dirmi?》chiesi.
《No, ti ho portato una cosa 》disse e mi porse nel palmo della mano un braccialetto marrone rossiccio, proprio come il suo pelo. Era intrecciato con un ciondolo a forma di mezzaluna, era bellissimo.
《Wow Jacob, è stupendo! Grazie》dissi e lo abbracciai di nuovo.. Ma lo lasciai all'istante, non volevo fargli ancora più male.
《È tipo un bracciale dell'amicizia o robe così, io ho lo stesso ciondolo appeso alle chiavi dell'auto. L'ho fatto io》.
《Beh, sei molto bravo. Me lo puoi allacciare? Sbadata come sono, non riuscirei mai ad abbottonarlo da sola》.
《Certo》disse e subito dopo prese il bracciale e me lo legò al polso. Nonostante le sue grosse dita non presentava alcuna minima difficoltà nell'effettuare quel genere di operazione.

Un paio di orette dopo tornai a casa. Charlie era appena tornato.
《Dove sei stata?》mi chiese, sorseggiando un po' di birra.
《Giù a La Push, da Jake》.
《Sai che ti dovrei mettere in punizione, vero? Sei tornata troppo tardi. Ma non lo faccio perché eri da Jake e stare con lui ti fa stare bene》"eccome" pensai.
《Sì, grazie papà 》dissi e corsi su in camera mia. 
Ero molto stanca e mi addormentai subito, tenendo stretta tra le mani il braccialetto a forma di treccia che mi aveva da poco regalato Jacob. Mi aspettava una lunga mattinata di interrogazioni e verifiche il giorno dopo e (nonostante non avevo studiato molto) non ero per nulla ansiosa. Jake faceva quest'effetto su di me.. Tipo la camomilla, o meglio. Comunque sia Jake mi faceva stare bene, anche fin troppo.


 

SPAZIO AUTRICE
heilà lettori! 
Allora, in questo capitolo accadono delle cose importanti
che inflluenseranno la storia in un modo pazzesco!
Vorrei scusarmi per l'enorme ritardo che ho fatto per pubblicare
il capitolo ma ho avuto tantissimi impegni e non ho avuto proprio tempo di scrivere.
Rimgrazio (come sempre) Valium che mi ha anche sta volta aiutato 
passando tante ore al telefono per perfezionare il capitolo. GRAZIE V.!
Beh, non so che dire.. leggete e recensite!

p.s. non preoccupatevi, Edward tornerà. 
E poi si che saranno guai. ;)
un bacio, Erika :*

 

  
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